Una strana sensazione.
Siamo sempre lì a deprimerci, a dire che la vita è ingiusta, a dire che nessuno ci aiuta quando invece abbiamo tante persone intorno. Siamo così accecati che quando la vita ci fa un regalo, ci da l'opportunità di essere felici, di guardare avanti...la ignoriamo...la verità è che l'uomo preferisce l'essere triste dall'esser felice.
Quella notte non chiusi occhio, passai tutta la notte a suonare. La mattina invece, mi preparai di corsa e uscii di casa, volevo incontrare lei, volevo parlarle, non so perché...ma ne avevo bisogno. Arrivai alla fermata del pullman con l'affanno, ma lei non c'era.
<<Sarà ancora in ritardo.>> Pensai.
Presi il pullman e arrivai a scuola.
Entrai in classe ed era lì. Appena mi vide però sembrava triste e iniziò a evitare il mio sguardo. Che si stesse ancora vergognando per quello che è successo ieri?
Quel giorno Jim era assente, non avevo nessuno con cui sfogare tutti i miei pensieri, ma anche oggi c'era lezione di musica, quindi ero felice. Le ore passarono più lentamente del solito, forse perché per la prima volta, avevo davvero qualcosa di meglio da fare che restare lì ad ascoltare quelle materie noiose. Finalmente arrivò l'ora della lezione di musica, anche oggi era all'ultima ora.
Aurora cercò di mettersi al piano da sola, ci teneva molto a quel concorso avrebbe partecipato anche da sola.
Così andai da lei.
<<Non sei capace, Aurora>> Dissi ridendo mettendomi di fianco a lei.
<<Io almeno ci provo a differenza tua.>> Disse in maniera dura evitando il mio sguardo.
Spostai le sue mani dalla tastiera e iniziai a suonare io. Faceva ancora male, davvero male, ma ero felice, io stavo suonando, non so cosa stessi suonando in quel momento, ma so che mi rendeva felice, ed era l'unica cosa a farlo dopo tanto tempo.
Ci fu uno stupore generale nell'avermi visto suonare, ma la faccia più bella fu quella di Aurora. Era un misto tra una gioia irrefrenabile e una grande voglia di piangere.
<<Canta su.>> Dissi accennando un sorriso.
Lei si alzò si mise accanto al piano senza dir nulla.
<<Cosa vuoi cantare?>> Le dissi.
<<Un testo scritto da me, non ha ancora una base...>> Disse in modo triste.
<<Non preoccuparti, vedrò di inventarmi qualcosa.>> Le risposi dolcemente accennando un sorriso.
In quel momento iniziò a cantare, era difficile inventare una base sul momento, ma qualcosa ne uscì fuori, non era nulla di eccezionale, dovevo ancora perfezionarlo, ma ero felice di quello che ne stava uscendo fuori.
Finimmo di cantare e ci fu ancora un applauso generale. Sorridevamo entrambi in quel momento, aveva un sorriso meraviglioso, senza dubbio il migliore che io avessi mai visto.
Pochi istanti dopo suonò la campanella, io e Aurora uscimmo insieme e iniziammo a parlare della competizione.
<<Allora, dobbiamo andare a fare i provini entro tre giorni, quindi vedi di muoverti con la base!>> Disse Aurora.
<<Guarda che non è facile.>> Dissi io accennando un sorriso.
Salimmo sul pullman insieme continuando a parlarne, fin quando alla nostra fermata non le dissi:
<<Che ne dici...di venire a provare da me sta sera?...magari riuscirei a finire la base.>> Dissi imbarazzato.
<<Oh certo, va bene. Tanto i miei non ci sono.>> Disse lei con un grande sorriso.
E così la portai a casa mia, per la prima volta preparai la cena per due.
Dopo aver mangiato andammo subito in soggiorno, dove iniziammo a provare.
Era divertentissimo, lei era davvero stupenda, quello sguardo che aveva mentre cantava era davvero stupendo, era perfettamente a suo agio, ed era bellissima. Alla fine riuscì a mettere insieme una base approssimata, ma che per i provini sarebbe andata bene, ma si era fatto tardi, quindi le chiesi:
<<Ehi...che ne dici se questa notte resti a dormire qui?>> Dissi imbarazzato evitando il suo sguardo.
Lei mi si avvicinò sorridente e mi rispose:
<<Certo! Perché no!>>.
Quella notte le feci posto sul mio letto, mentre io andai a dormire sul divano in soggiorno, ma l'emozione era troppa per dormire e quindi, dopo qualche ora tornai a lavorare alla base, volevo che fosse perfetta. Non so da quanto stessi suonando, ma ad un certo punto venne anche lei.
<<Oh Aurora...ti ho svegliato?>> Dissi timido.
<<È difficile dormire con tutto il casino che fai.>> Disse ridendo.
Si mise accanto a me e disse:
<<Proviamo su.>> Disse lei.
<<Ma...va bene.>> Risposi io sorridendo.
Provammo per tutta la notte e non so perché, ma quella notte provai qualcosa di strano...il mio cuore mentre la guardavo mentre suonavo per lei...incominciava a battere all'impazzata...che cosa voleva dire?
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