22- Angelo
Caro diario,
Erano passati tre giorni dal compleanno di Heaven.
Derek mi aveva dato la notizia che ci sarebbe stato un ballo.
Una specie di prova anche questa.
Heaven ci aveva informati riguardo al tema: serata degli oscar.
La cosa mi preoccupava, non avevo nulla di adatto da mettere.
«Andiamo a fare shopping.»ha detto Heaven.
Avevo paura di trovare qualcosa di troppo costoso, ma con lo stipendio ce l'avrei fatta.
«Dove andiamo?»ho chiesto preparandomi per uscire.
Lei ha sospirato e mi ha guardato.
«Ha aperto un nuovo negozio, "Angel" qui vicino. Prendiamo il furgone.»
«Alfie lo sa?»ho domandato.
«Glielo riporterò tutto intero.»ha detto.«Scherzo, lo sa.»ha concluso.
Io mi sono messa al posto di guida.
«So guidare anch'io. Ma sai cosa? Non ne ho voglia.»ha sbuffato.
Ho messo in moto.
«Quindi state insieme?»ho chiesto.
Lei ha sorriso e si è girata di scatto.
«Beh, secondo te?»ha risposto.«Ovvio, stiamo costruendo il nostro rapporto.»
«Ammetti che avevo ragione?»
«Sai che non lo ammetterò mai.»ha sorriso lei.
«Sei testarda, Heaven.»
«Lo so, BonBon!»ha esclamato lei.
«Ti prego, non ricominciare a sbagliare il mio nome!»ho detto ridendo.
«Bonjiball? Botty? Betty? Bloody B? Oreste?»ha riso lei.
«Ti prego! Sul serio!!»ho protestato.
«Siamo arrivate!»ha esultato lei.
Dopo aver parcheggiato, ci siamo dirette verso questo grande palazzo fatto completamente di vetri azzurri.
Era molto grande, e le vetrine mostravano la bellezza di quei vestiti da sera.
«Allora? Ti piace?»
«Non sarà troppo costoso?»
«Nah, tranquilla.»
Entrate, subito il mio sguardo è stato rapito da un abito da sera meraviglioso.
Aveva il corpetto ricamato color oro che scendeva fino alla scollatura.
Il resto del vestito era lilla, lungo e meraviglioso, sembrava che brillasse.
Sotto c'erano anche le scarpe dello stesso colore del ricamo.
Avevano un tacco non troppo alto.
La commessa mi ha messo una mano sulla spalla, riportandomi alla realtà. «Ha bisogno di aiuto?»
«Vorrei provare questo.»ho risposto.
POV Heaven
Mentre Bonny provava quel bellissimo vestito, io ero molto indecisa tra due abiti.
Uno era lilla con tantissimo tessuto luccicante e l'altro era color magenta con la scollatura a cuore. Era semplice e raffinato.
Ho optato per quest'ultimo.
Dovevo solo provarlo.
Mi chiedevo se ad Alfie sarebbe piaciuto. Certo che sì.
Io e lui andavamo d'amore e d'accordo.
Non litigavamo.
Le sfide non padroneggiavano più.
Eravamo solo io e lui.
«Bonny, che ne dici?»
Entrambe siamo uscite dal camerino con i vestiti addosso.
«Stai benissimo, Bon!»ho esclamato.«Con l'acconciatura e il trucco sarai ancora più bella!»
Lei ha sorriso.
«Heaven, ma questo vestito è così bello, ti sta bene.»
«Grazie, allora andiamo a pagare?»
Lei ha annuito.
Il costo era abbastanza alto, ma ce l'abbiamo fatta.
Insieme ai vestiti, incluse nel prezzo, ci hanno dato anche le scarpe.
«Per domani sarà tutto fantastico!»ho esclamato entusiasta.
«Heaven, il ballo è stasera.»
«Cosa?»ho sbuffato.
Lei ha scrollato le spalle.
«Dobbiamo correre da Mona.»ho detto.
«Chi è Mona?»ha chiesto Bonny.
«Mona è la parrucchiera più brava di New York City! O forse di tutti gli Stati Uniti!»ho risposto.
Dopo qualche ora di furgone, siamo arrivate dal parrucchiere.
Bonny si è fatta fare una pettinatura fresca.
Un raccolto alto e un trucco mozzafiato.
Mona, oltre ad essere una maga con i capelli, lo era anche con il make up.
«E a te, piccola Heaven?»
Ho sorriso, mi ha tirato ai lati due ciocche di capelli, fermandole dietro con un fermaglio che quasi non si notava.
Dopo avermi truccata a dovere, l'abbiamo pagata, ringraziata e siamo tornate alla villa.
Appena entrate in casa, i ragazzi ci hanno guardato dalla testa ai piedi.
«E non avete ancora visto gli abiti!»ho sorriso io.
Sembra stupido ricordare tutti questi particolari, ma per me erano momenti preziosi.
Passare una giornata com la mia amica era la cosa più preziosa del mondo.
E adoro ricordare tutto.
Dopo il pomeriggio di shopping, ho iniziato a prepararmi.
Dovevo vestirmi.
«Posso?»Alfie ha bussato alla porta, poi è entrato.
«Sei già dentro.»ho sorriso io.
Mi sono girata ed era già in smoking.
Appena è entrato, mi ha dato subito le spalle.
«Potevi dirmi che eri... Mio Dio... che eri...»stava balbettando.
«Non mi hai dato il tempo di rispondere. E poi non è nulla di che, sono in intimo, fai finta che sia un costume.»ho risposto ridendo.
Piano piano, si è girato.
«Stai benissimo comunque, mio Lord.»ho sorriso.
«Puoi...»si è schiarito la voce«Puoi vestirti?»
Io ho alzato le sopracciglia.
«Va bene, però dovrai tirarmi su la zip.»ho risposto.
Lui, cercando di non guardare il mio corpo ha annuito.
Mi sono chinata sul letto per prendere il vestito, l'ho infilato e mi sono tirata i capelli da un lato, senza rovinare la pettinatura.
«Se non ti dispiace...»ho sussurrato.
Lui si è avvicinato, mi ha dato un bacio sulla nuca.
Avevo la pelle d'oca.
Lentamente ha tirato su la zip.
«Sei stupenda.»ha detto.
Gli ho dato un bacio.
Poi ho preso la collana di mia madre e la spilla.
«Manca questa.»ho detto porgendogli la spilla.
Lui me l'ha messa e mi ha accarezzato la spalla, scendendo lungo tutto il braccio.
Dopo aver infilato le scarpe, siamo scesi entrambi nella sala.
Bonny e Richard erano già pronti, ci stavano aspettando.
«Kit?»ho chiesto.
«È andato dalla sua bella.»ha sorriso Joe.
«Siete tutti pronti? Bene, vi accompagno io, mi raccomando, è comunque una prova.»ha detto Derek seriamente.
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