Una Stupida fissazione?!

Spesso piangiamo lacrime vuote, perché sappiamo che i veri problemi non sono quelli su cui ci fissiamo, ci nascondiamo dietro qualcosa che in realtà non ci ha fatto nulla, solamente per trovare un pretesto per essere tristi.

Era così bella mentre cantava, non avevo mai notato quanto fosse bella e aggraziata, l'avevo sempre vista rude e con l'atteggiamento da maschiaccio, ma invece in quel momento...sembrava così felice, contenta...la musica doveva averle dato molto. Alcuni musicisti e cantanti, parlano della musica come una madre amorevole, una madre che fa anche dei regali, i regali possono variare per tutti, per alcuni possono essere fama, per altri soddisfazione, successo, invece la musica per me, non ha mai fatto nulla.
Aurora finì di cantare, ci fu un applauso generale, ero ancora stupito dalla sua esibizione. Jim non potè che avvicinarsi a lei.
<<WOW! Sei stata incredibile>> Disse ancora entusiasta.
<<Oh grazie Jim! Sei sempre dolce com me!>> Disse Aurora ridendo.
<<Dovresti partecipare al torneo nazionale, sei ancora in tempo per iscriverti se ti muovi!>> Continuò Jim.
<<Ci ho già provato, ma per partecipare serve un bravo musicista che mi accompagni.>> Disse Aurora ridendo.
In quel momento mi sentii gli occhi di tutti addosso, non provavo quella sensazione da tanto, non ero molto popolare in classe.
<<Edward, perché non l'aiuti tu?>> Disse Jim con uno sguardo serio.
<<COOOOOSA? QUEL TIZIO SA SUONARE?>> Disse Aurora stupita.
<<Da piccolo era il migliore, vinceva ogni concorso a cui partecipava.>> Rispose Jim sorridente.
<<Mi dispiace, ma io non suono più.>> Risposi secco.
Subito dopo la mia risposta suonò la campanella, raccolsi la mia roba e mi uscì dalla classe. Arrivai rapidamente alla fermata del pullman, quando all'improvviso venni strattonato da dietro, era Aurora.
<<EHI, TI STAVO CERCANDO IDIOTA!>> Disse con l'affanno.
<<Oh scusami, non ne avevo idea. Comunque se mi cercavi per convincermi a suonare con te ti sbagli, non tornerò dietro quella tastiera.>> Risposi con il mio solito tono freddo.
<<Non voglio obbligarti, io voglio convincerti.>> Disse con uno sguardo serissimo.
Era la prima volta che la vedevo con uno sguardo del genere. Sembrava tenerci davvero molto all'avermi con sè, ma non avevo la minima intenzione di tornare a suonare il piano.
<<Mi dispiace, ma la mia risposta sarà sempre no.>> Dissi salendo sul pullman che stava per partire.
Entrai nel pullman e la vidi ancora con dell'espressione seria dal finestrino. Il pullman partì e mi allontanai da lei.
L'idea di tornare a suonare non mi stuzzicava per nulla, ero resistito tanti anni senza musica, non sarei tornato a suonare certamente ora.
Scesi dal pullman e presi la solita strada, arrivai a casa mia e...Aurora era lì sudata e col fiatone.
<<Che ci fai qui?>> Risposi confuso.
<<IO NON SO PERCHÉ TU SIA COSÌ OSTINATO A NON VOLER SUONARE, MA SAPPI CHE QUALUNQUE SIA LA RAGIONE, INCOLPARE LA MUSICA È SOLO UN GRANDE SBAGLIO. LA MUSICA HA ANCORA TANTO DA DARTI, POTRÀ ANCHE FARTI TORNARE IN MENTE BRUTTI RICORDI, MA QUEI RICORDI ORA FANNO PARTE DI TE E DELLA MUSICA CHE SUONERAI...quindi...non abbandonare la musica...faresti solo un torto...a tutti i musicisti e i cantanti ci sono stati prima di te...>> Disse Aurora piangendo.
<<Aurora...>> Dissi stupito.
Non riuscì ad esprimere quello che pensavo in quel momento. Non riuscì nemmeno a finire la frase che Aurora andò via in bici. Io entrai in casa e preparai da mangiare, ma comunque...non riuscivo a togliermi l'espressione di Aurora che piangeva dalla mia testa...arrivai in soggiorno, vidi il piano...e iniziai a suonarlo. Piangevo, piangevo ma ero felice, perché quel giorno...ritrovai il mio più grande amico.

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