39. Il Secondo Regalo

Un dolore lancinante mi svegliò, la testa che pulsava. Mi lamentai, tenendola tra le mani. Cercai di ricordare gli eventi della sera precedente ma era tutto nero. Sentii una mano sfregare su e giù la mia schiena, consolandomi.

Guardai Levi, aveva gli occhi chiusi ma sapevo che era sveglio. "Cos'è successo ieri sera?" Chiesi con curiosità mentre mi massaggiavo la testa.

"Ti sei ubriacato, hai vomitato, detto cose strane. Tornati a casa ti ho lavato e messo a letto, dove hai detto cose ancora più strane." Mormorò Levi con gli occhi ancora chiusi e la mano sul mio fianco.

Il mio cuore perse un battito, oh fantastico. "Cos'ho detto?" Mi stesi nuovamente, mettendomi di fronte a lui. Levi aprì gli occhi, guardando nei miei, e sogghignò.

"E' un segreto." Sussurrò, portando un dito alle labbra. Misi il broncio, sollevando una gamba e poggiandola su di lui. "Non puoi estorcermelo con la seduzione." Disse con un sorriso compiaciuto.

"Chi dice sto cercando di sedurti?" Chiesi con tono divertito. Le sue mani risalirono le mie gambe, appoggiandosi sui miei fianchi.

"Io." Rispose mentre richiudeva gli occhi. "Sono stanco." Sbadigliò prima di mettersi seduto e farmi scivolare sulla schiena. Urlai sorpreso per poi ridacchiare. Levi poggiò la testa sul mio petto, il suo corpo tra le mie gambe.

Lasciai scorrere le dita tra i suoi capelli, spazzolando via i nodi. "Devi dirmelo, Levi!" Lo supplicai a bassa voce. Lui sbuffò col naso.

"Te lo dirò quando finirai il college." Borbottò sulla mia pelle.

"E' tra due anni!" Protestai. "Non è giusto!"

Levi rise. "Ho una buona ragione, Eren. Puoi arrabbiarti con me quanto vuoi, ma non cambio idea." Sentii il forte impulso di togliermelo di dosso e mettere il muso, ma qualcosa nella sua voce mi fece fidare di lui.

"Va bene, ma se è qualcosa del tipo 'Sono gay' ti ammazzo." Feci una pausa. "Qual'era il mio secondo regalo?" Chiesi, ricordandomelo solo in quel momento. Levi saltò su all'istante correndo verso l'armadio.

"Me ne ero quasi dimenticato!" Sorrise in modo malizioso prima di tirare fuori una scatola avvolta in carta da regalo verde. Me la mise sul petto. "Aprila mentre vado a nascondermi." Ghignò uscendo sulla balconata, guardandomi dall'altro lato, al sicuro.

Gli rivolsi un'occhiataccia mentre accendeva una sigaretta, continuando però a fumarla. Roteai gli occhi e strappai la carta regalo, rivelando una scatola bianca che in genere viene usata per contenere i vestiti. Alzai lo sguardo su di lui, che stava palesemente cercando di non ridere. Sollevai lentamente un lato del coperchio e gelai sul posto.

Riuscivo a sentire Levi ridacchiare dall'altro lato del vetro. Lo guardai un attimo prima di tirare fuori dallo scatolo il completo bianco e nero. Si aprì, mostrando una svolazzante gonna alla base. Lo fissai, incredibilmente confuso.

"Un costume da cameriera? Sul serio?" Domandai a me stesso. Levi tornò dentro, che ancora ridacchiava. "Che cos'è questo?"

"Un costume da cameriera, ovviamente." Rispose. "Voglio che lo indossi per me."

"Hai qualche strana fissazione di cui non sono a conoscenza?" Studiai il suo viso, che era decisamente divertito.

"Sono Erensessuale. Indossalo." Disse con le labbra leggermente incurvate.

"Sei impazzito?" Scattai in piedi. "Non esiste nemmeno!"

Levi rise ed io gli feci una linguaccia. "Oh andiamo! Per favore?" Mi pregò. Fissai prima lui, poi il vestito. Aspetta, non sto davvero considerando la cosa, vero?

"Non ti aspettare il servizio in camera o qualcosa di simile!" Gli urlai afferrando il completo con tutti gli accessori, pestando i piedi fino al bagno. Chiusi la porta dietro di me, prima di aprirla e gridare ancora. "Dico sul serio!"

Sbattendo la porta, mi girai stendendo il vestito sul ripiano del lavandino. Credo sia carino. Mi schiaffeggiai le guance. No! Non lasciarti influenzare da Levi! Mi spogliai dei miei abiti, compresi i boxer solo per essere più seducente. Ditemi che la cosa non mi sta piacendo davvero.

Mi infilai il vestito, guardandomi allo specchio. Scoppiai a ridere, ero adorabile. Mi voltai, osservando la parte posteriore. Vi era un bottone alla base del collo, ma al di sotto era completamente aperto, mostrando la schiena. Un grande fiocco bianco era cucito subito sopra il sedere.

Mi sentii un imbecille mentre indossavo la cuffietta. "Uccidetemi." Mormorai, srotolando le calze facendole risalire lungo la gamba. L'abito arrivava fino a mezza coscia, le calze finivano subito sotto. Mi fissai allo specchio da ogni angolo.

"Mi rifiuto di uscire dal bagno!" Mi lamentai.

"Allora lasciami entrare." Disse Levi da fuori la porta.

"Lasciami riformulare: mi rifiuto di aprire la porta."

"Allora gira la chiave e falla aprire a me."

Emisi un lamento. "Non lascerò che tu lo veda!"

"Fai una foto e mandamela, almeno!" Disse dopo un lungo silenzio. Imprecai sonoramente prima di sbloccare la porta ed aprirla, arrossendo violentemente come un pomodoro maturo. Fissai i miei piedi, muovendomi nervosamente. "Woah." Sospirò Levi.

Mi rifiutavo di alzare lo sguardo. "Posso togliermelo adesso?" Chiesi timidamente.

"Dammi solo un bacio." Rispose. Lentamente sollevai lo sguardo su di lui prima di avvicinarmi e dargli un bacetto veloce. Mi afferrò per la vita. "Stai davvero bene." Arrossii ancora di più.

"Fammi cambiare!" Protestai, le sue mani scivolarono in basso, accarezzandomi il sedere. Lo strinse ed i suoi occhi mostravano tutto il suo divertimento.

"Perchè?" C'è un motivo per il quale hai tolto anche i boxer..?" Disse Levi, con uno sguardo diabolico.

"Ultimamente abbiamo fatto troppo sesso! Il mio corpo non ne può più!" Dissi d'un fiato. "Inoltre, i boxer non c'entravano niente col vestito!" Levi sollevò lentamente la parte posteriore dell'abito, fino a che le sue mani furono sul mio sedere completamente esposto. "Te l'ho detto! Niente servizio in camera!" Ridacchiai mentre lui protestava allegramente.

"Così mi ferisci." Fece il broncio prima di schiaffeggiarmi il sedere e spostarsi. "Almeno lasciami scattare una foto." Scossi la testa.

"Non esiste! Conoscendoti, mi faresti mettere in qualche posa sconcia!" Lui sogghignò ed io piagnucolai. "No, no, no!"

"Ok, ok." Mi fece rientrare in bagno e richiuse la porta, lasciandomi lì da solo. "Se ti guardo ancora non sarò più in grado di resistere." Arrossii.

"Forse non sarebbe così male." Mormorai sottovoce. Levi ridacchiò leggermente. Aprii la porta giusto un pochino e sbirciai dallo spiraglio. Era appoggiato al muro a braccia incrociate, indossava solo i boxer perciò era piacevolmente esposto ai miei occhi. "Credo che nessuno possa resistere ad un corpo come il tuo."

Levi mi rivolse un'occhiata di sbieco. "Mi stai invitando sotto quel vestito oppure mi stai solamente provocando?" Ridacchiai allegro prima di mettere in pratica la mia arte di seduzione. Aprii la porta un altro pò e sollevai leggermente la parte con i volant, mostrando qualche centimetro in più di pelle.

"Perchè non vieni a scoprirlo?" Sussurrai, tentando di attirarlo. Lui roteò gli occhi, scostantosi dal muro. Richiusi la porta, senza girare la chiave, e spensi la luce. Indietreggiai fino a scontrarmi col lavabo mentre lui apriva la porta, la luce che filtrava all'interno. La richiuse dietro di sè.

Gli andai incontro avvolgendogli le braccia al collo, stringendolo in un abbraccio. Le sue braccia mi circondarono la vita mentre mi spingeva contro il ripiano. Levi fece scorrere le mani sulle mie gambe, prima di sollevarmi facendomi posizionare sul lavandino. Le sue mani accarezzavano il mio corpo.

"Il costume si sporcherà." Sussurrai mentre mi baciava il collo.

"Lascialo sporcare." Levi fece scorrere la mano fino al mio membro, stringendolo prima di accarezzarlo. Gli avvolsi oziosamente le gambe intorno ai fianchi. Lui aumentò il ritmo.

"Oh... smettila di stuzzicarmi e fallo!" Gemetti bisognoso.

"Con piacere." Tolse i boxer, attirandomi verso il bordo del lavabo. Il mio cuore iniziò a martellare, le farfalle che brulicavano nel mio stomaco. "Devo comunque assicurarmi di preparar-"

"Lascia perdere!" Piagnucolai impaziente. Levi ridacchiò divertito.

"E' difficile credere tu fossi così contra-"

"Levi!" Con un braccio mi circondò la parte inferiore della schiena, mentre con l'altra si guidava all'interno. Con un movimento veloce fu dentro, ed io ansimai. Sentii un pò di dolore, ma tutto si trasformò in piacere. Aggrovigliai le dita tra i suoi capelli mentre spingeva dentro di me, i miei gemiti che echeggiavano tra le mura.

Le sue labbra premute sul mio collo, mentre spingeva dentro di me ad un ritmo paradisiaco. Ansimai e gemetti, piagnucolai ed imprecai. Morse la mia carne ed io gridai, percorrendo con le unghie la sua schiena tatuata. Lui si lamentò dal piacere mentre spingeva più forte.

Rovesciai la testa all'indietro in estasi, il mio respiro era veloce e pesante. "Oh... Levi... sei... così... incredibile..." Ansimai tra un respiro e l'altro. Lui portò le mani sui miei fianchi, stringendoli mentre le sue spinte diventavano irregolari. Affondai i denti nel suo collo mentre venivamo insieme, lui ansimò di piacere ed io gemetti nel morso.

Lui mi lasciò ed uscì dal mio corpo, il movimento provocò un rumore strano ed io arrossii. Lo spinsi velocemente via, ritraendomi, e ridacchiai. "Sono dentro il lavandino." Levi accese la luce ed osservò la posizione in cui mi trovavo. Le gambe divaricate, il sedere nel lavabo, e la schiena contro lo specchio. Lui ghignò divertito.

Sollevò l'abito, scoprendo il mio membro gocciolante. Arrossii vistosamente mentre leccava via il mio seme, rimettendo la gonna al suo posto. Mi sedetti per poi saltare giù dal lavandino, le ginocchia instabili, ed aprii la porta del bagno. "Sei un fidanzato fantastico, Eren."

Mi fermai, voltandomi, il rossore di nuovo sulle mie guance. "I-io, t-t-" Balbettai fino a quando Levi non si avvicinò poggiando le sue labbra contro le mie, zittendomi.

"Ti amo."

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