3. Prima battaglia non troppo divertente
(nella foto i capelli di Allison)
Indietreggio di qualche passo.
Le mie mani prendono fuoco, così, all'improvviso, come una reazione automatica, so di poterlo controllare, ma crearlo...
Non è il momento di rimuginare!
Lingue di fiamme si irradiano dai miei palmi, le dita appena ripiegate verso l'interno. Cercando di non farmi prendere dal panico allungo le mani, provando ad imitare, come meglio ricordo, una posizione di difesa vista in una qualsiasi serie, i pugni alti davanti al viso, senza coprire gli occhi.
"Uoh... Ma che cosa?!" il grido di Jake risuona per il vicolo.
La donna dai capelli cremisi si rivolge all'uomo barbuto, rischiando di prendersi un calcio da Matthew. "Porta via il Veggente, a questi due ci pensiamo noi"
Guardo allarmata l'omone portare una mano sulla bocca e sul naso di Matthew, tappandoli. In poco tempo lo scalciare del ragazzo rallenta inesorabilmente fino a fermarsi, mentre perde conoscenza.
"No! Lascialo andare!" urlo spontaneamente, ma lui se ne sta già andando e tra noi si frappone la donna.
Jake mi guarda inarcando un sopracciglio, suo tipico modo per chiedere se lui è davvero la nostra priorità. Non posso stare a spiegare.
Ormai, però, l'uomo ha già girato l'angolo.
"Tranquilla ragazza, ora lo raggiungerete" la rossa mi guarda ghignando "È da tanto che non vedo un Elementale da queste parti, né un Veggente se è per questo, ma loro sono meno rari, devi essere speciale ragazza... Ah già, che sbadata, non mi sono presentata, mi chiamo Morgan, dovrai imparare a riconoscermi poi".
Cavolo, questa tizia mi sta mandando in bestia. Allungo una mano in fiamme verso di lei, con l'intenzione di scagliare una specie di palla di fuoco.
A differenza delle mie aspettative la sfera si stacca dalla mia mano, evitandomi una colossale figuraccia, e volando dritta verso di lei...
Per un attimo credo davvero che la colpirà.
Ma va a sbattere contro qualcosa, svanendo.
Un muro di metallo si è frapposto tra il fuoco e Morgan. Ci metto qualche secondo a capire che ad averlo creato è stata proprio lei.
Ma hanno tutti i poteri adesso?
Sento un urlettto di Jake alle mie spalle e capisco che l'uomo con il bastone lo sta attaccando. Mi giro appena in tempo per vederlo schivare un colpo.
Il mio cervello sta andando in tilt completo. Se Jake ha dei poteri allora farebbe meglio a manifestarli, perché adesso sono l'unica che ha anche la minima possibilità di tenere testa a questi due, e, sicuro come l'oro, non durerò nemmeno dieci minuti. Sì, ho l'autostima sotto i piedi.
Qualcosa mi fischia di fianco all'orecchio. Vedo una specie di scheggia informe di metallo conficcarsi nel cassonetto dietro di me. Morgan ha ancora la mano tesa.
Questa vuole uccidermi
L'adrenalina prende il sopravvento.
Con tutta la forza di cui sono capace, smuovo l'aria di fronte a me verso di lei, come con le lattine.
Rieco a fargli fare un volo che la spedisce in fondo al vicoletto. Ti sta bene! penso vittoriosa, richiamandomini subito dopo Allison! Concentrati!
Ho tempo per aiutare Jake.
Quando mi volto rimango raggelata: il mio amico è accovacciato mentre l'omone calvo tiene il bastone sollevato sopra la testa, pronto a calarlo.
Il disegno
Cerco di fare la stessa cosa che ho fatto prima. Non succede nulla. Perché caspio non funziona?! Dovrebbe funzionare adesso, ha appena funzionato
Vedo tutto come a rallentatore.
Il pelato abbassa il bastone su Jake, un colpo che probabilmente lo metterà al tappeto, mentre lui alza le mani per proteggersi.
Nel momento esatto in cui le sue dita entrano in contatto con il bastone c'è un bagliore, poi questo prende ad accartocciarsi su se stesso, quasi stesse bruciando, mentre viene assorbito dalle mani di Jake sottoforma di minuscole stelline, che emanano a loro volta luce dai palmi.
Quando tutto il bastone sparisce, il mio migliore amico sferra un pugno, alla velocità di un battito di ciglia, centrando in pieno petto l'uomo.
Il suo avversario fa un volo di almeno tre metri, atterrando e rimanendo inerme al suolo.
Troppo stupita per parlare sorrido in direzione di Jake, alzando il pollice. Ma lui non ricambia come mi aspetto, ha un'espressione allarmata dipinta in viso.
Oh... No
Faccio appena in tempo a voltarmi per vedere un bagliore metallico che luccica nella mia direzione, Morgan con la mano tesa e un ghigno odioso stampato in faccia.
Non realizzo molto, solo un forte impatto che mi spedisce a terra, distesa di schiena.
Si fa tutto terribilmente confuso. Sento l'urlo di Jake,dei passi, un grido che può essere di Morgan. Ma l'unica cosa che sento davvero distintamente è il dolore, atroce, insopportabile.
Combattendo contro la tempesta che tenta di sorgermi nella mente, spazzando via tutto se non il dolore. Tasto la spalla, entrando subito in contatto con qualcosa di caldo e vischioso: sangue. Avvicinando la mano al punto in cui sento più male trovo ciò che sto cercando.
Uno spuntone di metallo irregolare, tanto che rischio di ferirmi le dita, sporge dalla t-shirt.
La maglia sta velocemente passando da gialla a rossa, inzuppandosi.
"Ally, Ally, ti prego, Ally" alzo lo sguardo e trovo Jake sopra di me, sento che mi stringe la mano.
"Jake" la mia voce è poco più di un bisbiglio "È tutto ok"
"No no no, non dire che è tutto ok, capito?"
Intanto io afferro lo spuntone, questa volta tagliandomi davvero il palmo, con l'intenzione di toglierlo, purchè sappia che in questi casi l'oggetto non va rimosso. Non posso rimanere con questa cosa nella spalla ancora qualche secondo.
"Ferma! Ferma!"
E chi è questo?
Un'altra faccia ingombra il mio campo visivo. Due occhi ambrati mi fissano preoccupati.
"E tu chi sei?!" ci pensa Jake a chiederlo al posto mio.
"Okay, va bene, mi chiamo Andrew, e penso vi basti sapere che ho appena messo in fuga la donna che vi ha minacciato, e che voglio aiutarvi, sul serio"
Cavolo amico mi hai proprio convinto... Però non è che abbiamo molta scelta...
Annuisco piano a Jake, che sembra più dubbioso.
"Ho anche recuperato il vostro amico biondo, è sulla mia jeep ora"
"Okay" Jake finalmente si convince.
Il ragazzo torna a rivolgere la sua attenzione a me. Il ciuffo di cappelli color caramello che gli ricade sulla fronte sembra soffice.
Ma che stai pensando Allison?
"Non c'è nessun organo danneggiato, ma se rimuoviamo ora il pezzo di ferro potrebbe perdere troppo sangue, prima che arriviamo a destinazione" dice Andrew, mentre Jake mi sta ancora stringendo la mano.
"Ora devi aiutarmi a sollevarla"
Cosa? No no aspetta! Aiuto!
Due braccia si infilano sotto le mie ascelle, sollevandomi. Urlo di dolore.
Poi, non capisco come, si fa tutto buio.
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Sono delle voci a svegliarmi.
Tengo gli occhi chiusi per sicurezza.
Cercare di ricordare è come navigare in un mare di nebbia.
Man mano che mi sveglio piccoli pezzettini affiorano sulla superficie, prima lentamente, poi di botto, tutti insieme: il vicolo, gli aggressori, i poteri di Jake, il ragazzo misterioso, come si chiama non me lo ricordo.
E per ultima la mia spalla. Non sento dolore, solo un fastidio soffuso dove lo spuntone mi ha trafitto, non credo sia assolutamente possibile.
Invece no. Potrebbe esserlo. Basandomi sugli ultimi giorni non posso più escludere nulla.
"Insomma con te non ero certa Ver, ma lui, il ragazzo - come hai detto che si chiama Andy? - vale la pena andare a vedere"
Una delle voci buca il silenzio, è una ragazza, sembra stia parlando con altre due persone.
Sento quasi la voce di mia madre che mi dice: Origliare è maleducazione. Però questa è una situazione un pò fuori dal normale...
"Quando parti?" il tono è schietto, ma in qualche modo triste, una tristezza consapevole. Si tratta di un ragazzo, probabilmente questo Andy, quello del vicolo.
"Io ancora non ci capisco nulla di queste cose, quindi spiegami... Tu devi andare in Arizona, perché non possono fare una semplice foto a un muro?" questa volta è un'altra ragazza, la Ver di prima?
Che casino penso, il mio cervello non è ancora alla massima forma.
"Non è così semplice" questa è proprio una frase classica.
"Bene, non importa, ho bisogno di caffeina, passami a salutare, Lauren"
Dei passi. Probabilmente questa Ver se ne è andata.
"Andy ne sono sicura almeno al 90%, sai che mi appasiona da quando sono piccola, ce la puoi fare per un paio di settimane, devi solo addestrarli"
"Come se fosse facile" commenta il ragazzo.
"Io l'ho fatto con te cugino" ribatte la prima che ha parlato, presumo Lauren "Non è stato tanto semplice, credimi"
Ridacchiano entrambi. Perciò vogliono addestrarci, questo è un bene, se vuol dire che mi spiegheranno da dove viene tutto questo e come posso usarlo, basta che non saltano fuori a dire che dobbiamo essere capaci di uccidere o robe del genere.
"Staranno bene vero?" chiede Andy.
Per un attimo rimango confusa. Chi starà bene? Aaah noi.
"Dubiti delle doti di Margaret? Il biondino è solo svenuto, quello coi capelli dritti, hai detto che si chiama Jake, mi sembra stia riposando, o addirittura dormendo al piano di sopra"
Lauren fa una pausa.
"Lei invece..." ho la cieca consapevolezza che Lauren mi stia indicando "Beh ha subito uno shock maggiore, ma starà bene"
Shock mentale o fisico? Perché ora come ora mi sembra ci sono entrambi.
"Certo, si ok, allora parti?" domanda nervosamente Andy.
"Preparo le mie cose, dopo passo a salutarvi" risponde la ragazza comprensiva.
"Io raggiungo Veronica per il caffè"
Ancora dei passi, poi il silenzio. Aspetto ancora qualche secondo per aprire gli occhi e alzarmi lentamente sui gomiti, cercando di non cadere di nuovo per via di un capogiro.
Ciò che vedo mi lascia abbastanza stranita. Prima non avevo percezione di dove mi trovassi, ero troppo concentrata sulla conversazione.
Ora mi accorgo di essere stesa a pancia in su, sopra quello che effettivamente è una materassino gonfiabile da campeggio. Alla mia destra ce ne sono altri uguali, tutti con una coperta piegata ai piedi, io quella coperta ce l'ho addosso. È abbastanza pesante, cerco di scostarla con le braccia indolenzite ma fallisco miseramente. E levati! penso infastidita, scalcio e una folata di vento si solleva dal nulla per venire in mio aiuto, scansando la coperta.
Ora ti decidi a funzionare eh? Non prima contro quel tizio ma ora con la coperta si... Davvero utile grazie
La cosa più strana però non sono questi strani "letti", è la stanza in se'.
Il pavimento è di cemento compatto, non verniciato e ancora grigio. I muri sono composti da mattoni rossi, come quelli che potrebbero essere visti in un cantiere, sembrano aggiunti e non parte della struttura, arrivano solo a circa mezza altezza della stanza, il resto è occupato da un tendone verde bottiglia, di quelli impermeabili. Il soffitto è di cemento, tale e quale al pavimento.
La stanza è pressochè quadrata, i tre angoli sono pilastri di cemento, che sporgono dai quei muri improvvisati. Nell'ultimo angolo invece c'è una struttura un po' più grande che deve essere la tromba delle scale, con una porta, lasciata socchiusa.
Ai lati restanti della stanza, non occupati dai materassi, sono presenti vari tavoli e armadietti. Alcune lampade illuminano l'ambiente.
Spostando lo sguardo lungo il perimetro noto una cosa di cui non mi sono accorta.
Matthew.
Sul materassino nell'angolo opposto al mio c'è il biondo, ancora addormentato, con aria beata, i capelli chiari sparsi attorno alla testa come un aureola.
Decido di lasciarlo lì, in caso di pericolo tornerò a prenderlo.
Osservando la stanza nell'insieme mi viene quasi da dire che sia un infermeria, più improvvisata che seria.
Senza indugiare oltre mi dirigo verso le scale.
Ma non posso evitare di vedere il mio riflesso in uno specchio appeso: quasi tutta la maglia gialla è sporca di sangue, ormai secco o leggermente umido in alcuni punti, posso vedere un pezzo di fasciatura sbucare dal bordo della t-shirt, quelli che di solito sono i miei capelli si sono tramutati in una massa aggrovigliata, ed io sono leggermente pallida, suppongo per la perdita di sangue. Incapace di osservare di più varco la soglia che porta ai gradini.
Hanno detto che Jake si è addormentato di sopra, ma di quanti piani?
Salgo di uno, la porta è socchiusa. Ma questi le porte non le chiudono? E dall'apertura filtra un sottile strato di luce, però non si sentono voci. Indugio per un attimo.
Senti Ally, se ci sono non importa, li minacci con il fuoco e scappi. Facile. Si certo...
Apro la porta, che fortunatamente non cigola. La stanza ha gli stessi muri di mattoni a metà altezza e le tende color bottiglia, due di queste però, ai lati opposti della stanza, sono alzate.
Il venticello serale mi punge le braccia, l'atmosfera di San Diego non è ancora del tutto afosa, come in estate, soprattutto la sera.
La stanza è arredata come una specie di salotto, ci sono due divani, abbastanza malandati, posti sopra un tappeto, il resto del pavimento è tutto cementato. Sono presenti vari tavoli appoggiati alle pareti e alcuni con delle sedie.
La cosa che noto subito, ovviamente, è Jake.
È seduto sopra uno dei tavoli ad angolo, appoggiato alla colonna, con le gambe piegate e il braccio che gli fa da cuscino. Stringe qualcosa di nero tra le mani, così mi avvicino per vedere meglio.
È il taccuino di Matthew. Quindi lo ha recuperato... Chissà da dove.
Si muove all'improvviso facendomi sobbalzare, ma quando mi vede la sua espressione si distende.
"Ah.. sei tu" fa assonnato
"Aspetta... Sei tu!"
Si alza in piedi correndomi incontro e stritolandomi in un abbraccio. La spalla manda una fitta dolorosa.
"Ahi"
Si stacca all'improvviso.
"Scusa scusa scusa mi dispiace tanto" si affretta a dire "Come fai ad essere così guarita? Sono passate appena tre ore"
"A me lo chiedi?" replico.
"Ragazzi?" una voce strascicata, quasi più assonnata di quella di Jake, ci interrompe. Matthew è comparso sulla soglia, i ricci scompigliati.
"Ehi... Già sveglio?" domando incuriosita, mi chiedo se sia stata io a svegliarlo.
Lui si guarda attorno spaesato. "Sapete dove siamo?"
Jake prende la parola. "In effetti io si, sembra che siamo, praticamente, in una specie di edificio che era in costruzione ma che non è stato finito... Devono averlo trasformato in una specie di base"
"Cosa? No aspetta rallenta, chi ha trasformato cosa?" il biondo è l'unico ad essersi perso il misterioso arrivo dell'altrettanto misterioso Andrew, e l'unico presente a non essere abituato alla parlantina veloce del mio migliore amico.
"Noi, noi abbiamo trasformato questo posto"
Infarto. Ora dietro a Matthew ci sono due persone, uno è Andrew, con i capelli color caramello e gli occhi simili a miele, sembra tutto un pasticcino. L'altra è una ragazza dai fiammanti capelli rossi, questi naturali, a differenza di Morgan, e gli occhi verdi come smeraldi.
"So come vi sentite..." esordisce Andrew, la ragazza gli dà subito una gomitata "Okay non lo so, ma lei si, però vi spiegherò tutto quello che dovete sapere sul mondo di cui siete appena entrati a far parte"
SPAZIO AUTRICE
Ehii!
Sono finalmente riuscita a pubblicare, per la gioia di una certa personcina che mi perseguita da almeno 2 giorni.
Questo capitolo è stato un pochino più lunghino. Che ne pensate del misterioso salvatore Andrew?
Mentre il nostro Jake ha rivelato i suoi poteri, chissà come reagirà...
Opinioni, commenti e correzioni sono sempre ben accetti.
Spero vi stia piacendo.
Un saluto 😘
Cami
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