42. Il tuo Odore
Nei miei giorni liberi mi sedevo di fronte al computer con carta, penna, riviste e caffè, alzandomi solo quando la vescica urlava pietà, il tutto nell'arco degli ultimi tre mesi. Buttavo giù un milione di idee, mostrandole a Levi quando tornava a casa. Mi sentivo un po' depresso pensando al fatto che a pagare il matrimonio in genere è la famiglia della controparte femminile.
Dato che il nostro budget è piuttosto ristretto non organizzeremo nulla di eccessivo, ma non mi importa. Sfortunatamente, organizzare il tutto mi stava stressando, rendendomi estremamente scorbutico per quando lui rincasava. Levi era paziente con me, ma era passato dal fumare una sigaretta la settimana a tre in un giorno. E me ne davo la colpa.
Mikasa è passata di qui un paio di volte, iniziando a farsi viva, ed ora ha quella bellissima aura data dalla gravidanza. La cosa fantastica di Mikasa è che una sarta professionista. Ha deciso di preparare lei il mio outfit per il matrimonio, e non mi ha detto se sarà un completo o un abito. Perché dovrei indossare un abito, comunque?
Perciò eccomi qui, seduto sul pavimento, mezzo nudo, aspettando che Levi torni per uno scambio di idee. Abbiamo deciso per la data, il 4 Luglio, la location e gli invitati, le partecipazioni sono già state spedite. Abbiamo solo bisogno del cibo, e dei vestiti. Oggi è il 25 Giugno e sono indubbiamente stressato.
Udii la porta aprirsi e mi sentii improvvisamente felice. Levi entrò trasportando due buste della spesa, chiudendo con un calcio la porta alle sue spalle. Gattonai fino a lui per poi mettermi in ginocchio ed avvolgergli i fianchi con le braccia, la testa sul suo stomaco.
"Mi sei mancato!" Sorrisi mentre con la mano mi scompigliava i capelli.
"Hey, moccioso." Sussurrò, ovviamente stanco. Mi alzai, studiando il suo viso. "Novità?" Chiese.
"Che ne dici di blu e bianco?" Domandai mentre mi sorpassava, iniziando a sistemare la spesa.
"Che tonalità di blu?" Sembrava piuttosto... spento. Non avrei saputo dire il motivo ma c'era qualcosa.
"Pensavo al blu navy." Mi sedetti a terra fissando l'area dove stavo pianificando, c'erano fogli sparsi ovunque. "Voglio dire, gli abiti da cerimonia sarebbero neri ma la cravatta o qualcos'altro dovrebbero essere di un colore diverso."
Levi andò a sedersi sul divano con una bottiglia in mano. Non so perché la cosa mi innervosii, era Venerdì e lui beve sempre qualcosa il Venerdì sera. "Blu navy va bene, si adatta alla location. E' un'ottima scelta." Sorrisi.
"Ora, tutto ciò che dobbiamo decidere riguarda il cibo da servire ed i vestiti che indosseremo. Com'è andata al lavoro?" Chiesi quando mi resi conto di non averglielo chiesto. Lui fece un sorso prima di guardarmi.
"Abbiamo appena assunto un paio di novellini e dobbiamo formarli. Uno di loro ha pensato che fosse una buona idea derubarci." Non lo vedo arrabbiato molto spesso, ma è decisamente questo il motivo per cui si comporta in modo strano. Annuii prima di alzarmi ed andarmi a sedere accanto a lui.
"Perché non guardiamo un film o giochiamo? Ho voglia di fare qualcosa con te." Dissi mentre gli poggiavo la testa in grembo, fissandogli le ginocchia.
"Sicuro che non esploderai se non pianifichi altro?" Domandò in tono canzonatorio.
"Starò bene, ho bisogno di una pausa." Giocammo a vari giochi, tra carte e strip poker, fino alle 3 del mattino. Dopo esserci fatti la doccia, crollammo nel letto, uno di fronte l'altro. Gli circondai i fianchi con le braccia, poggiando la testa sul suo petto, il suo braccio sulla mia spalla. Mi rannicchiai contro di lui, respirando a fondo. "Amo il tuo odore."
"Di che cosa odoro?" Chiese Levi con voce assonnata.
Ridacchiai prima di annusarlo scherzosamente. "Sapone... candeggina... appena appena di sigarette... e... non so, del dolce odore di uomo." Dissi tra un'annusata e l'altra.
"Dolce odore di uomo? Tipo odore fruttato della pelle?" Dal suo tono capii che era serio, e risi.
"No, non odore della pelle. Vediamo..." Mi fermai un attimo per pensare. "Ognuno ha un odore naturale ed il tuo è dolce. Mi fa venire voglia di assaggiarlo..." Gli leccai il petto e ridacchiai. "Sai anche di sapone."
Levi sbuffò. "Ok, sei in piedi da troppo tempo. Ora della nanna, amore." Mi baciò la fronte, per poi strusciare il naso tra i miei capelli.
Levi POV
Presi un lungo respiro col naso, ed il suo odore mi riempì i polmoni. "Mi stai annusando?" Chiese Eren, sembrava imbarazzato.
"Mhmm." Annuii. Il suo odore era rassicurante. Finalmente capii cosa intendessero le persone quando dicevano 'mi ricorda casa'. No, non avevo mai avuto una casa prima di allora, ma sapevo che con Eren potevo averla. Casa è dove si trova Eren. Dentro di me, ridacchiai.
"No, smettila! E se ho un brutto odore?" Eren piagnucolò adorabilmente, riuscivo ad immaginare il suo viso arrossire. Quella tinta rossa sotto i suoi occhi splendenti, e sospirai.
"Non hai un brutto odore. Ho capito che intendi con odore naturale." Riuscivo a sentirlo, non era nulla che poteva essere acquistato in un negozio. Nessun deodorante o colonia avrebbe potuto assomigliargli. Potevo anche indovinare quale odore mi ricordasse.
"Mi fai sentire in imbarazzo così!" Fece il broncio, sul mio petto. Feci scorrere le dita tra i suoi capelli, mantenendogli il capo.
"Odori..." Feci una pausa, riflettendoci. "... il tuo odore mi ricorda quello del thè fresco. Non odori di thè, ma riesci a darmi la stessa sensazione."
"E che sensazione è?" Sospirò, ed io sorrisi a me stesso.
"Conforto o relax." Mi fermai. "Felicità."
"Non avrei mai pensato che essere paragonato al thè potesse essere così romantico." Alzò lo sguardo su di me e gli diedi un lieve bacio.
"Buonanotte, Eren." Mormorai prima di baciargli la fronte.
"Buonanotte, Levi. Ti amo." Disse contento prima di tornare alle nostre precedenti posizioni.
*
"Eren! Svegliati!" Udii una voce familiare gridare eccitata. Sentivo un peso sul petto, per cui pensai che Eren fosse ancora rannicchiato contro di me. Aprii lentamente gli occhi trovando Mikasa ai bordi del letto.
Sobbalzai leggermenete. "Buongiorno anche a te." Dissi sarcastico. Guardai in basso Eren, che era spaparanzato su di me. Gli baciai la fronte. "Mikasa è qui." Il castano si lamentò prima di scattare a sedere.
"Hey Mikasa!" Disse senza un accenno di stanchezza. "E' cresciuto! E' davvero bellissimo!" Affermò Eren osservando il pancione tondo della donna.
"Mi hai visto la settimana scorsa. Non è cambiato poi molto." Rispose, confusa. "Entrambi dovete alzarvi. Sono le nove del mattino." Nel momento in cui Eren udii la frase si ristese di nuovo, poggiando la testa sul mio petto.
"Mikasa! Siamo stati in piedi tutta la notte." Si lamentò Eren, e Mikasa arrossì pensando subito male, ed io me ne approfittai.
"Eren era troppo stressato con i preparativi così abbiamo deciso di restare svegli e fare qualcosa per alleviare lo stress." Dissi, facendole l'occhiolino. Eren mi vide e mi diede un colpetto.
"Levi! Sii carino." Affermò scusandosi. "Abbiamo giocato e fatto due coccole. Tutto qui. Arrossisci tanto quanto me, Mikasa."
Lei si schiarii la gola. "Eren, ho bisogno che provi quello che ti ho confezionato. Chi sono i testimoni al matrimonio?"
"Tu, Armin, Connie, Sasha, e non so. Dato che tecnicamente io sono la sposa, tu sei la damigella d'onore ed Armin il mio testimone. Connie porterà gli anelli e Sasha sarà la damigella."
Sbuffai. "Abbiamo bisogno di più amici. In realtà, rimangio tutto. Non ho bisogno di amici."
Eren si tirò su a sedere, fissandomi male. "Hai solo loro tre?" Io annuii. "Allora abbiamo bisogno di un'altra damigella."
"Che ne dite di Historia? Mi sembrate abbastanza in confidenza." Disse Mikasa.
"Petra può fare da damigella." Parlammo dell'organizzazione un po' prima che scendessi dal letto. Mikasa era sconvolta nel vedermi in boxer ed Eren mi sgridò di nuovo. Mi scusai iniziando a vestirmi. Non è colpa mia se lei- "Come diavolo hai fatto ad entrare in casa mia?!"
Mikasa si girò verso di me, scioccata. "Eren mi ha dato una copia delle chiavi in caso dovessi salvarlo da un nano psicopatico." Sentii il mio occhio contrarsi mentre guardavo truce Eren.
"Mikasa ultimamente mi sta dando una mano, perciò le ho dato le chiavi. Tu non sei un nano, e tu..." Guardò la stronza dai capelli corvini. "...smettila di fare i dispetti a Levi."
"Mi fai sembrare un bambino." Dissi secco. "Devo andare da quell'idiota di Hanji. Torno più tardi." Baciai Eren sulla fronte e salutai con un'occhiataccia Mikasa prima di uscire di casa. Dovrò imparare ad averci a che fare.
Guidai fino a casa di Hanji e sospirai mentre arrivavo sulla soglia. Sporco, polvere, scarafaggi, e sporco, ovunque. Questo posto ha bisogno di una sistemata, con del fuoco possibilmente. La donna ultra eccitata mi trascinò all'interno, Erwin e Petra che aspettavano.
"Voi tre sarete al mio matrimonio. Petra, tu sarai la damigella insieme a Sasha." Lei annuii, un accenno di sorriso sul volto. Trascorremmo alcune ore entrando ed uscendo da lussuose boutique per cerimonie. I prezzi mi fecero impazzire. Verso la fine mi arresi e comprai quello che pensavano mi stesse bene, l'avrebbe conservato Erwin fino al giorno delle nozze.
Quando tornai a casa, Eren era steso di schiena sul pavimento con le gambe poggiate sul divano. Sembrava davvero esausto. "Bentornato." Disse stanco, senza neanche guardarmi. "Portami a letto."
"Mi sembri troppo sfatto per il sesso." Constatai mentre lo aiutavo a rimettersi in piedi.
"Intendevo letteralmente, di portarmi a letto." Disse ed io annuii. "Non voglio fare sesso fino alla luna di miele." Ammise.
"Non abbiamo fatto sesso un'intera settimana ma vuoi resistere altri otto giorni?" Domandai, sapendo di poterci riuscire ma dubbioso sul fatto che ci riuscisse lui.
"Beh, la luna di miele serve ai novelli sposi per conoscersi l'un l'altro sessualmente. Non ne vedo il senso se per noi fosse come un giorno qualunque. Perciò credo che 22 giorni provocheranno abbastanza tensione sessuale affinché ci sembri tutto nuovo. Ha senso? Sono stanco." Si accasciò sul letto.
Annuii. "Ha senso. Oh e conosci la regola: non stenderti, sederti accovacciarti o qualsiasi altra cosa sul letto prima di esserti fatto una doccia."
Lui si lamentò mentre gattonava su mani e ginocchia fino al bagno. "Maniaco del pulito." Borbottò scherzosamente, con un pizzico di serietà.
Io tossii. "Moccioso insolente." Replicai di rimando. Si fermò, guardandomi.
"Inso-cosa? Mi spiace ma non parlo lo 'stronzese' dei bisognosi di sesso." Mi rivolse un sorrisetto compiaciuto prima di proseguire ed io lo colsi alla sprovvista. Gli afferrai i capelli alla base della nuca e mi inginocchiai. "Ow! Ow!" Feci scorrere una mano sul suo fianco e lo spinsi col sedere contro le mie parti basse.
Tirai la sua testa all'indietro prima di bisbigliargli all'orecchio. "Potrei prenderti proprio qui, in questo preciso momento e non potresti fare assolutamente nulla per impedirmelo." Il gemito che emise mi fece eccitare. "Ma, dato che rispetto il tuo volere andrò a mettere il broncio mentre ti penso nudo."
Gli baciai amorevolmente la guancia ed andai in cucina. Misi a bollire dell'acqua ed aspettai. Quando la teiera iniziò a fischiare, Eren uscì dalla doccia. Lo osservai uscire dal bagno ed andare in camera da letto, i capelli disordinati per via dell'asciugamano, piccoli rivoli d'acqua che gli cospargevano il corpo. Era davvero bellissimo.
Iniziai a sentirmi in colpa per come mi ero comportato. Forse lo avevo spaventato? Sei davvero un genio, Levi. Versai due tazze di thè ed andai a sedermi sul mio nuovo acquisto preferito in salotto, la poltrona reclinabile. "Eren!" Lo chiamai e lui affacciò la testa. "Prendi il thè con me?"
Lui sorrise lievemente sedendosi sulla parte di divano più vicina a me. Gli allungai una tazza e mi ringraziò. Sospirai. "Scusami, Eren." Dissi piano prima di prendere un sorso. Lui mi rivolse uno sguardo confuso.
"Per cosa?" Lui bevve un po' del suo e sospirò soddisfatto. "Ti conosco abbastanza bene da sapere che non faresti nulla del genere contro il mio volere. Inoltre, la cosa mi ha eccitato un po'." Quella tinta di rosso che tanto amo gli colorò le guance.
"Se continui a dire cose del genere, è impossibile che riesca a trattenermi."
"Se continui a tenere il tuo magnifico pene nei pantaloni, ti farò perdere il controllo la prima notte di nozze." Quest'uomo è un dono dal cielo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top