11-Amici
Caro diario,
Heaven voleva disdire l'impegno del paracadutismo per concedermi qualche giorno di riposo.
Ma io ho rifiutato, le ho detto che il mio modo di elaborare il lutto era di andare avanti, di non stare troppo tempo a pensarci.
Ma erano i miei genitori.
Heaven senza batter ciglio ha insistito che non facessi nulla per almeno due giorni ma che se avessi avuto bisogno di più tempo non avrei dovuto esitare a prendermelo.
Così ho fatto, sono stata in camera a non fare nulla, a parlare a telefono con i miei parenti e a chiarire le cose con mia sorella.
Passati tre giorni dalla chiacchierata con Heaven avevo l'impressione che fosse iniziato qualcosa: un'amicizia a lungo termine.
Derek si sbagliava sul conto di Heaven.
Derek... cosa stava facendo?
L'ho visto quella mattina mentre scriveva un messaggio al cellulare.
Appena mi ha vista mi ha abbracciato.
«Hey, tutto okay?»mi ha chiesto.
Che cazzo di domanda!
Heaven sarebbe fiera di me per aver usato la parola " cazzo".
«Non proprio»ho sussurrato allontanandomi.
Lui ha sorriso.
Non capivo perché fosse così... superficiale.
Invece c'era un'altra persona, che molto affettuosa e sensibile.
Richard.
Dopo quattro giorni ho deciso di tornare all'opera.
Quando si è fatta ora di iniziare a lavorare, ho preso le mie cose e sono andata in sala. Al mio tavolino ho trovato un giglio e un bigliettino.
"Ho saputo, mi dispiace, spero che questo fiore possa farti sorridere anche solo per poco. -Richard".
Quel fiore mi ha fatto sorridere per più di un po'.
Appena ho visto Richard l'ho abbracciato.
«Grazie.»sussurravo mentre lo stringevo.
Lui mi ha stretto più forte.
Gli altri, a parte Heaven, mi avevano semplicemente fatto le condoglianze.
Invece lui... Lui ha trovato del tempo per me.
Quell'unico fiore ha reso il mio cuore un po' libero dal dolore.
Dopo il nostro abbraccio, che avrei voluto far durare per sempre, mi ha guardata negli occhi.
«Te la senti?»ha chiesto.
Ho annuito sorridendo, con una lacrima che scorreva lungo la guancia.
Lui è stato la seconda persona che mi ha asciugato le lacrime.
La prima è stata Heaven, la mia nuova amica.
«Bene bambini! Bonny?!»Heaven si è avvicinata appena mi ha vista.
«Sono pronta, verrò a fare paracadutismo.»ho sorriso.
Lei mi ha guardato con quel suo sguardo che ti congela l'anima ma che ti comprende fino in fondo, dentro e fuori.
«Ottimo!»ha esclamato.
In quei giorni che non ero presente neanche i ragazzi c'erano stati.
Tranne Joe, che rimaneva in circolazione.
Lo sapevo perché nonostante fossi stata la maggior parte del tempo in camera mia ho notato che Joe era diventato l'ombra di Heaven.
POV Heaven
Joe.
Quello che ricordo di lui è che da subito non mi ha mai contradetta.
Come il giorno delle pulizie.
Bonny era in camera sua e i ragazzi il giorno seguente l'avrebbero avuto libero, così ho deciso di far fare loro qualcosa di utile e di divertente.
Interpretare un ruolo come l'addetto alle pulizie era un modo per far capire come la gente comune vive e farli uscire dal mondo di fama e agevolazioni che si erano creati.
«Dobbiamo proprio?»ha sbuffato Kit.
Joe gli ha dato una pacca sulla spalla.
«Esatto.»ho sorriso.
Alfie non voleva proprio mollare quel cellulare e la cosa mi dava sui nervi.
«Rosso, puoi dire alla tua fidanzata di mandarti i cuoricini più tardi?»ho esclamato scherzando.
Lui mi ha guardato alzando le sopracciglia.
«Tranquilla, non è la mia fidanzata, è solo mia sorella»ha fatto un mezzo sorriso.
Mi stava provocando.
Quel "Tranquilla", non c'entrava per niente.
«Beh, tranquillo puoi parlare con lei più tardi.»ho risposto.
Lui ha sogghignato e ha spento il telefono alzando le mani in segno di resa.
Queste piccole sfide, le superavo sempre, vincevo sempre io, come in quelle grandi.
Anche se quelle piccole, benché impercettibili, fatte di parole semplicissime, erano le più difficili.
Ho sbuffato e ho preso i secchi e gli stracci per pulire.
Joe si è offerto di lavare i pavimenti.
Ogni volta che accennavo a spostare qualche mobile lui mi fermava e lo spostava per me. Era diventato mio amico, ci parlavamo spesso, di qualsiasi cosa. Era gentile ed educato.
«Heaven!»ho sentito chiamare.
Mi sono girata e mi sono ritrovata in un attimo bagnata fradicia.
Alfie mi aveva buttato un secchio pieno d'acqua addosso.
Tutti i capelli e i miei vestiti grondavano.
Joe gli ha dato uno spintone, è stato un gesto istintivo, ma lui continuava a ridere.
Io ho spalancato la bocca e come una furia mi sono avventata sull'altro secchio, ma invece di tirarlo ad Alfie l'ho tirato a Kit e Richard.
Ho messo entrambe le mani sulla mia bocca, e mi sono scusata ridendo.
Alfie faceva versi strani, e mi stava innervosendo.
Gli sono corsa contro e l'ho atterrato sul divano.
«Stronzo!»ho scherzato.
«Attenta così mi bagni!»ha urlato lui.
«Ti aiuto, Heaven!» Joe riempiendo un altro secchio lo ha buttato addosso ad Alfie.
La sala era colma di risate, urla e imprecazioni scherzose.
Poi Joe mi ha presa in braccio e mi ha fatto girare.
«Sei uno spasso, Heaven.»ha esordito.
Tutti quanti eravamo zuppi d'acqua.
Era la prima volta che avevamo questa confidenza.
Ed era la prima volta che mi sentivo spensierata, dopo tanto tempo.
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