8. Le coincidenze ci sono amiche
(bella gente, vi avviso, capitolo bello lungo e pieno di COSE, per non anticiparvi troppo... Have a nice ride 💕)
Ho appena il tempo di scansarmi per non essere presa in pieno da Matthew che irrompe nella stanza come una furia. "Sparito? In che senso sparito?" esclama avvicinandosi a Thaddeus e accovacciandosi accanto a lui.
"Rapito, intendo rapito..." specifica il ragazzo, assente, sobbalzando quando sente la mano del fratello poggiarsi sulla sua spalla. Quindi Matt ha davvero dato retta a ciò che ho detto, potrebbero davvero riuscire a risolvere i loro problemi.
Thaddeus in questo caso non è d'aiuto. "Perché ora ti importa di lui?" ribatte acido, sembra si stia svegliando un pochino dallo stato di trance in cui era caduto.
Il Veggente stringe le palpebre, conosco quella faccia, sta cercando di non rispondere a tono. "Che hai in mano?" domanda invece, incuriosendomi, mi avvicino e noto che Thaddeus stringe un foglio spiegazzato fra le mani.
Il ragazzo non lo passa a Matthew ma a me, afferro il foglio esitante. È scritto in stampatello, una calligrafia parecchio confusa e veloce.
Bene, non tiriamola per le lunghe, cari signori Ferne, non siamo due maniaci rapitori di bambini, solo che il più piccolo dei due ci sembrava ovviamente il più facile da catturare.
Ora come ora avete due possibili scelte, potete sborsare, in soldi (evito di leggere una cifra da così tanti zeri) oppure informazioni abbastanza buone da essere ben vendibili. L'altra scelta è rivedere il piccoletto morto, oppure non rivederlo neppure (non siamo dei sadici, pensiamo solo al nostro benessere).
Pensiamo vi convenga sborsare. Dipende da quanto gli volete bene.
Provate a far palesare un qualsiasi membro dell'Alleanza e per il biondino non finirà affatto bene. Avete 24 ore, noi vi aspettiamo con piacere al piano di sopra, siamo sinceri quando diciamo che ci dispiacerebbe se vostro figlio si facesse questo bel volo. Attenti a non farvi scoprire da qualche Ordinario.
Z & J
Rabbrividisco, allungando la lettera a Matthew, non so cosa più mi ha colpito, forse le ben tre minacce di morte a Connor, la sua voce assonnata di ieri sera mi risuona della mente. È un bambino, un bambino. Sento l'impulso di appoggiarmi a qualcosa, e capisco come mai Thaddeus è caduto in ginocchio.
"Mostri" sibila Matt con astio, una volta finito di leggere, poi allunga la lettera a Kim, io nemmeno mi ero accorta fosse entrato "Conosci questi tizi?"
Il Mutaforma dà una lettura veloce al ricatto, soffermandosi sulla firma, Jake invece si avvicina al suo ragazzo, posandogli una mano sulla spalla. "Non ho idea di chi siano, ma è improbabile che abbiano contatti forti con la Legione da queste parti, in Australia sopravvivono a malapena" dice piatto "Ma non abbiamo nessuna certezza quindi è meglio non immischiarci"
Mi volto di scatto, distogliendo l'attenzione dalla lava lamp azzurra su cui mi ero fissata, il tranquillizzante movimento delle bolle che vanno su e giù. "Stai suggerendo di abbandonarlo?" esclama Veronica sconvolta, esprimendo ciò che i volti dei due altri fratelli Ferne non dicono.
Il viso di Kim si indurisce. "Non sto dicendo di abbandonarlo, i suoi non mi sembrano impossibilitati dallo sborsare questa cifra, e comunque i fondi dell'Alleanza aiuterebbero" ribatte secco "Noi abbiamo altre priorità".
Sgrano gli occhi. Non pensavo che avesse così tanta urgenza di arrivare alla fine di tutto questo, anche se ha bisogno di salvare Celia.
Thaddeus sembra scuotersi di colpo, si solleva voltandosi verso il Mutaforma, gli occhi iniettati di rabbia, e fa per scagliarsi contro di lui, venendo preso al volo da Jake che allarmato lo tiene per i gomiti. "Come puoi dire una cosa del genere?!" grida il ragazzo cercando di divincolarsi "Mamma e papà staranno al lavoro fino a sera tardi, quelli sono degli psicopatici è probabile che si spazientiranno molto prima di ventiquattro stupidissime ore"
"Ha ragione, non possiamo aspettare" concorda Matthew, anche se vedo che sta cercando di trattenersi "Sono qui, sul tetto, non possiamo non fare niente"
No, non è solo Celia, c'è qualcos'altro in ballo che non ci vuole rivelare, cerco di fare mente locale, Kim ha detto che non ama questa fetta di mondo. C'entra per caso col motivo per cui non vuole intervenire?
"Se l'Alleanza decidesse di mettere l'orgoglio al primo posto, perché è anche questa una possibilità, Connor non ce la farebbe" si inserisce Peter dopo aver letto il foglio a sua volta, ha raccolto i capelli nella solita mezza coda. Annuisco distratta, so che ha ragione, anche se è difficile da accettare, per l'Alleanza sarebbe un duro colpo cedere così a due mercenari, quindi cercherebbero di risolvere le cose con la forza, ma considerando la lettera in generale questi due sono molto più propensi a non correre rischi che ad ottenere ciò che vogliono, per questo attuerebbero davvero la loro minaccia non appena vedano qualcuno che non siano i genitori di Connor.
"Senza considerare l'eventualità in cui lo uccidano comunque dopo aver ricevuto ciò che vogliono" aggiunge Veronica, stringendosi il mento.
"Possiamo smettere di fare speculazioni e pensare a trovare un modo per riportare qui mio fratello sano e salvo?!"
Thaddeus si libera con uno strattone dalla presa di Jake, stringe i pugni ma vedo dai suoi occhi che sta lottando per trattenere le lacrime. "Non ho intenzione di abbandonare il mio fratellino per nulla al mondo, anche se voi non mi darete una mano" dichiara, la voce che traballa un poco.
"Non lo lasceremo, con noi qui siamo in superiorità numerica" lo rassicuro allora io, scambiando un'occhiata d'intesa con gli altri, è ovvio che non lo abbandoneremo. Avverto appena il sibilo infastidito di Kim, il cervello che si è già messo al lavoro per elaborare un piano.
Veronica si mette a camminare avanti ed indietro per la stanza. "Dando per scontato che se vedessero chiunque non sia un Ferne Connor sarebbe spacciato... Posso provare ad avvicinarmi non vista, anche se non sappiamo che Dono abbiano, altrimenti potremmo..."
"Senti, capo" la interrompe Kim, Matthew è già pronto a rifilargli un'occhiata di fuoco nel caso obbiettasse ancora la nostra decisione di aiutare il fratello "Visto che siete tutti quanti fastidiosamente testardi, è meglio sbrigare questa cosa in fretta, quindi statemi a sentire perché ho un piano"
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Spero che funzioni, spero tanto che funzioni penso, accovacciata sul bordo di un gradino pronta a scattare.
Alzo gli occhi ed incrocio quelli grigi di Matthew, mi volto verso Peter che apre i suoi. "Sono dritti davanti alla porta, vicini al bordo del tetto, circa sette metri" mormora, passandosi le mani sulle tempie, estendere la telecinesi oltre la porta chiusa che dà sul tetto deve essere stato faticoso.
Il biondo annuisce, e afferra piano la maniglia. Thaddeus è sul lato opposto del mio stesso gradino, gli poggio una mano sul ginocchio per rassicurarlo, percepisco ogni fibra del suo corpo tesa all'inverosimile.
"Vado" esala il ragazzo, poco prima di aprire la porta ed uscire sul tetto, subito è obbligato ad alzare le mani "Fermi! Fermi sono Matthew Ferne!"
Da accuciati come siamo per non farci scoprire dai due rapitori si riesce a vedere molto poco, però scorgo due figure più grandi e una più piccola.
"Sapete chi sono giusto, dalle foto dei manifesti? Quanto valgo?" continua "Sono molto meglio di soldi o informazioni, se mi consegnate alla Legione"
"Dov'è l'inganno biondo?" chiede uno dei due, urlando per farsi sentire sopra il vento freddo.
"E sei matto se pensi che proveremo a fare accordi con la Legione qui" aggiunge l'altro, una voce più adulta "Io ci ho già rimesso, lo vedi il mio occhio?"
Beh, di sicuro hanno fretta...
Noi tre sulla scala ci scambiamo uno sguardo, salgo lentamente i gradini, sbirciando dallo spiraglio lasciato aperto apposta. Vedo la schiena di Matt, che ha ancora le braccia alzate, e davanti a lui, qualche metro più avanti, i due ricattatori. Uno, quello che sembra più vecchio e con una benda sull'occhio, tiene Connor bloccato contro di sé, un braccio attorno al collo esile del bambino dai ricci biondi, l'altro è più avanti di alcuni passi, come pronto ad uno scontro.
Veronica e gli altri ormai dovrebbero essere in posizione. Funzionerà mi ripeto Deve funzionare
Ver, siete in posizione?
Sì, ci siamo
Allora mando il primo segnale
Mi concentro sul palmo pallido di Matthew, rivolto appositamente verso di noi. Una fiamma piccola, concentrati, non deve notarsi, non devi bruciarlo. Fisso la linea della vita, a destra di essa, piccola, deve essere piccola, allungo la mano ed evoco una fiamella per scaldare quella di lui. Chiude il pugno.
Messaggio ricevuto invio a Ver È il tuo momento
Va bene, sono pronta, gli altri ci sono
"Thad tocca a te" bisbiglio al fratello di Matt, che annuisce e si avvicina alla porta.
"Mio fratello Thaddeus sta per uscire da quella porta, io mi consegnerò a voi e voi lascerete andare Connor"
"Senti un po' bel faccino, sarei più che felice di prenderti in custodia ma questa faccenda puzza decisamente di imbroglio" dice il più giovane dei due, mi chiedo chi sia Z e chi J.
Thaddeus esce piano dalla porta, io e Peter ci nascondiamo dietro i due stipiti. Cerco di controllare il respiro, la pelle delle mie mani sembra fremere, l'ansia di sottofondo di ogni missione questa volta è accompagnata dalla paura concreta per Connor.
"Allora, Matthew Ferne, per quale motivo uno dei celeberrimi Ragazzi dell'Affresco dovrebbe consegnarsi così facilmente per salvare il fratello, con cui ci risulta non abbia mai vissuto?" quello che tiene Connor è molto più sveglio del previsto, non riesco a vedere bene la faccia del bambino, i ricci biondo platino svolazzano per il vento, coprendolo "E per quale motivo, tu, fratello di mezzo, dovresti scegliere?"
"Lo faccio perché è comunque fratello" risponde subito il ragazzo, Thaddeus serra il pugno, da dove sono riesco a vedere bene il suo profilo.
"Ho dovuto scegliere, e ho scelto la famiglia" dice invece Thad, sento un mormorio confuso in risposta, le parole portate via dal vento, e vedo il ragazzo sbiancare di colpo. Connor... mima con le labbra.
"Bene allora, devo supporre che i vostri genitori non ne sappiano nulla, ancora meglio" esclama Benda sull'occhio "Matthew Ferne fatti un po' più vicino e poi lo lascerò andare, Jo avvicinati a lu-"
Si interrompe di botto, so cosa è successo, contraggo i pugni pronta a scattare.
"Veronica!" grida però Thaddeus, allarmato, qualche attimo dopo. Cosa diavolo è successo?
Il ragazzo spalanca gli occhi ancora di più, l'espressione terrorizzata, ma sono le due parole che lasciano le sue labbra a far irrompere me e Pete sul tetto. "Connor... no!" grida disperato.
Mi lancio fuori dalla porta e le cose mi appaiono subito come a rallentatore. Veronica è a terra e si sta rialzando sui gomiti, il più giovane dei due mercenari - che deve avere solo qualche anno più di noi - , ha l'attenzione rivolta verso di lei, non so come ma devono averla intercettata in tempo, prima che raggiungesse Benda e recuperasse Connor.
La cosa successiva che noto è l'altro uomo, Z, sta tendendo il più piccolo dei Ferne sospeso oltre il bordo del tetto con un braccio solo, come se non pesasse nulla, e molto probabilmente per il suo fisico muscoloso è così. Mi lancio avanti di getto, non posso lasciare che cada.
Kim però mi ha preceduta. Abbandona le sembianze di Matthew mentre corre, per trovarsi in vantaggio sull'uomo che è più basso, ma con decisamente più massa muscolare.
Per un attimo le cose si fanno del tutto confuse, scorgo appena il vero Matt e Jake sbucare dalla cima della scala antincendio per bloccare J, che Pete ha scaraventato di lato con la telecinesi. I miei occhi si fissano sulle tre persone davanti a me, prima che il mercenario abbia tempo di accorgersene Kim lo ha già spintonato facendogli perdere l'equilibrio, mentre con la mano libera afferra una delle braccia magroline di Connor, già protesa verso di lui.
Un battito di palpebre e ritrovo il Mutaforma sdraiato a pancia in giù sul tetto, un braccio teso verso il basso che tiene il bambino. Connor è leggero, dovrebbe riuscire ad alzarsi facilmente... no, c'è qualcosa che non va.
Corro fino al bordo, la ghiaietta che scricchiola contro le mie scarpe. Il mio cuore perde un battito: l'uomo chiamato Z si sta reggendo alla gamba del fratellino di Matthew per non cadere, di questo passo tirerà giù anche Kim. L'aria gelida mi sferza le braccia, ma non sento il freddo, allungo le mani in avanti, concentrandomi sul vento, che convoglio sotto i piedi del mercenario, per poi scaldare l'aria che sale verso l'alto, così dovrei aiutare a reggerli.
"Kim afferralo" gli grido per sovrastare il vento, l'uomo ha già l'altra mano allungata verso l'alto, è questo che sperava "O lo ucciderà di questo passo"
Il Mutaforma, il volto deformato dallo sforzo, allunga l'altro braccio in direzione di Z, che non aspetta un attimo ad afferrarlo. Da qui riesco a scorgere le lacrime che bagnano il visino di Connor. No, devo concentrarmi: convogliare e scaldare.
Kim cerca di puntare i piedi ma scivola lentamente in avanti, cadranno, di questo passo cadranno. Stringendo i denti punto un pugno verso le caviglie dell'asiatico, creando una sottospecie di blocco di terriccio per tenerlo ancorato.
La situazione sul resto del tetto sembra essersi calmata, Veronica si sta rialzando, Pete si stringe la testa affaticato, mentre Matt tiene bloccato il ragazzo, J, a terra con un ginocchio, le manette disattivanti ai suoi polsi, non vedo Jake perché devo tornare a concentrarmi sull'aiutare Kim. E ancora nessuno sembra essersi accorto di noi.
"Un Mutaforma eh, chi l'avrebbe mai detto?" esclama il mercenario a voce abbastanza alta da farsi sentire sopra il fischio del vento, cerca di puntellarsi inutilmente con i piedi contro l'edificio, siamo molto lontani dal centro ma spero tanto che qualche Ordinario non se ne accorga "E cosa abbiamo qui?"
Non riesco a vedere bene cosa succede ma sul viso dell'asiatico si dipinge una smorfia di dolore, sembra che l'uomo gli stia torcendo appena il braccio a cui si tiene, scrutando qualcosa col suo unico occhio buono all'interno del suo avambraccio.
"Guarda guarda, e questo è per caso un tre? Oh ma io allora lo so chi sei" continua Benda sull'occhio, beffardo "Vedo nei tuoi occhi la paura, vuoi lasciarmi cadere perché ti senti minacciato? Si è così... Fallo se vuoi, ma così non avrai le risposte che cerchi"
Il volto di Kim è un misto di sforzo e rabbia. "Ho detto di aver fatto l'errore di lavorare per la Legione anni fa, non pensavo sarei finito nei guai con la yakuza, era il semplice sequestro di un bambino" quasi mi dimentico di muovere l'aria, non è possibile, non può davvero essere... "Sono venuto a conoscenza in piccola parte di questo gran progetto, sembra che facciano esperimenti... Dovresti vedere la tua faccia in questo momento Numero 3, non è che per caso hai qualcuno di caro fra quei dodici ragazzini, mi spiace tanto per te ma temo stia soffrendo molto, anche mentre noi parliamo... "
Fermati mi impongo Ragiona. Come ha fatto a capire che Kim cercava proprio questo? È impossibile che si sia basato solo sull'osservazione, nessuno avrebbe potuto indovinare. Se stesse usando il suo Dono basterebbe... Faccio un cenno con la testa a Thaddeus, sperando che capisca.
"Voglio il nome del bambino che hai rapito, nient'altro, dimmelo o ti lascio cadere" intima Kim, il tono più freddo di quello che ci si potrebbe aspettare in una situazione del genere
L'uomo ghigna, quasi incurante del vuoto sotto i suoi piedi, dalla faccia che ha sono sicura che se potesse si starebbe sfregando la barba biondo scuro. "Lascia andare il biondino e tirami su, poi ti dirò quello che vuoi sapere"
No!
Il Mutaforma spalanca gli occhi, così come Thaddeus, Matthew è troppo lontano e non deve aver sentito sopra il vento, si volta confuso verso il fratello.
Devo tirarlo su... Solo che se scaldassi di più l'aria si scotterebbe, e le mie forze si stanno prosciugando rapidamente.
"So bene cosa ti sto chiedendo di fare, ovviamente se fossi stato il vero Matthew Ferne non avresti esitato un secondo a rifiutare, ma tu sei combattuto, perché devi salvare la tua amichetta..."
Come fa ora a sapere che è una femmina?
"Spero per te che sia una davvero forte, perché con tutto quello che fanno a quei bambini potrebbe facilmente cedere, sarebbe un peccato se non arrivassi in tempo... O se fosse già morta..."
Kim sgrana gli occhi ancora di più, vedo soltanto una piccola porzione del suo viso. La cosa peggiore è che non lo conosco abbastanza da dire se sarebbe davvero capace di fare una cosa del genere, però deve per forza sapere che non gli perdoneremmo una cosa del genere.
"No, fermo, lui sta..." la voce di Thaddeus viene soppressa dal vento.
Le parole dell'uomo, quello che ha detto ha avuto un impatto forte sul Mutaforma - anche se non ho idea di dove abbia trovato quelle parole - e questo lo rende instabile. No, devo trovare un modo di mettere in salvo Connor con le mie forze. Non ci vorrà molto prima cha la presa del ragazzo ceda da sola. Se solo Pete avesse qualche energia in più, però è troppo rischioso lasciare che si prosciughi, con Reannon sempre in agguato.
"Dimmi, come si chiama? Magari è una di quelli di cui ho sentito i nomi... Celia per caso?"
È impossibile
Qualcosa sembra risalire dai miei polmoni fino alla gola, ma non ha tempo di raggiungere le corde vocali.
Kim molla la presa.
Tutto si blocca per un istante, anche lo sferzare del vento sembra aquietarsi per qualche secondo.
Poi tutto riprende il suo corso ad una velocità quasi accelerata.
L'urlo dell'uomo che precipita sembra volermi perforare i timpani, il suo compagno grida sa sua volta. Kim usa la mano liberatasi per prendere il braccio di Connor e issarlo oltre il bordo del tetto, io gli do un ultimo aiuto con l'aria.
Matthew scatta in piedi e raggiunge il fratellino tremante e in lacrime, mentre il Mutaforma rotola su un fianco, esausto, Thaddeus è caduto in ginocchio e sembra incapace di muoversi per lo shock.
Jake sta tenendo bloccato il secondo rapitore, Veronica aiuta Peter ad alzarsi. Ci siamo tutti, stiamo tutti bene.
Mi concedo di tirare un sospiro di sollievo, piegandomi con le mani sulle ginocchia, la testa che gira leggermente. Pian piano mi avvicino a Matt e Connor, Kim dietro di loro ansima pesantemente, le braccia abbandonate ai lati del corpo.
"Sei tu, sei tu, sei vero..." sta mormorando il bambino, la testa affondata nella spalla del fratello, che lo stringe come temesse possa di nuovo ritrovarsi sospeso sul vuoto, trema tanto che penso possa finire in pezzi.
Matthew carezza esitante i ricci biondi del fratellino, appena più chiari dei suoi, come non fosse certo di cosa fare. "Sono qui, sono qui, tranquillo" dice piano. Sorrido appena, distogliendo lo sguardo da quella scena che sento come fosse privata, e osservo Kim.
"Allison... " mi chiama lui, la voce debole, gli occhi sono tornati ad essere caleidoscopici, verde e grigio in un'iride, marrone e pagliuzze chiare nell'altra "Avrei bisogno di aiuto... Le mie braccia..."
Inizialmente non capisco cosa intenda, poi guardando gli avambracci scoperti capisco, le sue braccia sono estremamente più magre del normale, quasi sproporzionate, e coperte qua e là da chiazze di minuscoli pallini rossi, come fossero scoppiati dei capillari.
Prima di tutto gli libero le caviglie dalla mia terra, poi lo aiuto a mettersi seduto, abbastanza lontano dal bordo del tetto. "Perché sono ridotte così?" domando allora.
"Noi Mutaforma possiamo aumentare la statura e la massa grassa, ma non quella muscolare, se volessi trasformarmi in una persona più robusta di me non sarebbe un problema, mentre invece aumentando la massa muscolare, succede, beh, questo" risponde affaticato "Non avevo abbastanza forza per tenerli entrambi quindi ho dovuto ricorrere a questo metodo dell'aumentare la mosculatura, torneranno utilizzabili tra qualche ora, per guarire del tutto ci vorrà un giorno più o meno"
Annuisco. Non ho intenzione di dirgli che per un attimo ho davvero pensato che avrebbe lasciato andare Connor, non quando sta inziando a formarsi della fiducia fra noi e lui. Cerco anche di non focalizzarmi troppo sul fatto che Kim abbia ucciso quell'uomo lasciandolo cadere. Che altro poteva fare? Non sarebbe riuscito a salvarli entrambi comunque.
"Credo vedesse le mie paure, era un qualche tipo di Mentale, all'inzio non me ne sono accorto perché..." non continua la frase. Lo sguardo mi cade sul suo polso sinistro e mi ricordo dello strano gesto del mercenario, quando gli ha voltato il braccio.
C'è un tatuaggio, due caratteri giapponesi seguiti da tre linee, la seconda più corta della prima e la terza più lunga di entrambe. La cosa insolita è che è attraversato da ben quattro cicatrici che si intersecano fra loro. Kim deve seguire il mio sguardo, perché volta appena l'avambraccio, nascondendomi le spezzate linee nere al suo interno.
Non ho tempo di domandare altro. "Tu! Maledetto... Perché... Perché lo hai lasciato..." grida il ragazzo che Jake tiene fermo, la voce rotta, gli occhi azzurri sgranati "Non potevi tirarlo su, catturarlo come me? Perché hai dovuto..."
La fredezza scende sul volto del Mutaforma. Non dice nulla. Mentre sento montare dentro di me un senso di urgenza, Z è caduto in una stradina secondaria, che separa i due palazzi, e siamo decisamente lontani dal centro, ma potrebbe comunque notarlo chiunque da un momento all'altro.
"Rispondi, rispondi bastardo!" sbraita ancora l'altro "E tu saresti dell'Alleanza? Questi sono tutti Ragazzi dell'Affresco... Vi definite i buoni..."
La frase si interrompe lì, perché Veronica colpisce il ragazzo, mettendolo al tappeto. "Non fa parte dell'Alleanza infatti" mormora cupa, venendo poi verso di noi aiutata da Peter, zoppica appena sulla caviglia destra.
Così impara a fare commenti scomodi sul mio ragazzo sibila Jake col pensiero.
Kim da quel momento in poi piomba in un silenzio di ghiaccio, stringendo il punto dove si trova il tatuaggio con la mano smagrita.
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"Sei sicuro di sentirtela?"
Connor annuisce piano, stringendosi nella coperta di lana grigio scuro, seduto sul divano del salotto dei Ferne, i fratelli ai lati. Capisco perché Thaddeus si preoccupa, è appena finito tutto e per lui è stata dura affrontare tutto quello che è successo, ha ancora gli occhi rossi di pianto e non ha mollato la mano di Matthew da quando siamo tornati un appartamento.
"Credo, credo che possa aiutarvi..." balbetta il bambino, io sono seduta sul tappeto morbido assieme a Veronica, e lo guardo comprensiva "Ho sentito delle cose, insomma..."
La voce gli si blocca di nuovo, Matt strofina il pollice sul dorso della sua piccola mano, anche se il fratello gli sta praticamente stritolando le dita. "Và con calma, non preoccuparti per noi, non abbiamo fretta" è una mezza bugia, ma il viso del Veggente sembra libero da tutto lo sgomento che lo ha accompagnato da ieri notte, quindi non ci facciamo problemi ad accettarla.
Arriva anche Peter dalla cucina, alle mie spalle, dove ha finito di legare ulteriormente per mettere in sicurezza il ragazzo che abbiamo catturato, e dove Kim sta riposando e medicando le braccia ferite.
"Io, mi sono svegliato, e c'era questo fazzoletto che sapeva di zucchero sulla mia faccia..." continua Connor dopo una breve pausa, Thad trasalisce "Poi non mi ricordo nulla, quindi devo essermi addormentato di nuovo... Quando mi sono svegliato ho sentito che parlavano, così ho pensato di dover ascoltare"
Con l'aiuto di Thaddeus abbiamo avuto la conferma che il Dono dell'uomo fosse sentire le paure altrui, così avrebbe scoperto l'arrivo di Veronica e provocato Kim - mentre per l'altro è bastata la testimonianza della bella scossa che si è preso Jake -. È rimasto però un interrogativo in sospeso, nonostante le cose che ha detto in seguito fossero fatte per colpire il Mutaforma, la parte iniziale sull'aver rapito un bambino per la Legione non rientrava fra le sue paure, quindi ci deve essere un fondo di verità.
"Quello che abbiamo catturato, uhm, lo ha chiamato Johnathan, ha detto che forse era rischioso aver ricattato una famiglia così legata alla Legione per via di tutta la Profezia eccetera..." Connor tamburella le dita della mano libera sul ginocchio con fare nervoso, a differenza dei fratelli i suoi occhi sono di un caldo marrone cioccolato, il che li rende meno freddi alla prima impressione "Ha chiesto se non sarebbe successo qualcosa di simile ad un certo caso successo un po' di anni fa, che credo fosse proprio un sequestro, e insomma da quello che ha detto Kim, mmh, lassù, sembra vi serva il cognome di un bambino che ha rapito..."
"E tu hai sentito questo nome?" domando io subito, lui sembra ritrarsi per la domanda precipitosa, così accenno un sorriso rassicurante, anche se mi sto maledicendo per averlo fatto spaventare. Lui, tranquillizzato, annuisce.
"Oakwood, ha parlato del caso Oakwood, e pensando a ciò che ha detto dopo e alle circostanze..."
"Matty tuo fratello è fantastico!" esclama Jake, che è seduto accanto al Veggente sul divano, quest'ultimo gli dà una piccola gomitata, facendo un cenno della testa in direzione dell'altro fratello "Oh si, anche Thaddeus ovviamente... "
"Matty?" ripete allora Connor divertito, guarda il fratello con gli occhioni spalancati, la spruzzata di lentiggini che Matt ha sulle nocche a lui imperla invece il naso e le gotee "Posso chiamarti anche io così?"
Vedere il sorriso tornare sul volto del bambino mi riempie il cuore di gioia, anche se ancora non riesco a smettere di rivedere il momento in cui l'uomo è precipitato.
"Non so piccoletto, su questo avrei un po' l'esclusiva" rimugina Jake, il biondino allora si sporge oltre il fratello, gli occhi scuri imploranti, il mio migliore amico ci mette meno di un secondo a cedere "Però per te potrei fare un'eccezione, che ne dici?"
Al che Connor esulta sollevando entrambi i pugni in aria, lasciando la mano di Matthew per la prima volta, solo che con l'altra colpisce Thaddeus dritto sul naso. Voltandosi subito verso il fratello il bambino si copre la bocca con le mani, trascinando noi tutti in una sonora risata.
L'unico a non ridere è il ragazzo colpito, sul cui volto si forma invece una smorfia furba. "Ora te la faccio pagare piccola peste" dice, e Connor capendo il pericolo imminente prova a sgusciare via, venendo però agguantato all'istante. Pochi attimi dopo il biondino si ritrova appeso a testa in giù alle spalle di Thaddeus, che lo tiene saldo per le ginocchia.
Matthew guarda i due fratelli, il più piccolo che sghignazza appeso come un salame mentre l'altro si diverte a portarlo in giro per il salotto, e capisco che è cambiato qualcosa, qualcosa che ancora può cambiare in meglio. Ha capito che quei due sono suoi fratelli, non importa cosa abbiano fatto i suoi, ora sta soltanto a lui coltivare questo rapporto.
Anche Jake deve notare questa nuova luce sul suo viso, perché il suo sorriso si apre ancora di più, raggiunge la mano di Matt sul divano ed intreccia le dita con le sue.
Mentre il salone è invaso dalle risa mi volto e noto Kim fermo fuori dalla cucina, le braccia fasciate da bende ricoperte da qualche impacco che Thaddeus gli ha dato - a quanto pare sua madre ha una specie di fissa per l'erboristeria -. Non riesco a leggere il suo viso, sembra coinvolto dalla scena comica, eppure distante, da noi, da ciò che sta succedendo.
Veronica segue il mio sguardo, ma lo distoglie quando incontra il suo. Sei arrabbiata con lui? domando allora Per quello... Insomma, quello che ha fatto
Lei scuote debolmente la testa. È solo... Strano capire che è molto diverso da noi replica, e in fondo ha anche un po' ragione, da come ha reagito Kim quello non deve essere stata la prima volta in cui ha, inssomma, ucciso qualcuno, o almeno così presumo Veniamo da realtà diverse, ecco tutto
E tu devi ancora capire se è strano in modo positivo o negativo aggiungo con un mezzo sorriso.
Già afferma soltanto.
Non riesco a smettere di pensare al suo tatuaggio, quei due caratteri e a come il mercenario lo ha chiamato Numero 3, a quanto pare sono l'unica ad aver sentito tutto ciò, quindi sta a me decidere cosa farne, se parlarne anche con gli altri o aspettare che sia Kim a farlo. Se mai lo farà. Sbuffo, soffiando via una ciocca crespa da davanti agli occhi, mi serve decisamente una doccia.
"Non vorrei fare il guastafeste" mi precede Peter una volta che Thaddeus ha posato Connor su una delle poltrone "Ma ora che sappiamo ciò che ci serve sarebbe meglio continuare a muoverci, prima di tutto chiedere conferma al ragazzo di là"
A malincuore annuiamo un po' tutti. Il volto del più piccolo dei fratelli Ferne si incupisce un poco, così ci pensa subito Jake. "Però prima dobbiamo per forza riprenderci un po', se foste così gentili da prestarci la vostra doccia... Insomma guardate i capelli di Matthew ed Allison" ridacchia.
So benissimo di cosa parla, di come i ricci regiscano all'umidità senza essere asciugati nel modo giusto, c'è solo una parola per dirlo: antistaticità. Quindi ora sembriamo delle nuvolette crespe.
Lancio un'occhiataccia significativa a Jake. Ti. do. fuoco. mimo con le labbra, prima di fare un cenno della testa in direzione di Matthew Ma prima credo dovrai preoccuparti di lui
"Tu... " sibila indignato il Veggente lasciando la frase in sospeso per dargli un pugno sulla spalla. Il suo ragazzo ride difendendosi debolmente dai pugnetti giocosi.
"Va bene, scusa scusa, sai che adoro i tuoi capelli, vero?" si difende alla fine Jake divertito "Mi farò perdonare promesso... Che ne dici, per fare la doccia, visto che dobbiamo risparmiare temp-"
Il mio migliore amico sembra essersi dimenticato che una delle persone presenti nella stanza ha dieci anni, o anche solo che ci siano altre persone. Io e Matthew ci lanciamo contemporaneamente a tappargli la bocca, atterrandolo sul divano.
Matt è rosso fino alla punta delle orecchie, mi volto verso i suoi fratelli: Connor ha la testa inclinata di lato, confuso, Thaddeus un'espressione molto più consapevole ora, e divertita soprattutto. "Sei indecente" sibilo scandendo ogni sillaba a bassa voce, rivolta verso Jake, che sta ridendo sotto i baffi, Veronica si stringe la radice del naso e scuote debolmente la testa. Dio, come fa Matthew a sopportarlo?
Kim si schiarisce la voce da lontano. "Cosa si fa del tizio catturato?" chiede, rompendo l'atmosfera placida che si era creata, e forse era anche ora che qualcuno lo facesse, mi dispiace davvero ma dobbiamo tornare a concentrarci.
"Basta morti, perfavore" commenta Jake, una volta liberatosi dalla mano che gli copre la bocca.
Il Mutaforma serra la mascella. "Certo, perché ora penserete tutti che sono un assasino professionista o qualcosa del genere..." ribatte acido.
"Non sto dicendo questo..."
"Fermi! Non iniziamo discussioni inutili perché mi sembra non ne abbiate tempo, o sbaglio?" Thaddeus irrompe nella conversazione, terminandola sul nascere "Lui ha salvato la vita a mio fratello e questo mi basta"
Al che Kim schiude le labbra, come per dire qualcosa, ma si ferma quando Connor si alza dalla poltrona per raggiungerlo piano, noi rimaniamo fermi in religioso silenzio, piccolo in confronto alla statura di lui. "Mi dispiace che le tue braccia siano rimaste ferite per colpa mia" mormora il biondino, lo sguardo basso. Gli occhi del ragazzo si spalancano lentamente, boccheggia in cerca di una risposta per un po', prima di deglutire.
"Non... Non è stata colpa tua" balbetta scosso, come avesse la gola secca, e ho la forte impressione che non veda esattamente Connor davanti a sé. Forse gli ricorda Celia. Poi Kim si volta e torna in cucina, senza un'altra parola.
Thaddeus dice al fratellino di non seguirlo, con tono comprensivo.
Così automaticamente posticipiamo la conversazione riguardante il secondo rapitore, Johnathan, e come gestirlo.
I bagni sono due, quindi a lavarci tutti ci mettiamo circa tre quarti d'ora. Lascio che l'acqua calda mi scivoli addosso, come potesse lenire il ricordo di ciò che è successo sul tetto, non posso biasimare Kim per quello che ha fatto, non posso nemmeno dire che quell'uomo non se lo meritasse, avrebbe ucciso Connor senza esitare nemmeno un attimo. Eppure la morte mi fa sempre questo strano effetto, anche se so che nella realtà di cui faccio parte è un cosa che può capitare, come se potesse sempre esserci una soluzione diversa, anche se difficile da trovare, ed è il fatto di non riuscire a trovarla che mi lascia più scossa.
Dopo averli lavati e asciugati a dovere finalmente i miei capelli tornano dei normali ricci color cioccolato e non più una sottospecie di cespuglio antistatico. Thaddeus mette a disposizione la sua camera a noi ragazze per cambiarci, mentre i ragazzi stanno in quella di Connor, io ovviamente giudico attentamente cosa mettere dalla mia ampia scelta di vestiario, risolvendo con l'unico paio di jeans che non è umido e la maglia verde salvia di ieri, che fortunatamente si è asciugata.
Esco in corridoio e sento la voce di Connor provenire dalla porta socchiusa della sua camera. "... e questi sono i miei tarocchi, me li ha regalati la nonna a Natale" sta dicendo il bambino con tono concitato "Posso farti una lettura, anche se prima dovrei finire di imparare tutte le carte"
"Sai che ho fatto un sacco di inc- sogni su di te ultimamente? Magari era perché inconsciamente sapevo che ti avrei incontrato"
Trattengo una risatina quando il biondino cambia nuovamente argomento in pochi secondi.
"Che intendeva prima il tuo amico con tutta la storia della doccia?" chiede curioso, ormai presumo a Matthew "Non è che ho capito bene..."
Matt emette un suono che fa pensare stia soffocando per un attimo. "Ehm, no, ecco lui non è proprio un mio amico..." penso di poter tagliare in due con un coltello l'imbarazzo del biondo anche da qui, si schiarisce la voce per un attimo "Lui è il mio, ehm, ragazzo... Ogni tanto gli capita di fare delle avanches un po' troppo spudorate, tutto qui..."
"Ava-che?" Connor riprende a parlare ancora prima che il fratello possa spiegare "Bello però, insomma deve essere bello avere un ragazzo, o anche una ragazza... Una, uhm, persona del cuore? Cioè io ancora non ho nessuna ragazza che mi piace però... "
Matthew ridacchia, non credo che il biondino abbia capito del tutto il significato della proposta di Jake. "Già, una persona del cuore..." si ferma come per ascoltare qualcosa "Era il tuo stomaco quello? Hai fame?"
"Un po' si, credo che però Thad stia preparando qualcosa per tutti" mormora il bambino.
Aggrotto le sopracciglia. È già ora di pranzo?
"Ciao Allison!" mi saluta allegro Connor, uscendo dalla sua cameretta assieme a Matt, io ricambio sorridendo con un gesto della mano. Nello stesso momento Jake esce in accappatoio dal bagno del piano di sopra, suscitandomi una risata spontanea, dopo averli lavati i suoi capelli sono uno spettacolo comico: alcuni ciuffi sono completamente giù, schiacciati contro la testa, altri invece rispettano perfettamente la loro natura, cercando di rimanere ritti in piedi nonostante l'acqua.
"No! No zitti!" esclama subito puntandoci il dito contro con fare minaccioso, ovviamente fallendo perché io e Matthew tratteniamo a malapena le risate "Zitti!"
Poi scappa subito in camera di Connor, non prima che il Veggente riesca a rubargli un bacio veloce fra le risate. Prima che possiamo arrivare alle scale però Jake si affaccia di nuovo sul corridoio.
"E nessuno dica ad Ally dove stiamo andando, Matty informa gli altri" ci grida.
"Cosa? Perché?"
"È una sorpresa" il mio migliore amico richiude la porta facendoci l'occhiolino.
Connor inclina la testa, come dubbioso. "È strano" commenta lasciandosi sfuggire un sorrisino "Mi piace... Bella scelta fratellone"
Matthew arrossisce imbarazzato quando il biondino gli da una pacca sul braccio.
Ma la mia domanda è una sola: per quale motivo quell'idiota non vuole dirmi qual'è la prossima meta?
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"Lasciate fare a me, va bene?"
"Kim, se anche tu lo minacciassi, ci sono due possibili esiti" considera Matthew calmo "Potrebbe essere efficace oppure l'opposto, per ripicca rivelerà tutto a chiunquegli capiti a tiro"
Siamo tutti pronti a partire, dopo aver mangiato la fantastica pizza riscaldata di Thaddeus, e ancora nessuno mi ha detto dove saremo diretti questa volta. Resta soltanto una questione da risolvere, cioè come gestire il rapitore rimasto, e abbiamo posticipato già abbastanza la decisione - fortunatamente Veronica lo ha colpito abbastanza forte da metterlo fuori gioco fino ad ora -.
Il Mutaforma prende un respiro profondo. "Sentite, so bene che non posso semplicemente minacciarlo, il risultato è troppo incerto, ma c'è una cosa che posso usare a mio favore data la zona in cui ci troviamo" spiega "Ma è qualcosa che posso fare soltanto da solo, non ve lo chiedo alla leggera perché non voglio che vi impicciate dei miei affari o cos'altro... È una parte del mio passato che io stesso sto cercando di dimenticare"
"Non hai intenzione di dirci di che cosa si tratta vero?" domanda Veronica, più retorica che altro.
Kim scuote la testa cupo. "Non posso..." mormora, lo sguardo basso, sta tenendo ancora una mano sul polso sinistro - le bende nuove dopo la doccia - ma nessuno sembra notarlo più di troppo "Dovrete... Fidarvi, suppongo"
Mi mordo nervosamente il labbro, è ovvio che qualunque cosa voglia dire al ragazzo per farlo tacere riguarda tutta la storia del tatuaggio, del Numero 3 e di ciò che il mercenario ha detto riguardo alla yakuza. E visto che ovviamente sono la solita fortunata, io sono l'unica a sapere queste cose, e ancora non so che dire agli altri.
"Va bene, io mi fido, te lo devo dopo che hai salvato Connor" afferma Matt dopo qualche minuto di silenzio. Io annuisco per sostenerlo, Kim mi lancia un'occhiata di sbieco, deve aspettarsi che farò domande, e non sbaglia, ma per ora ho deciso di non allarmare gli altri per qualcosa che molto probabilmente non c'entra nulla con la nostra ricerca. Almeno finché non ne saprò qualcosa di più io stessa.
Alla fine acconsentono tutti a lasciar fare al Mutaforma, anche perché sembra l'unica soluzione priva di rischi, o almeno che lui sostiene essere poco rischiosa. E dato che noi sappiamo bene quanto lui tenga alla missione diamo per scontato che abbia detto la verità.
Non so se sia esattamente fidarci di Kim, ci stiamo più fidando della sua determinazione nel salvare Celia e quei bambini. Così lo lasciamo entrare da solo in cucina.
"Jake, no" deve subito riprendere Veronica, quando il mio migliore amico prova ad origliare dalla porta "Ha chiesto di non impicciarsi ed è quello che faremo, ci è stato molto utile fino ad ora, glielo dobbiamo in un certo senso"
Jake prova a mettere il broncio ma Matthew gli fa cenno di venire a sedersi così cede quasi subito con uno sbuffo, andando ad accocolarsi vicino al Veggente. Il divano è grande ma lascio che sia Veronica ad occupare il resto, lasciato libero dai due piccioncini.
Connor e Thaddeus si sono fatti stranamente silenziosi, il maggiore soprattutto sembra essere decisamente ansioso. "Ehi, non preoccupatevi andrà tutto bene, se Kim è così sicuro di convincerlo allora asseconderà la vostra storia" li rassicuro io, grattando distrattamente una spallina dello zaino. La storia è che Johnathan è entrato in casa per rubare, senza sapere della presenza dei due fratelli, e che Thaddeus è riuscito a neutralizzarlo con delle manette disattivanti che aveva in camera - in realtà quelle che usavamo per Kim -.
"Già, a proposito, visto che dobbiamo tenere le vostre manette pensavo di darvi questo" replica il moro, estraendo un cerchio metallico, un braccialetto presumo, dalla tasca dei pantaloni neri della tuta "L'ho fatto modificando delle manette normali, per fare in modo si potesse mettere su un polso solo, anche se non è molto pratico penso faccia al caso vostro..."
Arriccio il naso confusa, per quale motivo avrebbe dovuto costruire delle manette disattivanti che non sono manette?
La risposa non tarda ad arrivare. "Ah si! Era quello che ti avevo consigliato io a casa" esclama Connor con un micro salto sulla poltrona.
"Si anche lui è un piccolo Veggente, anche se per ora sono solo strascichi che potrebbero sembrare coincidenze, è presto perché si manifesti il potere vero e proprio" spiega subito Thaddeus vedendo le nostre espressioni confuse "È piuttosto utile quando si tratta di decidere se portare un ombrello fuori o meno"
Il ragazzo scompiglia affettuosamente i capelli del fratellino, passando il bracciale disattivante a Veronica. Poi Connor dice qualcosa a Matthew sul venire a trovarli a Chicago e conoscere un certo gatto che Thaddeus definisce obeso, ma vengo distratta da Kim che esce dalla cucina.
"Non dirà una parola, ovviamente ora ho dovuto fargli pensare che sto cercando di tradirvi" l'asiatico parla a bassa voce, anche se la porta della cucina è chiusa e probabilmente Johnathan non può sentirci "Quindi se cerca di parlare con voi di quello per spingervi a parlarne con i vostri genitori, ignoratelo e basta"
I due fratelli Ferne più piccoli annuiscono, mentre il più grande preme il bracciale per chiamare Micheal.
"E comunque ha confermato che è stato..." si ferma e deglutisce "Suo padre a rapire un bambino di Sydney tre anni fa e a consegnarlo alla Legione, quindi a quanto pare siamo stati stranamente fortunati"
Ormai è ora di andare, nonostante mi dispiaccia, come credo un po' a tutti, rinunciare così presto all'adorabilità di Connor e al fatto che Matt stava cominciando finalmente a costruire un rapporto coi fratelli. Ma sono sicura ci sarà tempo per quello.
Il Veggente si alza in piedi per ultimo, a malincuore, è il suo turno portare lo zaino dei ragazzi, e sembra pesare sulle sue spalle più di ciò che dovrebbe.
Connor non riesce più a trattenersi e si lancia verso il fratello, cingendogli la vita con le braccia. Matthew pare sorpreso all'inzio, ma si riprende quasi subito, posandogli una mano sul capo. "Verrò a trovarvi, te lo prometto... Fratellino" pare assaporare quella parola più delle altre, quasi esitante, come a voler sentire che effetto fa. Con Thaddeus si scambia solo un'occhiata, ma è già meglio di come le cose andavano ieri sera.
Mike ci mette meno dell'altra volta ad arrivare, e sembra sicuro più in forma, quindi meno rischio di slittamento. Anche se ancora non so dove stiamo andando e di conseguenza a che ora arriveremo.
All'inzio fissa l'elegante salotto dei Ferne dubbioso, ma Kim lo rassicura subito che è tutto a posto. Non mancano ovviamente le preoccupazioni per le braccia fasciate dell'amico e ci deve pensare Veronica a farlo concentrare di nuovo.
"Quindi avete trovato anche il secondo punto? Il cognome?" domanda, anche se è scontato che lo abbiamo fatto venire per ripartire.
"In una maniera bizzarra ma sì, le coincidenze ci sono amiche" risponde il Mutaforma scuotendo appena la testa.
Quando non riusciamo a trovare la soluzione è la soluzione a venire da noi, no Supernova? mi chiede Peter, e sono sollevata del sapere che quello di ieri non è stato un vero e proprio litigio. Lo guardo e accenno un sorriso.
"Bene, allora la prossima meta..."
"No! Non dirlo! Apri solo il portale"
Veronica scuote la testa divertita all'esclamazione di Jake.
Micheal sbatte le palpebre confuso, ma si gira ugualmente ad aprire il portale, davanti alla porta d'ingresso del loft.
Ci sono gli ultimi saluti veloci, io provo a chiedere a Vix se ha già parlato con mia madre per il viaggio nel tempo ma in così poco tempo gli è stato impossibile, ovvio. A quanto pare la Legione non è ancora venuta a conoscenza della nostra sparizione, quindi l'Alleanza è stata brava a coprirlo per ora, bene.
Quando arriva il momento di entrare nel portale penso soltanto a cosa cavolo ci sarà dall'altra parte, e a perché Jake ritiene sia una sorpresa.
Chiudo gli occhi ed entro nel vortice.
La sensazione di essere sballottata da tutte le parti mi fa subito salire la nausea, forse è più intensa perché il viaggio è parecchio lungo. Ho comunque poco tempo di pensare perché atterro dall'altro lato, incespicando qualche attimo sull'asfalto per ritrovare l'equilibrio.
Me ne accorgo dalla prima boccata d'aria: fresca, frizzante e sorprendentemente pulita. Montagna penso aprendo gli occhi.
Sono costretta a coprirmi la bocca con le mani quando nella luce mattutina vedo un monte dalla forma familiare, ruoto su me stessa, riconoscendo all'istante l'edificio davanti a me, la scala che porta all'ovovia e il suo nome, quella D che sembra molto più una J.
Ricaccio indietro le lacrime di commozione per non dare una tale soddisfazione a Jake che mi fissa sorridendo.
Siamo in Italia. E non solo. Siamo probabilmente nel mio posto preferito in tutto l'universo conosciuto.
SPAZIO AUTRICE
Praticamente con i finali mi alterno. Cliffhanger si, cliffhanger noc, cliffhanger si... Non fateci l'abitudine però.
Bene, se questo capitolo vi è sembrato più lungo del solito, beh, è perché è proprio così, un bel record di circa 7400 parole... È proprio estate gente. Però che dire, succedono tante tante cose, abbiamo angst e fluff in egual misura, si scopre qualcosina (ancora molto misteriosa) del passato di Kim (che ne pensate?) , e le cose fra i fratelli Ferne sembrano andare meglio, ma con i genitori ancora nulla (sfido io).
Sappiate che ero tentata di lasciare il nome dell'ovovia a fine capitolo, ma per lasciarvi la sorpresa di sapere il posto esatto ho voluto omettere, si vi voglio bene 💕
Noi ci vediamo mercoledì prossimo 😘
Cami 3️⃣
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