8. Mai dire che tutto va bene
(in alto i super capelli della cara Veronica)
Tutto va bene.
Gli allenamenti continuano normalmente, stiamo facendo dei discreti progressi. Jake e Matthew si sopportano, Veronica ed io stiamo diventando lentamente amiche - credo c'entri il fatto che siamo entrambe due fangirl sfegatate e ci siamo già scambiate un paio di libri -, Andy e Jake sono amiconi, mentre Margaret ha risvegliato la natura di fratello maggiore nel biondo Veggente.
A quanto pare il gruppo Rivoluzionario più attivo qui in città sono i Nathair, di cui fanno parte Morgan e gli altri del vicolo. Puntano molto sul reclutamento forzato di chi ha appena risvegliato il proprio Dono, cosa che noi abbiamo sperimentato.
Abbiamo appreso molte più cose riguardo alle classificazioni che vengono usate da quelli come noi, per quelli come noi. Esistono due modi per ottenere il Dono, il primo è per via ereditaria, al che Andrew ci ha rassicurato sul fatto che ha volte saltano le generazioni, e il secondo per via esterna, dove una persona passa il suo Dono ad un altra, procedimento che spesso risulta fatale per la prima, ma in questo caso non ci hanno dato più informazioni.
Abbiamo anche appreso che Elementale e Veggente sono due modi per definire delle categorie. Gli Elementali sono chi, come me, riesce ad interagire con gli elementi della natura, non solo acqua, aria e fuoco, ma anche per esempio fulmine, ghiaccio, metallo e molti altri; spesso però si tratta di un solo elemento, raramente nasce qualcuno in grado di controllare i quattro elementi principali, infatti mi hanno riferito che al momento c'è solo un altra persona al mondo come me, cosa per nulla rassicurante. Poi c'è la categoria dei Veggenti, chiunque riesca in qualche modo a prevedere o interpretare il futuro. Ci sono i Tecnopatici come Andy e altre categorie, anche se la maggior parte delle persone non appartiene ad una categoria perché il Dono si presenta con sfaccettature diverse in ogni persona, che abbia un potere fisico, mentale, degli elementi o completamente originale, come nel caso di Jake, che è risultato essere il primo in assoluto ad avere un potere del genere: assorbire corpi per ricavarne energia da incanalare in diversi modi.
L'unica nota negativa di questi giorni è la mia totale incapacità con il fuoco. È un elemento selvaggio e sfuggente, il che mi rende molto difficile richiamarlo dalla fonte, visto che la devo isolare e stabilizzare dentro di me. Di positivo c'è il fatto che sono ignifuga, come ho dedotto dal fornello e poi confermato. Solo non mi capacito del fatto che ci sia questa parte di me senza controllo, perché quando lo perdo il fuoco è primo a palesarsi, mi fa sentire come se ci sia qualcosa di sbagliato in me, e forse il mio potere doveva andare a qualcuno di migliore...
"Ehi Allison!" una voce mi riscuote dal mio arroverllarmi.
Peter è seduto nel banco di fronte a me, girato a guardarmi. In questi giorni si sta ambientando abbastanza bene, è uno solitario, ma non disdegna la compagnia degli altri, anche se ancora non l'ho visto legarsi a nessuno.
"Ciao" replico, cercando di mantenere un tono neutro.
"Hai idea del perché i banchi sono divisi? Sei tu la mia guida in fondo" i suoi occhi nocciola scintillano facendomi capire il pizzico di ironia nella frase.
"Di sicuro non è un buon segno, non si sa mai con la professoressa Sprouse, potrebbe essere un test a sorpresa oppure non so" faccio una pausa per rivolgergli un finto sguardo minaccioso "E ora spostati, quello è il posto di Jake, è in bagno" almeno durante le verifiche e i test, lui conta molto sui miei suggerimenti; anche se qualche volta non lo sento bene, in qualche modo deve studiare no?
"Ah, Sanders, il tuo migliore amico" dice alzandosi e rivolgendomi un occhiata maliziosa.
Eh no basta
C'è voluta una vita a far capire a tutti che noi siamo SOLO AMICI, e ora è arrivato lui, il ragazzo nuovo, che continuerà a volerci insieme fino ad una schiacciante prova contraria.
Sto quasi per controbattere con uno dei trucchetti che ho imparato, peccato se tutti gli appunti che tiene impilati sul raccoglitore cadessero a terra per un colpo di vento, quando vengo interotta dall'ingresso della professoressa Sprouse, una donna sulla trentina, dai capelli ramati e un paio di occhiali dalla spessa montatura blu elettrico.
La donna è seguita a ruota da Jake che imbarazzato viene verso il banco davanti a me, Matthew nell'angolo in fondo si batte una mano sulla fronte suscitandomi un sorrisino.
"Test ragazzi, valutazione a tre quarti" annuncia la prof "Sanders non faccio commenti sulla tua vescica perchè ho esaurito le battute una vita fa"
Jake arrosice, le maniche della felpa tirate fino ai polsi. Nonostante tutto so che sotto la stoffa sono appuntate formule e appunti di ogni tipo, il libro infilato da qualche parte sulla pancia.
Noto compiaciuta che all'annuncio del test Kayla-dagli-il-mio-numero sobbalza spaventata.
Così in poco tempo abbiamo sul banco una breve scheda di chimica da completare in quaranta minuti.
Dopo poco dall'inizio però il silenzio tombale viene interrotto da un incerto colpo di tosse.
Io alzo la testa, curiosa, e così fa Jake, ma nessuno degli altri, compresa la Sprouse, sembra accorgersene.
Ragazzi?
Questa volta è una voce, la voce di Matthew, ad arrivarmi alle orecchie, e così a quelle di Jake, ma come prima nessun'altro alza la testa, la prof ormai dovrebbe averlo sentito... Oppure...
Un idea folle si fa strada nella mia testa.
Ci stai parlando nella mente?
Jake lo esprime prima di me, è completamente girato verso Matthew e non ha aperto bocca.
Si
Risponde semplicemente lui, come se non fosse una cosa allucinante. Focalizzo i miei pensieri e mi immagino di parlare con i due ragazzi senza usare la voce.
Sapete che questo potrebbe essere un indizio su quella cosa
Cavolo esclama Jake nella mente.
Io e lui iniziamo a dialogare mentalmente e a fare speculazioni, quando la vice di Matthew ci interrompe.
Ragazzi! Io volevo sapere la risposta alla domanda 5
Ah... È la B
Grazie
Allison! Dille anche a me le risposte però! interviene il mio migliore amico.
Allison? Jake? Matthew?
Un'altra voce si fa spazio nella mia testa, ma questa volta è addirittura più strano, perché la persona che sento non è nemmeno presente. Veronica.
Sobbalziamo tutti e tre e questo fa alzare il capo alla professoressa. Riportiamo velocemente le teste sulle risposte e la Sprouse non si accorge di niente, limitandosi a lanciare un'occhiata sospettosa alla classe.
Ti spiego dopo liquido.
Facendo ondeggiare la penna tra le dita il mio sguardo si posa su Peter, che aggrotta la fronte come se no riuscisse a concentrarsi, ma la mia attenzione viene subito riportata altrove quando Veronica praticamente mi urla in testa.
Ti spiego dopo?! Ti rendi conto che sono a letteratura e sto scendendo le vostre voci nella mia testa? E che tu mi stai rispondendo?
Ver, ti prego, niente panico...
Veronica, ti spiego io quel poco che so, ma ora non è il momento, davvero mi interrompe Matthew.
E va bene... Ma statevi zitti
Riprendo il test e così fanno gli altri, però adesso non è Peter quello che non riesce a concentrarsi.
Un unico pensiero, e questa volta senza che lo senta nessuno, continua a ripetersi nella mia testa.
Potremmo essere noi...
************************************
"Quindi mi state dicendo che potete parlarvi col pensiero?"
Andy ci gurda dall'alto mentre siamo seduti sul divano. Rispondiamo simultaneamente con un alzata di spalle.
"Assurdo" biascica lui crollando sulla poltrona passandosi una mano sul viso.
"Andy" la voce di Veronica è, o almeno cerca di essere, rassicurante "Non vuol dire per forza quello"
"Che altro potrebbe voler dire? Adesso basta solo che sbuchi fuori il quinto e siamo a posto" il ragazzo sembra distrutto "E sai anche tu quanto siamo sguarniti qui a San Diego, stamattina giù al Quartierino erano già occupati e ho dovuto fare tutto da solo"
Cercando di capire cosa singinfichi lo osservo meglio, in effetti ha diversi graffi sulle braccia e un livido vicino alla spalla.
"Quartierino?" chiede Jake confuso.
"Si, Sanders, Quartierino, quello a sud del centro" risponde Matthew roteando gli occhi.
Il mio migliore amico aggrotta la fronte, probabilmente sforzandosi di ricordare.
"Jake, i Quartierini, sono più piccoli e secondari in ogni città, qui a San Diego, dato che noi copriamo la parte più a Nord e il centro, ce n'è uno che copre il resto" gli spiego io pazientemente "Ce lo hanno spiegato, ricordi?"
"Aaah" annuisce "Capito".
"Che è successo oggi?" chiedo curiosa e un po' preoccupata.
Andy incrocia le braccia. "Un guaio alla Midway, scoprirai che quella portaerei è un bersaglio piuttosto frequente"
Dal tono della sua voce capisco che non ne vuole parlare così lascio perdere.
"Passando oltre, che facciamo per questa... Cosa" mi precede Veronica, indicando le nostre teste.
Nulla ovviamente risponde Jake mentalmente, becandosi un'occhiata fulminante.
"Smetti di farlo" sentenzia lei.
Cosa?
Matthew alza gli occhi al cielo, Andy alza un sopracciglio, mentre io non posso fare altro che lanciare occhiate di avvertimento più che eloquenti al mio migliore amico.
"Jake" dice la rossa con tono intimidatorio, alzandosi in piedi.
Veronica
Gli colpisco leggermente la punta del piede con il mio. Deve smetterla o qui finisce male.
"Sentite, abbiamo questa dote perché non sfruttarla?" esclama Jake, saltando su dal divano per fronteggiare Veronica "Tanto ormai si è capito no? Che siamo noi gli stupidi ragazzi del dipinto, l'affresco o quello che è... Potrebbe essere un vantaggio enorme su i nostri avversari e un aiuto in caso di pericolo"
Wow, questo non me lo aspettavo
Matthew si schiarisce la voce, richiamando l'attenzione su di sé, cosa molto rara. Alza gli occhi grigi scrutandoci.
"Odio ammeterlo, ma ha ragione"
Jake sgrana gli occhi come se avesse appena vinto il premio Oscar.
"Non possiamo farci nulla in ogni caso, quindi tanto vale che sfruttiamo questa cosa" si passa una mano nei riccioli, scompigliandoli "Magari imparando a comunicare solo con uno alla volta, cosa già successa per la cronaca"
Ricordo martedì, il giorno del primo allenamento, quando per sbaglio io e Matthew avevamo comunicato mentalmente, anche se non lo sapevamo.
"Ora Sanders" il biondo si alza in piedi per porsi di fianco a Jake; è strano come risulti piccolo e magrolino, accanto al mio migliore amico, che lo supera almeno di una spanna, e in più Jake è uno di quei ragazzi il cui fisico si può definire normale, non palestrato, non sovrappeso, in contrasto con quello snello e magro di Matthew "Ho proprio voglia di prenderti a calci per avermi fatto concordare con te"
Ma i piani del Veggente vengono rovinati da una specie di suoneria, che arriva dal piano superiore.
Veronica, la cui rabbia sembra abbastanza sbollita, si illumina come l'albero di Natale di Hogwarts. "Lauren!" esclama, fiondandosi su dalle scale, seguita a ruota da Andy.
Lauren...
Io li seguo più lentamente, insieme agli altri due ragazzi. Come per riflesso spontaneo, le mie dita si intrecciano, cominciando a contorcersi per il nervosismo.
Lauren è andata a Phoenix apposta per controllare l'affresco, procedimento necessario perché l'Alleanza ha preso precauzioni, ha spiegato Andrew, in modo che nessuna riproduzione visiva o scritta esca mai dal Piccolo Quartiere.
Se quindi ha già fatto la sua visita potremmo scoprire ora la verità.
Sempre arrovellamdomi le dita, mi dirigo verso lo schermo più grande della sala computer.
Non è difficile immaginare il resto di questa stanza, computer da ogni parte e svariati aggeggi tecnologici, più un banco da lavoro ricoperto di parti meccaniche/elettroniche dove lavora Andy, mentre al centro in bella vista di sono due grandi placche di vetro, dove vengono proiettate mappe e altro. Lo schermo in questione è al centro della parete più lontana dall'ingresso, leggermente sopraelevato, per non parlare delle dimensioni.
Piena d'ansia arrivo accanto a Veronica, alzando lo sguardo sullo schermo.
Tutto lo stress passa alla vista della creatura più bella che abbia mai visto in vita mia.
Lauren, l'unica donna, è affiancata da due maschi più o meno sulla ventina come lei, uno dei quali è essenzialmente ed inequivocabilmente stupendo.
I capelli castani scuro sono leggermente mossi, dando la parvenza di essere pettinati in un ciuffo, che effettivamente però non c'è. Gli occhi scuri sono magnetici e sembra quasi un gioco cercare di distinguere la pupilla dal resto del mare color cioccolato fondente. Ed è interamente coperto di lentiggini, in un modo perfetto, sia sul viso che sulle spalle, visibili grazie alla canottiera che indossa.
"Ciao, ragazzi!" anche se non l'ho mai vista la voce di Lauren è quella che ricordo, gli occhi azzurri ghiaccio esprimo allegria molto più del sorriso sulle labbra sottili, i capelli neri sono lisci come l'olio e le arrivano alle spalle.
L'ultimo del trio è un ragazzo di colore, gli occhi scuri e i capelli rasati.
Deglutisco.
"Andrew! Qui c'è una fila enorme, quindi non aspetterarmi entro venerdì prossimo" asserisce Lauren.
"Una settimana? Stai scherzando?" esclama Andy scioccato.
"Intanto mi fermo a dare una mano" dice lei, facendo gli occhi dolci alla meraviglia vivente, che risponde con un velato occhiolino.
Certo...
"Scusate non vi ho presentati" continua lei "Questi sono Sawyer" indica lo stupendo "E Charlie" indica il ragazzo afroamericano.
"Visto che qui le cose vanno diversamente, non sono una venticinquenne e il suo cuginetto appena arrivato alla maggior età a dirigire il Quartiere, ma un bell'adulto, quale il padre di Sawyer" fa spallucce "Ma chi sono io per lamentarmi di tutto ciò"
"Lauren, ci spieghi come mai tutta questa affluenza a vedere l'affresco?" chiede Veronica, rimanendo vaga, ma percepisco chiaramente quello che c'è sotto.
Non è che magari stanno spuntando casi come il nostro un po' ovunque e quindi la gente affluisce per controllare numerosa?
"Si tratta dell'arrivo di una celebrità" risponde la ragazza più grande con un sorrisino.
"Non starai parlando di...?" la domanda di Andy rimane in sospeso.
"La Singora Ferne in persona" esclama Lauren scoccando un'occhiata penetrante al cugino.
Ferne?!
Mi giro verso Matthew, che come sempre è in disparte, e lo trovo con gli occhi splanacati. Andrew si morde il labbro inferiore.
Lauren squadra tutti confusa.
"Matthew" Andy si schiarisce la voce "Posso parlarti in privato?"
Il biondo non risponde ma annuisce lentamente, seguendo l'altro nel lato opposto della sala.
La mia attenzione viene distolta per via di Veronica. "Che ne dite se presentiamo anche loro?" chiede cercando di sdrammatizzare.
Lauren ha un aria leggermente colpevole, ma annuisce.
Probabilmente si starà chiedendo cosa sia successo, come qualcuno, non è che tu ne sai qualcosa Ver? penso, cercando di indirizzare il messaggio solo alla rossa, o perlomeno di escludere Matthew.
Lei non ribatte ma si limita a guardarmi con espressione dispiaciuta.
Se vorrà dirvelo allora sarà una sua scelta
A quanto pare sembra che il nostro scambio sia stato privato, vedendo Jake che sposta lo sguardo corrucciato da Matthew ed Andy allo schermo.
Annuisco piano, incerta. Proprio quando pensavamo che i segreti fossero finiti...
"Io sono Jake" esordisce il mio amico, sciogliendo la situazione "Piacere, anche se io e Lauren ci siamo già presentati"
"Allison" dico semplicemente.
"Allison Elizabeth" aggiunge il mio migliore amico con un ghigno.
"Solo Allison" confermo scoccandogli un'occchiataccia.
"Piacere di conoscervi, parlo a nome di tutti a Phoenix, nel caso veniste qui siete i benvenuti" dice Sawyer sorridendo affabilmente, mentre l'altro, Charlie, si limita ad annuire. Un tipo silenzioso...
Veronica sposta lo sguardo su Lauren "Ci sentiamo dopo, credo sia meglio"
L'altra con l'espressione ancora mortificata e confusa annuisce piano, prima di chiudere la trasmissione.
Jake accenna qualche colpetto di tosse.
Sposto lo sguardo su di lui, aspettando che parli.
"Ci alleniamo noi due? Visto che Matthew sembra piuttosto occupato..."
Mi volto nella direzione dei ragazzi che stanno parlando, o almeno, Andy sta parlando, il biondo è di spalle perciò non riesco a vederlo in faccia, ma è immobile, con le spalle rigide, una mano che si chiude e riapre nervosamente.
Andrew addolcisce i lineamenti del viso, dice le ultime parole e poi tace. Matthew rimane fermo.
Mi giro per parlare a Jake ma non lo trovo davanti a me.
Ciò che mi aspetta è un'immagine fumosa, sembra una distesa secca, forse un deserto, una piccola figura sfocata è distesa sul terreno arido in lontananza.
Mi avvicino, cercando di capire cosa sia, chi sia la figura sul terreno.
Senza che me ne renda conto la mia mano si allunga lentamente verso la foto, sfiorando la superficie impalpabile.
E in un battito di ciglia sto correndo. Corro sul terreno desertico, nulla ai lati, nulla davanti a parte qualche altura rocciosa appena visibile, solo la persona stesa terra.
Corro alimentata da qualcosa, preoccupazione, ma non solo quello, qualcosa situato tra rabbia e terrore, oppure un misto dei due.
Percepisco la presenza di qualcuno alle mie spalle, che mi segue, non mi volto, devo arrivare a quella figura misteriosa, che non si muove.
Corro, corro e corro. Ancora un centinaio di metri ci separano.
Allison!
Mi distraggo leggermente, rallentando, quando la stranezza non si ripete, riprendo la mia corsa.
Ancora poco...
Allison!
Pochissimo...
Allison!
Comincio a rallentare in prossimità del mio obbiettivo, sembra essere un ragazzo, con i capelli neri, ma è difficile da vedere.
ALLISON!
Mi sento cadere all'indietro ma riesco a mantenermi in piedi, ho il respiro pesante e una goccia di sudore scivola lungo la mia fronte, come se davvero avessi corso. Ma intorno a me il deserto è sparito, sono tornata nella sala dei computer.
Da tutti i lati mi provengono suoni indecifrati, un misto di voci tutte sovrapposte che va a formare una nuova lingua incomprensibile. Poi, una cosa che mi fa totalmente dimenticare la voce che mi ha fatto uscire dalla visone. Immagini come quella del deserto mi circondano, fumose ed indistinte.
Il professor Bates, degli sconosciuti, ma anche immagini dei miei amici, quello che mi sembra il molo di Santa Monica... Qualcuna in particolare cattura la mia attenzione: una porta color cremisi che mi sembra famigliare, mio padre, e su questa mi soffermo di più, seguendola mentre mi gira intorno, sulla porta della mia stanza, anche se sembra di vederlo attraverso un vetro opaco, e poi...
Allison! Allison non guardare niente! la voce di Veronica sovrasta il miscuglio di suoni arrivandomi direttamente nel cervello, il suo tono è concitato e impaurito.
Non ascoltare! Il futuro! È pericoloso!
Sto vedendo il futuro?!?
La mia domanda non riceve risposta, così faccio ciò che la rossa ha detto, serro le palpebre.
Ma mentre sto per portarmi le mani alle orecchie, un suono buca il miscuglio di altri.
Un urlo, un urlo talmente terribile e pregno di dolore da risultare doloroso anche per me che lo ascolto.
Le mie mani si piazzano di scatto sopra le mie orecchie, isolandomi.
Con il grido che ancora mi risuona dentro, al buio, aspetto, che i bisbigli, attuiti dalle mie mani cessino, mentre comincia a venirmi un gran mal di testa.
I miei occhi si stringono ancora di più.
Mi chiedo se questa cosa finirà mai.
************************************
Quando mi sveglio sono a contatto con il pavimento di cemento duro.
Stranamente non ricordo nemmeno di essere svenuta, molto probabile è che mi sia lasciata andare nella tempesta di suoni.
La testa pulsa dolorosamente mentre cerco di alzarla.
Con uno sforzo mi sollevo sui gomiti. La scena che trovo non mi piace per niente.
Andrew, Veronica e Jake sono sdraiati a terra, incoscienti, Matthew è inginocchiato di lato al mio migliore amico, e tenta di scuoterlo debolmente.
Con un muguno Ver si scosta leggermente, cercando di alzare la testa dal braccio che senza volerlo le ha fatto da cuscino, e così fa Andy, anche se lui non è stato così fortunato, la guancia gli poggia direttamente sul pavimento ruvido.
L'unico che non si muove è Jake, inizia a prendermi il panico e faticosamente mi alzo in piedi e percorro i pochi metri che ci separano, crollando al lato del mio migliore amico, proprio di fronte a Matthew, che tiene lo sguardo basso, con i capelli che gli coprono gli occhi, ha smesso si toccare la spalla di Jake.
"Matthew..." lo mormoro esitante "Che cosa è successo?"
Non ci vuole un genio a capire che lui c'entra qualcosa, se quello che abbiamo visto e sentito era il futuro.
"Non lo so" i suoi occhi arrossati incontrano i miei, sulla sua pelle chiara risaltano ancora i segni del pianto "Non lo so, io... Non vi muovevate, pensavo di avervi ferito in qualche modo..." balbetta lui, passandosi le mani nei capelli.
Non faccio in tempo a dire nulla che Jake si solleva di scatto, frapponendosi tra noi, gli occhi sgranati, inspirando aria come se riemergesse da sott'acqua.
Dopo il momento di tensione si accascia ed io e Matthew lo afferriamo contemporaneamente, impedendo che pesti la testa, scambiandoci un'occhiata mista tra imbarazzo e preoccupazione.
Fortunatamente non sviene di nuovo ma ci osserva con sguardo stralunato.
"Cacchio" borbotta.
Matthew ha lo sguardo mortificato, poi scuote la testa "Devo andare" si ferma deglutendo "A casa"
"Forse è meglio se ci andate tutti" dice Andrew, che si è messo seduto qualche metro in là, appoggiandosi alla gamba di un tavolo.
"Allison voglio che lavori un po' con il fuoco se possibile, Jake il solito" passa una mano tra i capelli sudati per staccarli dalla fronte "Però prima riposate"
Annuisco, troppo stravolta per dire il contrario.
Così nemmeno a rendermene conto mi ritrovo in sella alla mia bici, diretta a casa, faticando a pedalare.
Qundo arrivo parcheggio la bicicletta, vado verso la porta, ma passando vicino alla finestra del salotto, aperta, sento la voce di mia madre.
"Non è pronta"
Sentendomi da schifo, ma incuriosita mi abbasso sotto il davanzale per ascoltare. A rispondere è stranamente mio padre.
"Ho detto che avrei aspettato il momento giusto"
"Bene, ma quanto può essere ritardato? Lo ripeto non è pronta" mia madre fa una pausa grave "Non lo sarà mai"
Stanno parlando di me, chiaro. Quindi che vengano a dirmelo in faccia. Mi alzo e, senza prendermi la briga di andare alla porta, li guardo dalla finestra spalancata.
"Non pronta per cosa?"
I miei mi fissano sbigottiti, gli occhi grigi di mio padre sgranati. Per una volta Robert Wilson e Rebecca McLandon rimangono stupiti da me.
"Per avere un cucciolo, tesoro" mio padre si riprende in fretta, sorridendo "Un cagnolino"
"Pensi davvero che io ci creda papà?"
"Per che non dovresti Ally?" ribatte mia madre "È da una vita che lo vuoi"
"Sentite non ho voglia di sorbirmi le vostre bugie, forse è meglio se dimentico il tutto ok? Vado nella mia stanza, sono esausta" non so dove trovo il coraggio di dire queste parole ma lo faccio, camminando fino alla porta ed entrando. La porta sbatte più violentemente del dovuto per via della folata d'aria che la investe. Non ci faccio caso e continuo sulla mia strada.
"Sei esausta per aver studiato?"
La voce di mio padre mi inchioda sul posto, deglutisco prima di voltarmi verso di lui.
"Non posso?"
Che strana conversazione di domande...
"Vai" fa una pausa "Ed Allison, dovresti credermi sul cane, mamma non ci crede molto, ma io, si che ci credo in te"
Me la bevo papà, me la bevo...
Annuisco seccamente per poi andarmene in camera.
Mi lancio sul letto dalle coperte verde menta e sospiro.
Menomale che tutto andava bene...
SPAZIO AUTRICE
Eccomi, non troppo tardi fortunatamente, con il nuovo capitolo. Sappiate ceh ho sistemato la questione della copertina e che arriverà tra un po'.
Comunque, vi sta piacendo? Pareri? Critiche? Sempre bene accetti.
Pensate che i segreti siano davvero finiti ora, oppure no? Restano tante cose da svelare 🙂
Un bacione e al prossimo capitolo 😘
Cami 🔥
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