Capitolo Sedici


Mostrami come sorridere senza traccia di lacrime. Dimmi che suono produce un'autentica risata, spiegami di cosa sanno i bei ricordi, aiutami a capire di cosa profumano i sogni.

-D

***

Restiamo a casa di Liam per tutto il pomeriggio a studiare e a riordinare i nostri appunti e con mia grande sorpresa Celia si è rivelata un'ottima ascoltatrice mentre le ripetevo la lezione di Storia della Letteratura in vista dell'esame. Si è sinceramente interessata e mi ha pure aiutata molto a schematizzare alcuni appunti. Non abbiamo parlato di noi o del nostro passato e questo ha reso il pomeriggio leggero e piacevole. Verso sera mi riporta a casa, affermando di avere un impegno. 

Sono ferma davanti alla porta dell'appartamento di Seth. Immobile come una di quelle statue di mia madre.

Patetica. Patetica. Patetica.

È sciocco da parte mia titubare tanto dato che è lui ad avere torto, non sono io che mi sono comportata come una stronza approfittando di un mio momento di vulnerabilità. Un momento in cui avevo abbassato la guardia.

Ma non succederà più. Non farò due volte lo stesso errore.

Faccio un passo avanti e apro la porta proprio quando la voce di Keira si fa più vicina. Per fortuna fa un passo indietro al momento giusto evitando così di ritrovarsi sbattuta per terra.

-Ma che...- strilla portandosi una mano al cuore, assottiglia gli occhi forse cercando di capire se mi conosce oppure meno. Opta per la seconda -Chi sei?-

Sta parlando al cellulare ma la conversazione non deve essere molto coinvolgente dato che riattacca solo per focalizzarsi su di me.

Non mi sorprende trovarla qui, solo non mi aspettavo di conoscerla così presto.

Alta, snella, curve delicate e lunghi capelli ramati. Più tendenti al rosso che al castano. E' una di quelle ragazze che quando passano ti volti per osservarle più attentamente. Non perché la sua bellezza sia sfolgorante come quella di una diva di Hollywood ma perché nel suo sguardo così come nel suo portamento c'è un che di magnetico.

La pelle è di una sfumatura calda, bronzea. Cosa rara qui a Norwich, ora che l'inverno è alle porte è un miraggio conservare quel colorito.

Indossa vestiti all'ultima moda ostentando colori che starebbero male su chiunque tranne che a lei, Jazmine si inchinerebbe di fronte al suo stile che non passa inosservato.

-Sono...- mi schiarisco la gola cercando di perdere tempo, faccio correre lo sguardo sul salotto ma non vedo Seth -I Good Guys si occupano di me-

Come diavolo posso spiegarle la situazione? Non so esattamente cosa sa e non so neanche quanto io possa dire. Non penso sia saggio spiegare i problemi che coinvolgono la mia famiglia.

Lei alza un sopracciglio perfettamente curato come se avesse capito tutto ciò che ho taciuto -Ah- si sposta di lato per farmi entrare osservandomi con attenzione e così intensamente da mettermi a disagio -Entra su-

Mi dirigo verso il divano e mi siedo portandomi la borsa al petto, sembro in punizione ma la verità è che non ho la più pallida idea di cosa fare. Posso dirle che dormo proprio nella stanza di fianco a quella del suo ragazzo?

Mi tolgo la giacca e la piego con cura prima di appoggiarla sul tavolino. Percepisco il suo sguardo ma faccio di tutto per non incontrarlo.

-Dov'è Seth?- domando dopo un po' per alleggerire questo silenzio opprimente.

Keira si avvicina al divano, il passo fluido e aggraziato molto meno goffo del mio, si siede al mio fianco lasciando solo qualche centimetro tra di noi -E' andato a fare la spesa ma ritornerà presto, è via da un po'-

A fare la spesa. Non ci ho minimamente pensato. A casa mia ci sono un bel po' di persone che provvedono a noi. Dovrò iniziare a darmi da fare sul serio per non sembrare una viziata incapace.

-Bene, lo aspettò qui- affermo cercando invano di sembrare tranquilla.

Keira mi scocca un'occhiata e dopo un sospiro esasperato mi appoggia una mano sul braccio, per poco non sussulto per quel contatto -Rilassati piccola Evelyn, so in parte del tuo problema- inclina la testa di lato per osservare la mia reazione ma io mi limito a trattenere il respiro -Non intralcerò il lavoro di Seth se è quello che pensi, non credere che mi piaccia l'idea ma non farò scenate-

Annuisco lasciando trapelare il mio sollievo e in parte anche la mia incredulità -Sono sollevata, è un bene che ci abbia pensato Seth-

-Sono Keira comunque - si passa una mano tra i folti capelli ramati portandoseli su una spalla, un dolce profumo mi arriva alle narici e per poco non starnutisco -Io e Seth stiamo insieme da quasi un anno, e se lo conosci almeno un po' puoi immaginare quante io ne abbia passate- sorride ma senza calore -Non è una persona facile, tutto il contrario ma questo penso tu lo abbia già capito-

Cerco di realizzare che sto davvero parlando con la fidanzata di Seth ma una parte di me continua a non crederci. Mi aspettavo uno scontro verbale, una scenata apocalittica, un muso lungo e occhiate taglienti. Invece è qui, di fianco a me e fin troppo vicina, che mi parla come se niente fosse.

-Si, l'ho capito. E' scontroso anche con te?- domando sperando di non sembrare sgradevolmente invadente.

Keira non sembra minimamente turbata, anzi, sembra felice di sparlare un po' del suo ragazzo -Certo che si, è così con tutti. Non l'ho mai visto trattare qualcuno con dolcezza, con rispetto e stima si, ma teneramente? Assolutamente no- sorride sommessamente -Non fraintendermi, non mi tratta male. Con me è gentile però so che non posso aspettarmi altro. E' fatto così e deve ringraziarmi se lo amo nonostante tutto-

Sento una fitta di dispiacere per Keira ma la parole lo amo sovrastano tutto il resto.

Lui si è fatto amore. Lady Estelle lo ama come dovrebbe amare me.

-Sei riuscita ad amarlo comunque?- domando mantenendo un tono leggero nonostante il nodo in gola.

-Già, ci sono molti momenti in cui mi chiedo perché lo faccio ma poi quando lo vedo le risposte vengono da sole- alza gli occhi al cielo sollevando appena gli angoli delle labbra-Lui ha dei problemi, dei blocchi. Però quando riesci a vedere oltre è fatta, inizi a perdonare quelle parti che ti piacciono di meno-

Perdoni ciò che ti piace di meno. Vedere oltre, oltre la facciata.

Sento una improvvisa sensazione di disagio che mi spinge a virare un po' il discorso -Dove vi siete conosciuti?-

Keira sorride e questa volta le si illumina il volto, si passa una mano sulla lana verde limone del maglione togliendo qualche pelucco -Ho studiato moda per un paio di anni e volevo trovarmi un lavoro in quel settore. Così partecipai a un concorso dedicato ai nuovi stilisti emergenti. Ho vinto e tra i vari premi c'era uno stage nella Boutique Rose- mi rivolge un sorriso quando la guardo ancora senza capire -La Boutique Rose è alta moda ed è il marchio della mamma di Seth, una celebrità della moda locale. L'unico problema è che si trova a Birmingham e io, alche allora, vivevo a Norwich così mi ospitarono per un mese. Seth era scappato anni prima ma le sue sorelle mi parlarono di lui, nella famiglia sono le uniche a sapere che Seth ora vive qui così mi diedero il suo indirizzo perché volevano recapitargli dei regali- alza le spalle -Il resto lo potrai immaginare, penso mi abbiamo dato quelle cose solo per far si che incontrassi loro fratello-

Seth ha una famiglia a Birmingham. Ed è scappato, ha preso quella decisione quando era poco più di un ragazzino. Perché si è ritrovato nelle condizioni di dover scappare? Ma soprattutto come ha trovato mia madre?

-Ora lavori?- domando distrattamente, i pensieri vorticano incessanti di ricevere risposte.

Keira appoggia la schiena al divano e allunga le gambe sotto il tavolino, nel farlo mi sfiora e anche questa volta cerco di non scostarmi.

Non è una minaccia. Non sono in pericolo.

-Grazie al concorso e a lunghi anni di risparmi sono riuscita ad avere un negozio tutto mio dove faccio abiti su misura ma un giorno mi piacerebbe avere una mia linea di moda- una ferrea determinazione ferve dentro ai suoi occhi verde bosco -La mia famiglia non può supportarmi economicamente quindi me la devo cavare da sola-

Io non ho mai dovuto pensare ai soldi. Non ho mai dovuto rinunciare a qualcosa. Le parole di Dorian mi balenano in testa Non mi pare che tu abbia mai rifiutato niente in tutti questi anni.

Critico mia madre ma mi servo dei suoi soldi sporchi.

Forse alla fine la più grande ipocrita sono io.

Non sei così diversa da lei infondo.

Il rumore della serratura mi fa drizzare la schiena distogliendomi dalla voragine insidiosa dei miei pensieri. Quando la figura di Seth varca la porta non posso fare a meno di ritrarmi dietro la figura di Keira.

I suoi occhi non tardano a notarci ma se ciò che vede lo turba non lo da a vedere. Non so se esserne sollevata oppure meno.

-Due al prezzo di una- borbotta appoggiando i sacchetti sulla mensola.

I capelli sono scompigliati forse dal vento o forse perché sembra non pettinarseli mai. Si toglie la giacca rivelando i muscoli tesi e sinuosi delle braccia e della schiena, scena che per poco non mi fa andare di traverso la saliva. La mia mia mente inizia a vagare e non posso fare a meno di immaginare quelle braccia strette attorno al mio corpo o alle mie mani che mappano quella schiena. Chissà se quelle labbra..

No, no, no. Guerra Fredda, Lady Estelle, Dorian incazzato, Nilde, la nonna senza dentiera.

Io sono arrabbiata con lui. Lui mi ha presa in giro. Lui è il preferito di Estelle. Lui non mi sopporta.

Mi capita di pensare certe cose quando vedo alcuni ragazzi ma lui scatena quel fuoco proibito che cerco costantemente di sopprimere.

Forse dovrei cercare qualcuno con cui fare sesso, per placare i continui pensieri che mi causa quel ragazzo.

Quando ritorno alla realtà noto con mio grande orrore che Keira mi sta osservando. La testa leggermente piegata da un alto e le dita avvolte attorno alla punta dei capelli. Non sembra arrabbiata, piuttosto pare divertita. Che è ancora peggio.

Seth dall'altro canto sta svuotando i sacchetti e sembra quasi che si sia dimenticato di noi.

Dopo aver riposto tutto nel frigo si decide ad alzare la testa e quei suoi occhi lontani e freddi si fissano su di me -Dobbiamo parlare-

Keira scatta in piedi con un sorrisino di scuse -Uh, vi lascio soli allora. Quando usa quel tono non ammette repliche- prende il cappotto bianco e si avvicina a Seth per baciarlo.

Non gli da un bacio normale. Corto e rapido come dovrebbe essere quando hai uno spettatore. No, lo bacia intensamente circondandogli la testa con entrambe le mani.

Un segno, un marchio.

E' suo.

Quando finalmente si stacca, ormai penso che il mio volto abbia raggiunto lo stesso colore di una fragola, si volta dalla mia parte e alza la mano muovendo le dita -Ci vediamo piccola Evelyn- indica il fidanzato con esasperazione -E fatti valere, sa essere molto arrogante-

Esce dall'appartamento avvolta dalla nuvola bianca che è il suo cappotto e per un attimo mi sembra di essermi immaginata tutto. Non mi ha dato neanche il tempo di salutarla o di ringraziarla per essere così paziente nonostante la situazione.

-E' un'esibizionista- afferma Seth osservando la porta, non un solo accenno di sorriso ad addolcirgli il volto -Ora veniamo al dunque-




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