23- Solo Tu

Caro diario,
Appena arrivati al ballo, ho subito notato l'enorme edificio.
All'ingresso, c'erano due giovani che ci sorridevano, prendendo i nostri soprabiti e augurandoci di divertirci.
La sala era piena di persone famose e non.
Ricordo che avevo una paura matta di fare qualche brutta figura.
Poi Richard mi ha preso la mano.
«Sei agitata?»
«Con te al mio fianco, no.»ho risposto.
Heaven invece sembrava molto a suo agio. Beh... lei stava comunque controllando quella prova.
I ragazzi si erano allenati a ballare. Tant'è vero che Derek aveva fatto arrivare due insegnanti di ballo.
Ma, ovviamente, era Heaven a dirigere le danze.
Davanti a noi c'era Kit con la sua fidanzata e Joe stava chiacchierando con una cameriera dai capelli scuri.
Heaven ha fatto segno di iniziare le danze al responsabile della sala.
Era incredibile, prendeva il controllo anche in un diverso ambiente, quello dei vip.
Non era intimidita da nessuno, sembrava divertirsi.
E Alfie la faceva rilassare.
«Madame, vuole ballare?»mi chiede Richard sorridendo.
Io ho annuito ricambiando il sorriso.
Era tutto perfetto.
La canzone era adatta a quel momento.
Sentivo che nulla sarebbe potuto andare storto...
Povera ingenua!
Una ragazza, con un vestito arancione, senza volere (voglio sperare), mi ha versato tutto il cioccolato fuso che aveva nel bicchiere sul vestito.
Era inciampata nei suoi stessi piedi.
«Merda!»ha esclamato Richard al posto mio.
Ho alzato gli occhi al cielo, tentavo di concentrarmi sui lampadari enormi che erano appesi al soffitto, per evitare di urlare.
Non ce l'ho fatta più, le lacrime scendevano.
«Era tutto il mio stipendio.»ho sussurrato.
La ragazza non si era nemmeno scusata.
Io, senza dire altro, sono uscita dalla sala, dirigendomi nel parcheggio, in lacrime.
Richard  mi ha seguita, tentando di consolarmi.
«Bonny, non ti preoccupare!»
«Come no? Ho speso tutto ciò che avevo per questo vestito! Volevo essere perfetta per te! Non volevo farti fare brutte figure, volevo presentarmi al meglio nel "tuo mondo". E invece no! Dev'esserci sempre una complicazione! Sono avvilita!»ho detto singhiozzando.
Lui mi ha accarezzato la schiena.
«Devo dirti una cosa, sei stupida, lo sai? Credi che a me importi quello che pensa la gente? Io amo te, solo te. La mia Bonny. Solo te. Non devi sforzarti per essere chi già sei. Sei l'amore della mia vita e sei perfetta.
Comunque io giorni fa, ti ho preso una cosa, vieni, è nel furgone. Senza rendermene conto l'ho lasciato lì!»ha sorriso lui.
Insieme siamo andati verso il furgone, ha aperto il portaoggetti, che era molto grande, e ha tirato  fuori una scatola.
L'ho aperta, dentro c'era un abito di un grigio-azzurro meraviglioso, con dei ghirigori alla fine.
«L'avevi visto in vetrina l'ultima volta che siamo usciti, e da come lo guardavi ho capito che doveva essere tuo. Volevo fartelo indossare per stasera, ma quando sono tornato, avevi già comprato questo.»
Senza dire una parola, mi sono asciugata le lacrime.
Inutile dire che gli sono saltata addosso e l'ho stretto fortissimo.

POV Heaven
La serata procedeva molto bene,
Bonny aveva cambiato l'abito, ma prima di chiederle il motivo, sono stata distratta dal mio Lord.
«Ti piace?»
«È un bel posto.»ho sussurrato.
Alfie mi ha messo una mano in vita e l'altra era stretta alla mia.
Come quella notte nel bosco, stavamo ballando per gioco, ma quella sera era diverso.
C'era più armonia tra di noi, sentivo che potevo fidarmi al cento per cento, che lui era tutto per me.
«Allora, qui conosci un bel po' di gente?»ho chiesto.
«Ti stupirà la mia risposta, non tutti. Forse a stento la metà. Sai, nonostante appartengo al mondo dello spettacolo, non sento di esserne parte fino in fondo. Non so se mi spiego.»ha sorriso.
«Mr Allen, dimmi, quante di queste attrici sono state nel tuo letto?»ho chiesto, scherzando.
«Beh, ti stupirò di nuovo, neanche una!»ha riso lui.
Io gli ho messo le braccia intorno al collo e lui mi ha stretta ancora di più.
«Mi vorresti...ecco... nel tuo letto?»ho chiesto.
Lui è scoppiato a ridere.
«Perché lo chiedi?»
«Perché oggi mi stavi mangiando con gli occhi.»ho sorriso.
Sapevo che era un passo importante.
Forse era troppo presto?
«Aspetta, Alfie sei vergine?»ho chiesto scoppiando a ridere.
«No! Mio Dio!»ha risposto lui ridendo.«Tu?»
Eccola, la domanda temuta.
Avevo iniziato io quella conversazione...ed ero fregata.
«Ha importanza?»ho fatto un'espressione seria.
«Cavolo, certo, mia Lady.»ha sorriso lui.
«Quindi per te farebbe differenza?»
«Heaven, possiamo goderci il ballo?»ha chiesto sbuffando.
«Goditelo da solo.»
Mi sono staccata da lui e sono uscita dalla sala, facendomi spazio tra la gente.
Lui, ovviamente, mi ha seguita correndo.
«Ti sei offesa?»
«Taxi!»ho urlato io.
«Heaven!»mi ha presa per un braccio.
«Sì, sono io, Heaven. La tua ragazza. Sempre la stessa, vergine o no. Che differenza fa?»ho chiesto guardandolo dritto negli occhi.
«Io... Dio Mio!»ha detto lui.«Non voglio darti dolore.»
«Bugiardo.»
Non ero molto sicura del mio corpo, e anche se sapevo che stava dicendo la verità, mi sentivo comunque non desiderata.
Lui non ha più risposto.
Il taxi era arrivato.
«Vengo con te!»ha detto salendo anche lui in macchina.
«Non mi parli?»
Non rispondevo.
Ero così ferita, forse era solo la tensione per tutta la serata.
Arrivati alla villa, sono salita subito in camera, seguita da Alfie.
«Heaven, ti prego, parlami.»
Mi sono sciolta i capelli, ho posato i miei accessori e mi sono tolta le scarpe.
Come una povera invertebrata, cercavo in tutti modi di abbassarmi la cerniera da sola.
Non volevo chiedere aiuto ad Alfie.
«Faccio io.»
Senza controbattere, l'ho lasciato fare, poi sono corsa in bagno e ho tolto completamente il vestito.
«Ti aspetto in camera, non mi muovo finché non ti calmi.»
Se ripenso a tutta quella situazione, così frenetica e allo stesso tempo comica, mi viene da piangere. Insomma avevamo lasciato la festa, avevo mandato all'aria una prova per lui, era successo tutto così velocemente.
Dopo essermi fatta una doccia, sono tornata in camera con l'asciugamano.
«Sei ancora qui?»ho detto io.
«Non me ne vado finché non chiariamo.»ha esclamato, concentrandosi sul mio viso.
«Non c'è nulla da chiarire, me la sono presa troppo.»ho mormorato.
«Questa situazione è incredibile... Ti assicuro, Heaven, io ti amo e ti desidero. Ma se tu...»ha iniziato.
La rabbia mi è salita fin sopra i capelli, ho respirato profondamente e poi ho iniziato a gesticolare.
«Fai come vuoi! Io sono io! Maledizione!»ho urlato.
Non mi ero accorta che per alzare le mani mi era completamente caduto l'asciugamano.
Il rossore aveva invaso il mio viso, ero immobilizzata per l'imbarazzo.
Alfie è scoppiato a ridere ed è arrossito anche lui.
Sono scoppiata a ridere anch'io, coprendomi la faccia con le mani.
Si è avvicinato.
«Sei sicura?»
Io ho annuito, continuando a ridere.
Lui ha spento la luce, lasciando accese solo le lucine su una parete che formavano la lettera H.
Si è svestito anche lui.
A iniziato a baciarmi e ad ammirare il mio corpo, accarezzandone ogni centimetro.
«Quindi sei...?»ha chiesto tra un gemito e l'altro.
Gli ho tappato la bocca con un bacio.
Il ricordo che ho di quella notte è prezioso, troppo, anche per me.
Ci amavamo, solo io e lui.
Tutte le energie, tutto il mio amore era concentrato in quella notte, che avremmo ricordato per sempre.
Gli accarezzavo i capelli.
La nostra serenità e la nostra armonia
erano tutt'uno.
Era un passo importante.
Entrambi pensavamo di aver finalmente costruito qualcosa di bellissimo, che il paradiso avrebbe sicuramente invidiato.

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