2.Di coppe e di morte

Agosto 1994

La confusione era pazzesca, gente ovunque, maghi esaltati pronti a tifare, Hermione si guardava intorno un po' spaesata, aveva deciso di accettare l'invito della famiglia Weasley alla coppa del mondo di Quiddich, non che a lei il gioco interessasse particolarmente ma era un esperienza che voleva fare e in effetti si stava rivelando particolarmente interessante.

Il rapporto con Harry e Ron era leggermente migliorato anche se lei non aveva perdonato ai due il fatto di aver abbandonato un ferito professor Snape che non aveva esitato un secondo a mettersi davanti a loro per salvarli.
Tuttavia considerando gli anni che avevano ancora davanti aveva deciso di provare a dargli una possibilità, in fondo gli voleva bene ed ora si trovava lì in loro compagnia sulle gradinate di quell'enorme stadio dove a breve si sarebbe svolta la finale Irlanda-Bulgaria, insieme a loro tre c'erano ovviamente Fred e George, Ginny e il signor Weasley.

Mentre raggiungevano faticosamente il loro posto videro nella parte dedicata alle autorità Lucius Malfoy che li guardò ovviamente con disprezzo ma non fu questo a turbare Hermione quanto la presenza di Severus Snape, i due si guardarono ed Hermione accenno' un sorriso a mo di saluto a cui il professore rispose con un leggero cenno della mano.
Come al solito Malfoy senior vomito' veleno sui Weasley ma fu fermato da Snape che gli disse qualcosa all'orecchio e il biondo spostò la sua attenzione altrove, Hermione seguì con lo sguardo il viso di Malfoy e vide salire sulla tribuna autorità Narcissa Malfoy, elegante ed altera come sempre, la donna bacio' sulle labbra il marito ed abbraccio' con affetto Snape.
I tre se ne andarono lasciando Hermione con una strana sensazione nello stomaco.

Lo stadio era una bolgia, alla fine vinse l'Irlanda anche se il boccino fu preso dal cercatore bulgaro Viktor Krum.
A fine partita i Weasley più Harry ed Hermione tornarono alla loro tenda, l'atmosfera era festosa, la ragazza era stanca così si cambiò e si mise a dormire prima degli altri ma il suo sonno fu interrotto dal signor Weasley che urlando li svegliò.

Hermione ci mise un po' a capire cosa stesse succedendo

-Ragazzi alzatevi! I mangiamorte attaccano! Forza dobbiamo scappare

La testa di Hermione non riusciva a processare le parole di Arthur

-Herm forza infilati le scarpe e una giacca!

-Harry...

-Forza siamo tutti in pericolo!

La ragazza finalmente reagì e infilò le scarpe e la giacca e corse fuori insieme ad Harry e Ron

-Di qua forza!

La scena che aveva davanti era agghiacciante, uomini incappucciati con delle torce in mano, incantesimi scagliati, corpi che venivano lanciati da ogni parte, Hermione si paralizzo' li vedeva avvicinarsi ma non riusciva a scappare, ma che scappare non riusciva neanche a muoversi! Si girò cercando i suoi amici ma era sola, non c'era nessun volto familiare, fu presa dal panico e cominciò a correre ma la folla la spinse facendola cadere in malo modo.

Due braccia, due forti braccia la tirarono su e si sentì come risucchiata in un vortice non sapeva chi l'avesse presa, il terrore correva nelle sue vene, quando toccò il suolo la testa le girò e si aggrappo' a quelle braccia, aprì gli occhi e davanti a lei vide il professor Snape

-Tutto bene Granger?

-Si professore...grazie

-Sei ferita

Così dicendo le passò una mano sulla fronte facendole vedere le dita sporche di sangue

-Mi hanno travolta

-Dove erano le tue guardie del corpo?

-Non lo so...io sono rimasta indietro...

-Non sono poi così affidabili se ogni volta che ti trovi in difficoltà devo intervenire io

La ragazza abbassò gli occhi e vide il suo pigiama strappato su una gamba, Snape seguì lo sguardo di Hermione

-Ti fa male ragazzina?

-Un po'

L'uomo si abbassò toccandole la gamba, la ragazza si ritrasse

-Ferma devo curarti hai un brutto taglio

In quel momento Hermione si guardò intorno, c'erano delle tende, eleganti tende

-Dove siamo?

-Nella parte delle autorità ma ora non c'è nessuno, comunque aspettami qui prendo qualcosa per medicarti e ci spostiamo è più sicuro

-Va bene...si sbrighi però...non voglio...

-Ci metto un attimo Granger

Hermione annuì mentre guardava il professore allontanarsi, poteva vedere poco lontano i lampi della battaglia, cominciò a tremare, dopo poco Snape tornò

-Tranquilla ragazzina non ti succederà nulla, allontaniamoci

La prese tra le braccia e lei si strinse al petto dell'uomo chiudendo gli occhi, quando li riapri' di nuovo la testa girava ma ora si trovava su una specie di collinetta da dove si vedeva la battaglia

-Siediti su quel masso

Hermione fece come le aveva detto il professore, lui si inginocchio' davanti a lei, e prese una boccetta e delle bende

-Questo farà male, è dittamo, ti chiuderà rapidamente la ferita ma brucia, non urlare piuttosto stringi la mia mano va bene?

-Si professore

Il tocco di Snape era incredibilmente delicato, le sue dite erano morbide ma quando la prima goccia cadde sulla ferita la ragazza strinse con forza la mano dell'uomo

-Coraggio Granger

Finì di mettere il dittamo mentre la mano di Hermione stringeva sempre di più la sua, ma non un suono uscì da lei, ma delle lacrime silenziose uscirono dai suoi occhi, il professore fascio' la gamba della ragazza e con un colpo di bacchetta sistemo' il pigiama per poi guardarla in viso.
Non si riuscì a spiegare cosa fosse scattato in lui ma senza quasi rendersene conto, con le dita portò via le lacrime dalla guancia della ragazzina.

-Sei stata brava, so quanto fa male il dittamo

-Grazie professore

-Di nulla, aspettiamo che finiscano di lanciarsi maledizioni e poi ti riporto dai tuoi amichetti

-Sono i mangiamorte vero?

-Si...non si prospettano bei tempi...

-Combatteremo contro di loro

-Si ma non sarà facile, ah ovviamente tu stanotte non mi hai visto

-Va bene professore

Ad un tratto sul campo di battaglia comparve un teschio con un serpente che gli usciva dalla bocca e sembrava andare verso di loro, Hermione istintivamente si rifugiò sul petto dell'uomo che la strinse tra le braccia accarezzandole i capelli

-Stai tranquilla ci sono io, non ti succederà niente

-Lei non potrà esserci sempre

-Farò del mio meglio per esserci ragazzina

Hermione rimase lì tra le braccia del professore, si sentiva protetta e al sicuro, ad un tratto il tumulto cessò

-Andiamo ti riporto dai tuoi amichetti

-Grazie

Severus lasciò la ragazza vicino alla passaporta che sapeva avrebbero usato i Weasley e si defilo' ma aspetto' l'arrivo di Arthur e degli altri ragazzi.
Hermione raccontò di essersi nascosta e di aver aspettato la fine della battaglia ovviamente tutti credettero al suo racconto, nessuno poteva immaginare che di nuovo era stata salvata dal pipistrello dei sotterranei.

Dopo quel traumatico fine agosto il ritorno ad Hogwarts fu spensierato come al solito, la notizia che il torneo dei tre maghi si sarebbe svolto nella scuola aveva messo tutti su di giri, l'arrivo delle scuole di Beauxbatons e Durmstrag era stata un iniezione di adrenalina per tutti gli studenti.
Un po' meno quando il 31 ottobre uscirono i nomi degli studenti che vi avrebbero partecipato per Beuxbatons era uscito il nome di Fleur Delacour, per Durmstrag quello di Viktor Kurm e per Hogwarts oltre a quello di Cedric Diggory la coppa sputo' fuori anche il nome di Harry, in realtà il giovane mago non vi avrebbe potuto partecipare per via dell'età ma il calice aveva dato il suo nome, Silente e Madame Maxime la preside di Beauxbatons e Igor Karkatof il preside di Durmstrag discussero a lungo sul da farsi ma alla fine fu concessa al ragazzo la possibilità di partecipare.

Prima dell'inizio delle prove c'era stato il ballo del ceppo e con sorpresa di tutti ma in particolare di Harry e Ron, la dama di Viktor Krum il campione di Durmstrag e il cercatore della nazionale bulgara di Quiddich era Hermione Granger.
Non solo i ragazzi ne furono sorpresi ma anche il professore di pozioni, Severus Snape non riusciva a capire cosa avessero in comune quei due ma non era un suo problema, lui aveva problemi ben più gravi come l'imminente ritorno del Signore Oscuro, ma tuttavia quella sera quando Hermione fece il suo ingresso insieme a Krum la sua perplessità non poté che aumentare.

Finalmente il torneo cominciò,le prove erano decisamente ardue, ma i campioni si fecero valere, la terza prova consisteva nell'attraversare un labirinto incantato ed arrivare alla coppa, Cedric ed Harry vi arrivano insieme e decisero di afferrarla contemporaneamente ma sparirono, tra la sorpresa di tutti, Silente ed i professori si alzarono in piedi, così come tutto il pubblico, il labirinto sparì ma dei ragazzi non vi era nessuna traccia, passò oltre mezz'ora quando Harry e Cedric comparvero di nuovo ma c'era qualcosa di strano, il giovane Tassorosso era steso per terra esanime, Harry era inginocchiato accanto a lui, piangeva e chiedeva aiuto, Silente scese seguito da Minerva e Snape, il preside non poté far altro che constatare il decesso del ragazzo, il padre di Cedric corse accanto al figlio disperandosi, Harry urlò a tutti che Voldemort era tornato, che Peter Minus aveva ucciso Cedric.
Il preside mandò tutti i ragazzi nel castello, Hermione era corsa via ma non verso il castello, ma verso il lago nero, era in lacrime, era scossa, cadde in ginocchio tra i singhiozzi, qualcuno si inginocchio accanto a lei

-Granger devi tornare al castello

La voce del professore era calma e gentile, sentì una sua mano sulla spalla

-È tornato...Harry dice il vero...

-Si

Il professore sentiva il marchio nero bruciare ma non voleva lasciarla sola, era pericoloso, tutto ora diventava dannatamente pericoloso.

-Io...

-Lo so ragazzina ma ora andiamo al castello

-Professore...

-Dimmi Granger

-Mi può abbracciare?

L'uomo sospirò e la prese tra le braccia, la strinse al suo petto, lei si rannicchio contro di lui, incredibilmente appena l'aveva abbracciata il marchio aveva smesso di bruciare, si sedette e lei si sistemo' tra le sue gambe stretta a lui, entrambi non parlavano non c'era nulla da dire, Hermione era spaventata così come lo era anche Severus, sapeva a cosa stava andando incontro, sapeva cosa sarebbe accaduto e in quel momento giurò a se stesso che non sarebbe accaduto nulla a quella ragazzina, lui l'avrebbe protetta, sapeva quanto in realtà fosse forte ed intelligente ma a lui sembrava così indifesa.

-Dai Granger andiamo, il tuo fidanzato sarà preoccupato per te

-Chi?

-Krum

La ragazza rise, e Severus si ritrovo' a sorridere senza motivo

-Professore non è il mio fidanzato, è solo che volevo dimostrare a Harry e Ron che sono una ragazza anche io...loro...beh mi considerano un maschio...

-Sono proprio due poveri scemi Granger

La ragazza rise di nuovo, una risata vera che fece bene al cuore e all'anima di quel professore che di norma era acido e senza sentimenti.

-Lo so...

-Andiamo?

-Si

L'uomo si alzò e tese la mano alla ragazza che la prese mettendosi in piedi, cominciarono a camminare in silenzio, fu Hermione a spezzarlo

-Ora che succederà?

-Ora lotteremo, ma...

-Ma cosa?

-Sentirai cose su di me, insinuazioni ed altro da cui io non mi difendero', ti prego di fidarti di me

-Io mi fido di lei

-Diranno cose brutte

-Cosa potrebbero dire?

-Che sono un mangiamorte

-Ma...

-Ed è vero, ero un ragazzino stupido, chissà che pensavo di ottenere

-Io...non ci credo...

Severus si fermò, si tirò su la manica mostrandole il marchio nero, Hermione indietreggio' e quasi cadde ma il professore la prese per le spalle

-È stato un errore, ho fatto tanti sbagli, ma rimedierò, però almeno te cerca di credere in me quando nessuno lo farà

La ragazza lo guardò dritta negli occhi, Severus non si capacitava del perché avesse tanto bisogno della fiducia di quella ragazzina.

-Io credo in te

Hermione lo abbraccio' senza essersi resa conto di averle dato del tu, si alzo sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia che lasciò Severus attonito, doveva dire qualcosa

-Non pensare che sarò più gentile a lezione

-Mai pensato professore

E di nuovo quella risata che gli faceva così bene al cuore

-Sbrighiamoci devi andare nel tuo dormitorio

Una volta nel castello la ragazza lo salutò e corse verso il suo dormitorio e Severus andò da Silente pronto ad affrontare il suo destino.

Finalmente anche quell'anno finì, i ragazzi si stavano preparando a tornare a casa, Hermione era sulle sponde del lago, stesa a guardare il cielo persa in mille contorti e aggrovigliati pensieri quando una voce la fece tornare alla realtà

-Ti piace proprio questo posto Granger

-Professore...

-Non ho molto tempo, quindi ascoltami

Hermione annui sedendosi, anche l'uomo si era seduto e guardava il lago

-I tempi sono pericolosi e mano a mano che andremo avanti lo saranno sempre di più, prendi questa collanina, il ciondolo come vedi è una stella, se sarai in pericolo o avrai bisogno del mio aiuto toccala tre volte in senso orario e tre volte in senso antiorario e di il mio nome, ed io correrò da te

Hermione prese la collanina dalla mani del professore, e lo guardò

-Perché fa questo per me

-Perché ti ho promesso che non ti succederà niente di male

-Come farà a sapere che ho bisogno di lei

Il professore tirò fuori dalla camicia una collana con un ciondolo circolare attaccato, Hermione non poteva vedere che nella parte interna era incisa un H.

-Quando mi chiamerai questa si scaldera' ed essendo a contatto con la mia pelle me ne accorgero' subito

In quel momento Hermione si rese conto che il suo ormai professore preferito non aveva i soliti abiti ma dei Jeans ed una camicia con le maniche arrotolate, il marchio non si vedeva

-È sparito?

-No, incantesimo di disillusione

-Professore stia attento mi raccomando

-Lo sono sempre Granger, ora devo andare

La ragazza si alzò in piedi insieme a lui

-Me la mette?

-Ehm...si certo

L'uomo prese di nuovo la collanina e la mise al collo della ragazza, quando Hermione sentì il tocco del professore sul suo collo ebbe una specie di brivido, una cosa strana, si girò e l'abbraccio' forte

-Grazie professore

-Di niente...ragazzina...

Hermione sfoderando tutto il suo coraggio gli diede un bacio sulla guancia e gli fece una carezza sul braccio dove sapeva esserci il marchio

-Arrivederci e faccia attenzione la prego

Severus si rese conto che il tono era davvero preoccupato e lo guardava con gli occhi tristi, così fece una cosa che non faceva da non sapeva neanche lui da quanto tempo, le sorrise, le sorrise in modo spontaneo e dolce.

-Certo che farò attenzione e se hai bisogno...

Hermione gli sorrise a sua volta

-Grazie

Solo a quel punto lo liberò da quell'abbraccio che non si era resa conto fosse durato più del necessario e lo lasciò andare, osservandolo mentre si allontanava.

Severus si sentiva strana, non capiva perché a quella ragazzina concedesse tante libertà, Hermione non capiva perché avesse avuto tutti quei brividi quando il suo professore gli aveva sorriso, strinse il ciondolo che aveva al collo, lo sentiva vicino, si sentiva protetta...si sentiva felice.

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