Capitolo 3

Ink's pov

Uscì dal portale. Non riuscivo a vedere nulla. Non capivo nemmeno dove mi trovassi tanto che era buio. Sentivo che faceva molto più freddo di quanto pensassi. Cercai di muovermi facendo attenzione anche se non avevo la minima idea di dove stessi andando. Purtroppo andai proprio a sbattere contro un mobile; probabilmente si trattava di uno di quei tavolini da soggiorno anche se non ne ero molto certo.

Ink: C'è nessuno?

Sentii qualcosa provenire verso di me. Si fermò subito. Non riuscivo a capire la sua posizione. Presi il pennello per prepararmi a un possibile attacco.

Ink: Chiunque tu sia, esci allo scoperto! Per quanto questo sia possibile.

All'improvviso sentì qualcuno bloccarmi da dietro e tapparmi la bocca con una mano.

Error's pov

Grillby: Fammi capire bene! Avevi la possibilità di uccidere il tuo acerrimo nemico e non lo hai fatto?

Error: Esattamente.

Grillby: E poi te lo sei portato a casa?

Error: Sì.

Grillby: ... Perché?

Error: Non lo so! Forse non volevo avere un feto sulla coscienza. Forse avevo capito che infondo era costretto talvolta a creare le sue stupide anomalie. O forse...

Grillby: Iniziavi a provare qualcosa per lui?

Error: Può essere, non ne sono sicuro.

Grillby: Sicuro~?

Sul suo volto era spuntato un sorrisetto malizioso. Non pensavo che questo tipo fosse così.

Error: Sì! Comunque...

Usai il teletrasporto per tornare a casa. Andai in camera mia a posare a letto la bella addormentata. La casa era piccola e avevo solamente una stanza in cui dormire. Quindi per un po' avrei dovuto condividere il letto con Ink. Pensandoci bene l'idea dopo tutto non era così malvagia. E poi in caso contrario sarei andato a dormire sul divano.

Mi diressi verso il bagno. Aprii un mobiletto al di sopra del lavandino accanto allo specchio. Presi la cassetta del pronto soccorso e ritornai nella camera.

Pensai che, date le sue condizioni non proprio impeccabili, sarebbe stato meglio tamponare le ferite.

Mi sedetti sul letto. Gli tolsi i vestiti sporchi di terra e sangue lasciandolo solo con i boxer addosso. Presi delle garze e iniziai a bendare i tagli più profondi. Mentre per le ferite più lievi bastarono dei cerotti. Era praticamente apposto.

Però restava un problema. Le ferite più gravi avrebbero o avevano recato danno al feto? Per accertamene presi il telefono e chiamai qualcuno che sicuramente ne sapeva molto più di me in questo campo.

????: Pronto?

Error: Pronto Science, sono Error! Ho bisogno del tuo aiuto.

Science: Be' avrai chiamato per quel problema di cui avevamo discusso...

Error: Quello ne parliamo dopo. Avrei un paziente per te qua a casa mia! Per essere più preciso si tratta di Ink.

Science: ... Lo hai ucciso?

Error: Cosa? No!

Science: Era per esserne sicuro. Dammi un secondo e vi raggiungo!

Chiusi la chiamata. Mi soffermai ad osservare Ink dormiente. Era sdraiato sul fianco sinistro del letto in una posizione fetale. Sembrava dormire serenamente. Decisi di andare in un'altra stanza per non disturbarlo.

Tutto ad un tratto mi venne una forte fitta alla testa. Mi sedetti su una sedia trovata nei paraggi dato che non riuscivo a reggermi in piedi. Il dolore atroce. Sembrava che la testa mi dovesse scoppiare da un momento all'altro. Notai che lentamente iniziavo a glitchare sempre di più. La scritta ERROR avvolgeva il mio intero corpo. Stavo per perdere il controllo della mia mente un'altra volta.

Solitamente non ci sarebbe stato alcun problema. Mi sarei calmato riducendo in mille pezzi qualche soprammobile della casa o un'anomalia. Ma quella volta era diverso. Non ero solo. E non sapevo assolutamente come avrei potuto reagire in un caso simile. Non volevo fare del male al pittore e nemmeno al bambino. So bene che è strano che io non volessi ucciderlo, però era la verità era questa.

Non ci sarebbe stato alcun problema. Come d'abitudine sarei andato a prendere gli occhiali e mi sarei calmato. Però il vero intoppo era che gli occhiali erano nella stanza da letto sul comodino proprio accanto a dove stava riposando il pittore. Però non vedevo altro rimedio.

Mi alzai dalla sedia a fatica e mi diressi verso la stanza. Entrai all'interno. Continuavo a glitchare. Sentì la follia attraversare il mio corpo per raggiungere la testa e poterla governare. Stavo per prendere gli occhiali quando con la coda dell'occhio osservai Ink. Vi fermai ad ammirarlo. Ero come meravigliato da lui. Non riuscivo a capire le mie azioni. Non avevo nemmeno più il controllo totale di esse.

Mi sedetti sul letto senza distorgliergli gli occhi di dosso, nonostante il mio sguardo non fosse da psicopatico omicida assetato di sangue come mi sarei aspettato. Con una mano gli accarezzai la guancia che presentava quella piccola macchia di colore, lui la tenne stretta a sé e fece un sorriso lieve e dolce. Non posso negare che fosse fottutamente adorabile. Un brivido mi percosse tutta la spina dorsale facendomi glitchare ancora di più. Persi pure il controllo delle parole.

Error: GÜaRd4 Ûn '... pRaTįcAmĘntĘ Du€ oStÅgGi sŪi Qu4li PoSẞo sFøgÃrmį~
(In caso non si capisse "Ma guarda un po'... Ho praticamente due ostaggi sui quali posso sfogarmi~")

Dalle mie cavità oculari uscirono dei fili blu e altri, invece, li evocai involontariamente con le mani. Essi avvolsero il corpo sinuoso del pittore dormiente. Strinsi la presa con maggiore forza. Ed accadde una cosa che non mi sarei mai aspettato.

Ink: Ahh~

Un gemito, probabilmente involontario, pronunciò sua bocca con un filo di voce in un modo così spontaneo e delicato.
Ghignai maliziosamente e ingiallii.

Error: SęMbR4 čHë Ä qܪlÇuѺ QüĮ ₱ïāĆç1Æ Ësẞ3Rę LėGåTõ... ÎnTêRéẞsÃnT£~
(Sembra che a qualcuno qui piaccia essere legato... Interessante~)

Ritornai in me per il tempo che bastava per mettermi gli occhiali. Li indossai e smisi di glitchare. Ansimavo per riprendere fiato. Il mio cuore cercava di riprendere il battito cardiaco normale. Succedeva ogni volta la stessa storia. Non mi aspettavo, però, che avrei esitato con il tappetto.
Ma perché?
Per quale motivo l'avevo fatto?
E poi perché mi interessava veramente quella cosa dei fili?
E per quale fottuto motivo lui lo aveva fatto quel verso?

I miei pensieri vennero interrotti dal suono del campanello.

Continua...

Buongiorno! Buonasera! Buon mattino! Buonanotte! Felice anno! Buon Natale! Auguri di buona Pasqua! Felice giorno della memoria! Buona festa della liberazione! Buon Halloween! Congratulazioni! Auguri e figli maschi e femmine.

Così mi sono organizzata per quelli che leggeranno questo capitolo in quasi tutti i periodi dell'anno...
San Valentino escluso

Ok tornando a noi.
Molti si staranno chiedendo perché Error sia così e la risposta sarà poi presente nel prossimo capitolo. Per riassumere sarà una forma ridotta di pazzia.

Se avete domande, dubbi irrisolti, codici da decifrare o problemi di Economia Aziendale e/o Matematica potete chiedere qui →

O dovunque voi vogliate.

Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo nel prossimo

Angela 💜 Hanji

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