Capitolo 3 - Nella casa

"Abbi cura di te!!" esclamò Khaterine quando erano a pochi metri dalla casa.
Sara non voleva voltarsi, sapeva che se lo avesse fatto nulla avrebbe potuto convincerla a entrare, bensì a ritornare indietro!! Forse stava commettendo un errore, un errore che le avrebbe cambiato la vita, ma in meglio o in peggio?
Ora era a pochi passi dalla casa, sotto i suoi piedi sentiva lo scricchiolio di foglie secche depositatesi al suolo nel corso degli anni. Una fitta vegetazione circondava la struttura. Alzò lo sguardo: la casa di due piani aveva un aspetto a dir poco decadente, misterioso, non curato. Le finestre erano senza persiane, con i vetri così sporchi e opachi che non lasciavano intravedere l'interno. Dal comignolo sul tetto non usciva fumo e questo contribuiva a dare alla casa un aspetto ancora più abbandonato. Un gran numero di ragnatele circondavano le pareti non intonacate. L'edera infestante copriva tutta la porta e lasciava intravedere il battente, con cui ora Sara avrebbe bussato. Tre colpi secchi, apparentemente sicuri e che rieccheggiarono nell'aria come avessero un eco. La porta si spalancò. Sara fece il primo passo ed entrò: "È permesso, c'è nessuno?" Ad accoglierla ci fu il goffo frastuono della porta che si richiuse alle sue spalle. Sembrava come se Sara stesse rivedendo uno di quei film horror che ormai le "frullavano" da tempo nel cervello. Solo che ora la protagonista era lei!! E non si trattava di un film, bensì della realtà!!
Silenzio assoluto!
Il corridoio principale non mostrava alcun segno di vita. Le stanze erano tutte chiuse a chiave. Un tappeto rosso tutto impolverato iniziava a dare un tono meno rozzo. Sara si aspettava ad un certo punto un qualcosa che l'avrebbe fatta spaventare, un fantasma, un mostro... Ma niente, e questo era ancora peggio!! La ragazza inizió persino a dubitare della lucidità e del racconto della sua amica.
Così, data la scarsa presenza di genere umano, Sara decise di salire al secondo piano.
Le scale scricchiolavano man mano che lei saliva, sempre più forte, mentre uno strano canto sembrava avvicinarsi sempre di più, finalmente segni di vita.
La voce sembrava provenire dalla prima stanza a destra del corridoio, la porta era aperta! Sara inizió a spiare e intravide un vecchio a parer suo pazzo che cantava canzoni in romanaccio. Lo strano individuo preparava in una pentolona poltiglie dall'aspetto viscido, producendo numerose reazioni chimiche. Era vestito di stracci, barba incolta, stile rozzo, la descrizione combaciava perfettamente con quella di Khaterine.
"É inutile che continui a spiarmi!! Credi che non me ne sia accorto?" esclamò inaspettatamente il vecchio con tono amichevole.
Sara ritrasse la testa.
"E ora è inutile che ti nascondi!!" continuò il vecchio.
Ma come faceva a vederla se lui era di spalle?
"Vieni, accomodati pure, non ti mangio mica!"
Dal modo di fare il vecchio era del tutto tranquillo, senza alcun segno di crudeltà o cose del genere.
"E salve, mi chiamo..." inizió a dire Sara
"Si, lo so come ti chiami... e so anche che Sara in biblico vuol dire Principessa, Signora." la interruppe il vecchio.
Sara non voleva neanche sapere come quel vecchio conoscesse il suo nome, e perciò passó oltre.
"Signore mi perdoni ma io non le sembreró mica una principessa o una signora!!" disse Sara prendendosi gioco di sé stessa.
"No, infatti sei una Guerriera, anche i Doni lo dicono!"
"Ma che vi siete messi in testa tu, Khaterine e i... Doni?? Comunque, ti chiedo solo di liberare i miei amici, e poi me ne andrò. Sono sicura che il tornado sia stato solo un piccolo inconveniente!
"Scusa, i tuoi chi?" chiese perplesso il vecchio.
"I miei... amici..." rispose Sara
"E quelli li chiami amici??"
"Dimmi dove sono!?" si fece avanti Sara.
"Allora i miei Doni avevano proprio ragione!! Ragazza audace ma con poca autostima e a volte timida ma sempre al fianco di tutti! Tu si che sei quella giusta!!" esclamò fiero il vecchio.
"Ma scusi, di cosa parla!? Non si è nemmeno presentato, rifiuta di liberare i miei amici e poi mi viene a dire che sono quella giusta... ma per cosa?"
Sara stava iniziando ad arrabbiarsi davvero.
"Ok, ok, stai calma!! Intanto mi chiamo Salemme, sono un vecchio piuttosto... rozzo come forse avrai notato, ma sappi che non è l'aspetto quello che conta. Mi serviva una scusa, un tramite per trascinarti qui e così ho usato il tornado per rapire i tuoi amici, sapevo che dopo saresti venuta!!" disse il vecchio.
"Quindi non l'hanno offeso con i loro insulti?" chiese perplessa Sara.
"Ma certo che no!! D'altronde tutti mi deridono, ci sono abituato" disse rattristato Salemme.
"Scusa ma perché dovevi trascinarmi qui?? Qual'è il motivo di tutto ciò?"
"Non posso dirtelo proprio ora. Facciamo così, io libereró i tuoi amici e in cambio tu accetterai di prendere uno dei miei Doni."
"Va bene, se è questo che vuoi!!"
A quel punto la parete inizió a tremare, si capovolse e Sara poté vedere i suo amici, che liberi dalle catene spezzate con un fragore, in quel momento si dirigevano incoscienti di tutto, fluttuando, verso l'uscita. Ora erano davvero liberi, e avrebbero potuto togliere a Khaterine tutti i suoi sensi di colpa.
Si ma lei era ancora lì, e il perché le era ancora sconosciuto, lo avrebbe scoperto... forse tra pochi istanti!!

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