41. Il Modo in cui Respiri

Le lacrime sgorgarono dai miei occhi, scorrendomi sul viso. Una mano a coprirmi la bocca, soffocando i miei singhiozzi di felicità. Mi alzai per poi cadere su entrambe le ginocchia di fronte a lui, prima di gettargli le braccia al collo. "Sì, Levi. Oh, Dio. Sì!"

Le sue braccia mi tenevano salde contro di lui mentre il mio respiro diventava incontrollabile. Iniziai ad emettere dei lamenti singhiozzanti. Lo sentii ridacchiare lievemente, stringendomi più forte. Le persone intorno a noi applaudivano, vidi persino alcune donne piangere. Levi indietreggiò lentamente, senza lasciarmi andare.

"Ho bisogno della tua mano, amore." Disse con un'altra risatina. Feci un respiro profondo prima di staccarmi, ancora in preda ai singhiozzi. Delicatamente prese la mia mano sinistra, lasciandovi scivolare il magnifico anello. Mi baciò le dita per poi guardarmi. "Sei un disastro." Con tocco gentile, mi asciugò il viso alzandosi poi in piedi.

Mi aiutò a fare altrettanto chiedendo poi il conto. "Offre la casa, congratulazioni." Disse il proprietario. Levi rifiutò ma lo spinsi fuori dal ristorante ringraziando vivamente. Lui mi guardò storto ed io gli rivolsi un ampio sorriso. Camminammo in silenzio, le nostre dita intrecciate.

Mi fermai all'improvviso per poi urlare forte. Tutti in strada si voltarono verso di me, Levi compreso. Gli avvolsi le braccia intorno al collo prima di premere le mie labbra sulle sue. "Io... ti... amo!" Dissi tra i baci.

"Ti amo." Rispose col più grande sorriso che gli avessi mai visto fare. Mi persi tra le nuvole, osservandolo. "Che c'è?" Ridacchiò.

"Non sembri poi così vecchio quando sorridi." Lo stuzzicai, ed il suo sorriso svanì immediatamente. Risi ancor più di quanto avrei dovuto e Levi continuò a camminare, imbronciato. Gli saltai in groppa, e le sue mani mi afferrarono subito le cosce. "Se fossi vecchio, non mi sorreggeresti così bene."

"Se fossi intelligente, faresti silenzio." Disse scherzosamente prima di rimettermi giù. Camminammo per il resto del tragitto fino all'auto in silenzio. Quando vi salimmo a bordo, saltellavo e non riuscivo a stare fermo. Mi sentivo come se avessi bevuto un milione di bevande energetiche, mal di stomaco che ne sarebbe derivato escluso.

"Ti dispiace se chiamo Mikasa?" Chiesi.

"Sono il tuo futuro sposo, non il tuo capo." Mi rispose, mentre metteva in moto.

"Futuro sposo..." Ripetei sognante. "Mi piace come suona." Levi annuì in approvazione ed io telefonai Mikasa.

"Eren? Non ci sentiamo da un po', qualcosa non va?" Sembrava felice ma stanca.

"Hey, Mikasa. No, è tutto ok. tg A te come va?" Chiesi, volendo conservare la notizia un altro po'. La mano destra di Levi era libera, così feci scivolare la mia nella sua, sorprendendolo. Ridacchiai.

"Va tutto bene. Armin è ancora a scuola, come sai, per cui resto sola gran parte della giornata." Lei sospirò. "Si fa sempre perdonare, comunque. Lo amo davvero." Fece una pausa. "Posso dirti una cosa?"

"Quello che vuoi, cosa c'è?" Levi mi rivolse uno sguardo interrogativo.

"Sono incinta."

"Ffff-Cosaaaaaaa?!" Urlai. "E' fantastico! Perché non sei entusiasta? Qualcosa non va?" Lui mi guardò di nuovo ed io curvai la mano sul mio stomaco, imitando un pancione.

"Non credo che Armin ne voglia già uno. Non so come dirglielo. Sono veramente felice." Riuscivo a sentire la felicità nella sua voce, ma anche la preoccupazione.

"Mikasa, parliamo di Armin! Probabilmente inizierà a singhiozzare e leggere storie riguardo l'oceano al tuo pancione." Lei ridacchiò, era bello udire quel suono. "Non preoccuparti, è devoto e la sua famiglia viene prima di ogni cosa."

"Sì... hai ragione. Grazie, Eren. Allora, perché mi hai telefonato?"

"Ecco..." Finsi di essere triste.

"Sicuro che vada tutto bene?"

"Sì... Levi... lui..."

"Oh, no. Cos'ha fatto? Sarò anche incinta ma posso ancora prenderlo a calci in culo!"

"Ci sposiamo, mi ha fatto la proposta." Dissi contento per poi iniziare a ridere. Mikasa urlò felice.

"Davvero?! E' fantastico!" Parlammo per il resto del tragitto fino a casa e poi ci salutammo. Non riuscivo a smettere di sorridere.

"Mikasa è incinta, noi siamo ufficialmente fidanzati. Le uniche cose che mancano ora sono Sasha e Connie e Marco e Jean che si sposano." Levi ci pensò un secondo.

"La ragazza della patata, testa pelata, lentiggini e faccia da cavallo?" Chiese, io risi ed annuii. Entrammo dentro e facemmo la doccia insieme. Nulla di sessuale nella doccia, ci lavammo l'un l'altro e scambiammo qualche bacio ma fu tutto lì.

Indossammo entrambi dei boxer prima che lui si sedesse sul letto, con la schiena poggiata alla spalliera. "Vieni." Disse Levi, dando dei colpetti davanti a lui. Mi sedetti tra le sue gambe, le mie sotto le sue, fronteggiandolo. Anche se potevo vederlo a stento, lo osservai.

Portai le mani sui suoi fianchi e mi avvicinai di più. "Quando sarà il matrimonio?" Chiesi con un enorme sorriso, lui sogghignò.

"Finisco alle 6 domani. Possiamo iniziare a pianificare allora, oppure inizi tu e mi esponi le tue idee quando torno." Mi diede un bacetto.

"Ok." Annuii. "Baciami ancora."

Levi soddisfò la mia richiesta, poggiando brevemente le sue labbra sulle mie. "Amo le tue labbra e la forma che assumono quando ansimi o gemi." Le sue dita scivolarono tra i miei capelli. "Amo i tuoi capelli." I suoi occhi fissarono i miei. "Dio, amo i tuoi occhi." Il suo pollice sfregò sulla mia guancia. "Amo il modo in cui le tue guance prendono colore." Spostò la mano sul mio petto. "Amo il modo in cui sento la tua pelle sulla mia." La sua mano scivolò sul mio braccio. "Amo come le tue braccia mi avvolgono, e come affondi le unghie nella mia carne mentre ti do piacere."

Le sue mani risalirano le mie braccia, scivolando giù la mia schiena. "Amo il modo in cui inarchi la schiena," le sue mani si allungarono sul mio didietro. "la sensazione del tuo sedere... dentro e fuori." Sorrise. "E per ultimo," sussurrò. "amo il modo in cui parli, come gemi il mio nome. Le tue risate ed i sorrisi, le tue grida e gli squittii, il modo in cui canti sotto la doccia quando credi che non riesca a sentirti. Amo il modo in cui respiri, il tuo odore, come cammini, come balli, come mi guardi male quando inizio a fumare. Ti amo."

Arrossii durante il discorso, il mio sorriso non si affievolì neanche un attimo. Volevo piangere di nuovo, mi sentivo così felice. Avvicinai il mio corpo al suo fino a sedermi sul suo grembo. Sorrisi realizzando che entrambi eravamo già eccitati. La mano di Levi scivolò giù sui miei boxer, scoprendomi il sedere, senza curarsi di rimuoverli del tutto.

Lui invece sfilò i suoi, solo perché era più semplice. "Vuoi stare sopra, Eren?" Chiese prima di fare qualsiasi altra cosa. Ci pensai un attimo, raramente non mi trovavo di schiena durante il sesso.

"Mhm." Canticchiai allegramente prima di baciarlo. Una mano era sulla mia schiena e con l'altra si sorreggeva. Lo spinsi dentro di me, col suo aiuto ovviamente, con un sospiro. Una volta che fu completamente dentro, Levi poggiò le mani sui miei fianchi.

"Che ne pensi del 4 Luglio?" Proposi.

"Di che diavolo stai parlando?" Chiede, palesemente confuso.

"Del nostro matrimonio." Levi roteò gli occhi prima di gettarmi sulla schiena, uscendo fuori, rimanendo sospeso su di me. "Hey!" Piagnucolai.

"Non sono un uomo paziente." Rispose imperturbabile. "Ho detto che ne parleremo domani." La sua voce era affettuosa e sapevo che non voleva essere meschino.

"Volevo stare sopra!" Levi ridacchiò prima di posizionarsi di schiena.

"Ho davvero bisogno del tuo corpo sul mio." Sussurrò, la sua voce piena di lussuria. Misi le gambe ad entrambi i lati della sua figura, riposizionandomi. Levi fece per aiutarmi, ma schiaffeggiai via la sua mano. Lo tenni fermo mentre lo lasciavo scorrere dentro di me, mordendomi il labbro.

"Ce l'ho fatta!" Dissi contento.

"Sì, ce l'hai fatta." Portò di nuovo le mani sui miei fianchi. Sogghignai, iniziando a rotearli lentamente. "Da quando sai muoverti così?" Chiese. "Segretamente fai danza del ventre?"

"Potrei." Ridacchiai, le mie mani sulla sua vita. Mi sollevai, prima di riabbassarmi con cautela, ripetendo l'azione fino a quando non mi sentii a mio agio. Iniziai a roteare anche i fianchi con il movimento, guadagnandomi un piccolo gemito da parte di Levi.

Feci scorrere le mani sul suo petto, sostenendomi quando aumentai la velocità. Ansimai ad alta voce mentre il suo membro colpiva il punto del mio piacere. Con una mano gli afferrai un fianco, affondando le unghie nella sua pelle.

Quando venimmo, poggiai la mia fronte contro la sua. Entrambi eravamo sudati e respiravamo pesantemente. Non importa quante volte lo facciamo. Quante volte lui mi tocchi. E' sempre tutto nuovo. Mi farà sempre impazzire. Il dolore ed il piacere, la lussuria e l'amore.

"Non posso lamentarmi di trascorrere il resto della mia vita con te." Sussurrai mentre lo lasciavo scivolare fuori da me, il mio viso affondato nel suo collo. Lui avvolse le sue braccia intorno al mio corpo, stringendomi forte.

"Nemmeno io, Eren." Bisbigliò debolmente, prima di addormentarci.




Angolo Traduttrice:

Per CarolinaPiaCucci, buon compleanno amica mia! ❤


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