5. Pronti a partire con il Vix Express
(Beh, scopriamo che ci faceva Kim nella cucina delle nostre ragazze)
Succedono una serie di cose una dopo l'altra.
Sia il ragazzo chiamato Kim che Veronica si voltano simultaneamente nella nostra direzione, la rossa ricambia il mio sguardo stupito, ma gli occhi di lui sembrano perforare il nostro piccolo gruppetto, che inconsciamente si separa, esponendo Mike in fondo.
Il ragazzo sgrana gli occhi dal taglio a mandorla e riesco a scorgere chiaramente le sue iridi, una è un misto eterocromatico di azzurro e caffè, mentre l'altro occhio è di un marrone scuro, anche se riesco a scorgere una macchia di grigio in alto. Sono troppo particolari per essere naturali, questo, insieme al cambio d'altezza di prima mi fa realizzare che si tratta di un Diseallineamento tipico dei Mutaforma, l'incapacità di alcuni geni di tornare subito alla normalità e mischiarsi anche con quelli delle identità precedenti.
"Mike?" il tono è lo stesso usato dall'A.P, stupito, eppure sollevato in qualche modo. Veronica sbatte le palpebre un paio di volte prima di recuperare l'espressione decisa, preme più forte il braccio contro il collo del ragazzo.
"Cosa sta succedendo?" chiede secca, alzando il mento in direzione di Vix "E che ci fa lui in casa mia?"
Matthew è il primo a reagire, superando lo stupore generale. "È una cosa molto complicata ma lasciaci spiegare..." prova a dire, alzando le mani, come a volerla calmare.
"Sai che questo tizio si stava spacciando per te?" lo interrompe lei, scoccando un'occhiata fulminante al ragazzo che tiene bloccato, Kim. Lo sguardo di lui però è ancora fisso su Micheal, e così quello dell'altro.
Fisso il ragazzo premuto contro il muro, spacciarsi per Matt? Che cosa dovrebbe significare? La bocca di Jake si spalanca, ma prima che possa parlare il biondo lo ferma. "Stava cosa?" domanda, anche se so che ha capito "E perché?"
Veronica sposta lo sguardo sull'interessato, come se si aspettasse una risposta da lui, ma non ottiene successo. Qualcuno si schiarisce la voce alle mie spalle, mi volto e vedo che Vix ha fatto un paio di passi avanti. "Lascialo andare... e... ho motivo di credere che poi si spiegherà" mormora, balbettando appena, lo stesso sguardo stralunato di prima "Solo... liberalo un secondo"
La rossa rimane per qualche attimo stupita, non so se dalle parole del ragazzo, dalla sua presenza in generale, o dal fatto che non gli abbiamo ancora messo le mani addosso. Riprende quasi subito il controllo e fa per dire qualcosa, ma nel mentre ha allentato la presa su Kim.
Nel tempo di un secondo il suo corpo si rimpicciolisce alla grandezza di un bambino, sgusciando via dalle braccia di Veronica come acqua, si allontana di fretta riprendendo subito la sua normale statura.
Ho soltanto il flash di lui che mi passa davanti prima di cogliere finalmente l'abbraccio che sta scambiando con Vix. Aggrotto le sopracciglia, confusa, può darsi che questo sia l'altro fratello di cui parlava?
Ragazzi! ci richiama Ver dopo un attimo di stupore Noi non dovremmo fare qualcosa?
Sospiro, farlo due volte nella stessa sera può essere stancate ma è l'unico modo che ho per spiegarle in fretta. Ti sto per inviare un ricordo, è più facile da spiegare la avviso, prima che i nostri occhi si incontrino.
Rivivo mentalmente tutta la spiegazione di Mike. Il codice, la ragazzina in ostaggio, il piano che abbiamo concordato e il viaggio. So che dura solo qualche secondo all'esterno, ma a me sembra di rivivere completamente quei dieci minuti, condividendoli però anche con la rossa.
No dice subito quando riemrgiamo dal ricordo Non ho intenzione di fidarmi di lui, neanche per sogno. Sapevo che avrebbe reagito così, non posso biasimarla, lei è forse quella che ha perso più di tutti noi.
Ver perfavore, per ora è l'unico modo che abbiamo... prova a dire Jake, ma la rossa non ha intenzione di cedere.
Che mi dite di lui? ribatte, facendo un cenno in direzione del ragazzo asiatico, che nel mentre si è staccato dall'abbraccio con Micheal Stava impersonando Matthew, e da quel che ho capito cercava di attaccare bottone sui Dodici, non so se volesse estorecermi qualche informazione, ma non vi sembra strano che così all'improvviso sbuca il suo amico del cuore o cos'altro?
Ha ragione, questo è di sicuro strano, mi concentro sui due ragazzi, Kim è appena più alto, e più serio, mentre Mike ha la faccia di uno che cerca di trovare un qualche tipo si scusa. Già, farà meglio a spiegare.
Non si vedono da tanto... mi volto verso Peter quando lo sento parlare, fissa i due pensieroso, Ver fa per intervenire ma lui la precede Ho abbracciato così Reannon quando l'ho rivista
Non sta mentendo, gli fa troppo male per dire parole del genere a vanvera. Veronica ammutolisce, la vedo stringere i pugni, non ha bisogno nemmeno lei di chiedere se è sicuro.
"Non ho intenzione di lasciarmi convincere da te, anche se so che è la nostra possibilità migliore, io ti giuro, che alla prima avvisaglia di qualcosa di minimamente sospetto, chiamerò l'Alleanza senza pensarci due volte, spedendoti una cella di un qualsiasi Quartiere in un battito di ciglia, non importa di quanti Rivoluzionari tenteranno si proteggerti" gli occhi della rossa risplendono come altofuoco, sinceramente se fossi Micheal Vix in questo momento sarei spaventata, se Veronica minaccia qualcosa non è mai a vuoto "Prima di qualsiasi altra cosa però voglio sapere perché il tuo amico Mutaforma ha tentato di introdursi in casa mia, fingendosi un mio amico"
Vix deglutisce, annuendo seccamente per evidenziare che ha capito. Gli sguardi di tutti slittano subito dopo sul ragazzo asiatico accanto a lui, i folti capelli corvini ricadono davanti agli occhi, ancora di quei colori caleidoscopici.
Il ragazzo di nome Kim sostiene lo sguardo insistente di Veronica per qualche attimo, prima di alzare le mani in segno di resa. "E va bene, cercavo di racimolare qualche informazione su quei bambini chiamati Dodici, perché ho saputo... beh" si scambia uno sguardo con Mike, che annuisce come conferma, sembrano capirsi all'istante "Di Celia... Voi dell'Alleanza mi sembravate la fonte più abbordabile"
"Dovevi premurarti di fare più ricerche su Matthew allora" commenta la rossa sarcastica, Matt storce il naso di riflesso e Jake incrocia le braccia.
Il viso di Micheal si increspa in un sorrisetto. "Quanto...?" prova a dire, il ragazzo però lo precede.
"Talmente banale da gettare ombra su tutta la mia carriera" afferma con un smorfia, il suo tono è calmo, ma come quello di qualcuno che ne ha esercitato la tranquillità "C'è da dire che però lei è molto perspicace, mi ha fregato con una domanda trabocchetto"
"Tu che ti fai fregare da una domanda trabocchetto?"
"La vuoi smettere? Ho già ammesso il mio errore"
"Vuoi due! Basta!" li richiama Veronica dura, proprio mentre Jake chiede: Ora però voglio sapere che ha sbagliato.
Io no ribatte Matthew, ma la rossa lo ignora. Oh, beh, avevo intuito che c'era qualcosa di strano, ho semplicemente chiesto come andava con una ragazza di cui non ricordo nemmeno ora il nome commenta placidamente, con un mezzo sorriso.
Soffoco una risata all'espressione basita del Veggente. Concentrati, Ally, concentrati... Devo trattenermi di più alla faccia ancora più indignata del suo ragazzo.
Ci scambiamo tutti in veloce sguardo, dopo esserci ripresi. Fine del momento divertente. "Suppongo sia meglio prepararci allora" dice Peter, guardando Micheal e Kim, l'A.P annuisce seccamente.
Ci dividamo rapidamente i compiti, per quel poco che c'è da fare, io e Veronica ci occupiamo del nostro zaino, con i vestiti di scorta, i soldi e le carte d'identità, mentre i ragazzi si occupano della lista per il codice. Una mezz'ora dopo siamo tutti pronti, riuniti nel salotto, Jake, Matthew e la rossa si tolgono i loro orologi e li poggiano sul tavolino, siamo soli ora. Non possiamo fidarci dell'Alleanza, ma abbiamo degli appigli al suo interno, Lauren, Julian, Cindy, Naomi, anche se non possiamo rischiare di metterli nei guai per i nostri segreti.
Jake mi fa un cenno e io mi avvicino a lui e al Veggente, che mi porge un foglietto ripiegato, lo apro, è una lista numerata fino a unidici, ad ogni numero è affiancata l'informazione da raccogliere, la prima è segnata come nome. "È la lista? Perché non ci sono i posti?" domando aggrottando le sopracciglia.
"Abbiamo pensato fosse meglio tenerle separate, se ci capita di perdere la prima, che ha Pete, con i luoghi Micheal sa dove mandarci, mentre se perdiamo questa sarà lui a dirci cosa cercare" mi spiega Matthew, facendomi storcere appena il naso, dare troppa fiducia a Vix non mi entusiasma.
"Non piace neanche a noi credimi" capisce subito Jake scuotendo la testa "Comunque sembra che la prima meta sia New York, poi Sydney..."
Vengo distratta da Veronica e Mike, che sembrano star discutendo ancora, Peter li guarda stringendosi la radice del naso, poi Kim si inserisce nella conversazione. Non riesco a capire ciò che dice ma la rossa sgrana gli occhi.
"Col cavolo!" esclama in risposta, attirando l'attenzione di tutti.
L'asiatico alza gli occhi al cielo. "Voglio venire, se posso aiutare Celia, e così avrete anche la garanzia che Mike non farà scherzi" replica deciso, gli occhi stanno tornando alla normalità, il sinistro è tornato ad essere marrone scuro, mentre l'altro è ancora leggermente disallineato, vorrei tanto dirgli che non abbiamo comunque garanzie di un bel niente, ma non ha senso ampliare di più la discussione. "Senti avete delle manette smorza poteri? Le metterò, così sarete più sicuri, anche del fatto che Mike non farà nulla di strano" dice alla fine.
Veronica fa un cenno a Peter in direzione del mobiletto in salotto, lui capisce al volo e alza una mano, dove le manette arrivano direttamente. Mi stupisco ancora di quanto sia diventato bravo nel gestire i suoi poteri. Kim allunga docilmente i polsi e Vix fa una smorfia, girandosi poi verso lo spiazzo davanti al divano, apparentemente concentrandosi per creare il portale.
Voi siete d'accordo? La mettiamo ai voti? chiede la rossa, esitando con le manette in mano.
Io potrei anche votare no mi soprende Jake, ci voltiamo tutti e quattro verso di lui, che alza appena le mani Insomma, se si fosse finto Matthew con me? Hai pensato a cosa sarebbe potuto succedere?
L'ultima domanda è rivolta principalmente al Veggente, che sgrana gli occhi arrivandoci di colpo. Ragazzi... Li richiama Pete con calma, il Mutaforma appare stranito dal nostro comportamento, in fondo non sente le nostre voci. Rifletto sul fatto se sia meglio informarlo o meno.
Ho detto che potrei si difende Jake Ma non lo farò, ci può essere utile
Veronica fa un cenno secco con la testa, mettendo le manette al ragazzo e accendendole, le luci azzurre ai lati si illuminano. Non posso fare a meno di chiedermi che stiamo facendo, perché ci prendiamo quest'ennesimo rischio, in un piano che è di per sé rischioso a livelli inimmaginabili. Andy avrebbe odiato questo piano mi dico divertita Ma l'avrebbe attuato comunque, è il nostro "o la va o la spacca".
Ci giriamo tutti verso Michael, ha esteso le mani in avanti, gli occhi chiusi e l'espressione concentrata, nell'aria davanti a lui sento formarsi un'increspatura, prima che questa si apra, come un tessuto squarciato, i bordi risplendenti di blu che man mano si allargano, formando un varco di luminosa energia vorticante. Realizzo che non si vede l'altro lato, al contrario di ciò che pensavo, ingoio il groppo che ho in gola, potrebbe spedirci direttamente nel mezzo dell'Oceano Pacifico e ucciderci.
Kim fa un passo avanti verso il portale e si scambia un cenno con Vix. "Vado prima io, così sarete sicuri che non sta facendo scherzi con la destinazione" dice il ragazzo, voltandosi verso di noi, come mi avesse letto nel pensiero, poi si volta di nuovo verso l'amico "Torneremo e la riporteremo a casa"
Mike annuisce, poi il Mutaforma fa un passo avanti e sparisce nel portale. Noi ci scambiamo un ultimo sguardo prima che Jake e Matthew lo imitino, seguiti a breve distanza da Peter, io e Veronica ci troviamo fianco a fianco. "Ricorda: non farmene pentire" sibilo in direzione di Vix, che annuisce secco.
Guardo il portale davanti a me, risplende di energia blu che quasi ferisce gli occhi. È il momento della verità.
Faccio un passo avanti e il portale mi inghiottisce.
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Non un vulcano, non un vulcano, non un vulcano... penso a ripetizione mentre mi sembra di roteare senza controllo. La sensazione di un portale è completamente diversa da quando un A.P ti teletrasporta assieme a sé stesso: ho lo stomaco in gola e il cuore nelle dita dei piedi, credo.
Mi risuona un ultimo risucchio nelle orecchie prima che i miei piedi tocchino terra, no asfalto, mi guardo attorno ma fortunatamente non sono in mezzo a qualche autostrada, anche se non vedo bene sembra più un bosco, ma con un sentierino largo un paio di metri.
È tutto buio, ma la luna è alta e avvolge il paesaggio in una cupa penombra.
Ci troviamo in una specie di incrocio fra tre stradine, Jake e Matthew sembrano essere appena comparsi poco più avanti, poi ci sono Kim, Peter, e Veronica accanto a me. Bene, tutti presenti all'appello.
Che aveva detto Matt riguardo alla prima destinazione? Sebbene io ci provi non riesco a ricordare, sono leggermente distratta dal senso di leggera nausea che mi ritrovo.
Guardo gli altri, Jake alza un dito e fa per dire qualcosa, ma si blocca di colpo coprendosi la bocca con una mano, colgo appena la sfumatura verdognola sul suo viso. "Mal di portale, avevo lo stesso problema, ci farai l'abitudine" dice subito Kim, proprio mentre il mio amico sparisce dietro un cespuglio. Spero almeno che la sua cena non fosse delle migliori, ma conoscendo la cucina di sua madre non credo sia così.
Quando ricompare Matthew gli lancia prontamente un pacco di fazzoletti, preso dallo zaino che ha sulle spalle. Io ancora cerco di ricordare dove siamo, qualche parco nazionale? Mi sembra improbabile.
"Dove siamo?" chiede Veronica, esprimendo i miei pensieri "Non avevate detto che la prima destinazione è New York?"
Oh, forse ora ho capito
"È Central Park" mi precede Peter, in effetti lui è nato ed ha vissuto qui, anzi, New York è dove sua sorella è morta quando erano bambini. Lo scruto cercando un segno che riveli un qualsiasi tipo di malessere, ma sembra non ci sia niente, o è il buio o lo nasconde bene.
"Quindi mi state dicendo che dobbiamo trovare il nome di una ragazzina, rapita circa tre anni fa, a New York?" esclama Jake "È come cercare un ago in un pagliaio fatto di aghi, che è a sua volta dentro un pagliaio vero"
"Aggiungi qualche pagliaio in più e ci siamo, dobbiamo sbrigarci comunque"
Ci voltiamo tutti verso la voce di Kim, io alzo un sopracciglio, ma è Veronica a parlare per tutti. "Ti ricordo che tu sei quello in manette di cui non sappiamo se fidarci" commenta secca "Quindi per ora taci"
Il ragazzo fa per ribattere ma desiste alle occhiate che noi gli lanciamo. "Idee su come risolvere la questione del... Beh, la questione?" domando io incrociando le braccia, nel mentre Jake sta frugando nello zaino in spalla a Matthew, non capisco perché finché non ne estrae vittorioso una torcia.
Mi schermo gli occhi quando quel simpaticone la accende e me la punta in faccia.
"Potrei provare a predire qualcosa, magari ci da qualche suggerimento" propone il Veggente poco convinto "Non posso garantire che funzionerà ma per stanotte posso provare a fare questo"
Dopo aver constatato che non abbiamo soluzioni migliori decidiamo per la proposta di Matt e ci mettiamo in moto. Ci vogliono circa una ventina di minuti per riuscire ad orientarci fuori da un Central Park buio pesto e deserto, una volta arrivati fuori, affacciati su quello che dovrebbe essere l'Upper West Side, rimane il problema di dove dormire stanotte, ma soprattutto quello di trovare a Matthew qualcosa dove disegnare.
Riusciamo a cavarcela girovagando un po' in mezzo ai passanti più tardivi, trovando un piccolo market aperto ventiquattr'ore su ventiquattro dove compriamo un quadernetto ad anelli e una confezione di matite. Più di mezz'ora più tardi siamo davanti ad un motel trovato chiedendo in giro ai pochi passanti, Veronica che si rendeva invisibile assieme a Kim per non, beh, destare sospetti - un ragazzo ammanettato, con manette addirittura luminescenti ai lati, attira non poca attenzione -.
Indugiamo davanti all'entrata, restii, anche se sappiamo cosa dobbiamo fare. "Quindi? Sapete cosa dovete fare ma non volete farlo?" chiede Kim accennando un sorriso furbo, che sembra leggere nel pensiero quanto un Mentale, io gli scocco un'occhiataccia.
Odio essere minorenne.
"Prima che lo chiediate, sì, sono davvero maggiorenne, anche se la carta è falsa" specifica il ragazzo scrollando le spalle. Peter sbuffa ma alla fine gli si avvicina, Veronica esita un attimo prima di lanciragli la piccola chiavetta per aprire le manette. Colgo per un attimo lo scintillio dei due ciondoli che porta al collo, l'orchidea e il triangolo olografico di Andy.
Kim solleva diligentemente i polsi legati e Pete le apre con uno scatto, l'altro mormora un grazie massaggiandosi i polsi. "Allora, chi di voi non ha qui la carta d'identità, o passaporto o qualsiasi documento?" chiede pratico il ragazzo.
Matthew e Jake alzano lentamente la mano, io, Veronica e Peter abbiamo preso il nostro documento nelle rispettive case. L'asiatico ci scruta pensieroso prima di annuire. "Bene, l'idea è molto semplice, state a sentire"
L'idea è davvero molto semplice, ma la detesto comunque, continuando a chiedermi come diavolo siamo finiti in questa situazione osservo Kim che muta appena, gli occhi perdono il loro taglio allungato, le pupille si tingono di castano e i capelli corvini si accorciano.
Prima che abbia il tempo di accorgemene rimaniamo soltanto io e Pete assieme al Mutaforma, Veronica è invsibile con gli altri. Il ragazzo ci fa un cenno con la testa in direzione dell'entrata nella hall, e porco Crono se odio questo piano.
La receptionist è una donna di mezza età, i capelli biondo scuro raccolti in una coda bassa, sta digitando qualcosa al computer quando entriamo, ma rivolge subito la sua attenzione su di noi appena Kim poggia affabilmente i gomiti sul bancone. "Buonasera" saluta cordiale, sembra decisamente molto sveglia, nonostante siano già passate le tre di notte
"Buonasera, io, il mio cuginetto qui e la sua ragazza..."
Mi trattengo dal sussultare e pestarlo subito dopo. Non aveva chiarito questo punto.
"... Avremmo bisogno delle camere per stanotte, ovviamente lui dorme con me, non li lascio mica da soli" replica Kim, facendo avvampare le guance di Pete, ma la commessa annuisce comprensiva.
"Bene, due camere quindi?" domanda la receptionist alla fine, cliccando qualcosa col mouse. E qui dovrebbe entrare in gioco Peter, gli rivolgo uno sguardo di sfuggita, sembra nervoso.
"Ehi ma io non voglio dormire con te" esclama leggermente indignato, in effetti è vero, anche se alla fine è lui che finirà in camera col Mutaforma - una camera per noi ragazze, una per i piccioncini e una per loro -.
Kim si volta verso di lui roteando gli occhi, e io rimango stupita da quanto sia bravo a recitare, prima che abbia il tempo per dire qualsiasi cosa interviene la commessa. "Se volete ne ho due comunicanti" offre con un sorriso, e noi accettiamo senza problemi "Ora ho bisogno di un documento prego"
L'asiatico non se lo fa ripetere due volte ed estrae dalla tasca posteriore dei jeans neri una patente di guida americana, poggiandola sul bancone. "Bene, signor Smith..." soffoco una risata, un cognome più banale non poteva trovarlo "Ecco le vostre chiavi, e buon soggiorno, il check out è domani prima delle tre"
So che teoricamente non stiamo infrangendo la legge, e che alla fine pagheremo il giusto, ma non posso fare a meno di sentire un leggero fastdio allo stomaco, che accompagna le nostre azioni. Forse è solo mal di portale.
"Grazie mille e buonanotte" saluta Kim allegro con una piccolo gesto della mano. Io e Peter ci scambiamo uno sguardo rapido e lo seguiamo nel corridoio a lato del bancone, le nostre camere dovrebbero essere al secondo piano, guardando la chiave elettronica. Appena ci infiliamo in ascensore compaiono anche Matthew, Jake e Veronica.
Il risultato è molto effeto sardine ma ciò non impedisce alla rossa di piazzare subito le manette ai polsi di Kim, che non controbatte, appena queste si chiudono lui torna lentamente normale, gli occhi mutano, come tempere prima piatte mischiate assieme, ora un occhio è grigio - presumo da quando si è trasformato in Matt -, con alcune pagliuzze più scure, mentre l'altro è di un nero profondo, l'iride indistinguibile dalla pupilla. Deve essere una seccatura il Diseallineamento negli occhi, in questo modo viene subito riconosciuto penso.
Pete passa la chiave che ha in mano ai ragazzi proprio mentre la porta scorrevole si apre. Matthew ha lo sguardo distante, credo stia cercando di concentrarsi, o non so, estraenarsi come fa quando deve predire qualcosa, i suoi disegni hanno ricominciato ad essere più chiari, anche se dopo il molo c'è stato un periodo in cui era impossibile interpretarli, probabilmente ha a che fare col suo stato emotivo.
Alla fine i ragazzi staranno nelle due camere comunicanti, mentre io e Veronica in una qualche porta più in là, quando li salutiamo lancio un'occhiata d'ammonimento a Jake. Lascialo concentrare gli intimo, seppur poco minacciosamente Abbiamo bisogno di quella predizione okay?
Lui ricambia con uno sguardo fintamente indignato, il Veggente è già entrato in camera, senza accorgermene non ho nemmeno dato la buonanotte a Peter, ma ormai è tardi. Lo so lo so tranquilla, non sono mica un animale ribatte, esageratamente costernato.
Sei un adolescente in esplosione di ormoni che sta per una notte intera da solo con il suo ragazzo nella stessa stanza, questo mi preoccupa di più. Veronica sta aprendo la porta della nostra stanza.
Mi state parlando alle spalle? si inserisce Matthew dalla camera, prima che Jake possa rispondere State tranquilli, avrò quel disegno domattina
Annuisco piano.
Lo spero
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Vengo svegliata bruscamente dal bussare alla porta, la luce filtra dalla tenda tirata, ma come è già mattina? Ho l'impressione di non aver dormito abbastanza. Mi metto seduta e mi stropiccio gli occhi, anche Veronica si sta svegliando accanto a me, nessuna delle due ha avuto la forza di cambiarsi ieri notte - no, stamattina - quindi la maglia bianca col simbolo dei Doni della Morte che indosso è tutta stropicciata.
La liscio distrattamente mentre mi dirigo verso la porta, do un'occhiata rapida dallo spioncino ma è come immaginavo. Non ho neanche il tempo di aprire che mi ritrovo un perfetto disegno a matita dell'Empire State Building piazzato davanti al naso da un Jake più che entusiasta, Matthew è appena dietro di lui, assieme agli altri ragazzi, e sta praticamente dormendo in piedi.
"Fantastico" commento sommessamente, trattenendo uno sbadiglio "Ma che ore sono?"
"Le nove e mezza" mi informa subito Peter, anche lui ha l'aria assonnata. Sbuffo, mi era venuto il sospetto che potessi sentirmi così fiacca per il fuso orario.
"Ci vestiamo e arriviamo" dice Veronica con tono stanco.
Dopo venti minuti, e un solo caffè dalla macchinetta della hall in corpo, siamo fuori dal motel, il sole è già alto e fa decisamente caldo, non invidio Matthew a cui i bermuda di Pete non stanno quindi è obbligato a tenere i suoi jeans neri, con sopra una maglia a maniche corte giallo pallido che gli sta decisamente grande, oppure Kim che è vestito allo stesso modo di ieri sera.
"Quindi per ora il piano è soltanto andare là?" chiede Peter "E... Aspettare?"
"Sì" ribatte Matt strofinandosi gli occhi "Per rendere il dovuto rispetto alle ore di sonno che ho perso, sì"
"Beh io ho dormito sul pavimento" commenta Kim spostando il peso da un piede all'altro e beccandosi un'occhiata fulminante dal suo compagno di camera.
"Bene, maestro dell'incognito, a noi serve il modo di arrivare laggiù rischiando il meno possibile di essere notati, perché non abbiamo la minima idea di chi possa o no conoscere la nostra faccia" intervengo io rivolta al Mutaforma "Tu dovresti essere esperto"
Veronica fa un sorriso furbo alla mia richiesta, e osserva Kim in attesa, in fondo dobbiamo portarcelo dietro, tanto vale che sia utile. "Se pensate che esista un modo per evitare il traffico a New York, beh non esiste, l'opzione migliore che abbiamo è mischiarci con la folla" dice lui "Che sia in metro o a piedi, a meno che non vogliate prendere un taxi"
La rossa scuote la testa. "I soldi ci servono per vitto e alloggio e comunque ci metteremmo troppo in taxi" replica incrociando le braccia.
"A questo punto se dobbiamo risparmiare sul fattore tempo io suggerirei la metropolitana" propone Peter, lo osservo di sottecchi, non riesco a capire come si senta nel stare in questa città, quindi alla fine credo che glielo chiederò.
Riusciamo a raggiungere la stazione più vicina senza troppi intoppi, tutto sommato il vagone su cui saliamo non è così affollato, riusciamo anche a trovare due posti a sedere, su cui Jake si lancia istantaneamente. Io mi apposto vicino alla porta scorrevole, attaccandomi ad una delle travi metalliche, Peter è a qualche passo da me, tiene lo sguardo basso, assorto.
Ehi, tutto bene? domando di getto, osservandolo di sottecchi. All'inzio sobbalza per il mio messaggio improvviso, ma non alza la testa.
Si, tutto okay, solo, stare qui mi fa tornare in mente tante cose, e, in qualche modo, mi fa sentire più vicino a lei risponde pensieroso E non è esattamente la mia sensazione preferita
Pensi possa provare a sfruttare questa cosa per forzare la barriera? replico io, è strano, nessuno dei due sta alzando lo sguardo verso l'altro, gli occhi mi scivolano di lato invece, Matthew si è appisolato sulla spalla di Jake Può trovarci in questo modo?
Oh no, è soldia come una roccia, devo solo cercare di non esaurirmi ribatte divertito. Abbiamo appurato che, quando usa la sua telecinesi fino allo sfinimento, diventa più vulnerabile agli attacchi mentali di Reannon, e questi di sicuro non si fanno desiderare, dopo aver passato una giornata e mezza al suo capezzale, a seguito di una missione parecchio intensa, mentre si sforzava di resistere alla sorella. In quei casi la barriera non basta da sola.
Rimaniamo in silenzio per un po', prima che lui si schiarisca la voce con un minuscolo colpetto di tosse, il che mi porta ad incontrare il suo sguardo. Allison senti... non ha tempo di finire la frase che la metro si ferma, in un attimo sento Veronica afferrarmi il polso e dire che è la nostra fermata mentre mi trascina fuori dal vagone, ovviamente faccio una figuraccia, perché alla vista non c'è nulla che mi strattona per il braccio facendomi quasi capitombolare davanti a tutte le persone in uscita.
Ci ritroviamo sulla banchina in un batter d'occhio, Ver e Kim l'ammanettato invisibili che rispondono all'appello, Matthew appena sveglio dal suo breve pisolino.
Senza troppe esitazioni ci dirigiamo tutti verso l'uscita della metropolitana.
Andare avanti. È tutto ciò che possiamo fare in questo caso, con una missione tanto bizzarra quanto azzardata. Non voglio neanche fermarmi al pensiero di star inseguendo un codice completamente inventato da Vix, quindi salgo un gradino dopo l'altro, fino a che mi ritrovo alla luce del sole. Negli ultimi mesi essere esposti non è mai stato un buon segno, dopo Santa Monica abbiamo cercato di tornare a scuola nel modo più normale possibile, ma dopo che quei manifesti con la nostra taglia hanno iniziato a girare sul serio le cose sono cambiate, fortunatamente per la fine dell'anno scolastico, così da non doverci più preoccupare di spie simili ad Ashley.
Sbuchiamo su una delle tante strade affollate di New York, se ho visto bene la mappa che abbiamo consultato è la trentaquattresima strada, mi volto e il ragazzone è proprio lì. L'Empire State svetta sopra gli altri grattacieli un centinaio di metri più avanti. Peccato non poter sfruttare la mia occasione di trovare il seicentesimo piano.
Se solo volare potesse essere un Dono, purtroppo è uno di quei poteri tabù, non c'è un motivo particolare, semplicemente il volo non compare come abilità. È vero, io posso usare l'aria per darmi una spinta, ma non a livello di ciò che potrebbe fare Jason Grace.
C'è anche la proiezione, ma non è una cosa di cui adoro parlare.
Ci incamminiamo senza dire nulla, ed io mi scordo momentaneamente di ciò che Pete ha lasciato in sospeso, siamo in missione in tutti i sensi, quindi devo cercare di evitare le distrazioni, per quanto questo significhi rinunciare a tante cose. Il mio unico pensiero al momento sono quei ragazzini, chi siano, dove siano, e che cosa Belirut vuole farci.
Mi accorgo che inconsciamente è Matthew a guidarci, assonnato com'è, eppure riesco a percepire che sta cercando di seguire qualcosa, qualcosa che va oltre il fiotto di persone che solchiamo, oltre i negozi dalle insegne colorate e al chiasso della città, qualcosa che può sentire solo lui, anche se non se ne accorge.
Ho la prova della sua inconsapevolezza quando ci troviamo nella hall del grattacielo, una stanza lunga e stretta in stile art decò, sulla parete in fondo la rappresentazione del grattacielo sopra la parete di marmo, ai lati di essa le scale mobili che salgono ai piani superiori. "Quindi Matt? Che si fa?" domanda Peter, so che Veronica e Kim sono invisibili da qualche parte attorno a noi, non so per quanto la rossa possa ancora durare.
Il biondo sembra cadere dalle nuvole. "Perché lo chiedi a me? Io..." la sua voce si spegne man mano, mentre i suoi occhi si focalizzano su qualcosa alle mie spalle, verso il fondo della lobby. Cerco di seguire il suo sguardo, incuriosita.
"La vedete?" chiede piano Matthew, una smorfia mista tra concentrazione ed incredulità dipinta in viso.
"Che cosa?" ribatte Jake con tono leggermente apprensivo, come temesse che il Veggente abbia qualcosa che non vada, oppure sia solo una conseguenza del non aver dormito tutta la notte.
"Laggiù, nello spiazzo tra le scale mobili... " mormora lui, leggermente assente, ma con voce convinta, io guardo dove dice, c'è una coppia di anziani ferma a controllare un deplian, e qualche ragazzo della nostra età che sta per salire ai piani superiori. Però è quello che Matthew dice subito dopo, a lasciarmi spiazzata.
"C'è una bambina che... Brilla"
SPAZIO AUTRICE
Un altro finalino sorpresino. Sì, mi diverto davvero troppo a farlo.
Beh che dire, sono partiti davvero. Che ne pensate? È una buona idea e è stato troppo sconsiderato?
Intanto vorrei provare a fare un giochino con voi, che può anche permettervi di ricevere qualche minuscola (sottolineo e sottoscrivo minuscola) anticipazione.
È molto semplice, dovete scrivermi qui 5 stati/città dove pensate che i ragazzi possano finire nella loro ricerca, di questi cinque, io vi dirò quanti ne avete indovinati, ma non quali.
Sono crudele lo so... Però divertitevi a provare ad indovinare... Usate anche la logica e alcune cose che già sono state dette, alcuni posti saranno facili da indovinare... Poi sta a voi decidere se escluderli perché scontati o metterli per avere una sorta di conferma.
Come ho detto nello scorso capitolo, è periodo di esami per me, quindi per stare al passo con la scrittura il prossimo capitolo uscirà non mercoledì prossimo ma quello dopo. Mi spiace ragazzi ma devo sopravvivere anche alla scuola in qualche modo.
Ci vediamo tra due mercoledì 😘
Cami 🗽
(devo smetterla di fare spazi autrice così lunghi)
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