6. Il mitico stratagemma della felpa di Yale
"Una cosa? Matty sei sicuro di stare bene?" il tono di voce di Jake ora è decisamente preoccupato.
Avverto distrattamente un bisbiglio confuso e nervoso, troppo concentrata sul cercare di capire cosa stia, presumibilmente, vedendo il Veggente.
"Vi dico che c'è, sembra si sia persa..." mormora lui, sempre fissando quel punto vuoto nella hall, al momento non so se essere preoccupata come Jake e vietargli di fare altre notti in bianco, oppure curiosa.
La vede anche Eliah la voce di Veronica è poco più di un sussurro dubbioso Credo possa mostrarlo anche a me, però mi sto stancando in fretta e... dovrei liberare Kim
Questa cosa del liberare Kim perché è necessario sta iniziando a darmi sui nervi, ma non possiamo portarci un ragazzo ammanettato in giro per New York. Ha detto che sa cos'è... aggiunge la rossa piuttosto scettica.
Liberalo
Cosa? Matt sei sicuro? domanda Peter.
Voglio sapere se sto uscendo di testa oppure è qualcosa che possa servire, magari è questo che diceva la predizione
Il tono di voce concitato che ha ora mi mette decisamente soggezione, è come se avesse davvero paura della risposta, d'altronde da come lo descrive sembra stia fissando un fantasma. Alla fine Veronica e Kim tornano visibili, mi guardo attorno frettolosamente ma nessuno dei presenti nella lobby sembra aver notato che sono comparsi dal nulla.
"Se è quello che credo che sia, allora è una Eco" il Mutaforma non aspetta nemmeno un attimo per spiegare, distraendomi momentaneamente dal fatto che i suoi polsi sono slegati e che in questa folla potrebbe sfuggirci da un momento all'altro "È l'impronta che i Viaggiatori del Tempo lasciano al loro arrivo in un qualsiasi momento diverso dal loro tempo attuale, da quello che so è una specie di proiezione di loro che dura per un certo lasso di tempo dopo il salto"
Jake aggrotta le sopracciglia. "Come fai a sapere tutte queste cose?" chiede sospettoso, non ha tutti i torti in fondo "E comunque questo non spiega come mai Matthew sia in grado di vederla"
Kim rotea gli occhi con stizza. "Primo: la conoscenza è potere, ed è una delle cose che mi tengono in vita ogni giorno" ribatte "Secondo: lui è in grado di vederla perché chiunque abbia un Dono legato al tempo può riuscirci, oppure devi essere uno Spettro, ma quello è quasi più raro del viaggio nel tempo..."
Allora non sa di Eliah capisco. Già mi immagino il fratello di Andy sospeso sopra la testa di Veronica che rivolge una linguaccia al Mutaforma, da maturo ventitreenne chiuso nel corpo astratto di un adolescente.
" Quindi, potrebbe essere una di loro? Forse è per questo che ho disegnato questo posto" ipotizza Matthew, sempre rimanendo concentrato sul punto dove vede la bambina.
Eccola! esclama la rossa con la mente Credo sia grazie ad Eliah, non ditelo a Kim
Certo che è grazie a me aggiunge subito dopo, è la sua voce, soltanto con quel qualcosa di diverso che ho imparato a riconoscere dalle poche volte in cui è proprio lo Spettro a parlarci attraverso lei.
"Bene forse ora posso trovare un modo per mostrarvelo..." muguna Matthew sovrappensiero, solo dopo noto che realizza cosa ha appena detto, dal leggero spalancarsi dei suoi occhi, ma non si tradisce davanti a Kim, che lo osserva di sottecchi.
"Non credo tu possa farlo" commenta infatti il Mutaforma, dubbioso. Decidiamo in un accordo muto che per ora terremo segreta la nostra connessione, è un vantaggio in più che abbiamo, anche se prima o poi il nostro compagno di viaggio indesiderato scoprirà qualcosa di sicuro.
"Si sta muovendo" ci informa all'improvviso Matt "Credo voglia uscire"
Provo a condividere il ricordo con voi nello stesso momento in cui si forma? ipotizza il Veggente, mentre si sposta per seguire l'Eco, noi gli stiamo dietro.
Allora Veronica propone di dividersi il compito, così che non sia solo lui a stancarsi. Così la rossa mi dice di starle vicino, in modo che Eliah possa permettere anche e me di vedere la ragazzina. Kim sembra non accorgersi di nulla.
Ora la vedete? Viene di qua
Alzo lo sguardo e di colpo la bambina compare anche davanti ai miei occhi. Matthew aveva ragione... Sta brillando. Ogni centimetro del suo piccolo corpo - perché non può avere più di otto anni - sembra avvolto da una lieve luce dorata, dai ricci capelli scuri alle manine esili che corrono alle spalle scoperte come per scaldarle. L'espressione sul visino allungato è disorientata, ma in qualche modo decisa, mentre si guarda attorno registrando tutti particolari che gli occhi vispi riescono a recepire.
Man mano che ci si avvicina sento sempre più chiara la sensazione che no, quella bambina non appartiene a questo tempo e luogo. È facile da percepire vero?
Mi volto appena e scorgo la forma eterea di Eliah tra me e Veronica, che tiene una mano sulla spalla di entrambe, è appena la seconda volta che lo vedo, e la somiglianza con Andy mi stupisce di nuovo, nonostante lui sia bloccato nella forma che aveva quando è morto. Come non è parte di tutto questo aggiunge.
Comunque... comincia nuovamente Eliah, e già percepisco dal suo tono che si sta preparando ad un rimprovero - realizzo dolorosamente che lo so perché Andy aveva lo stesso modo di prepararsi quando doveva riprenderci - Voi due ragazze, mi aspettavo più buon senso, avete idea in che razza di piano vi siete cacciati? Davvero, pensavo che sareste state più logiche, se non voi almeno Matthew...
Va bene, ne abbiamo già discusso, si sta muovendo, ora andiamo lo interrompe Veronica, e lui arriccia il naso. Così facciamo tutti finta di star seguendo Matt che si è mosso per primo per uscire dalla hall, scruto Kim per un breve attimo, sembra pensieroso. Lancio un'ultima occhiata triste al banco della reception in fondo alla stanza, chiederò un'altra volta per il seicentesimo piano.
Subito dopo concentro tutta la mia attenzione sulla ragazzina e sul non perderla fra i passanti, anche se non risulta troppo difficile in quanto letteralmente la sua figura luccica. Eppure ha un deciso vantaggio, dato che lei passa attraverso al fiume di persone come un fantasma, mentre noi dobbiamo schivare e scansare chi incontriamo.
Una volta uscita dalla hall la bambina ha virato a destra, e poi di nuovo all'angolo dell'Empire State Building, così ora ci troviamo su una parallela della trentaquattresima, un viale più stretto e appena meno affollato. Ogni tanto si ferma e si guarda attorno, come stesse cercando qualcosa, un posto forse.
Matthew sta solo qualche passo dietro di lei, assieme a Jake e Peter che lo seguono, mentre io e Veronica siamo costrette a rimanere vicine per permettere a Eliah di far vedere la bambina ad entrambe. In questo modo però possiamo tenere d'occhio anche Kim, col terrore che possa trasformarsi da un momento all'altro e sparire fra la folla per attuare qualche piano. Mi dico che forse dovrei smettere di crearmi tutti questi complessi e rimanere lucida sugli eventi che accadono, non che sono io ad immaginarmi, perché alla fine siamo stati noi ad accettare, ed io a farlo per prima.
Non ho tempo di rimuginare oltre però, perché la bambina si è fermata, guardando vittoriosa verso l'edifcio alla sua destra, non riesco a capire cosa abbia trovato finché io e Ver non le arriviamo alle spalle, raggruppandoci con i ragazzi, ora i passanti sono decisamente diminuiti, e qualcuno rivolge uno sguardo stranito al nostro piccolo gruppo fermo così in mezzo al marciapiede.
Un vicolo. Un minuscolo vicoletto tra due grattacieli, quel tipo di vicolo a cui i bambini viene raccomandato di non avvicinarsi, quel tipo di vicolo dove potresti trovare un cadavere oppure un gatto killer mutante. La ragazzina però sembra non farci caso, perché ci si infila come avesse trovato un rifugio sicuro.
Matthew deglutisce e fa segno verso il vicolo, anche se sa che l'abbiamo vista tutti - tranne Kim ovviamente - è più come se cercasse una conferma. Io annuisco, non ha senso fermarsi ora, anche se so a cosa pensa. Un vicolo è dove è iniziato tutto quanto, almeno per me, lui e Jake.
Tra le pareti dei due grattacieli non ci sono più di tre metri, ma fortunatamente non siamo obbligati ad addentrarci troppo, anche perché ho il terrore costante di veder passare qualche ratto sul cemento sporco. Cioè non che abbia paura di qualche topino, però...
Finalmente la figura nervosa della bambina si ferma appena sotto una scala anti-incendio, si avvicina le mani alla bocca probabilmente per scladarle, è in maglietta e pantaloncini, deduco che sarà arrivata in una stagione più fredda di quella da dove è partita.
La situazione sembra in stallo, con lei che fa avanti e indietro da una parete all'altra del vicolo, picchiettandosi le dita sulle tempie, come a voler ragionare.
Poi, per nostra fortuna, comincia a parlare da sola.
"Okay, calma, calma... Quel cartello diceva che siamo nel 2015, ma magari è solo una pubblicità con un errore di stampa..." ha il tono cristallino tipico dei bambini "Oh, lo spero, mi avevano dato il limite di due anni, questo è decisamente troppo..."
La sua figura inizia lentamente a sbiadire, deve essere il limite della Eco. No, no, no aspetta, ci serve il tuo nome! penso allarmata, questo potrebbe essere l'unico modo per scoprirlo, e non siamo nemmeno certi che questa sia una dei Dodici, eppure mi tornano alla mente le parole di Vix sul fatto che tutti quei bambini abbiano Doni unici o molto rari, e se davvero è apparsa qui nel 2015 ci sono due cose che coincidono.
"Cavolo, mamma si arrabbierà così tanto" pigola la ragazzina, la voce che arriva sempre più debole "Ora ragiona, Rebecca... Devi ricaricarti, e usare il cognome..."
Il resto di quei pensieri espressi ad alta voce diventa incomprensibile, ma non importa, devo trattenermi dall'esultare perché Kim sta fissando Matthew in attesa, inconsapevole che invece l'abbiamo vista tutti fino ad un attimo fa.
"Rebecca" mormora infatti il Veggente, rendendomi di colpo consapevole del peso di questo nome. Ma è impossibile, ho visto delle foto di mia madre da piccola, e poi non so nemmeno se ha mai viaggiato, ad eccezione di quando il suo Dono si è manifestato. Però magari è la mia memoria ad ingannarmi, di colpo desidero aver potuto parlare di più con mia madre.
Kim annuisce pensieroso. "Ma come facciamo a sapere che è proprio lei? E non, insomma, una qualsiasi Viaggiatrice?" è Peter però ad esprimere ciò che credo pensiamo tutti.
"Non so, dovremmo, fidarci?" replica Jake, guardando Matthew che nel mentre si sta avvicinando barcollante verso il muro di uno dei due edifici, appoggiandocisi pesantemente. In fondo ha fatto la notte in bianco, ha usato il suo Dono e ha anche dovuto mostrare la ragazzina, Rebecca, a Pete e Jake.
"La fiducia non funziona sempre" ribatte Kim con una smorfia.
"Tu ora sei pronto a tornare in manette no?" lo rimbecca Veronica, mettendosi a frugare nello zaino che ha sulle spalle.
"Possiamo concentrarci un secondo sulla questione Rebecca?"
"Beh, sono tante coincidenze tutte assieme, quindi probabilmente non lo sono... Ma se per caso ci sbagliassimo sarebbe un bel guaio"
"Magari Mike sa qualcosa" azzarda il Mutaforma, che è tornato ad indossare le manette, beccandosi quattro occhiatacce.
Però questa volta non sembra voler cedere, insistendo che dovremmo chiamarlo comunque e provare a vedere. Da quel momento le nostre voci si sommano in una cacofonia confusa di opinioni ed ipotesi, risuonando nel vicolo fino a quasi stordirmi.
"Ragazzi..." la voce sfinita di Matthew è a malapena udibile sopra le nostre, ma basta a zittire tutti e cinque, mi volto verso il biondo, che dal muro dove si era appoggiato è scivolato fino a terra, la testa poggiata all'indietro.
"È lei" conferma piano, alzando una mano per fermare le risposte prima che arrivino "Ho... ho guardato il suo futuro recente, non chiedete come, non lo so... La Legione ha rilevato il picco di energia e l'ha trovata quasi subito..."
È strano come stia parlando del futuro, quando in realtà è già tutto passato. Comunque finalmente abbiamo la nostra risposta, le mie spalle si rilassano e mi rendo conto solo ora di quanto fossi tesa. Jake si avvicina lentamente al suo ragazzo, sedendosi accanto a lui, Veronica si appoggia all'altro muro con un sospiro, deve essere sfinita anche lei, dopo tutto quel tempo passato da invisbile.
"Hai sonno?" chiede piano Jake al Veggente, gli occhi colmi quasi di orgoglio per tutto quello che ha fatto oggi. Matthew si limita ad annuire poggiando la testa sulla sua spalla, lui gli scosta con tocco leggero un ricciolo biondo ricaduto sulla fronte.
Distolgo lo sguardo perché quei due rischiano di farmi sciogliere.
Osservo Ver che riposa con gli occhi chiusi, e poi Pete e Kim in piedi nel mezzo del vicolo come me. Così mi viene un'idea, dato che comunque così non possiamo muoverci.
"Bene" dico, forse un filo troppo allegra "Visto che è praticamente ora di pranzo, adesso io e Kim andiamo a cercare qualcosa da mangiare mentre voialtri vi riprendete, così quando ci siamo rimessi in sesto chiamiamo Vix e partiamo"
Pete mi fissa per un attimo con le sopracciglia aggrottate, se pensa qualcosa di questa sottospecie di piano non dice nulla. A differenza di Jake.
"Che? Perché dovresti andare con lui? Ti accompagno io" fa per alzarsi ma lo fermo con un gesto della mano, prima che svegli Matthew.
Ha qualcosa in mente fa allora Peter col pensiero Non so cosa ma sono curioso
Mi sforzo di trattenere un sorriso furbo. Esatto dico a Jake E comunque non avrei lasciato te solo con Matt praticamente svenuto e Ver esausta insieme a lui
Veronica, appunto, non nega la mia affermazione.
"Posso benissimo gestirlo da sola" è quello che invece comunico a voce "Tu prenditi cura di Matt okay? Per una volta puoi farlo tu invece che il contrario"
Jake a quel punto risponde con una smorfia, ma circonda con un braccio le spalle di Matthew, la quale testa sta scivolando giù dalla sua spalla, per evidenziare che ha capito.
Comunque ti sta sbavando sulla maglia, credo gli faccio notare.
Beh, non è che mi faccia senso la sua saliva, praticamente ci sono abitua-
Oddio, Jake!
Scuoto appena la testa, cercando di levarmi il suo sorrisetto dalla testa.
"Però mi servirebbe una cosa, per essere più sicura, non è che mi fate dare un'occhiata nel vostro zaino?" aggiungo.
Pete sembra capire e accenna una risata, appoggiando lo zaino che ha in spalla e accovacciandosi per cercare e passarmi esattamente quello che io avevo in mente: una larga felpa di Yale, con la tasca centrale.
Kim realizza troppo tardi le mie intenzioni e scuote la testa con vemenza, scopigliando i folti capelli corvini. "Cuocio vivo con quella"
"Però è l'unico modo che ho per essere sicura di non poterti perdere, e che le persone non notino nulla" spiego io, cercando di trattenere una risata alla faccia dell'asiatico "Su, niente storie"
Una volta che il Mutaforma si è infilato la felpa gli faccio infilare le mani nella tasca centrale, richiudendo le manette sui suoi polsi nascosti all'interno. Ammiro con soddisfazione il mio operato, così non noterà nessuno che in realtà è ammanettato.
"Era davvero necessario?" domanda lui seccato.
"Certo, ora andiamo"
Anche perché ho davvero molte cose da chiedergli.
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"Quindi, Kim... È il tuo vero nome?"
Siamo da un Burger King trovato a meno cinque minuti dal vicoletto, tornando sulla trentaquattresima.
Lui rotea gli occhi mugugnando qualcosa simile ad un dovevo aspettarmelo. "Non lo avresti chiesto se non ti fosse venuto il dubbio" ribatte allora "E comunque perché dovrei rispondere?"
"Mmh, lo chiedo per pura curiosità, dato che siamo su questa barca assieme mi interesserebbe sapere qualcosa di più su di te" dico inclinando la testa e ricambiando il suo sguardo "Faccio male?"
Kim scuote la testa. "Che importa se è quello vero? È il nome che uso, no?" replica, i suoi occhi scuri si incontrano con i miei, ma è come se fossero persi oltre qualcosa che non riesco a vedere.
"E il cognome? Usi quello del documento falso? Smith?" continuo imperterrita nel mio terzo grado, mentre ogni tanto do un occhiata al menu pensando a cosa prendere.
"Sei davvero molto curiosa, quasi fastidiosa" osserva, già al limite dell'esasperazione, ma risponde comunque alla mia domanda "Shimada, non ti dirò se è quello vero o meno, e comunque non pensare di poter metterti a fare domande personali ora"
Sposto il peso da un piede all'altro, davanti a noi mancano solo tre persone. "Bene, almeno so che ne hai uno... invece Vix? Com'è che vi conoscete?" domando "È una domanda legittima, non personale"
"Sarà anche una domanda legittima ma è comunque personale" sbuffa Kim, soffiandosi via un ciuffo corvino dagli occhi, dato che non può farlo con le mani "Non ho intenzione di rispondere"
Poi però sembra ripensarci e un sorrisino si dipinge sul suo volto, curva appena le labbra, ma quell'espressione di chi ha appena avuto una grande idea sembra fatta apposta per il suo viso affilato.
"Risponderò" afferma, facendomi assottigliareo lo sguardo "Se però tu risponderai ad una mia domanda"
Storco il naso. È vero che per le due volte che lo abbiamo lasciato libero non ha combinato nulla di sospetto, eppure non lo conosco minimamente, potrebbe essere anche una tattica per farci abbassare la guardia. Non me ne stupirei dato chi apparentemente è il suo migliore amico.
"Perché pensi di poter negoziare?" rilancio secca "Sei qui perché abbiamo paura che Micheal tenti cose strane, in pratica sei un ostaggio"
Lui sta per rispondere ma le persone in fila davanti a noi si sostano e la voce della giovane commessa mi investe in pieno chiedendomi cosa io voglia ordinare.
Così sono costretta a distrarmi per dirle l'ordine, ma questo mi permette anche di riflettere sulla questione di Kim. Non posso promettergli a priori che risponderò, senza sapere la domanda, ma è una questione che posso affrontare con facilità. Mi chiedo però cosa voglia sapere lui da me. Devo semplicemente stare attenta a quello che vuole sapere mi dico, mentre pago il conto.
Una volta ordinato ci spostiamo in disparte ad aspettare che il nostro take-away arrivi. In un colorato tavolo qui accanto un bambino decisamente molto vispo sta festeggiando il suo decimo compleanno, a vedere il numero di candeline, su cui non perde tempo a soffiare. Se quella bambina aveva davvero circa sette anni, ed è stata rapita nel 2015... Ora dovrebbe avere un anno più di quel festeggiato, non oso nemmeno pensare a cosa ha passato in quattro anni.
"Quindi, hai preso una decisone?" Kim interrompe il mio flusso di pensieri cupi "Mi risponderai?"
"Dipenderà dalla domanda" affermo decisa.
"Bene, voi cinque, avete qualche modo psichico di comunicare? Ho iniziato a notarlo a casa di Veronica, quando lei sembrava sapere l'intero piano in un attimo, e poi, sembra sempre che parliate in qualche modo ed io non possa sentirvi"
Non mi serve dirglielo. È la mia faccia a dargli conferma, sul suo viso si forma un sorriso soddisfatto.
"Lo sapevo!" dice sfregandosi il mento "Insomma, in un certo senso mi aspettavo che voi Ragazzi dell'Affresco sareste stati decisamente fuori norma, e in effetti da quello che ho capito fin'ora siete davvero molto potenti, al di là di ciò che è scritto sui manifesti, Ferne ha predetto il futuro di una Eco temporale, non è che sia una cosa da poco"
Vorrei dire qualcosa per smentirmi, ma credo sarebbe inutile ora. "Come fai?" è l'unica cosa che lascia le mie labbra.
Kim scrolla le spalle. "Esperienza" mormora in risposta "Per uno come me è essenziale".
"Anche per uno come Micheal?" chiedo allora io, ora è il suo turno rispondermi.
"Oh, beh si, ma non è un osservatore bravo quanto me, probabilmente perché si è abituato troppo alla mia presenza" mormora il ragazzo, fissando distante il numero che indica l'ordine pronto, anche se manca ancora un bel po' per noi "Magari in due anni ha imparato qualcosa però"
"Due anni?" dico di getto "Non vi vedete da due anni?"
Annuisce, abbassando la testa. "Quanto sai di Celia e del motivo per cui vi sta aiutando?"
In realtà, non moltissimo, quello che lui ci ha raccontato è che questa ragazzina a cui è molto legato è fra i Dodici, e che Belirut e Reannon sono pronti ad usarla per ricattarlo. Ha raccontato qualcosa di vago riguardo ad un altro amico e a Londra, in effetti non ha fornito così tante informazioni, ma è stato il suo tono quando parlava di loro a convincermi credo.
"Della tua parte nella storia, non molto" ammetto guardandolo di sottecchi.
"Beh, che dire, eravamo un trio, una famiglia..." muguna Kim, lo sguardo di nuovo perso "Se per caso dubitassi del suo aiuto, sappi che Mike non è uno stupido, e sa bene quanto me che se anche consegnassimo voi per avere Celia, Belirut non la libererà comunque... Ho incontrato quell'uomo di persona una volta sola, e mi è bastato"
I capelli corvini coprono gli occhi del Mutaforma, ma riesco comunque a percepire il brivido che gli corre sottopelle. Qualsiasi esperienza abbia avuto con il capo della Legione non deve essere stata positiva.
"Bene, ho già detto troppo" si riscuote sgranchendosi il collo "Tra qualche numero tocca a noi"
Sbatto le palpebre un paio di volte. Perché? Perché deve sembrare così convincente? Certo, Mike può comunque avere dei piani contro di noi, se è vero che non si vedono da così tanto, e trovare un modo per non includere il suo amico. Però, non so il motivo, so che non è così. So anche che non dovrei, che dovrei essere diffidente, eppure...
295, è il nostro numero
Sospiro e mi dirigo verso il bancone, dove una ragazza dall'aria svogliata sta poggiando un sacchetto. Mostro lo scontrino con il numero e ritiro il cibo tirando un sorriso.
Kim si stringe nelle spalle, o forse è solo l'effetto delle mani costantemente infilate nelle tasche, uscendo sul marciapiede affollato. Quello che ha detto, sembra aver aperto qualcosa dentro di lui, penso sia inutile ora fargli qualche altra domanda, non risponderebbe.
Non importa, è già più di quello che speravo di ottenere. Così la strada per il ritorno trascorre nel più completo silenzio, accompagnato solo dal sottofondo cittadino.
Quando arriviamo nel vicoletto gli altri sono ancora tutti lì, anche Veronica è scivolata fino all'asfalto, senza curarsi troppo dello sporco, Matthew è ancora profondamente addormentato sulla spalla di Jake, che si sta letteralmente girando i pollici, lanciando ogni tanto qualche occhiata al biondo. Riguardo a Peter, il suo nervoso camminare avanti e indietro si arresta solo quando mi vede arrivare.
Non so se commentare o meno la sua preoccupazione, ma lui mi precede.
"Stai bene" sembra quasi più una constatazione che una vera e propria domanda.
"Già" replico piano, notando come non abbia usato il pensiero, però alla fine Jake è troppo preso dal sacchetto che ho in mano e Ver è troppo stanca per farci caso "Che ti aspettavi?"
Accenna un sorriso e fa per rispondere, ma alla fine pare cambiare idea, scuotendo la testa.
"Ally" gli occhi di Jake quasi luccicano alla vista del sacchetto sospeso proprio davanti alla sua faccia, solo che non può muovere troppo le braccia, o rischia di svegliare Matt "Ho fame"
"Anch'io" concordo semplicemente, sedendomi con un sospiro, in questo momento non mi può importare meno dell'asfalto probabilmente sudicio.
Mi metto diligentemente a distribuire le scatole con il pranzo. Sono andata sul classico, nuggets per me e Veronica, bacon burger per Matthew e Pete, cheese burger per Jake. Kim ha voluto un hot dog, noto che ha già pensato la rossa al liberarlo dalle mani in tasca, togliendo e rimettendo le manette per permettergli di mangiare, la felpa viene restituita a Peter.
Il Veggente deve essere davvero esausto, perché non da segno di svegliarsi nemmeno quando il suo ragazzo gli passa la scatola dell'hamburger ancora chiusa sotto il naso, che emana invitante l'aroma di bacon appena cotto. Così lo mettiamo semplicemente da parte per dopo.
Intingo distrattamente una crocchetta di pollo nella salsa barbecue. "Quindi, ora che si fa?" chiede Peter, mentre apre la scatola del suo hamburger, anche lui si è seduto a terra.
"Dai, amico, stiamo mangiando" fa esasperato Jake, dando un morso la suo panino e riprendendo con la bocca piena "Dovbiamo davvevo pvoccubavcene ova?"
"No, ha ragione, dobbiamo approfittare di tutto il tempo che abbiamo, ed inziare a pensare a cosa fare ora" sostiene Veronica, sistemadosi con cura la scatola in grembo.
Lancio un'occhiata di sbieco a Kim, non fa obiezioni sul chiamare Micheal, mangia in silenzio il suo hot dog, assorto il qualche pensiero.
"Ma stiamo mangiando" si lamenta nuovamente il mio migliore amico, dando un altro morso al suo cheese burger con una smorfia.
"Quindi, la prossima meta?" mi inserisco io, lanciando una finta occhiata dispiaciuta a Jake, che solleva lentamente la mano, così il mio sguardo passa in modalità a non provare a farmi il dito medio.
"Sydney" risponde subito Peter, penso che dovrei leggere anche io tutte le mete sul foglio per avere un'idea generale.
"Quanto fuso orario abbiamo da qui?" domanda Ver stappando la sua bottiglietta d'acqua. D'istinto sollevo il polso per controllare, ovviamente non ho l'orologio digitale, così provo a fare un conto a mente.
Kim però mi precede. "Dieci ore" afferma piatto "Se partissimo ora arriveremmo di nuovo in piena notte"
"Viaggio molto" si spiega il Mutaforma ancora prima che noi possiamo chiedere "Anche se preferisco evitare quella fetta di mondo"
Fisso pensierosa i miei nuggets, in effetti non gli ho chiesto da dove viene, anche se dal cognome - a patto che sia vero, cosa che non credo - presumo sia giapponese. Pensando così ai luoghi d'origine mi viene una gran voglia di pasta, non sono una che detesta il fast food, soltanto, preferisco un bel piatto di spaghetti, che ovviamente devo cucinare io, altrimenti finisce a disastro. Scuoto la testa: concentrati!
Il viso di Veronica si storce in una smorfia pensierosa. "Se anche partissimo stasera per arrivare di giorno, saremmo esausti per via del jet lag" considera, impugnando una patatina fritta con aria concentrata "Credo che a questo punto sia meglio partire subito e agire da svegli di notte, piuttosto che perdere un giorno intero o rischiare di essere poco reattivi, l'unico problema resta..."
La sua voce di spegne e la rossa indica con la patatina fritta Matthew addormentato, Jake poggia la testa sulla sua nascondendo appena un sorriso, dato che ha le mani occupate.
"Gli ci vorrà forse ancora un'oretta" ipotizza il ragazzo, staccando la testa da quella del biondo per tornare a mangiare.
Neanche trenta secondi dopo quelle parole Matthew si sveglia di colpo, sobbalzando.
Jake trasalisce e lascia cadere il panino sollevato all'altezza della sua bocca, per fortuna cade direttamente sulla scatola. "I miei pantaloni!" esclama Peter costernato, quando l'olio schizza sui bermuda di jeans che lui indossa in prestito.
I miei occhi però si fissano su Matt, ha il respiro accelerato e gli occhi sgranati, quasi lucidi. "Ehi, un... Incubo?" provo a chiedere. All'inzio penso non mi abbia sentito, poi sembra riscuotersi, annuendo appena, le palpebre ancora spalancate.
"È qualcosa..." Veronica lo guarda deglutendo preoccupata "Che ci riguarda? Una visione?"
Il Veggente agita nuovamente il capo, ma stavolta a destra e a sinistra, Jake si è ripreso e lo sta osservando con le sopracciglia aggrottate. "No, solo, un semplice incubo" dice finalmente, la voce ancora scossa, si guarda attorno per qualche attimo, sbattendo le palpebre e connettendosi al mondo reale "C'è da mangiare anche per me?"
Gli porgo la scatola del suo bacon burger arricciando il naso, comincia ad aprirlo con calma, ma poi deve sentire che c'è qualcosa di strano perché alza lo sguardo e sbuffa. "Ragazzi non guardatemi così, sto bene davvero, la stanchezza sta passando" in effetti l'unico che sembra completamente disinteressato dalla faccenda è Kim, che sta finendo tranquillamente il suo hot dog.
Alla fine Veronica sospira e comincia a spiegargli quello che abbiamo detto mentre faceva il suo sonno di bellezza, anche se Jake sembra ancora poco convinto.
"Devo chiamarlo quindi?" domanda il Veggente sollevando il polso col dispositivo-bracciale di Mike.
Mi scappa una risata. "Finisci almeno di mangiare prima" gli dico divertita, si è appena svegliato e già vuole ripartire. Matthew si sfrega una mano sulla nuca con fare imbarazzato.
"In effetti..." mormora, dando un'occhiata al panino quasi finito fra le sue mani.
Così aspettiamo che Matt finisca di mangiare, ci alziamo in piedi spolverando i rispettivi pantaloni, e lui solleva il polso dando un'occhiata al bracciale per chiamare Vix. Noto che Kim porta una mano al petto, come a voler afferrare un ciondolo, che però non è lì, il fantasma di qualcosa che portava legato al collo, oltre a me sembra farci caso anche Veronica, che d'istinto afferra il triangolo olografico di Andy.
Che ne pensi di lui? le chiedo allora.
È strano, ancora non so se in senso buono o cattivo commenta, mentre si lega i capelli rossi in una coda Tu hai scoperto qualcosa? Era quello il tuo intento, no?
Si, qualcosina confermo.
Bene, mi racconterai dopo, ora concentriamoci, Vix arriverà a momenti
Mi accorgo infatti che Matthew ha già attivato il dispositivo, illuminato di blu lungo la scanalatura laterale, con uno sfarfallio dello stesso blu compare Micheal Vix pochi minuti dopo.
"L'avete trovato? Il nome?" chiede subito dopo essere sbucato dal nulla, quasi fosse stupito dal poco tempo che ci abbiamo messo.
"Perché così sorpreso?" Jake si becca all'istante una gomitata da Peter, accompagnata da un evita per piacere.
"Sì, ora portaci a Sydney" rispondo invece io.
"Sono qui per questo"
In un attimo la luce bluastra del suo portale illumina l'angusto vicolo. Un altro salto nel vuoto. Qualcuno mi ricordi perché lo stiamo facendo.
Fisso le spalle di Matthew che si alzano e si abbassano lentamente davanti al vuoto luminoso, in un attimo Jake è accanto a lui, gli stringe la mano nella sua e spariscono nella luce.
Dopo di loro tocca a Veronica, poi Kim, Peter esita quando vede che mi soni fermata accanto a Mike, che ha le mani stese in avanti. "Quando torni a San Diego, ho bisogno che parli con mia madre, voglio che le chiedi se ha mai viaggiato nel tempo oltre a quando il Dono si è manifestato... E quando è finita ogni volta"
Mi basta il suo breve cenno della testa, poi mi metto davanti al portale, questa volta c'è Pete al mio fianco.
Il Vix Express è in partenza per l'Australia.
SPAZIO AUTRICE
Questa volta vi ho risparmiati da qualche strano colpetto di scena a fine capitolo. So essere buona a volte dai.
Un capitolo un po' diviso a metà, prima andiamo alla scoperta della misteriosa bambina brillosa, poi cerchiamo di capire qualcosa in più su Kim. Aaah quante cose però ci soni ancora eheh. Ok la smetto.
Domandina/gioco: in un'impresa caccia al tesoro (come la mia #1JatthewShipper suggerisce ;) ) come questa, chi di tutti loro, ma anche Rivoluzionari/membri dell'Alleanza/neutrali/chiunque, vi portereste come aiuto?
Altro salto di due settimane ma davvero spero sia l'ultimo, perché poi iniziano le vacanze e quest'anno non ho compitiii.
Ci vediamo tra due mercoledì 😘
Cami 🍔
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