09. 'Sperimentare'

Fissai Levi, che sembrava in stato di shock, il quale mi fissò di rimando. Il bacio non solo mi aveva lasciato senza fiato, ma anche senza parole. Non riuscivo a trovare nulla da dire mentre sentivo il mio volto avvampare. Levi si schiarì la gola e sul suo viso tornò la solita, fredda espressione.

'Non sono omofobo' fu tutto ciò che disse prima di uscire dalla stanza. La quale automaticamente sembrò più fredda. Mi portai le dita alle labbra e sorrisi. Aveva il sapore di sigarette e dentifricio. Normalmente avrei trovato l'accostamento rivoltante ma adesso sembrava il migliore in assoluto.

Mi sedetti sul pavimento con la schiena poggiata alla parete ed entrò Armin. Lo osservai dal basso e lui mi rivolse uno sguardo compassionevole. Con la mano diedi un colpetto di fronte a me sul pavimento, e lui si accomodò. Sospirai, il mio sorriso svanì.

"Eren, stai bene?" Chiese Armin con tono rassicurante, io annuii.

"Sì, è solo che- mi piace davvero Levi. A stento lo conosco ma ogni volta che lo guardo mi sento felice." Sorrisi appena.

"Beh ieri non ti ha picchiato quando lo hai baciato. Guardare quel bacio mi ha fatto mettere in dubbio la mia sessualità." Si lasciò sfuggire una piccola, tenera, risatina.

"Per un primo bacio era abbastanza eccitante." Sorrisi. Armin sapeva sempre come farmi sentire meglio. "Ci siamo baciati ancora."

"Cosa?! Quando?!" I suoi occhi si spalancarono dall'eccitazione. "Dettagli! Dettagli!"

"Gli ho detto che se non era omofobo, avrebbe dovuto baciarmi. Non si ricorda del bacio della notte scorsa, perciò sì. Ci siamo baciati. Beh forse un po' più di quello." Arrossii grattandomi dietro l'orecchio, ridacchiando imbarazzato.

Armin ed io continuammo a parlare di molte cose quando entrò Levi. Lanciò un pacchetto di sigarette vuoto nel bidoncino dell'immondizia e ci guardò. Sembrava sconfitto, non l'avevo mai visto così giù. Sospirò mentre osservava Armin.

"Erwin ti cerca. Qualcosa riguardo un progetto o roba simile." Armin ci salutò ed uscì goffamente dalla stanza. Mi stavo alzando quando Levi si piazzò di fronte a me. Mi spinse indietro dalla testa facendomi cadere sul didietro, prima di sedersi di fronte a me.

Sospirò con lo sguardo basso, passandosi le dita tra i suoi capelli dall'aspetto setoso, e poi mi guardò. Dio, era attraente. Lo osservai mentre esitava nel parlare. Per una volta mi sembrò quasi debole. Presi un respiro profondo, inalando l'odore di sigarette e sapone.

"Possiamo parlare?" Chiese Levi quasi in un sussurro, io annuii. "Vieni con me." Si alzò velocemente ed io aspettai un secondo prima di rimettermi in piedi. Uscimmo dalla stanza e poi ci dirigemmo giù per le scale che portavano all'esterno. Si era fatto buio, e faceva freddo. Tremai leggermente. Levi si fermò guardandosi attorno. Non c'era nessuno lì fuori. I suoi occhi scivolarono su di me.

"Ok, Eren." Poggiò le sue mani sul mio collo, erano calde. "Ad essere onesti, non ho mai provato amore o qualcosa di simile. Non capisco come funziona. Il sesso, sì, amore, appuntamenti, romanticismo, no." Lasciò cadere le mani iniziando a strofinarsi la parte inferiore del viso.

Mi diressi verso le scale sedendomi sul primo gradino, Levi in piedi di fronte a me. "Hai fatto sesso in precedenza?" Chiesi nel tentativo di rompere il silenzio.

Si lasciò sfuggire un grugnito che suonò quasi come una risata. "Non stiamo parlando della mia vita sessuale adesso." Disse freddo.

"Giusto, scusa. Se ti fa sentire meglio, non ho mai provato amore romantico. Tu sei la prima persona per cui provo questi sentimenti." Arrossii mentre parlavo.

"Provi dei sentimenti per me." Ripetè ed io annuii. "Alzati."

Suonava come un ordine perciò balzai in piedi e lo fissai. Fece cenno di avvicinarmi, e lo feci. Quando fui di fronte a lui mi afferrò per il colletto della maglia portando i nostri occhi allo stesso livello.

"Lo dirò una volta sola. Non sono gay, ma so che c'è qualcosa che sento con te che non ho mai sentito con nessun altro." Arrossii, la sua presa si rafforzò. "Ti spavento, Eren?" Accennò un sorriso.

Annuii lentamente e lui mi lasciò andare, un angolo della bocca era curvato verso l'alto anche se sembrava ancora abbastanza incazzato. Senza dire nient'altro salì le scale ed io lo seguii. Quando fummo di nuovo in camera, calciò via le sue scarpe e si piazzò di fronte a me.

"Perché ti interessa se ho fatto sesso o no?" Il suo viso aveva di nuovo quell'espressione introversa. Lo ignorai dirigendomi verso il mio letto, togliendomi la maglietta. Levi spense la luce, mi voltai per protestare ma fui zittito da un paio di labbra sulle mie. Indietreggiai urtando la scala alle mie spalle.

"Whoa, whoa. Che stai facendo?" Chiesi, in preda all'agitazione. Levi mi baciò il collo portandosi al mio orecchio prima di sussurrare 'Sto sperimentando'.

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