Capitolo Quindici
Ho paura, mi sembra di non sapere più come si fa a vivere in mezzo ad altre persone. Come si fa a capire chi finge e chi ha un'innata indole a cambiare?
-D
***
Dopo tre eterne ore di linguistica esco dall'Università così distratta che per poco non finisco addosso a Liam.
Sono passati quattro giorni dalla discussione con Seth e le sue parole continuano a balenarmi in testa nei momenti meno opportuni rendendomi così una persona perennemente distratta.
L'ho visto solo di sfuggita all'appartamento dato che usciva sempre prima di me e rincasava molto tempo dopo, al suo posto ci sono Dixon, Paz e Celia. A volte anche qualche volto nuovo ma non mi sforzo neanche di imparare i loro nomi. Non m'importa più.
Durante il fine settimana sono rimasta a casa rinunciando a uscire solo per non creare ulteriore scompiglio. Non c'è stato neanche il bisogno di chiudermi in camera dato che lui non era a casa. Molte volte mi è venuta l'irrefrenabile voglia di uscire da lì ma ero sicura che a due porte di distanza dal suo appartamento c'erano altri Good Guys in agguato.
Liam mi afferra per una spalla prima che possa piombare giù dagli scalini d'ingresso -Tutto bene? Sei più sbadata del solito-
Annuisco appena raddrizzandomi la spallina dello zaino -Si, più o meno-
Mi affianca mentre iniziamo a scendere le scale per dirigerci a mensa. L'ombra di Celia mi segue alle mie spalle ma a una distanza consona per passare inosservata. Lei è quella che preferisco, l'unica che non mi fa sentire il peso della sua presenza. Dixon spunta sempre a qualche metro da me facendomi venire ogni volta dei piccoli infarti mentre Paz non si scomoda neanche a fingere di non starmi attacca al sedere. Semplicemente mi fissa con quegli occhi che promettono tempesta e mi pedina come una maledetta stalker.
-Oggi è il compleanno di Queenie, ricordi?- mi domanda mentre oltrepassiamo le doppie porte della mensa.
Certo come potrei dimenticarlo, dopotutto era una delle mie amiche più care. Una vita fa.
-Si ricordo, ha già fatto qualcosa di spettacolare per attirare l'attenzione di tutti?- borbotto aggirando un tavolo rotondo verde limone -Che ne so, un tappeto rosso all'entrata o fuochi d'artificio?-
Liam ridacchia ma scuote la testa, si blocca dietro a un paio di studenti che fanno la fila per prendere il vassoio del pranzo -Non è venuta a scuola e questo è strano perché tutti gli anni aspetta sempre il giorno del suo compleanno per giustificare le sue stravaganze-
Sbarro gli occhi sinceramente stupita -Non è venuta a scuola?-
Queenie adora essere al centro dell'attenzione e il suo compleanno è sempre un buon pretesto per esserlo. L'anno scorso si è fatta regalare dai suoi amici una cinquantina di rose rosse e ben tre palloncini a forma di cuore con su scritto il suo nome. Ha dato persino una festa in cui era invitata metà scuola.
Non si è parlato d'altro per un po'. Certo le cose sono cambiate, ora siamo all'Università ma lei rimane sempre la stessa.
Ora che ci penso non ha più detto niente neanche di quella festa di cui tanto si vantava, quella in cui Jaz ha rifiutato categoricamente di andare.
Liam fa un passo avanti avvicinandosi al bancone per prendere il vassoio, scorre di lato per lasciare il posto anche a me e faccio una smorfia quando vedo il pesce pallido disposto su un piattino di carta. Odio il pesce così scorro anche io prendendo una bottiglietta di succo e dell'insalata condita con pezzetti di carne di dubbia provenienza.
-Forse è in viaggio da qualche parte, in un posto assolato a bere un drink ghiacciato- afferma Liam dirigendosi verso un tavolo vuoto.
Mi siedo al suo fianco e inizio a giocherellare con il cibo con fare pensieroso -Non lo so, non è da lei- scrollo le spalle -Ma non importa in un modo o nell'altro farà la sua comparsa grandiosa, quella piccola arpia avrà sicuramente in mente qualcosa-
-C'è davvero qualcuno che mangia quel pesce?- domanda Jaz sedendosi e sbattendo il vassoio quasi privo di cibo sul tavolo -Insomma, è tremendo!-
Liam abbassa gli occhi sul pesce traslucido e storce la bocca -Ho fame ed è l'unica cosa che propone la cucina quindi direi che me lo faccio andar bene-
Jazmine fa un verso di disgusto mentre apre la lattina di Coca Cola -Di queste stupide bibite zuccherate ce ne sono a centinaia mentre il pesce che è un alimento fondamentale nell'alimentazione lo servono bollito e mezzo crudo-
Allunga le gambe sotto il tavolo fino ad appoggiarle sopra le mie cosce, come ogni volta nonostante il mio disappunto -Allora, ho una notizia bomba-
Liam la guarda appoggiando la testa sulle nocche di una mano -Vediamo che hai da dirci questa volta-
Jazmine resta in silenzio per far crescere l'attesa ma si appresta a parlare quando le do un pizzicotto sulla caviglia -Charlotte mi ha chiesto di uscire con lei! Un appuntamento ufficiale, dopo quasi un mese e mezzo- batte le mani eccitata, gli occhi che luccicano dall'emozione -Non è fantastico?-
Liam è ammutolito e io cerco di complimentarmi ma le parole mi muoiono in bocca e mi esce un esiguo e basso -Che bello-
Jaz toglie le gambe dalle mie cosce e si raddrizza osservandoci con sospetto -Ma si può sapere che vi prende?-
E' Liam a parlare questa volta per fortuna -Sei sicura che lei sia davvero interessata a te? Sembra molto presa da se stessa per badare a qualcun altro e non fa che ferirti ignorandoti per giorni-
Jazmine appoggia la lattina con forza facendo fuoriuscire un po' di coca cola -Mi ha spiegato il perché dei suoi silenzi e non è affatto come pensate, aveva bisogno di tempo e voleva usare quel momento per pensare. In questo modo ha capito di voler uscire con me-
Da come la racconta sembra così semplice, persino normale. Ma Charlotte l'ha palesemente ignorata e da quando si sono conosciute non fa che parlarle solo quando ha bisogno di divertirsi.
Jazmine non se ne accorge, è così felice di avere qualcuno che la guarda in quel modo che non bada ad altro.
L'amore ci rende stupidi e ciechi e anche quando veniamo trattati male cerchiamo in tutti i modi di giustificare tali azioni. Perché fa molto più male ammettere che ciò che avevamo creduto fosse reale in realtà non lo è. E quello è un dolore diverso.
Osservo gli occhi scuri pieni di emozione di Jazmine e le guance leggermente arrossate. Ci tiene davvero a lei e chi sono io per rovinare tutto?
Forse Charlotte ha davvero cambiato idea e questa volta sarà diverso.
E allora perché sento che questa scelta non farà che peggiorare la situazione?
Appoggio una mano sul braccio di Liam prima che possa aprire bocca per ribattere -Va bene hai ragione, non potevamo saperlo. Andrà bene, tu sei fantastica e lei se ne accorgerà sicuramente-
Liam mi guarda come se fossi impazzita ma sta al gioco -Si forse ci siamo sbagliati, cerca solo di stare attenta va bene?-
Jaz pare calmarsi un po' quando annuisce, il suo solito sorriso sbarazzino ad illuminarle nuovamente il volto -Sto sempre attenta-
Liam prende un boccone di pesce e lo sputa subito con il volto paonazzo dal disgusto -Mi hanno educato tutta la vita a non sputare mai il cibo e a non dire che schifo ma per l'amor del cielo questo coso non penso sia commestibile-
Sorrido prendendo un sorso di succo -Te l'avevo detto, ti prenderai un'intossicazione alimentare-
Lui afferra un pezzo di carne dal mio piatto assaggiandolo cautamente -Okay questo può andare- sbuffa esausto e spinge lontano dal naso il vassoio di pesce -Andiamo a casa mia? Penso di avere del cibo in frigo-
Molto probabilmente il suo frigo è vuoto. Liam vive da solo mentre i suoi genitori si sono trasferiti un anno fa a Lowestoft. Lui voleva restare vicino all'Università e a noi così decise di affittare un piccolo appartamento vicino alla periferia di Norwich. Inutile dire che odia fare la spesa e ancora meno cucinare, preferisce mangiare cibo spazzatura senza doversi preoccupare di saper usare i fornelli.
-Oggi non lavori?- domando allontanando anche il mio di vassoio.
-Sport Mania è chiuso, la moglie di Randall ha partorito e lui ha preferito chiudere per qualche giorno- si alza in piedi e prende i tre vassoi per buttare tutto nella spazzatura -Quindi direi di saltare le prossime lezioni e andare a casa mia, che ne dite?-
Jaz non se lo fa ripetere due volte mentre si alza in piedi per allacciarsi il cappotto lungo di un viola accesso. Solo a lei può stare divinamente. -Si, sto morendo di fame e divento cattiva quando è così-
La affianco per prenderla a braccetto -Tu sei sempre cattiva-
Usciamo dalla mensa e con la coda dell'occhio vedo i capelli azzurri di Celia. E' appostata all'uscita, gli occhi fissi sul capannello di persone che entrano nell'edificio.
-Celia, andiamo a casa di Liam- affermo avvicinandomi cautamente, nonostante mi stia simpatica non so quanto possa fare affidamento su di lei -Vieni con noi in macchina?-
-Va bene, vi raggiungo tra un attimo- afferma portandosi il cellulare all'orecchio.
Faccio cenno ai miei amici di dirigersi verso la mia macchina, spesso passo a prenderli io al mattino e oggi per fortuna è una di quelle giornate.
Quando ci accomodiamo tutti dentro la Jeep Liam guarda il posto vuoto accanto a sé con un po' di ansia -Deve sedersi qua-
Sorrido osservandolo dallo specchietto mentre mi allaccio la cintura -Perspicace Li, ottima osservazione-
Lui si tira in avanti facendo sporgere la testa tra i due sedili anteriori -E' armata?-
Jaz mi lancia un'occhiata divertita e alza le spalle con noncuranza -Può darsi, dopotutto è una guardia del corpo-
Lui sembra sinceramente preoccupato perché continua a guardarmi con insistenza -Dico sul serio Evie, è pericolosa? Potrebbe...-
Do una gomitata a Liam per rispedirlo indietro -Stai tranquillo non ti ucciderà, almeno non apposta-
Lui sbuffa con il volto corrucciato -Divertente, sei simpatica come un dito ne...-
-Eccomi, scusate stavo facendo qualche telefonata- elargisce Celia chiudendosi la portiera della macchina alle spalle -Possiamo andare-
Liam fa un balzo di lato, troppo repentino per sembrare naturale -Tranquilla, non abbiamo fretta- sussurra con fare concitato senza neanche guardarla negli occhi.
Celia è minuta e di statura medio bassa, ha due occhioni castani e lunghi capelli azzurri quasi sempre raccolti in una crocchia disordinata. Non è il tipo di persona che incute paura ma non la sottovaluterei mai perché so che è intelligente e furba, molto più della maggior parte delle persone.
Quando arriviamo davanti all'edificio di Liam tiro un sospiro di sollievo. In macchina aleggiava un clima teso e i giochi di sguardi tra Jaz, Celia e Liam non erano certo d'aiuto.
Dopo aver parcheggiato ed essere entrati nell'appartamento situato al terzo piano dell'edificio posso dire di aver ripreso a respirare. Ho temuto per un momento di ritrovarmi Seth all'entrata dell'appartamento con il suo solito sguardo contrariato.
Celia si guarda intorno ma questa volta non per vedere una qualche minaccia ma solamente per curiosità. E' bello vederla così, più tranquilla e quasi normale. La rende più reale e spensierata e le dona molto.
Si ferma davanti all'acquario posto su un mobile all'ingresso e accenna un sorriso mentre osserva i tre pesciolini. Jazmine si avvicina e indica quello più grosso e rosso -Lui è Leopold- passa il dito sul vetro fino ad indicare quello più tozzo completamente nero -Lei è Janella e..- indica uno rosa chiaro nascosto dentro a un piccolo vaso di terracotta -E lei è Evangelina-
Celia sorride, questa volta senza trattenersi, una fossetta spunta sulla guancia destra -Sono simili ai vostri nomi-
Jazmine annuisce tamburellando le dita inanellate sul vetro -Si però non penso che Evangelina sia una pesciolina, molto probabilmente è un maschio. L'abbiamo beccata mentre stimolava in un certo modo la povera Janella ma non ha importanza morirà presto-
Celia aggrotta le sopracciglia lasciando scivolare lo sguardo dai pesci a Jaz -Perché dovrebbe morire?-
Liam si avvicina lasciando cadere l'alimento per pesci dentro l'acquario -Di solito non vivono molto quindi possiamo ammettere che ci sono state molte Janella, Leopold ed Evangelina-
-Una volta un pesce si è suicidato lanciandosi fuori dall'acquario, penso fosse Leopold, è finito dietro al mobile. Non pensavo fosse possibile- afferma Jaz completamente presa da quel ricordo -Una storia molto triste, una brutta tragedia-
E' stato terribile. Abbiamo dovuto togliere il pesce con una scopa e poi Liam l'ha addirittura messo in un recipiente pieno d'acqua. Era morto da ore ma lui ci sperava. Siamo stati chini su quel recipiente per un po' prima di averlo sotterrato per un funerale a base di alcol e finte lacrime.
-Ho della pizza- annuncia Liam incitandoci ad andare in salotto, non troppo grande ma abbastanza spazioso da ospitare un divano e due poltrone abbinate color grigio tortora.
Liam si siede subito sulla poltrona per evitare di finire vicino a Celia, io invece opto per il divano mentre Jazmine si accomoda sull'altra poltrona.
Celia osserva per un attimo la situazione con sguardo vacuo, un pensiero la tiene lontana e vorrei tanto sapere se abbiamo fatto qualcosa per turbarla. In questo posto sembra più vulnerabile, si muove con fare inesperto e mi chiedo da quanto tempo non si relazionava con qualcuno che non facesse parte dei Good Guys.
E' Jazmine a spezzare la sua esitazione, come ogni volta ha la battuta giusta -Tranquilla, Liam è un ragazzo pulito non troverai cose strane impigliate tra i cuscini del divano. Vero Li?-
Liam diventa rosso come un peperone e un sorriso tirato si fa largo sul volto paonazzo -Si, grazie per la precisazione Jazmine-
Celia annuisce e si siede di fianco a me pur mantenendo una certa distanza, ha la schiena dritta e le braccia sono lasciate rigidamente sulle gambe -Grazie per avermi invitata, hai una bella casa Liam- afferma timidamente con le ciglia scure a schermarle in parte gli occhi.
Liam pare intenerito dalla timidezza della ragazza e sembra finalmente rilassarsi, si tende in avanti per afferrare un pezzo di pizza dal basso tavolino che ci divide -Grazie, diciamo che è tutto ciò che posso permettermi al momento-
Sembra surreale che un membro dei Good Guys sia qui fra noi, come una persona normale e non in veste di spia o di guardia. La cosa che apprezzo di più è che sia Liam sia Jaz, nonostante conoscano il ruolo di Celia, cerchino di metterla a suo agio.
Siamo un gruppo inclusivo, o almeno cerchiamo di esserlo con chiunque sia gentile con noi. Con Queenie ci abbiamo provato per molto tempo ma non si può lottare per qualcuno a cui non interessa più niente, siamo persone non eroi da cinema.
-I pesci rossi non hanno una sessualità per i primi tre anni di vita quindi i nomi vanno bene se ce li avete da meno tempo, possono essere sia maschi che femmine- afferma Celia dopo un momento, le guance sono leggermente rosse ma la voce è sorprendentemente ferma e decisa.
Jazmine apre la bocca proprio come uno di quei pesci -Cosa?- si raddrizza appoggiando la fetta di pizza sul cartone -Quindi per i primi tre anni la mia Janella può essere contemporaneamente un Janello?-
Celia accenna un sorriso, il volto ora più disteso e rilassato -Probabilmente si, il tuo pesce è un Demekin, li chiamano anche occhi di drago per via della forma dei bulbi-
-E' assolutamente il più brutto, sembra che gli debbano uscire gli occhi da un momento all'altro. Odio anche solo guardarlo- mormora Liam alzando le mani in segno di scuse verso Jaz.
Intervengo prima che inizino a battibeccare come loro solito -Ti interessano i pesci Celia?-
Lei scrolla le spalle e mi guarda per un attimo prima di abbassare lo sguardo, si porta una ciocca ribelle dietro all'orecchio -Non particolarmente, però mi interessa conoscere più cose possibili- punta nuovamente lo sguardo sul mio, questa volta con meno imbarazzo -Sai non sono sempre così-
Liam appoggia i gomiti sulle ginocchia e si tende in avanti sinceramente interessato -Così come?-
Celia ha un attimo di esitazione ma l'indecisione poco a poco traballa. Sembra esserci una lotta nella sua testa ma prima che possa intervenire per toglierla da questa situazione lei si decide a parlare -Non sono solo una guardia, anzi non sono mai stata una guardia del corpo- mi rivolge un mezzo sorriso -Ora è un momento particolare ma io mi occupo di altre cose, meno pericolose-
-E ti piace quello che fai?- domanda cautamente Jaz lanciandomi una rapida occhiata. Mastico la mia fetta di pizza tranquillamente fingendo di non essere terribilmente curiosa di saperne di più
-I Good Guys sono la mia famiglia, l'unica famiglia che ho a dire il vero, e sarò sempre grata a Lady Estelle per questo- mi guarda prevendendo già la mia espressione incredula -Parlo di come si è comportata con me, non voglio assolutamente dire che abbia fatto lo stesso con te Evelyn-
Mia madre ha fatto anche qualcosa di buono nella sua vita. Non comprende me e i miei fratelli ma a quanto pare ha deciso di sacrificare noi e creare qualcosa di nuovo. Creare un altro tipo di famiglia, un altro tipo di legame.
-Sono contenta che tu abbia trovato una nuova famiglia- affermo cercando di comprendere anche la sua visione di Estelle nonostante sia completamente diversa dalla mia.
Il cellulare di Celia squilla e lei si allontana un attimo per rispondere.
-Mi chiedo cosa vedano in Estelle- bofonchia Jaz trangugiando un pezzo di pizza -Quella donna è la regina delle vipere-
-Vedono ciò che vogliono vedere, ciò di cui hanno bisogno- afferma Liam con lo sguardo fisso davanti a sé -Penso che tutti in quel gruppo hanno un passato che preferiscono dimenticare, Estelle li ha concesso una seconda opportunità-
Una seconda possibilità.
Osservo il corridoio in cui è sparita Celia e mi chiedo quale sia stata la loro vita, prima di lei. Prima di mia madre. I miei pensieri non possono fare a meno di ritornare a Seth.
Cos'è che cerca di dimenticare?
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Profilo privato: Agus_moss
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