3.Donnette rosa e giovani guerrieri
Se il quarto anno era stato pesante il quinto non si apriva certo sotto i migliori auspici.
Alla cena di inizio anno Silente aveva presentato la nuova insegnante di Difesa contro le arti oscure l'orrenda Dolores Umbridge, ferma sostenitrice di Caramell.
Già dalla prima lezione i ragazzi capirono che quella donna era pericolosa, inoltre non gli avrebbe fatto fare pratica con gli incantesimi, tutto il corso sarebbe stato solo ed unicamente teorico.
Harry battendo ogni record si era beccato una punizione già alla prima lezione, Hermione era fuori di se dalla rabbia, lei voleva imparare a difendersi e per farlo aveva bisogno di esercitarsi, inoltre Harry era strano, la morte di Diggory l'aveva segnato nel profondo ed ora si trovava contro mezza scuola per la sua convinzione che Voldemort fosse tornato, tutti gli andavano contro, compreso il ministro della magia, Silente lo teneva a distanza e lui faceva sogni strani sempre più spesso, ma non ne parlava con nessuno, si sentiva solo dannatamente solo, teneva a distanza anche Ron ed Hermione.
Una notte in particolare sogno' il signor Weasley in grave pericolo, Nagini lo aveva attaccato nell'ufficio dei misteri, si svegliò sudato e tremante, corse da Silente insieme a Ron, Hermione, Fred, George e Ginevra. Purtroppo il sogno non era tale, nel senso che Arthur Weasley davvero era stato attaccato da Nagini ed era gravemente ferito ma per fortuna anche se malconcio si sarebbe salvato.
Silente chiamò subito il professor Snape che senza dire niente si portò via Harry per introdurlo all'occlumamzia, perché purtroppo a quanto sembrava la mente di Harry e quella Voldemort erano collegate e quindi Harry rischiava di essere posseduto dall'oscuro Signore se non avesse imparato a difendersi e a tenerlo fuori dalla sua mente.
Purtroppo le lezioni si rivelarono un totale disastro!
Harry era negato e Severus poco incline alla pazienza era molto nervoso soprattutto perché secondo lui il ragazzo era pigro e non si impegnava a sufficienza.
In una di queste terribili lezioni all'ennesimo tentativo del professore di entrare nella mente del ragazzo questo riuscì a difendersi ma non con le barriere occlumatiche ma con un più generale protego questo lo fece finire nella mente del professore e qui vide qualcosa di assolutamente inaspettato, suo padre ed i suoi amici al tempo della scuola che si divertivano a bullizzare un giovane Severus Snape, appena l'uomo ebbe di nuovo il controllo sbatte' fuori Harry dalla sua mente e dal suo ufficio.
Il ragazzo scappò a gambe levate mentre il professore a quel ricordo quasi non riusciva a respirare, si tolse il mantello e il frock coat che portava abitualmente ma ancora il suo respiro era accelerato e pesante, si slaccio' la camicia e salì alla torre di astronomia, il clima non era piacevole ma almeno l'aria fredda aveva calmato il suo respiro, quei ricordi facevano ancora male, dannatamente male, le umiliazioni subite erano ancora vive.
-Professore...
Quella voce che conosceva fin troppo bene lo fece girare di scatto, da inizio anno non avevano mai parlato, non avevano mai avuto modo di scambiarsi idee o opinioni su quello che stava succedendo.
-Granger che ci fai qui?
-Ogni tanto mi piace venire a studiare qui...non ha freddo professore?
-No, avevo bisogno di aria fresca
-Sta bene?
La ragazza si era alzata e si era avvicinata a lui, l'uomo si trovò ad osservarla, non era più l'ossuta ragazzina del primo anno con i capelli a cespuglio ed i dentoni da coniglio, ora i suoi capelli ricci erano morbidi e lunghi, i suoi denti erano perfetti e il suo corpo aveva ormai abbandonato le forme da ragazzina, era diventata una bella ragazza non c'era dubbio.
-Si Granger sto bene
-Ne è sicuro?
-Ho detto che sto bene! Sparisci petulante ragazzina
La ragazza sobbalzo' era dal secondo anno che non le urlava contro in quel modo, fece un passo indietro abbassando lo sguardo.
-Scusi prendo le mie cose e me ne vado
Il professore si rese conto di aver esagerato, aveva sfogato parte della sua rabbia su di lei.
-No...aspetta Granger...scusami...il tuo amichetto Potter ha superato il limite e mi ha fatto arrabbiare
-Mi dispiace...posso chiederle che ha combinato?
-Come sicuramente saprai sto cercando di sviluppare le sue doti da occlumante, doti che evidentemente non ha, oggi durante l'ennesimo tentativo ha usato un protego ed è finito tra i miei ricordi...brutti ricordi...
-Oh mi dispiace ha visto cose brutte?
-Probabilmente ora ne starà ridendo insieme al suo amico Weasley
Hermione gli mise una mano sul braccio, poteva notare come l'uomo fosse teso e nervoso, aveva tutti i muscoli contratti e lo sguardo particolarmente duro
-Posso chiederle cosa ha visto?
-Tanto te lo dirà lui, prendendosi gioco di me
-Forse ma saperlo da lei sarebbe diverso...
-Dici?
-Si...sempre che lei voglia dirmelo
Severus respiro' a fondo e guardò il cielo stellato
-Sai che non dovresti essere fuori dal tuo dormitorio a quest'ora?
-Si...ma farò attenzione quando tornerò giù...
-Ti accompagno io, se ti trova Gazza o la Umbridge passeresti un brutto quarto d'ora
-Grazie professore
L'uomo si sedette su un gradino ed Hermione si mise accanto a lui
-Vuoi sapere che ha visto Potter?
-Solo se vuole dirmelo
-Ha visto suo padre e i suoi amichetti Black, Lupin e Minus che si divertivano ad umiliarmi, ero la loro vittima preferita, mi chiamavano Mocciosus
Hermione ricollego' quell'odioso nomignolo alla voce di Black durante la riunione dell'ordine, provò rabbia verso Sirius
-Perché lo facevano?
-Ero più debole, ero solo, ero una facile preda ed ero particolarmente gracile al tempo...una vittima perfetta non trovi?
Hermione gli mise una mano sulla spalla quasi accarezzandolo
-Erano degli stupidi professore
La mente di Hermione lavorava senza sosta, stava capendo molte cose
-Questo è certo...ma ne ho sofferto...
-È per questo che ha scelto di...insomma...
-In parte, volevo sentirmi parte di qualcosa, non volevo più essere umiliato, deriso, picchiato ma non sono comunque giustificabile
-Forse no però io la capisco
Severus la guardò e si chiese se davvero quella ragazzina riuscisse a capirlo, ma non poteva approfondire non era il caso
-Andiamo ti accompagno alla tua sala comune
-Grazie
I due scesero in silenzio dalla torre, camminarono senza parlare ma ad un tratto sentirono la vocetta odiosa della Umbridge e di Gazza
-Maledizione
Il professore afferrò la ragazza per un braccio e la mise contro il muro di una nicchia dove c'era una statua, non aveva tempo per cercare un altro nascondiglio e così fu costretto a schiacciarsi contro di lei, Hermione sentì il corpo dell'uomo contro il suo era strano, mai nessuno le era stato così attaccato neache Krum, la sensazione però non le dispiaceva il corpo del professore era grande e muscoloso, si sentiva protetta.
Quasi non respirano quando la Umbridge e Gazza gli passarono accanto, Hermione senza rendersene conto si strinse di più all'uomo afferrando con le mani la sua camicia, sentiva il battito accelerato del professore e il suo profumo nelle narici.
Rimasero così per parecchi minuti fino a quando l'uomo non si staccò
-Vieni Granger
La prese per la mano e passando per corridoi che non aveva mai visto si ritrovò davanti al ritratto della signora grassa
-Entra sbrigati
-Grazie professore
-Di nulla quella vecchia megera è pericolosa, stai attenta mi raccomando
-Anche lei professore stia attento
Lui le sorrise e lei ricambio' il sorriso ma prima di andare lo abbraccio' lasciandolo lì impalato come uno stoccafisso.
Aveva deciso di nascondersi dalla Umbridge perché sapeva bene cosa avrebbe potuto dire trovandolo in giro di notte per i corridoi con una studentessa, quella donna era perversa.
Mentre camminava verso i sotterranei pensò a quei minuti in cui il suo corpo e quello della Granger erano incollati uno all'altro, era stato piacevole, ma non in senso malizioso lui sentiva chiaramente come quella dolce ragazzina si fidasse ciecamente di lui e questo...beh per lui era insolito.
Durante quei mesi Harry, Ron ed Hermione avevano messo in piedi l'esercito di Silente, un gruppo di studenti che praticava incantesimi di difesa, cosa che non potevano fare durante il corso che invece avrebbe dovuto insegnargli proprio a difendersi.
Purtroppo la Umbridge sospettava qualcosa e alla fine riuscì a trovare la stanza delle necessità dove il gruppo si riuniva.
Le conseguenze furono terribili, Silente accusato di aver organizzato il tutto fu costretto a fuggire in modo teatrale per evitare di finire ad Azkaban e la Umbridge fu nominata preside da Caramell.
La punizione per i ragazzi che facevano parte del gruppo fu crudele e dolorosa, tramite una piuma incantata quello che scrivevano sulla pergamena veniva scritto anche sulla pelle della mano.
A fine punizione tutti i ragazzi uscirono dall'aula sofferenti, Hermione andò sulle sponde del lago nero per riprendersi e perché no piangere un po', le faceva malissimo la mano sinistra.
-Granger...
-Professore...
La ragazza tirò su con il naso cercando di darsi un contegno, ma le lacrime le rigavano il volto
-Che vi ha fatto?
-Questo
E senza aggiungere altro gli mostrò la mano, Severus la prese delicatamente e la guardò negli occhi pieni di lacrime
-Ti fa molto male?
La ragazza annui
-Seguimi
Hermione si alzò e lo seguì fino al suo ufficio, il professore la fece sedere su una sedia e sparì dietro una porta
-Dammi la mano
-È dittamo?
-No, il dittamo ti farebbe troppo male, è una crema lenitiva, ti passerà il bruciore
Delicatamente le mise la crema, faceva male ma lui cercava di essere il più gentile possibile, quando ebbe finito le fascio' la mano.
-Grazie
-È una solo una pazza, tutto si risolverà ragazzina, porta questa ai tuoi amici
-Si professore...Silente...
-Sta bene, andrà tutto bene vedrai, cercherò di proteggervi...fai attenzione hai capito quanto può essere pericolosa vero?
-Si...l'ha fatto fare anche ai piccoli
-Maledetta...Andiamo ti accompagno non voglio che tu corra rischi inutili
Hermione si sentiva sicura accanto al suo professore, sapeva che niente di male poteva accadergli e quanto avrebbe voluto averlo accanto a lei all'ufficio dei misteri quando i mangiamorte li avevano attaccati, se Harry avesse prestato maggiore attenzione alle lezioni di occlumanzia del professor Snape forse avrebbe capito che quella visione non era reale, si sarebbe potuto difendere da Voldemort e forse ora Sirius sarebbe vivo.
Tuttavia quella terribile notte aveva fatto rendere conto a tutti che Harry aveva ragione, che Voldemort era tornato, Caramell diede le sue dimissioni da ministro della magia, Silente tornò al suo posto di preside di Hogwarts, la Umbridge era stata finalmente cacciata.
In tutto ciò però Hermione non era tranquilla, il suo professore preferito si vedeva poco e niente aveva saltato anche delle lezioni.
Un giorno per caso incontrò Lupin al castello.
-Remus
-Ciao Hermione come stai?
-Bene
-Sicura? Ti vedo preoccupata
-In effetti lo sono...
-Che succede?
-Il professor Snape lo cerco da giorni ma è introvabile e da due giorni non fa lezione
Lupin sospirò e le mise una mano sulla spalla, vide lo sguardo della ragazza farsi ancora più preoccupuato
-Vieni con me
Insieme entrarono in un aula vuota
-Che succede?
-Severus come sai fa parte dell'ordine ma vedi lui è anche un mangiamorte
-Si lo so
-Ah...come...
-Me l'ha detto il professore
-Davvero?
-Si
-Beh comunque essendo anche mangiamorte il suo lavoro è importante e delicato, riferisce all'ordine i piani di tu sai chi, ma è costantemente in pericolo
-Si ma ora dov'è
-In missione per Silente, ma domani lo ritroverai come al solito in classe
-Grazie Remus
-Gli vuoi molto bene vero?
-Mi ha salvata più volte, non dico che siamo amici ma parliamo
-Voi parlate?
-Si perché?
-Perché Severus non è un uomo che ama fare salotto...
-Non facciamo salotto, comunque grazie
Hermione corse via e Remus si ritrovò a pensare al rapporto tra Severus e la sua studentessa era ovviamente certo che non avesse fatto nulla di sconveniente, lo conosceva a fondo, sapeva bene che non avrebbe mai fatto nulla di sconsiderato tuttavia era singolare come un uomo come lui passasse del tempo a chiacchierare con una studentessa per giunta grifondoro.
Il giorno dopo come detto da Lupin il professore di pozioni era al suo posto, però qualcosa non andava in lui, Hermione se ne rese subito conto, aveva fatto lezione appoggiato alla cattedra e seduto, non aveva girato tra i banchi e spesso si toccava il fianco destro.
A fine lezione Hermione uscì con gli altri ma aveva lasciato di proposito il libro di trasfigurazione per poter tornare da sola in quell'aula
-Cavolo il libro di trasfigurazione...l'ho lasciato nell'aula di pozioni!
-Oh mamma Herm! Vuoi che ti accompagni
-No Ron grazie, avvisate la Mc Grannit
-Si certo
La ragazza corse verso l'aula una volta davanti alla porta busso' il professore con voce annoiata disse avanti
-Granger
-Professore...come sta?
-Bene
-È sicuro?
-Perché dovrei stare male?
-Beh oggi non si è staccato dalla sua cattedra
-E a te cosa importa ragazzina!
-Mi dispiace per lei se sta male
L'uomo si alzò dalla sua poltrona e si avvicinò ma una smorfia di dolore gli attraversò il volto
-Pro...
-Zitta Granger non ti riguarda
-Ma perché fa così?
-Stammi lontano è meglio per te
La ragazza sfodero' tutto il suo orgoglio e il suo coraggio grifondoro e si tolse la collanina che le aveva regalato lui.
-Tenga
-Ma...Perché...
-Devo starle lontano giusto?
-È per la tua sicurezza Granger, non voglio che ti capiti niente di male
-E io non voglio che capiti a lei!
A quel punto Severus capì, era cocciuta quella saccente ragazzina e lui stava troppo male per contrastarla.
-Vieni qua
Hermione si avvicinò, era in realtà un po' intimorita
-L'Oscuro Signore si è divertito con me...mi ha cruciato senza pietà per diverso tempo...ecco cosa mi è successo...soddisfatta
-Sta molto male?
-Sono stato peggio
-Non mi ha risposto
-Sto abbastanza male, ora girati, fatti rimettere questa
La ragazza docilmente fece come le aveva chiesto il professore, il suo tocco sul collo era sempre delicato, sentì i brividi corrergli lungo la schiena ma sentì anche pizzicarle gli occhi...
-Ragazzina...
Lei non rispose perché non voleva fargli capire che stava per piangere come una stupida, provò ad andarsene ma Severus le afferrò un braccio
-Girati Granger
La ragazza fece di no con la testa, all'uomo venne da ridere ma non emise un suono, la prese per le spalle e la girò, a quel punto vide gli occhi pieni di lacrime della sua studentessa
-Che succede?
-Non voglio che le facciano del mare
Così dicendo Hermione non riuscì più a trattenersi e le lacrime cominciarono a rotolare giù dai suoi occhi, il professore rimase senza parole, possibile che una sua studentessa tenesse tanto a lui? Possibile che qualcuno tenesse a lui tanto da piangere all'idea che gli avessero fatto del male?
Beh poi si sarebbe dato delle risposte dopo adesso doveva pensare a quella ragazzina in lacrime.
La tirò a se prendendola tra le sue braccia, sentì il come lei gli si stringeva addosso, in realtà gli stava facendo un male cane, ma non gli importava era una sensazione piacevole tenerla tra le braccia.
-Shhh calmati, sto bene ora
-Non è vero
-Beh starò bene presto
-Non è giusto, tutto questo non è giusto lei non deve...
-Io devo, lo faccio per l'ordine ed anche per te
-Per me?
-Per lasciarti un posto migliore dove vivere una vita serena
-Professore mi prometta che...non morirà
Severus senza capire il perché le diede un bacio sui capelli
-Farò del mio meglio
-Me lo prometta
-Te lo prometto petulante ragazzina
Hermione alzò la testa per guardarlo e gli sorrise, Severus si sciolse davanti a quel sorriso pieno di affetto sincero.
-Grazie
-Ora vai hai lezione giusto
-Si trasfigurazione
-Allora muoviti o dovrò sorbirmi Minerva che mi dice che maltratto troppo gli alunni della sua casa
-Vado...posso tornare dopo?
-Perché?
-Per vedere come sta
-Va bene
Hermione gli diede un bacio sulla guancia lasciandolo confuso, da quel giorno la ragazza cercava di passare ogni giorno a salutarlo, ormai si potevano definire dei quasi amici e la ragazza ne era davvero felice, teneva davvero tanto al suo professore, si preoccupava per lui, voleva che stesse bene, anche Severus stava bene in sua compagnia, sentiva un affetto sincero da parte di quella petulante ragazzina.
I due avevano una cosa in comune, non volevano assolutamente indagare il perché stessero tanto bene, Hermione non voleva capire perché non aveva parlato a nessuno dell'amicizia con il suo professore, neanche a Ginny, e Severus non voleva capire il perché le concedesse tante libertà, si faceva abbracciare senza protestare e lei ormai lo salutava sempre con un bacio sulla guancia e lui la lasciava fare.
Entrambi si dicevano che ci sarebbe stato un momento giusto capire e che a volte era meglio l'ignoranza.
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