13- Bacio

Caro diario,
Avevo passato tutta la notte a pensare come fosse possibile che l'attrezzatura di Heaven non fosse sicura, come le nostre.
Eppure è stata un'attività organizzata benissimo. -Sarà stato un errore di fabbricazione-ho pensato inizialmente.
Ma dentro di me non ero convinta.
Così quella stessa notte sono andata nello sgabuzzino e ho rovistato tra le cianfrusaglie che vi erano.
Scavando negli scatoloni sul ripiano in basso ho trovato  i nostri paracadute con le rispettive attrezzature.
La mia era viola, quelle dei ragazzi erano rosse. Mancava quella azzurra, quella di Heaven.
Non poteva averla buttata.
O forse sì, e io mi stavo creando solo paranoie inutili.
«Hey.»mi sono voltata di scatto quando ho sentito la voce di Richard.
Era lì, appoggiato alla parete, in tuta.
Ho notato subito che era sudato, sotto la luce della lampadina di quel posto poco spazioso.
«Fai jojjing?»ho domandato sorridendo.
«E tu ispezioni?»ha ribattuto.
Mi ha guardata dritta negli occhi, accennando un sorriso.
Era incredibile come potesse paralizzarmi.
«Ormai ci incontriamo sempre di notte, eh? Ed è già la seconda settimana!»ha esordito.
«A quanto pare...»ho sospirato, abbassando lo sguardo.
Derek oramai era passato in secondo piano, non aveva mostrato alcun interesse serio per me, altrimenti ci sarebbe stato lui lì, e non Richard.
Quest'ultimo si avvicinava sempre di più.
«Perché fai così?»ha chiesto poi.
Non ho capito subito a cosa si riferisse, oppure volevo solo far finta di non capire.
«Abbassi lo sguardo e sei molto in imbarazzo, perché?»
Ho pregato con tutta me stessa di rimanere calma, di non emozionarmi troppo, non capitava tutti i giorni che una persona come lui si preoccupasse per una persona come me.
«Forse, sono solo stanca.»ho sussurrato.
Lui ha fatto un altro passo, poi un altro, e un altro ancora.
«Allora perché stai tremando? Se io facessi un altro passo, moriresti tra le mie braccia, vogliamo provare?»
Quelle parole le diceva a un millimetro dalle mie labbra.
Cosa stava succedendo?
Era passato troppo poco tempo da quando avevo perso i miei genitori.
Mi sembrava di usare Richard per distrarmi, e non era giusto.
Non potevo, io ero in lutto, e volevo solo un motivo per non pensarci. Convinta di ciò, l'ho fissato dritta negli occhi.
«Non voglio.»ho risposto prima di uscire dallo sgabuzzino e correre in camera mia.
Il mio cuore stava impazzendo.
Avevo appena respinto Richard, e se mi fossi fatta un'idea sbagliata sulle sue intenzioni? E sulle mie?
Troppi pensieri, troppo imbarazzo e troppe emozioni.
Troppo tutto.
Non so come, ma quella notte sono riuscita a dormire.

Caro diario,
Il giorno seguente, è stato il giorno che ha dato il colpo di grazia alle mie preoccupazioni.
Ora spiego tutto.
La sala era addobbata per una scena.
-Qualche altro esercizio strano di Heaven-ho pensato.
Appena sono entrata ho fatto di tutto per evitare Richard.
L'imbarazzo non era ancora  passato.
«Bonny! Sai cosa ha in programma Heaven?»ha chiesto Kit sorridendo.
Ho scosso la testa.
«La nostra Heaven è un vulcano di sorprese!»ha esordito Joe.
Eh già, lo era.
«Parlando di lei, eccola!»ha esclamato Kit.
Heaven è entrata con uno sguardo preoccupato, sembrava assorta nei suoi pensieri.
Forse l'avventura del giorno prima l'aveva in qualche modo traumatizzata, o forse qualcos'altro?
Fatto sta che non perdeva mai la sua energia e il suo sarcasmo.
Successivamente è entrato Alfie.
Aveva un'espressione strana anche lui, ma non ho dato peso alla cosa.
«Bene, oggi per fare qualcosa di più tranquillo, dovrete recitare in una scena d'amore. Nulla di straordinario, solo qualche dialogo e un bacetto innocente.»diceva Heaven sedendosi accanto a me.
«Bonny, distribuisci questi copioni.»mi  ha detto dopo che Derek le ha portato dei fogli.
Dopo aver fatto come aveva detto, sono tornata a sedermi.
Per evitare Richard, ne ho dati due ad Alfie, che l'ha passato a lui.
Incredibile, sembravo proprio una bambina timida.
«Chi comincia?»ha chiesto Joe.
Heaven si è guardata intorno e ha puntato il dito verso Richard.
«Fai del tuo meglio ragazzo.»gli ha sorriso.
Richard ha dato un'occhiata a quei due fogli, «Colazione da Tiffany?»
«Il discorso di Paul, ma per venirti quasi naturale hai bisogno di qualcuno come... »ha fatto una pausa.
«Bonny, saresti così gentile da metterti di fronte a lui?»mi ha chiesto Heaven.
In quel momento avrei preferito lanciarmi di nuovo con il paracadute, tutti i miei sforzi per evitarlo non erano serviti a nulla.
Fantastico.
Ho annuito debolmente, ho aggiustato la mia gonna e mi sono messa davanti a lui.
«Più vicino, Bonjiball.»ha sorriso Heaven.
Non potevo fare a meno di guardare Richard negli occhi.
Richard leggeva il copione un paio di volte, e sembrava già che l'avesse imparato.
«Ora, sii Paul.»gli ha detto Heaven.
Lui si è schiarito la voce, e dopo mi guardava dritta negli occhi.

«Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa.»
Tutto il dialogo, sembrava che fosse uscito dal suo cuore, sembrava che fosse stato lui stesso a scrivermi quelle parole.
Avevo gli occhi lucidi, e il mio cuore aveva avuto il colpo di grazia. Non potevo credere che quel dialogo potesse rispecchiarmi così tanto, che potesse aprirmi gli occhi su quello che provavo.
Poi un altro pensiero mi ha assalito la mente.
Heaven aveva parlato di un bacio.
Non ricordavo se nel film ci fosse stato oppure no.
Richard era entrato talmente nella parte che il suo sguardo era troppo carico di emozioni.
Si è avvicinato ancora di più.
«Voglio solo distruggere quella gabbia.»ha sussurrato prendendomi il viso tra le mani.
Respiravo lentamente.
E poi è successo.
Mi ha baciata.
Tutto quello che avevo pensato sull'amore, su quello che provavo per lui, sulle nostre intenzioni, è svanito.
In quella sala c'eravamo solo io e lui.
Heaven, forse, in cuor suo aveva capito che serviva questo a farmi sbloccare, oppure era stata solo una casualità?
In ogni caso, quel bacio, che agli occhi di altri poteva essere durato poco, per me è stato di un'intensità infinita.

Tua Bonny.

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