19. Veronica - Condividere l'anima ha i suoi lati frustranti

(come regalo di Natale e anno nuovo sono riuscita ad aggiornare, è venuto anche bello lunghino come capitolo... Buon 2021 a tutti voi 💕✨)

"Eliah! Eliah non mollare la presa!"

Una serie confusa di immagini attraversava la sua mente come un fiume in piena, lei veniva trascinata e scaraventata dall'una all'altra quella corrente impetusa che le impediva di carpirne anche solo una.

La sua stessa voce le risuonava nella testa, anche se non stava pronunciando quelle parole. Sentiva qualcosa la presa stretta di una mano attorno al polso, e a sua volta lei si teneva aggrappata ad essa.

"Eliah!"

Veronica si svegliò di colpo, col fiato corto, tirandosi a sedere di scatto. La maglia bianca che le avevano dato in Grecia gli si era tutta appiccicata addosso per il sudore.

Posò gli occhi su Matthew, che dormiva placidamente nel letto accanto a lei, il cuore le batteva a mille nel petto e lo stesso erano i suoi pensieri, troppo rapidi per riuscire a connetterli.

Si tolse i capelli tutti schiacciati sulla fronte sudata. Per un attimo non riconobbe la stanza dove si trovavano.

Praga, l'albergo dovette dirsi lentamente, lei era con il Veggente, Allison e Jake nella stanza affianco, Peter e Kim in quella di fronte.

Cos'era stato? Un incubo? Eppure, eppure...

Il suo sguardo si fissò di nuovo su Matt, lui sembrava calmo, raggomitolato su un lato, una mano fra il cuscino e la sua guancia. Respirava piano, non dava nessun segno di stranezza.

Eppure Veronica non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che si fosse trattato di una visione.

Prese un paio di respiri profondi, alzandosi dal letto il più silenziosamente possibile, il tappeto che gli solleticava i piedi nudi. Si diresse verso la scrivania di fronte ad entrambi i letti, dove era poggiato lo zaino.

Recuperò la torcia, un foglio e una penna, tamburellando leggermente quest'ultima sul tavolo. La aiutava pensare nei momenti di stress, concentrarsi su qualcosa di preciso per estranearsi dal resto dei pensieri confusi, e in questo caso poteva fare in modo che fosse produttivo.

Rebecca, R
Oakwood, O
Ulrich, U
Tyr, T
Eve, E
Sei marzo, 6/06 (?)
Niketas, N

Aggiunse appositamente un punto di domanda dopo la data di Celia. Kim era rimasto abbastanza scioccato dallo scoprire quel dettaglio da Chatwin, a quanto pare la ragazza era scomparsa il giorno prima del suo compleanno, e appena tre giorni dopo che i due ragazzi erano stati obbligati a lasciare Londra.

Non si aveva neanche dubbio sul lasso di tempo, perché il cuoco aveva tenuto la ragazzina da lui il quattro e il cinque, lasciandola andare il sei mattina con la promessa di ritornare il sette per il suo compleanno.

Celia non era tornata.

Pensando a quelle informazioni si ricordò involontariamente di una cosa che il Mutaforma le aveva detto sul Millenium Bridge, mentre andavano verso il pub. Avevamo tutti e tre un posto, o monumento se si vuole essere prignoli, preferito, il mio era il Tower Bridge e glielo aveva indicato, più in là sul Tamigi Quella di Mike era la ruota, il London Eye e a Celia... A Celia piaceva il Big Ben, non ho mai capito perché, diceva che era bello perché era un grosso orologio

Parlava di quella bambina come se fosse ciò che di più prezioso aveva al mondo.

All'inzio Veronica si era quasi convinta che non fosse reale, che doveva tenere sempre la guardia alzata con lui e Micheal perché potevano tradirli da un momento all'altro. Eppure non era successo, ed ora lei era abbastanza sicura che quella bambina fosse qualcosa di reale.

E Kim soffriva ogni giorno che passava senza che la ritrovassero, ogni tanto lo notava, fermo a fissare il vuoto con le spalle inarcate sotto il peso della malinconia.

Cavolo, sono proprio un'esperta nel provare compassione per le persone sbagliate nei momenti sbagliati pensò con sospiro.

Scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri. Giusto per stare sicura riportò l'immagine del fantastico destro che Matthew aveva assestato proprio in faccia al Mutaforma quando quest'ultimo aveva provato ad avvicinarsi a lei ed Allison per parlare. Tra l'altro nel bel mezzo del salotto, sotto il naso di tutti, le tre vecchiette, Ehko, Jake e Peter.

Al che sia Ally che il Veggente avevano schivato abilmente i loro problemi di cuore, uscendo insieme a Veronica e alla ragazza greca, che si era rivelata essere molto più simpatica del previsto. Aveva anche fatto chiarezza sul suo Dono: toccando un materiale poteva trasformare parzialmente il suo corpo - più o meno dalle spalle alle mani - in quello per circa dieci minuti dopo il contatto, e in alcuni casi, come quello del legno, staccarne delle parti non troppo grandi senza riportare danno.

Fortunatamente per loro, con l'aiuto di quel piccolo gruppetto della Compagnia della Luna, erano riusciti a trovare il nome abbastanza velocemente. La casa dove erano arrivati si trovava ad Oia, una delle due cittadine principali dell'isola di Santorini. Avevano preso la macchina con Ekho e si erano recati prima nella stazione di polizia di Oia e poi in quella di Fira - l'altra città principale - , trovando una corrispondenza con un bambino scomparso proprio in quest'ultima, grazie agli agganci della Compagnia.

Avevano dovuto raccontare tutto alle tre vecchiette, tuttavia non sembravano intenzionate a dire nulla, dopo aver sentito la spiegazione. Solo la più magrolina, la sorella minore, sembrava strana, era quasi impossibile decifrare cosa pensasse. Eleostoria, la maggiore e la Guaritrice, e Thekla, quella delle tre che aveva come Dono la comprensione linguistica, li avevano rassicurati che con lei era perfettamente normale.

Allison sembrava la più scettica a riguardo, forse perché aveva visto cos'era successo a Mike con quelle illusioni, ma non aveva detto nulla.

Quelle tre sembravano essere molto amiche della nonna di Matthew, e proprio lui si era ricordato come erano note nella Compagnia e fuori, rendendo più chiaro a tutti come mai sembrassero così familiari: le Parche.

"Ver..."

Lei si voltò. La voce di Matthew era impastata di sonno, si era tirato a sedere sul materasso, sfregandosi gli occhi nella poca luce della torcia. "Che fai?"

"Oh, Matt scusa, stavo riguardando qui... Il codice" sospirò Veronica, dando un'occhiata al foglio. Route 06 N poteva essere un indirizzo o qualsiasi altra cosa, forse le lettere erano numeri e i numeri lettere. Non dovevano solo decifrare un codice, dovevano entrare nella mente contorta di Belirut e riuscire a capire cosa aveva composto.

"Bell'inghippo eh?" replicò lui assonnato, guardando verso la finestra con le tende tirate, dava su un vicoletto fra due palazzi del centro "Che ore sono?"

"Non lo so..."

Il Veggente scese dal letto, indossava un paio dei pantaloni della tuta grigi che aveva preso da Londra e una camicia leggera che si era tutta spiegazzata, datagli dalle nonne greche. La sera prima erano arrivati tanto stanchi da riuscire solo a prendere le camere dell'albergo che aveva prenotato e gentilmente offerto la Compagnia, e crollare a letto ancora vestiti. Veronica sapeva che erano da qualche parte vicino al centro storico, solo quello.

Matthew scostò la tenda, lasciando entrare nella stanza una lama di luce fioca. "È l'alba" disse guardando verso l'alto, nella penombra la rossa riuscì a scorgere i segni violacei che circondavano il collo del ragazzo come una collana di cattivo gusto, si era rifiutato di farseli guarire perché Elestoria si concentrasse sul braccio di Peter.

Ver si mordicchiò il labbro, fissando il Veggente che a sua volta osservava l'esterno.

"Matt... Posso chiederti una cosa?" esalò alla fine nervosamente.

Il ragazzo girò la testa, guardandola con un sopracciglio inarcato. "Sì, dimmi"

"Il tuo potere ora..." esitò, le immagini del sogno di solo poco prima che le affollavano la mente "È del tutto sotto controllo giusto?"

Matthew sembrò interdetto per qualche attimo, schiuse le labbra per poi richiuderle in una linea sottile. "Uhm, sì, ora sì... Ammetto che nelle ultime settimane non è stata una passeggiata di salute, ma ora sono a posto" rispose pensieroso "Perché me lo chiedi?"

Lei sospirò. Eliah! Eliah non mollare la presa!

"No, nulla..."

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Due squilli e lo schiocco secco della cornetta che veniva sollevata.

"Pronto?"

La voce della madre di Allison uscì gracchiante dalla cornetta del telefono in mezzo a Veronica e la ragazza, strette nella cabina telefonica.

"Ehi, mamma..."

"A-"

"Ciao, si sono io" Allison la interruppe istantaneamente, e sua madre capì con la stessa velocità: niente nomi.

"Ecco, avrei bisogno di una mano veloce... Mh... Ti ricordi quell'hotel in particolare, quando siamo venuti assieme? Come si chiamava?"

Il brusio proveniente dalla cornetta si protrasse ancora per qualche secondo.

"Non ricordo precisamente il nome, ma ricordo più o meno la zona e una descrizione in generale..." la madre di Allison sembra afferrare al volo cosa lei intendesse con quell'hotel "È dalle parti dell'orologio storico nel centro, in una qualche vietta secondaria, ha un'insegna gialla... Purtroppo non mi torna in mente altro, tesoro"

Allison sorrise appena. "Grazie mami è stato bello sentirti" rispose.

"Ah si, ho sentito i genitori di-... del tuo migliore amico, sono molto preoccupati ma ho tentato di rassicurarli" aggiunse la donna facendosi più seria.

"Immagino siano preoccupati, ma non penso che impiegheremo ancora molto, o almeno così spero"

Veronica alzò gli occhi dalla cornetta, fuori dalla cabina Jake si batté due dita sul polso per segnare lo scorrere del tempo, strano come fosse lui quello di fretta e invece Kim se ne restasse in un angolo con le mani in tasca e lo sguardo basso. La rossa diede un colpetto col gomito ad Allison che concluse rapidamente la chiamata con sua madre.

Potresti farmi un favore? le chiese l'Elementale col pensiero mentre si chiudevano la porta della cabina alle spalle.

Certo, di che si tratta?

Allison arrossì abbassando lo sguardo. Lo so che è infantile ma posso chiederti di chiedere a Peter come va il suo braccio? replicò l'altra.

Va bene rispose Ver con un sospiro, guardandola di traverso Ma non potete continuare ad ignorare il problema, farà solo male ad entrambi... Te lo do come consiglio da membro del Club Esclusivo dei Cuori Spezzati

La ragazza sorrise appena, affrettandosi a raggiungere gli altri e obbligando veronica a fare lo stesso. Una volta raggiunto il gruppo informarono i ragazzi sulla presunta posizione dell'hotel davanti al quale erano spariti i due fratelli, che era anche il loro punto di partenza.

Sul gruppo era calata un'atmosfera strana, un manto di silenzio che sembrava isolarli l'uno dall'altro come un velo invisibile, ognuno immerso nella bolla dei suoi pensieri e preoccupazioni, troppo a fondo per riuscire ad allungare una mano e raggiungere gli altri. Devo fare qualcosa pensò Veronica, nonostante lei stessa si sentisse esattamente come tutti gli altri, non potevano permettersi di non comunicare ora, che erano stati scoperti a Londra, e più che mai la loro posizione e di conseguenza i loro piani erano a rischio. Dopo Santa Monica la figura di Andy come leader era svanita come fumo, e lei sapeva di averla occupata, anche inconsciamente o perché la sentiva come una responsabilità, un modo o l'altro non importava: ora doveva portare fede alla sua scelta e tenere uniti gli altri.

Fortunatamente il piccolo albergo dove avevano dormito non era troppo lontano dalla zona indicata dalla madre di Allison. Mentre camminavano la rossa si affianò a Peter, facendo quel famoso favore alla ragazza, anche se non sapeva precisamente a quale braccio si riferisse, a quello che si era rotto con la caduta dal Millenium Bridge oppure all'altra mano che lei aveva scottato involontariamente.

In ogni caso Peter stava già meglio, doveva ancora portare il braccio sinistro legato al collo con un foulard bianco prestato dalla strana vecchietta smilza, quella che aveva sottoposto Micheal a quell'altrettanto strano test, ma nel giro di un giorno o due al massimo avrebbe potuto liberarlo. La mano destra invece era ancora fasciata sul palmo, e le bende sparivano sotto la manica della felpa; Veronica non sapeva quanto estesa o grave fosse la bruciatura, Ally non era riuscita a capirlo, ogni tanto il ragazzo contraeva le dita come per stiracchiarle quindi la rossa suppose che non gli facesse troppo male.

"Non che io l'abbia mai visto, ma immagino che si questo l'orologio che stiamo cercando" la voce di Kim la riscosse dalla sottospecie di trance estatica in cui era sprofondata guardandosi attorno. C'era qualcosa di magico in quegli edifici così diversi da quelli che era abituata a vedere, erano ben tenuti ma sembravano comunque immobilizzati nel tempo, Ver dubitava di aver mai visto un altro posto che le restituisse quella stessa sensazione.

Guardando l'orologio quell'impressione non poté far altro che aumentare d'intensità, era un quadrante stupendo, segnava sia le ore che i mesi, riportati su un cerchio più piccolo mediante i segni zodiacali. Veronica ricordava di aver letto che l'orologio ad ogni ora attivasse un meccanismo speciale, una specie di spettacolino in miniatura con delle statuine che uscivano dalla facciata dell'edificio. Purtroppo non avevano il tempo di fermarsi a vederlo.

Matthew guardava il Mutaforma con aria truce, e parve sul punto di fare un commento acido, alla fine scosse la testa guardando in direzione della rossa. "Ora che si fa? Ci dividiamo e perlustriamo la zona?" domandò il Veggente, evitando accuratamente di incrociare lo sguardo di Jake, che in quel momento si trovava proprio accanto a lei e che a sua volta fissava Kim confuso.

Né Peter né Jake sapevano cosa era successo con l'asiatico, e forse date le loro situazioni sarebbe stato meglio non dirglielo direttamente, soprattutto a Pete. Eppure, Ver sapeva che anche l'altro ragazzo continuava ad addossarsi una colpa che non aveva: non essere riuscito a distruggere il campo di forza in tempo.

"L'ultima volta che ci siamo divisi non è andata bene, penso che per ora dovremmo rimanere compatti, specialmente con la situazione attuale" rispose lei, Matt abbassò lo sguardo, quindi almeno lui aveva capito cosa intendesse non solo a livello pratico, sperava che ci arrivassero anche gli altri.

"Ci metteremo una vita in questo modo" commentò Peter, sistemandosi il foulard attorno al collo.

Allison si schiarì debolmente la voce. "Forse no, prima mia madre mi ha detto un'altra cosa che potrebbe... uhm, aiutarci" disse, riacquistando un po' di sicurezza nello sguardo "Se non si sbaglia allora, a grandi linee, l'hotel dovrebbe essere da quella parte"

La ragazza indicò una vietta alle sue spalle, era esattamente di fronte all'orologio e a destra rispetto a quella più larga da dove erano arrivati. Non era molto ma almeno era un punto di partenza. "Va bene, fantastico" la rossa cercò di metterci più entusiasmo possibile "È un inizio, ora non ci resta che cercare questa fantomatica insegna gialla"

In effetti, più che chiamarla insegna gialla, la signora McLandon avrebbe dovuto dire Insegna Gialla Enorme, perché fu proprio grazie alla grandezza che riuscirono a scovarla in soltanto un quarto d'ora. Fu Jake il primo a vederla, esclamando qualcosa e sparendo in un vicoletto secondario, facendo spaventare Veronica non poco, seguito dagli altri altrettanto preoccupati.

"Trovato!" esclamò il ragazzo indicando l'enorme insegna sull'edificio di fronte a loro, che a caratteri cubitali gialli recitava una parola ceca seguita da hotel.

"Beh l'insegna è senz'altro gialla" commentò Kim, storcendo appena le labbra, Veronica riusciva a scorgere - con una punta di piacere non poteva negarlo - il livido verdognolo sulla guancia del ragazzo, procuratogli dal pugno che Matthew gli aveva mollato in Grecia "A patto che il posto sia davvero questo, ora che facciamo? Entriamo per chiedere di due bambini che hanno alloggiato qui nel periodo natalizio del 2013?"

Veronica si accorse che il Mutaforma stava guardando nella sua direzione, la cosa del Capo era iniziata come uno scherzo ma ora... La rossa deglutì, molto probabilmente Kim scherzava anche in quel momento. "Non lo so, Allison tu riesci a ricordare più precisamente il lasso di tempo in cui tua madre potrebbe averli incontrati?" chiese alla ragazza; erano fortunati ad avere un numero di informazioni maggiori riguardanti i due fratelli, ma non avevano potuto porre domande troppo specifiche alla signora McLandon al telefono.

"Oh Dio, avevo circa dieci anni non so quanto precisamente potrei ricordare, era prima di Natale però, mio cugino Daniele non stava un secondo zitto sui regali che aveva chiesto a Babbo Natale" rispose la ragazza "Penso che dovremmo entrare e chiedere, anche se credo che verremo fermati da qualche politica sulla privacy"

"Forse potrei aiutarvi io"

Veronica ormai non riusciva più a sorprendersi così tanto. Si voltò di scatto vero la ffonte della voce debole che aveva richiamato la loro attenzione, incontrò gli occhi neri pece circondati di rughe di un anziano signore, appoggiato ad un semplice bastone di legno, davanti alla piccola porta dell'edificio di fronte. Indossava una giacca grigia che sembrava essere troppo grande per il suo corpo esile, sopra una semplice camicia bianca.

La ragazza deglutì. "Non ho idea di come possa esserci d'aiuto, signore" esordì cauta, assottigliando appena le palpebre.

"Penso che invece avrete estremamente bisogno di me, Ragazzi dell'Affresco" mormorò il vecchietto tranquillamente.

Ehm, abbiamo intenzione di fare qualcosa oppure... Jake lasciò la frase in sospeso.

L'ultima volta che abbiamo tentato di metterci tutti e sei contro un unico vecchietto apparentemente indifeso non è finita granché bene ribatté Matthew amaramente Forse ci conviene sentire cosa vuole

Alla fine concordarono tutti, seppur malvolentieri, alla seconda opzione, anche perché non molto lontano da lì la via più grande era piena di turisti.

Veronica incrociò gli occhi di Kim, facendogli cenno di rimanere calmo, dato che non era incluso nella loro comunicazione mentale.

"Non sono vostro nemico, se è quello che state pensando" disse l'anziano squadrandoli con i suoi occhi scuri.

Allison incrociò le braccia, storcendo la bocca. "Ha modo di provarlo?"

L'anziano non rispose, infilò invece una mano nel taschino della giacca, il Veggente si irrigidì accanto a Ver, solo per rilassarsi appena subito dopo. Lo sconosciuto estrasse un piccolo orologio a cipolla, argentato, girandolo verso di loro: sul metallo spiccava una luna in rilievo.

Però...

"Se ci fosse stato qualcuno della Compagnia qui lo avremmo saputo con certezza, mi creda" dichiarò Matt acido, strofinando nervosamente il pollice contro il suo ciondolo, Jake che nello stesso momento fulminava l'uomo con lo sguardo.

Il ragazzo aveva ragione, se davvero quel vecchietto faceva parte della Compagnia della Luna le Parche li avrebbero avvisati in Grecia. C'era qualcosa che non tornava e a Veronica la situazione non piaceva per nulla.

"Non ne faccio più parte infatti, mi sono ritirato molto tempo fa per vivere una vita tranquilla" replicò con lo stesso tono pacato che aveva dall'inzio della conversazione "Ed è proprio così che sono rimasto coinvolto in quell'evento di cui state cercando di scoprire di più" 

"Cos'è che sa esattamente?" domandò il Mutaforma incrociando le braccia. L'anziano lo squadrò come se si fosse appena accorto della sua presenza, e che era effettivamente parte del loro gruppo.

"Abbastanza" l'uomo inclinò la testa puntando lo sguardo su Veronica, lei non si scompose, nonostante il nervosismo "Badate però, non sono incline a fornire informazioni gratuitamente... Vorrei una cosa in cambio, non è molto" 

"Si tratta di aiutare dei bambini innocenti... " Jake partì in quarta, venendo fermato con un'occhiata dalla rossa, dovevano restare lucidi, e se contrattare con quel presunto ex-membro della Compagnia della Luna era la via più rapida per ottenere l'informazione che cercavano, allora avrebbero contrattato. 

Ver sospirò appena. "Sentiamo, cosa vorrebbe da noi?" chiese, già sentiva il malcontento di Eliah, manifestatosi sotto forma di borbottii incoerenti che le affollavano la scatola cranica, per quella decisione. 

"Non è nulla di troppo complesso, vorrei solo dare un'occhiata allo spirito delle persone che si suppone debbano liberarci dalla spina nel fianco che è Clifford Belirut, non è un'operazione che vi arrecherà danno in alcun modo ve lo assicuro" rispose il vecchietto saldando la presa sul suo bastone "Daltronde non è nemmeno una cosa che posso svolgere qui all'aperto"

"Cos'è che vorrebbe fare mi scusi?" intervenne Allison visibilmente confusa "È... Un Mentale?"

L'uomo sospirò. "No, non esattamente, quello che voglio fare è semplicemente usare il mio Dono per vedere il vostro io, ecco, perché chiamarla anima sarebbe improprio, nessun potere per quanto fenomenale può arrivare a comprendere o vedere qualcosa di lontano e astratto come l'anima"si fermò per un attimo a guardarli, come per accertarsi che stessero prestando attenzione "Non è nemmeno qualcosa che può permettermi di vedere i vostri segreti, no nulla di simile, è la manifestazione esteriore della vostra personalità, anche una sola caratteristica predominate, è molto vario il modo in cui si presenta"

Non credo di aver capito

Penso che nessuno abbia capito Matthew si accorse in ritardo di aver risposto frettolosamente, distogliendo lo sguardo a Jake e puntandolo sul selciato, le guance arrossate.

In pratica ci sta chiedendo di entrare in casa sua per guardare il nostro io? domandò Allison scettica.

Veronica si strinse la radice del naso. Eliah può controllare la casa mentre lui fa quella cosa del guardare lo spirito... Per il resto non so cos'altro possiamo fare, se conosce il cognome dei fratelli forse ci conviene tentare, ma non voglio fare nulla per cui non siate d'accordo, la mettiamo ai voti? 

Peter abbassò subito lo sguardo. Ver mi dispiace, ma... 

Va bene non preoccuparti lo interruppe subito lei, era comprensibile perché Pete non volesse fidarsi, dopo l'ultima esperienza Gli altri? 

Jake si dichiarò a favore seppur con riluttanza, l'orologio con la Luna invece non doveva aver convinto Matt perché decise per il no.

Allison si mordicchiò il labbro nervosamente, lo sguardo basso. Va bene, facciamolo ma teniamo gli occhi ben aperti dichiarò dopo qualche attimo di silenzio Sentiamo che ha da dire Kim

Veronica aveva completamente rimosso il Mutaforma, se ne stava a braccia incrociate pochi passi alla sua destra, senza dire nulla anche se doveva effettivamente aver capito che stavano discutendo fra di loro. Incrociò il suo sguardo e lui scrollò le spalle. "Qualsiasi cosa abbia detto il Capo mi va bene" disse semplicemente, la rossa colse Matthew che roteava gli occhi al margine del suo campo visivo. 

Veronica si girò verso il vecchietto. "Va bene, accettiamo, faccia strada lei, signor..." 

"Havel" completò lui con tono cordiale "Non vi tratterrò per molto, promesso" 

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Mi stupisco ancora di quanto ogni volta voi vi facciate sempre più sconsiderati quando invece dovrebbe essere il contrario 

Eliah 

Veronica... entrare in un vecchio condominio, che guarda caso è proprio davanti all'hotel dei fratelli scomparsi, con un vecchio signore che vuole barattare le informazioni con qualche strano processo che implica l'uso del suo Dono e non può essere svolto all'aria aperta... Davvero? 

Lei sbuffò, vedeva solo la schiena di Allison davanti a lei sulla stretta scala che stavano salendo dietro al signor Havel, Kim in testa e dietro Matt, Peter e Jake in coda. Devo ricordarvi l'ultima volta come è finita? rincarò la dose lo Spettro. 

Il tempo scarseggia okay? Non posiamo più fermarci nella stessa città per troppo ribatte Ver piccata Soprattutto ora che abbiamo avuto più mete tutte in Europa, secondo te perché?

Mah, l'inizio di tutto, la culla dei Rivoluzionari, non lo so è difficile capire come pensa Belirut commentò Eliah Non cercare di cambiar discorso con me 

Si, si, comunque siamo tutti all'erta, non ci faremo cogliere impreparati di nuovo 

Siete sulla buona strada fu l'ultimo commento del ragazzo. 

Esamina questa casa e basta sospirò la rossa esasperata. Condividere l'anima con Eliah aveva i suoi lati frustranti. 

Fece scorrere la mano sulla vecchia carta da parati a righe verdine, avevano fatto forse tre piani, procedendo con l'andatura lenta del signor Havel, l'anziano si fermò sul pianerottolo davanti ad una piccola porta di legno scuro e l'aprì passandosi il bastone nella mano sinistra, a quanto pareva chiudere a chiave non lo preoccupava. 

Li fece entrare in un piccolo salottino dai mobili retrò, una minuscola cucinetta e un tavolo da pranzo per massimo due persone annessi, l'unica altra porta sulla parete di fronte a loro, i mobili erano vecchiotti ma non brutti, un divanetto e una poltroncina verdastri, un tavolino basso con le gambe decorate, un piccolo scrittoio in un angolo con alcuni libri impilati sopra. 

Tuttavia la cosa che per prima attirò lo sguardo di Veronica, così come quello degli altri, furono le tre armature medievali piazzate quasi casualmente lungo le pareti, una accanto alla porta di fronte e una poco più a sinistra di quella da dove erano entrati, mentre l'ultima era vicino allo scrittoio. Nessuna di loro reggeva un'arma però, a differenza di quelle che uno si immaginerebbe esposte in un castello medievale. 

L'uomo doveva aver notato che le stavano osservando perché sorrise affabilmente. "Non fateci troppo caso, sono un appassionato collezionista" spiegò pacato. Jake distolse lo sguardo da una delle armature alzando entrambe le sopracciglia Se lo dici tu.

Veronica squadrò l'anziano signore, non sembrava aver cambiato atteggiamento da quando erano arrivati nell'appartamento , continuava ad appoggiarsi pacificamente al suo bastone e a guardarli in attesa, senza però tentare di metter loro fretta. Eliah ricomparve proprio in quel momento, dicendo che apparentemente la casa non aveva nulla di strano, oltre la porta c'erano una saletta quadrata che fungeva da biblioteca e una camera da letto. 

La rossa stava per chiedere cosa voleva esattamente l'uomo da loro, ma Peter la precedette. "Posso farle una domanda?" disse il ragazzo e il signor Havel annuì "Prima ha definito Belirut come una spina nel fianco, allora perché non ci ha semplicemente rivelato le informazioni di cui avevamo bisogno senza tutta questa storia del pagamento?"

Il vecchietto abbassò gli occhi sulle mani che stringevano il bastone, lasciandosi sfuggire un sospiro. 

 "So che questa risposta non farà piacere a nessuno di voi, ma non nasconderò la verità: il vostro successo o insuccesso non riguarda la mia persona, si può dire che a me non fa né caldo né freddo, certo Clifford Belirut è una seccatura ma non ha mai interessato o arrecato danno a me, non ha disturbato la vita tranquilla che mi sono impegnato a costruire" rispose l'anziano, aveva perso un po' dell'aria pacata di prima, Veronica colse Jake che si mordeva il labbro e Allison che serrava i pugni, non poteva certo biasimarli "Tuttavia non ho certo intenzione di nascondervi un'informazione che potrebbe aiutarvi, in cambio di questa, diciamo curiosità personale, so perfettamente che è una linea di pensiero egoistica, ma come voi avete i vostri personali motivi che vi spingono a compiere questa ricerca, io ho i miei per voler rimanere in disparte" 

Veronica si chiese se fosse tanto sbagliato il non volersi schierare di quell'anziano, capiva la sua volontà di non prendere parti per rimanere fuori dai conflitti anche troppo. Eppure non riusciva a comprendere come potesse mostrarsi indifferente alla situazione di quei bambini, anche se non toccava la sua persona, come poteva rimanere così impassibile anche sapendo che due bambini erano stati rapiti e probabilmente venendo strumentalizzati da quell'uomo che lui definiva una spina nel fianco?

Brutalmente onesto commentò Eliah seccato.  

"Quindi in cosa consiste esattamente ciò che vuole fare?" chiese Kim dopo un minuto buono di silenzio, il signor Havel continuava a guardarlo come una sorta di elemento estraneo.   

"Oh, ecco, se poteste mettervi in fila qui davanti, così non si sovrappongono le immagini..." mugugnò indicando sommariamente la linea lungo il quale dovevano posizionati "È la mia modesta fonte di guadagno, fornisco delle speciali sedute ai più superstiziosi ecco, mi pongono i loro problemi e io offro loro le migliori vie per risolverli, dopo aver guardato la loro immagine... Ovviamente a voi non devo consigliare nulla, ma posso dirvi cosa vedo se siete interessati" 

Se la rossa aveva capito bene il Dono di quell'uomo consisteva nel cogliere un'istantanea di una persona, attraverso che cosa però non riusciva a comprenderlo, sembrava si trattasse di una specie di immagine  che solo lui poteva vedere. Lentamente si spostarono tutti a formare una linea ordinata, partendo da Kim fino ad arrivare a lei. 

"Vada quando vuole" biascicò Matthew scettico, incrociando le braccia, almeno con i vestiti della sua taglia recuperati a Londra aveva un'aria più seria, non sembrava più sparire dentro la maglietta che indossava. 

Il signor Havel annuì, posizionato davanti a loro, e alzò gli occhi dalle mani posate sul suo bastone, le iridi nere come la pece si schiarirono in un attimo assumendo una sfumatura violetta. Non era solo lo sguardo però, qualcosa sembrava diverso in lui, come fosse circondato da un'aura in qualche modo mistica, che prima non c'era. 

Guardò gli altri, non c'era nulla di diverso in loro, apparentemente non era cambiato niente, quindi supponeva che l'unico in grado di vedere qualcosa di più fosse il vecchietto. Veronica sospirò appena di sollievo quando questo decise di partire da Kim, essere la prima non la entusiasmava per nulla, anche perché non sapevano quanto private fossero le cose che l'anziano riusciva a vedere. 

L'uomo sembrava molto concentrato, fissava qualcosa che pareva trovarsi alle spalle dell'asiatico. "Mh, la tipica immagine di un Mutaforma, sempre in movimento" borbottò, una nota annoiata nella voce, come se fosse un cosa già vista diverse volte, poi però sembrò notare qualcos'altro "Però c'è qualcosa di differente dagli altri, hai dei punti fermi, sì, due..." 

Kim lo fermò, sollevando la mano frettolosamente, e deglutì. "Va bene così, grazie" borbottò, i capelli corvini gli erano ricaduti davanti agli occhi. 

"Voi due sembrate interessanti" commentò il signor Havel, passando avanti e guardando Jake e Matthew con rinnovato interesse, i due si scambiarono un veloce sguardo imbarazzato "Diametralmente opposti, come il Sole e la Luna, non che mi aspettassi nulla di diverso dal nipote di Marianne Ferne... Sembrate collegati comunque, in alcuni punti è come se le vostre immagini si fondessero, c'è qualcuno dei due che vuole chiedere perdono per qualcosa ma non riesco a capire chi" 

Le guance di entrambi andarono in fiamme mentre puntavano ostinatamente lo sguardo a terra, l'uomo dovette capire che era il momento di fermarsi dall'occhiata fulminante che il Veggente gli lanciò di sbieco. Quando il vecchietto passò a Peter il suo viso si incupì leggermente, non era pena o compassione, quasi più insoddisfazione malcelata. 

"Oh, beh deve essere un gran peso quello che ti porti sulle spalle, ragazzo" considerò l'uomo inclinando la testa. Pete inspirò bruscamente, prima di scollare le spalle come poteva con il braccio al collo. 

Già, deve essere il mio stand commentò col pensiero i ragazzo, una punta di sarcasmo nella voce. 

Il signor Havel spalancò gli occhi all'improvviso. "Cosa ha appena fatto? Ho visto... Voi potete comunicare" domandò subito l'uomo, continuava ad osservare qualcosa dietro di loro, Veronica provò a girarsi ma non vide nulla. 

Oh, perfetto

"Di nuovo!" esclamò quasi meravigliato, per poi indicare Matthew, che si era lasciato sfuggire quel commento sarcastico "Qualcosa si è staccato da lui per raggiungere voi altri, tranne il Mutaforma" 

"Possiamo parlarci, si" sospirò Peter, scrocchiandosi distrattamente le nocche "Ma non abbiamo idea del perché, quindi non stia nemmeno a chiedere" 

"Davvero intrigante" mormorò l'uomo sovrappensiero "Era presumibile che foste connessi fa voi,  tuttavia non immaginavo lo foste a tal punto" 

Ver si chiese quanto potessero apprendere da quell'uomo sulla loro connessione, magari era in grado di svelare qualcosa che nemmeno loro ancora sapevano, però non era del tutto sicura di voler consegnare certe informazioni in mano ad un perfetto sconosciuto, soprattutto se era così incline allo scambio. Si morse il labbro mentre il signor Havel passava ad Allison. 

Scrutò la ragazza con interesse per una trentina di secondi, come uno studioso d'arte che analizza un quadro particolarmente complesso. "Hai di sicuro un grande potenziale, ragazza" considerò il vecchio. 

"Me l'hanno detto diverse volte" replicò Allison, picchiettandosi nervosamente le dita sul gomito. 

"Oh si, ne sono sicuro, ma fa quasi paura guardarti, mi ricordi molto un'altra persona, la mia memoria tuttavia è sbiadita col tempo, potrei sbagliarmi" aggiunse Havel, scrutandola ancora solo per un attimo con le sue iridi accese di violetto. 

Le stesse iridi che subito dopo si posarono su Veronica. Lei deglutì, un brivido che le correva lungo la spina dorsale, l'anziano però stranamente sorrise affabile, non stava più guardando la rossa, ma un punto alla sua destra. "Potevate avvisarmi che avevamo un settimo ospite, avrei dato il benvenuto anche lui" disse cordiale, Ver sbatte le palpebre un paio di volte, confusa, spostando lo sguardo però si ritrovò accanto una sagoma decisamente familiare. 

Eliah adesso era in piedi accanto a lei, era più luminoso di una persona normale, e i contorni della sua figura erano appena sfocati, gli altri sembravano confusi quindi doveva essere solo lei a vederlo. Il fratello di Andy le scocco un'occhiata dubbiosa e lei scrollò le spalle. Devo, tipo, dire "salve"? provò a chiedere lo Spettro. 

"Salve anche a te" rispose il signor Havel facendolo sobbalzare, poi tornò a guardare Veronica, ma sospirò subito "Dimenticavo che tu puoi renderti invisibile, signorina Ayers, non c'è molto da vedere per me, oltre al tuo compagno" 

La rossa aggrottò le sopracciglia. "Che intende?" domandò confusa, l'anziano che già stava disattivando il suo potere, gli occhi che si scurivano sempre più. 

"Oh, pensavo lo sapessi, molto probabilmente il tuo potere va al di là dell'invisibilità puramente fisica, in questo caso è involontario, ma se ti allenassi potresti essere in grado di diventare invisibile anche sul piano mentale" spiegò pacato l'uomo "Per i Mentali diventerebbe impossibile rilevare la tua presenza" 

Veronica schiuse appena le labbra e si guardò i palmi delle mani, com'era possibile che l'avesse scoperto solo adesso? Il fatto di poter essere sempre rintracciabile con la mente nonostante l'invisibilità era forse la sua debolezza più grande, era il motivo per cui il piano di salvataggio di Connor a Sydney era quasi fallito, ed ora quell'anziano le stava dicendo che c'era un modo per annullarla? 

Mitico le disse Eliah con una leggera gomitata, lei annuì distratta, ancora sovrappensiero. 

"Quindi ora ci dirà ciò che vogliamo sapere?" la domanda di Kim risvegliò la rossa dal suo stupore, l'espressione del signor Havel mutò nuovamente, come era successo ogni volta che il ragazzo aveva aperto bocca, pareva che la sua presenza gli andasse proprio di traverso per qualche motivo. 

"Ovviamente, come promesso" replicò l'uomo annuendo tranquillamente "Ricordo bene i due simpatici bambini che hanno alloggiato nell'hotel di fronte durante quelle sfortunate vacanze di Natale, e ricordo Rebecca McLandon in fuga che per caso si imbatte in loro proprio in questo vicolo" 

"Come si chiamavano?" domandò Allison mordicchiandosi il labbro, sapere che era indirettamente colpa di sua madre per il fato di quei ragazzini non doveva andarle particolarmente a genio.

"Neil ed Olivia Westfold, non ricordo di dove fossero ma erano in vacanza coi genitori, lui aveva cinque anni e lei quattro" rispose cupo l'anziano "Erano molto gentili, soprattutto lei, mi salutava sempre quando sedevo fuori casa, Neil era scatenato invece, ricordo bene, una vera peste" 

Veronica prese un respiro tremante, stringendo i pugni. Quattro e cinque anni, e se i suoi calcoli erano giusti ora dovevano averne dieci e unidici. Così tanti anni, così tanto della loro infanzia che era stato sottratto da Belirut, soltanto a pensarci sentiva una rabbia immensa montarle nel petto. Non ci sarebbe riuscito, non avrebbe creato altri come Reannon Lance, non glielo avrebbe permesso, anche a costo della vita. 

Glielo devo pensò Andy ha dato la vita per questo, non permetterò che l'abbia fatto invano. 

Matthew si schiarì la voce, spezzando il silenzio che era calato nel piccolo salotto. "Quindi, ehm, grazie suppongo, ora per noi sarà meglio andare" disse impacciato, guardando l'anziano di traverso. 

Prima che anche solo uno di loro potesse muoversi però il signor Havel li fermò con un cenno. "Ecco prima che ve andiate, c'è una cosa di cui avrei bisogno di discutere proprio con te, signor Ferne, e anche con il signor Sanders se vuole" l'uomo rinsaldò la presa sul suo bastone "Riguarda una vecchia questione che ho in sospeso con la Compagnia, possiamo parlare in biblioteca, ci vorranno meno di cinque minuti" 

Il Veggente lanciò un'occhiata a Veronica, che si morse il labbro. Che facciamo? domandò invece Jake con la mente Dobbiamo fidarci? 

Ormai abbiamo l'informazione no? Se dovessimo credere che ha strane intenzioni vi avvertiamo e voi scappate, noi due troviamo un modo per cavarcela, il suo Dono non sembra particolarmente offensivo propose Matt risoluto, per poi guardare di sbieco il suo ragazzo Mmh, tu ci stai? 

Jake annuì secco, l'imbarazzo per le parole dell'anziano era ancora nell'aria e di sicuro la tensione fra loro due non era svanita. "Va bene, cinque minuti" dichiarò il ragazzo rivolto al signor Havel, che fece cenno ai due verso l'unica porta del salotto, quella che secondo Eliah portava alla stanza quadrata piena di libri, o come l'aveva chiamata il padrone di casa, la biblioteca. 

Quando i due ragazzi scomparvero insieme all'uomo Veronica pensava che sarebbe arrivata l'ennesima frecciatina dello Spettro, ma Eliah non proferì parola. Gli altri si scambiarono un'occhiata interrogativa, però nessuno disse nulla, in effetti con la loro situazione in quel momento l'inizio di una conversazione sarebbe risultato alquanto bizzarro. Ver non poté fare a meno di osservare Kim di sottecchi, se ne stava in disparte  giocherellando col bordo della camicia di lino beige che gli avevano dato in Grecia, con i jeans neri che indossava gli stava stranamente bene, invece di farlo sembrare un turista di mezza età. 

La sua attenzione venne nuovamente catturata dall'armatura medievale alle spalle del Mutaforma, il signor Havel aveva detto di essere un collezionista e a qunto pare era vero, il metallo era perfettamente lucidato e rifletteva la luce calda della lampada appesa sul soffitto come se fosse nuova. La rossa corrugò appena le sopracciglia osservando anche le altre due armature presenti, più le guardava e più le sembravano fuori posto in un appartamentino così piccolo, tuttavia chi era lei per giudicare le scelte d'arredamento di quell'uomo. Casa sua dopo che anche Allison era venuta ad abitarci era un insieme di libri abbandonati nei posti più bizzarri e stoviglie sporche di almeno tre pasti che si accumulavano nel lavello finché non diventava impossibile evitare di lavarle.

Dopo un paio di minuti Jake e Matthew non avevano ancora detto nulla, quindi era presumibile stessero davvero discutendo di qualcosa legato alla Compagnia della Luna. Potrei chiedere ad Eliah di controllare, ma certo perché non ci ho pensato prima? pensò Veronica, forse dopotutto era più stanca di quello che pensava. 

Quando però provò a chiamare lo Spettro lui non rispose. È andato a farsi un giro adesso? Perché diavolo... 

Non fece nemmeno in tempo a completare il pensiero che la porta della biblioteca scricchiolò e dopo un attimo sbucò il viso sorridente del signor Havel, un brivido percorse la schiena di Veronica, mentre l'uomo scivolava lentamente fuori dalla biblioteca. Già, scivolava non aveva aperto la porta del tutto, anzi, si teneva attaccato al muro e l'aveva spalancata quel tanto che bastava per far passare solo il suo corpo esile. 

Ver mormorano all'unisono Allison e Peter, nervosi. La rossa rispose con un piccolo cenno della testa: c'era qualcosa che non quadrava per nulla.

"Dove sono i nostri amici?" chiese brusca Veronica, una volta che l'anziano fu completamente fuori, la porta lasciata socchiusa, lo spiraglio troppo piccolo perché si riuscisse a scorgere qualcosa. 

"Oh si, loro arrivano subito..." rispose vago l'uomo, lo sguardo fisso sull'impugnatura del bastone da passeggio. 

Neanche un attimo dopo la ragazza scorse un movimento brusco al margine del suo campo visivo. Successe tutto talmente in fretta che non riuscì a fare nulla. 

Le armature si erano mosse ad una velocità disarmante per due ammassi di metallo vecchio, Peter lanciò un grido di dolore quando quella accanto alla porta afferrò il braccio che portava al collo nella sua morsa di ferro. Kim si ritrovò nella stessa situazione in un battito di ciglia, l'armatura accanto allo scrittoio era proprio dietro di lui, uno dei guanti di ferro si strinse alla sua nuca mentre l'altro braccio gli circondava il torace. 

"Pete!" urlò Allison mentre il ragazzo storceva il viso in una smorfia di dolore, il braccio ferito stretto nella morsa della mano di metallo, provò a liberarsi scalciando contro gli stinchi dell'armatura, che però rimase impassibile, bloccata nella posizione che aveva assunto dopo averlo afferrato. 

Veronica guardò il signor Havel, non aveva mosso un muscolo, restava immobile accanto alla porta socchiusa senza nemmeno alzare gli occhi, possibile che dentro le armatura ci fosse qualcuno, nascosto da quando erano entrati? La rossa si voltò sentendo il lamento del Mutaforma, Kim era riuscito ad allungare abbastanza il braccio da afferrare un tagliacarte posato sullo scrittoio, con uno scatto fece saettare la mano verso l'alto conficcandolo nella sottile fessura per gli occhi sull'elmo. 

Non accadde nulla. Nessun grido o minimo movimento. 

Vuota, era vuota. 

Veronica e Allsion si voltarono di scatto quando sentirono nuovamente lo scricchiolio della porta, questa volta però non stava uscendo nessuno, era il vecchio che con le sue dita rugose la richiudeva lentamente. 

Jake e Matt... 

"Li lasci subito andare!" esclamò Allison, la mano a palmo aperto alzata come una minaccia "Cosa ha fatto a Jake e Matthew?"

"Non ho intenzione di fare del male a nessuno a meno che non me ne diate motivo" dichiarò il signor Havel alzando le mani, quando sollevò lo sguardo, però, le due ragazze sussultarono, gli occhi del vecchio erano tornati ad accendersi di viola, una scintilla minacciosa insita in essi "C'è qualcosa di curioso riguardo a te soprattutto, signorina McLandon... Non è uno Spettro, ma neanche qualcosa di interno al tuo io

L'anziano squadrò la ragazza come sovrappensiero, Veronica non aveva idea di che cosa stesse parlando, ma la sua amica schiuse appena le labbra, stupita, e abbassò appena la mano che teneva puntata contro di lui. "Non mi resta che provare" disse l'uomo scrollando le spalle, e di colpo il viola delle sue iridi si accese di una luce ancora più brillante, Allison trasalì e sgranò gli occhi, portandosi entrambe le mani al petto. 

Veronica si precipitò al suo fianco, proprio mentre l'amica si lasciava sfuggire un gemito strozzato, riuscendo ad afferrarla mentre le cedevano le ginocchia. "Allison!" gridò Peter dimenandosi ancora di più, l'espressione sofferente, la rossa avrebbe voluto dirgli di non muoversi per evitare che l'osso ne risentisse di nuovo, ma la sua attenzione venne catturata dal singhiozzo che emise la ragazza. 

Ver non era riuscita a restare in piedi ed era scivolata a terra assieme ad Allison, che si stringeva il tessuto della maglietta con entrambe le mani, proprio sopra il cuore, fino a farsi sbiancare le nocche, aveva le guance rigate di lacrime e le palpebre serrate. "Ally..." la rossa non poté dire altro perché la ragazza si mise ad urlare all'improvviso, doveva essersi trattenuta fino a quel momento, perché sembrava provare un dolore atroce. 

"Fallo smettere..." singhiozzò con la voce rotta, i lineamenti distorti dalla sofferenza, Veronica sentiva le grida di Pete ma non aveva idea di cosa fare, non sapeva cosa stesse succedendo alla sua amica e men che meno sapeva come farlo smettere, e intanto la ragazza continuava a stillare. Alzò gli occhi e incontrò l'impassibile sguardo viola del signor Havel. 

Ver strinse i pugni, qualsiasi cosa stesse facendo ad Allison, lui poteva fermarlo. Adagiò la ragazza sul pavimento più gentilmente che poteva, e si voltò verso l'anziano. "Direi che lei non ha qualcosa di cui posso appropriarmi" commentò l'uomo proprio in quel momento, il brillore delle sue iridi si ridusse così com'era aumentato ed Allison smise di gridare, i muscoli fino ad allora contratti si rillasarono, Peter la chiamò di nuovo ma lei non rispose, gli occhi chiusi. 

"Veronica" la rossa si voltò di scatto in direzione di Kim, imprigionato nella morsa dell'armatura vuota,  aveva detto il suo nome come se si trattasse di un avvertimento "Lui, le armature, vuole..."    

Il Mutaforma scomparve. Scomparve insieme al resto della stanza, rimase soltanto il vecchio parquet che si allargava all'infinito nella penombra.

Veronica si alzò di scatto, lentamente al posto del ragazzo stava iniziando a comparire una sagoma semi-trasparente, quasi in controluce, non riusciva a riconoscerne i lineamenti ma la postura le era familiare, come se stesse tenendo fermo qualcosa. 

Le armature... 

Lentamente le tessere del puzzle cominciarono ad unirsi nella sua testa. Quel Dono particolare, le armature che si erano mosse da sole, senza nessuno al loro interno, il voler quasi strappare qualcosa ad Allison. 

Individuò il punto in cui presumeva dovesse trovarsi Peter: una sagoma traslucida anche lì, nella stessa posizione dell'armatura che lo stringeva. 

Ehi 

Ver abbassò lo sguardo di scatto, riconoscendo quella voce. Eliah era rannicchiato ai suoi piedi, la testa appena sollevata per guardare lei, la cosa che però la stupì di più però fu che non era nella classica forma eterea che aveva visto a New York o poco prima, lo Spettro era solido, come guardare il ragazzo che era ancora in vita, ed era tremendamente simile ad Andy. 

Che cos'hai? domandò la rossa, notando che in effetti non aveva per nulla una bella c'era. 

Non lo so, è da quando quello strano vecchio ha smesso di vedermi che continuo ad indebolirmi, prima non sono neanche riuscito a risponderti biascicò Eliah con una smorfia C'è qualcosa che non quadra 

Tu non hai visto... 

Si fermò quando con la coda dell'occhio scorse una figura nota. Dove siamo? chiese di getto al signor Havel, comparso nello stesso punto dov'era nella stanza reale Cosa vuoi? 

Pensavo avessi già capito cosa voglio, signorina Ayers, come ho precedentemente già detto, non ho intenzione di fare del male a nessuno di voi a meno che non me ne diate il motivo ribatté lui Riguardo a dove siamo, immagino che tu ci sia già stata in precedenza, quando hai incontrato lui per la prima volta e ti ci sei legata, ora io ti chiedo separartene

Le statue, ci sono degli Spettri dentro le statue, più di uno, come può aver legato la sua anima a così tante persone, senza rimanerne schiacciato? più Veronica capiva e più il senso di allarme dentro di lei cresceva Ho letto che se gli Spettri a cui si è legati diventano troppi l'energia della persona a cui sono ancorati viene inesorabilmente assorbita da essi, finché questa non muore, come può lei essere ancora in vita? 

C'era un ipotesi, ma lei aveva troppo timore che fosse confermata anche solo per domandare. Vedi, signorina, io ho centosettantotto anni compiuti, questo perché grazie al mio Dono sono in grado di invertire il processo, le tre persone che vedi nelle armature, più altre due attualmente nell'altra stanza con il resto dei tuoi amici, si possono considerare come miei dipendenti, Spettri sfortunati che per un motivo o per l'altro hanno accettato di unirsi a me 

Devi sapere però che al momento mi trovo in una difficile situazione del personale, uno dei miei Spettri è appena trapassato per la fine del suo contratto, e più io invecchio e più ho bisogno di energie continuò, gli occhi puntati nei suoi, Ver venne percorsa da un brivido, ormai era chiaro cosa volesse quell'uomo Ora, questo passaggio può avvenire spontaneamente e con le buone maniere, perché mi dispiacerebbe arrivare a minacciare le vite dei tuoi amici, la scelta è solo tua 

Tua parlava solo a lei, come se Eliah non fosse altro che una merce di scambio, Veronica strinse i pugni, fu proprio lui però a rispondere. Trapassato? Ha detto che uno Spettro è trapassato? Come? Gli Spettri non possono 

Si da il caso che possano, con il mio ausilio ovviamente l'anziano fissò il ragazzo rannicchiato a terra, un scintilla nuova negli occhi violetti, doveva aver capito a chi rivolgersi Ti posso offrire cinquant'anni, solo cinquant'anni come mio dipendente e poi potrai raggiungere chiunque tu stia cercando oltre questa vita, se qualcosa davvero esiste 

Eliah barcollò per mettersi in piedi, scorgendo la sua espressione Veronica trasalì, era quasi stregato dalla possibilità di potersene andare, di potersi staccare dalla vita. Eliah aspetta... cominciò, ma il resto di ciò che voleva dire le rimase bloccato in gola, come poteva obbligarlo a restare, era una sua scelta anche se Andy le aveva chiesto... 

Qualcosa le strattonò piano le dita, lei abbassò lo sguardo incontrando una delle figure confuse, era piccola, molto più piccola delle altre. Digli di non farlo, lui non mi può sentire digli tu di non farlo era la voce in un bambino, quel volto dai particolari sfumati apparteneva ad un bambino.

Il signor Havel parve accorgersi della sua presenza perché lo fulminò con lo sguardo, storcendo le labbra, la maschera convincente che aveva fino ad un attimo prima però ricadde sul suo volto e tornò a guardare.

Diglielo le due sagome che erano all'interno delle armature fecero eco al ragazzino Lasciare che usi la sua energia gli farà solo male, è un'agonia

Eliah non si era mosso, ma continuava a fissare il vecchio, ammaliato da quella possibilità, e quest'ultimo non si limitava certo ad aspettare in silenzio, esponeva la sua offerta come un esperto uomo d'affari.

Veronica si sporse e afferrò il gomito del ragazzo, le voci degli altri Spettri suonavano così sofferenti, non erano dipendenti, erano prigionieri. Non andare disse Non andare gli altri hanno detto che è...

Li ho sentiti replicò Eliah con un sorrisetto complice, per quanto stanco, poi si voltò verso il signor Havel, lo sguardo duro E lei vada gentilmente al diavolo, ho un lavoro da finire qui e non ho intenzione di abbandonare i miei amici

L'anziano storse la bocca in una smorfia e al piccolo Spettro che stringeva la mano di Veronica sfuggì un lamento. Devono essersi ribellati molto per farsi sentire anche da te... Beh, come preferite voi, avevo detto con le buone o con le cattive disse impassibile l'uomo, sollevando una mano nella loro direzione e chiudendo il pugno come se stesse afferrando l'aria.

I piedi del ragazzo si sollevarono lentamente dal parquet e all'improvviso Veronica si ricordò del sogno che avevo fatto solo quella notte. D'istinto afferrò stretto il polso di Eliah e lui fece altrettanto, un attimo prima una forza invisibile cominciasse a tirarlo verso Havel.

Aveva effetto solo sullo Spettro, capì la rossa, era solo lui ad essere trascinato verso il vecchio, lei aveva i piedi ben saldi a terra. Eliah non mollare la presa! esclamò inconsciamente, rendendo vere le parole che aveva sentito in sogno.

Strinse la presa sul suo polso. Ho fatto una promessa pensò Ver scoccando un'occhiataccia all'uomo Ho fatto una promessa ad Andy e la manterrò

Incrociò gli occhi con Eliah e ritrovò la stessa determinazione: nessuno dei due aveva intenzione di lasciarlo vincere.

Dovetterò resistere per poco, perché la trazione esercitata dal signor Havel finì rapidamente com'era iniziata, Eliah che ripiombava a terra.

Il vecchio gridò di dolore.

Veronica non riuscì a capirne il motivo, almeno finché un piccolo particolare attirò il suo sguardo.

Havel aveva il manico di un tagliacarte che gli sbucava dalla coscia.

SPAZIO AUTRICE
- fissa il vuoto senza sapere cosa dire -... Che mesi di merda. Mi dispiace, ma il "secondo lockdown" ha stroncato ogni mia ispirazione di qualsiasi tipo, è stato schifoso e sto cercando di riprendere, se siete ancora qui vi ringrazio.

Capitolo speciale dal punto di vista di Veronica, che ne pensate?

Dopo il cognome dei fratelli Westfold mancano soltanto tre dati al completamento del codice, ma ricordate che poi dovranno decifrarlo.

Dal prossimo capitolo si torna nella testa di Allison, noi ci vediamo lì spero il prima possibile 😘

Cami 👻

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