22. Serata di gala con sorpresa


(pubblico ad orari strani lo so, ma quando dicevo capitolo esplosivo ieri dicevo letteralmente, divertitevi 🙂)

La missione è un ballo.

O come la chiama, e l'ha chiamata per tutto il giorno, Andy, è una serata di gala.

Fatto sta che mentre trasformo i miei ricci in boccoli morbidi, con una piastra trovata tra le cose di Lauren, mi sembra sempre di più di star per andare al Ballo del Ceppo. Nonostante sia quasi Pasqua e non Natale.

Mi riecheggiano nella testa tutte le spiegazioni ed istruzioni radunate durante il giorno.

La voce allegra di Gavin che spiega cos'è un Catalyst. Come dice la parola, è un catalizzatore, vuol dire che accelera una reazione, in questo caso la produzione di energia... Ooh non guardatemi così, vi basta sapere che ora nell'Allenaza sono in uso Catalyst di un modello nuovo, e che quelli vecchi sono considerati altamente rari, il problema è che sono anche molto esplosivi, uno di questi è capitato nella mani di un Ordinario collezionista di questo tipo di cose...

Andy che prende parola. Sostanzialmente noi dobbiamo recuperarlo, solo che non siamo gli unici interessati, e gli Ordinari che sanno non fanno distinzioni alle loro serate-mostra, per questo spesso vengono graziati dalla maggior parte dei Rivoluzionari.

E tutto questo solo nel pomeriggio di ieri passato a gironzolare per San Francisco, aspettando il treno per tornare a casa.

E poi ancora, oggi. Ci penserà l'Alleanza a procurarci i vestiti adatti, vengono anche gli York dal Quartierino e ognuno ha un compito preciso, ma di quello parleremo più tardi.

Finisco di piastrarmi i capelli, ammirando il risultato, ora invece di sembrare un cespuglio sono come onde morbide color cioccolato che mi scendono lungo la schiena.

Esco dal bagno, ritrovandomi davanti Gavin, che sta poggiando un abito - verde, noto compiaciuta - sul mio letto, cioè il letto di Lauren, ma che è provvisoriamente occupato da me.

Arroscisce alla vista di me, con indosso soltanto un top sportivo e i pantaloni della tuta.

"Io... ehm... Dovevo solo portarti questo" balbetta, ritraendosi rapidamente verso la porta "Ora vado"

Rido appena, cercando di metterlo a proprio agio. "Gavin, aspetta" lo fermo, prima che possa uscire.

Si porta nervosamente una ciocca dei lunghi capelli biondi dietro ad un orecchio, tenendo bassi gli occhi color caffè.

"Perché sei voluto venire qui con noi?" chiedo, con sincero interesse.

Si sfrega una mano sulla testa. "Voglio bene a zia Amanda, per quanto possa essere difficile da credere, ma negli ultimi tempi si sta facendo molto, molto, protettiva, credo sia un riflesso del fatto che sto raggiungendo l'età di sviluppo del Dono e quindi ha paura che non possa più tenermi sotto controllo... " la sua mano si alza di scatto a sistemare gli occhiali, caduti un po' più giù sul naso.

Sta per ripartire a spiegare ma lo interrompo con una mano."Ho capito" dichiaro, sorridendo "Volevo solo fare chiarezza su alcuni punti"

Se possibile diventa ancora più rosso. "Oh no! Non ero qui per spiarvi o cose così! Affatto!" esclama.

"Lo so" ribatto "Adesso"

Gli faccio un piccolo occhiolino, indicando il vestito sul letto e lui si fionda fuori dalla stanza, senza nascondere un piccolo sorriso.

Mi avvicino al materasso, sollevando finalmente il vestito per dargli un'occhiata. Non che sia una di quelle che vanno avanti a pantaloni e maglietta, però alcuni abiti non sono proprio il mio genere. Fortunatamente questo lo è.

È semplice, di raso verde scuro, con le spalline sottili. La gonna si apre leggermente dalla vita in giù, arrivando fino alle ginocchia davanti e scendendo fino a metà polpaccio dietro.

Me lo rigiro un attimo tra le mani prima di decidermi a cambiare il reggiseno sportivo e poi ad indossarlo.

Non mi sembra vero di star mettendo un vestito del genere, dopo tutto quello che sta succedendo in questi giorni. Nella mia vita ordinaria l'avrei messo per qualche evento speciale, una cena, o al compleanno di mio nonno, che cade d'estate quando solitamente torno in Italia.

Mentre ora mi ritrovo ad averne bisogno per una missione. È tutto così assurdo.

E ricordati che prima lo volevi Allison, volevi la tua storia speciale, il tuo mondo speciale, ed ora eccotelo servito

Beh, fa schifo mi rispondo da sola.

Ho perso più cose in appena una settimana di quante ne abbia perse nella mia intera vita. Ho perso i miei genitori, la mia casa, ho perso Peter, e tante altre piccole cose che non sarebbero dovute succedere nella normalità ad una ragazza di sedici anni. Finire inflizata da uno spuntone di ferro nella spalla, quasi annegare ad una festa di liceali, vedere una persona bruciare viva davanti ai miei occhi, tanto per elencarne qualcuna.

Il mio sogno è diventato un incubo.

Mi passo furiosamente una mano sugli occhi per asciugare le due lacrime solitarie che mi solcano le guance. Guardandomi riflessa nell'alto specchio a muro con rinnovata determinazione.

Prima ti piaceva, ora non più

Ora fa in modo che torni a piacerti.

************************************

Sulle scarpe non mi è andata così bene.

Incespico sulle scale per via dei sandali bianchi un poco zeppati, che assolutamente non riesco a gestire. Figurarsi combattere nel caso dovesse presentarsi l'occasione.

Arrivo al piano terra con le caviglie ancora intatte, ed è già qualcosa.

Gli altri sono già tutti lì. Ovviamente, solita ritardataria.

Non so chi mi stupisce di più, se Matthew o Jake. Matthew forse perché non l'ho mai visto con una mise elegante, Jake perché non me lo sono mai figurato senza felpa. Ma vederli così fianco a fianco mi fa quasi ridere.

Hanno entrambi uno smoking semplice, il biondo con giacca grigio chiaro, pantaloni neri e cravatta scura, l'altro con la giacca nera e i pantaloni del medesimo colore, ma con... Oh wow... Un farfallino.

Andy è completamente a suo agio in borghese, ha optato per un completo simile a quello di Jake, ma con una cravatta giallo scuro al posto del papillon. Mentre Veronica sta anche meglio, un lungo abito blu profondo le scende fino alle caviglie in più strati di tessuto morbido, che le avvolge delicatamente i fianchi, mentre il busto è avvolto da un satin più spesso, senza spalline.

Sei uno schianto ragazza esclamo con la mente Ci devi provare per forza stasera

In missione? mi fulmina con lo sguardo.

E perché no? replico in modo innocente.

"Siete tutti pronti?" chiede Andy.

"Affermativo capo, procedere con assegnamento incarichi"

"Jake, così più che un agente pronto alla missione sembri la mia segretaria, ma grazie lo stesso"

Matthew scoppia a ridere a seguito dell'affermazione di Andy, beccandosi un'occhiatacia dalla segretaria.

"Faceva ridere" si difende.

"No, affatto" ribatte Jake.

"Oh sì, invece"

Continuano a battibeccare così finché non raggiungiamo l'auto e Veronica gli intima di fermarsi per non riempire di inquinamento acustico l'abitacolo. Ampiamente sostenuta da me.

Passa un quarto d'ora, mezz'ora. Le case, la città passano davanti ai finestrini quasi senza che me ne accorga.

Sono sprofondata in uno stato di fredda determinazione, ed è strano ma non ho paura. Voglio indietro Peter, voglio impedire a sua sorella o a chi per essa di attuare i suoi piani.

E soprattutto, voglio smettere di farmi sballottare in giro da questa vita, voglio prendere le redini e fare in modo che le cose vadano bene.

Ritorno cosciente delle mie azioni quando mi ritrovo in piedi al lato della jeep, di fronte ad un palazzo illuminato, che non ho modo di vedere perché Andy mi si piazza davanti.

"Ehi, so che non hai ascoltato nulla in macchina riguardo al piano" trasalisco e questo mi tradisce, fecandogli capire di aver centrato in pieno "Ti riassumo solo quello che devi fare okay?"

Annuisco. "Si" dico "Scusa"

"Non preoccuparti capita di essere nervosi, in realtà il tuo ruolo è semplice, solo in caso di emergenza" mi spiega "L'energia che si sprigiona quando un Catalyst esplode è un misto di tipo elettrico e termico e non so che altro, non lo sa nemmeno chi li ha inventati, fatto sta che per qualche motivo suddetta energia viene facilmente bloccata dall'acqua, quindi se ci trovassimo nella situazione di emergenza in cui il Catalyst stesse per esplodere devi creargli attorno una bolla d'acqua più velocemente possibile"

I suoi occhi mi scrutano indagatori. "Puoi farlo?"

"Certo"

Ma è una mezza bugia. Il sogno di Reannon ha praticamente sfondato la fiducia che avevo nei miei poteri, e ci sta mettendo secoli a ricomporsi pezzo dopo pezzo.

Confido solo nel fatto che non ci troveremo in una situazione del genere. Cosa che poi ovviamente succederà.

Andy fa un gesto incoraggiante, che potrebbe sembrare un misto tra un pollice in su e un saluto militare, ma che non risulta essere nessuno dei due, per poi accostarsi a Veronica mentre saliamo verso l'edificio.

È un palazzo di acciaio e vetro, lungo e basso, di almeno due piani, con un grande spiazzo semicircolare di marmo bianco davanti, circondato dalla strada, dove sostano le varie auto, eleganti o meno - la nostra jeep fa comunque la sua bella figura in argento patinato -.

Saliamo i tre gradini per salire nella piccola piazza, dove tre persone, tra le altre addobbate elegantemente, ci aspettano.

Vedere Julian fa fare una capovolta all'indietro al mio cuore. Perché i sentimenti devono essere così difficili? Pensavo che fosse Peter a piacermi, non lui, ma allora perché mi sento così?

Perfavore faccia che non diventi la protagonista di un triangolo scemo col cuore diviso a metà

Distolgo lo sguardo dai suoi occhi magnetici, con quel cerchio chiaro ai margini dell'iride.

Al fianco di Julian, la sua gemella, Cindy, tiene sottobraccio un'altra ragazza. Le forme abbondanti dell'Elementale del ghiaccio sono racchiuse da un lungo vestito oro pallido, mentre la ragazza accanto a lei è vestita in modo quantomeno singolare.

È alta e snella, con lunghi capelli biondi, più splendenti dell'oro, e luminosi occhi azzurri. La luminosità dei suoi caratteri è però in contrasto con l'abito nero che porta, di un materiale che non riesco a definire e striato d'argento in qualche punto, deve essere comunque leggero, altrimenti non capisco come faccia a stare con quelle maniche lunghe ed aderenti e la gonna fino a metà polpaccio.

Appena ci nota fa un sorriso radioso.

"Naomi Delta Boone" si presenta, stringendo la mano a me, Jake e Matthew - e noi ci presentiamo a nostra volta - ed abbracciando Andy e Veronica.

"Sono anche io del Quartierino" spiega brevemente, tornando a posizionarsi al fianco di Cindy, che sorride appena, come se le costasse dello sforzo.

"Bene" sospira la ragazza di ghiaccio guardando il palazzo di fronte a noi "Meglio se diamo inizio alle danze"

************************************

Dopo aver superato il controllo della lista degli invitati, nel settore non-Ordinari, Andy e Veronica ci lasciano subito, come da piano, per raccogliere informazioni sfruttando la sua invsibiltà.

"Apsettate nel salone principale" sono state le ultime parole del ragazzo "E divertitevi"

Stare seduti ad un tavolo sul bordo della sala dove tutti ballano a ritmo dei brani suonati da una piccola band in un angolo su un palchetto, oppure conversano tenendo in mano flutes di champagne, non è proprio un divertimento, ma tutti e sei dobbiamo averlo preso come tale visto che siamo qui da almeno dieci minuti.

Nel mentre mi diletto ad indovinare chi ha il Dono e chi invece è solo un'Ordinario curioso, tra tutti i presenti nel lungo salone, che riprende lo stile acciaio-vetro-marmo dell'esterno. Per esempio c'è una donna bionda con un lungo vestito rosso che prima ho visto arrivare sbucando attraverso un muro.

Alla fine Naomi deve averne abbastanza perché si alza in piedi, poggiando una mano su quella di Cindy, abbandonata sul bracciolo.

"Andiamo a ballare" non lo dice come una richiesta, però nemmeno come un ordine, più come un'affermazione.

L'altra ragazza fa una smorfia in risposta, inclinando la testa.

"Oh si, su alzati" ribatte "Ci divertiremo come ha detto Andy e nel mentre possiamo sondare la folla"

Cindy alla fine cede, afferrando la mano della bionda che le schiocca un bacio sulla guancia, intrecciando le dita alle sue per trascinarla in pista.

"Ma loro sono..."

Ci voltiamo tutti verso Matthew, che ha le sopracciglia aggrottate, annuendo per evidenziare l'ovvio.

"Ah" mormora "Aah, okay"

Jake emette un verso strano, come una risata trattenuta a malapena, beccandosi un'occhiata fulminante dal Veggente, poi punta lo sguardo su di me, lo sposta su Julian, di nuovo su di me. Ah già, lui si è perso gli aggiornamenti.

Oh no

"Matthew!" esclama, prima che possa fermarlo "Accompagnami a prendere da bere"

L'interpellato lo guarda alzando un sopracciglio ed indicando i bicchieri d'acqua sul tavolo.

"Voglio prendere qualcos'altro" insiste Jake, cercando di indicare me e Julian con il mento, senza farsi notare.

"Ma Andy ha detto che dobbiamo essere sobri..."

"Non voglio qualcosa di alcolico!"

"Ma..." il biondo si interrompe, sembra cogliere i segnali di Jake - chissà come mai - che ne approfitta subito, afferrandolo per il gomito e facendolo alzare.

Matthew rotea gli occhi ma si lascia trascinare via, da un Jake che mi dedica un sorriso smagliante, facendoci un cenno rapido di saluto.

Dopo qualche minuto sono costretta a guardare Julian. Ed è davvero bello, il ciuffo biondo fragola che gli ricade sulla fronte, quegli occhi magnetici nella loro particolarità, il modo in cui abbassa lo sguardo tutte volte che è imbarazzato. E Silente solo sa quando ho avuto tempo di notare tutte queste cose.

Potrà sembrare stupido come paragone, ma è l'unico modo con cui posso descrivere la situazione. È come se ci fosse questa lampadina nel mio cuore, che aspetta soltanto di essere accesa, eppure non c'è né bisogno, perché già un altra è accesa, e mi indonda con la sua calda luce. Ed è la lampadina di Peter, che nonostante tutto non si è ancora spenta.

"Sai, quando ho proposto di vederci non pensavo proprio a questo" mormora, sorridendo appena.

"Già" ridacchio.

"T-ti va..." deglustisce "Ti va di ballare?"

"Ehm, scusa ma non sono in vena" sospiro, i ricordi dell'ultimo sogno nel Sogno che tornano a galla dolorosamente. Se ancora non ho capito io cosa sento allora ballare con Julian ora sarebbe come giocare con i suoi sentimenti, e non voglio farlo.

Se ci rimane male non lo da a vedere. "Certo, è comprensibile... Se vuoi vado a prenderti qualcosa da bere"

"Resta" ribatto d'impulso "Bevo l'acqua non c'è problema"

Vedo il suo viso accendersi un poco. Brava Allison, avevi detto che non avresti giocato con i suoi sentimenti finchè non ti fossi capita.

La conversazione però non si protrae oltre perché poco più avanti del tavolo compaiono Andy e Veronica, che si avvicinano in fretta al tavolo.

A raccolta invio preventivamente un messaggio a Matthew e Jake Voi due razza di strani organizzatori di coppie non autorizzati

La rossa ci raggiunge barcollando leggermente e sedendosi pesantemente su una delle sedie, appoggiando la fronte al tavolo.

"Non fatemi alzare a meno che non stiamo tutti per esplodere" mugugna, esausta.

Andy rimane in piedi e le fa un piccolo sorriso. Il che mi fa sperare in bene, ma prima che possa cogliere ulteriori segni compaiono Jake e Matthew, seguiti a breve distanza dalle due ragazze.

"Abbiamo ispezionato gran parte dell'edificio e trovato la posizione del Catalyst" esordisce il ragazzo "La buona notizia è che è facilmente raggiungibile da vie separate, in modo che se qualcuno dovesse incappare in qualche imprevisto l'altro gruppo riuscirebbe a raggiungere il Catalyst comunque, la cattiva notizia è, tra le altre, che abbiamo visto in giro Micheal Vix, lui non sembra averci notati - insvisibiltà a parte - ma non si può mai dire"

"Quel tizio è più bravo a fingere di Jane Connel" commenta Naomi, soffiandosi un boccolo biondo finitogli sul viso.

Jake non sembra aver particolari reazioni alla nomina della Dottoressa, ma deglutisce nervosamente.

"Già, ecco, stavo dicendo... Vi dividerete in tre coppie, in modo da bilanciare i vostri livelli di addestramento..." continua Andy.

Oh no ti prego no penso.

Jake abbassa e alza le sopracciglia nella mia direzione ed io lo fulmino con lo sguardo.

"Quindi Allison con Naomi, Jake con Julian e Matthew con Cindy, seguirete le tre vie principali che abbiamo trovato, la stanza dove è esposto il Catalyst verrà aperta al pubblico dal proprietario tra circa quaranta minuti, dobbiamo farlo sparire entro questo tempo, io terrò d'occhio la situazione dalle telecamere di sorveglianza da qui"

Sto quasi per tirare un sospiro di sollievo per non essere finita con Julian ed aver evitato altro imbarazzo quando realizzo che ci è finito Jake con lui. E non so cosa sia meglio.

"Come ci comunicate la strada?" domanda Cindy scettica.

"Per questo ognuno dei nostri amici telepatici è in ogni gruppo, Veronica vi comunicherà la strada man mano" risponde Andy.

Nessuno fa obiezioni, senza sprecare altro tempo ci dividiamo e iniziamo la nostra missione.

************************************

Va tutto bene fino a che non siamo abbastanza vicine alla stanza del Catalyst. Seguiamo le indicazioni di Veronica, il nostro percorso consiste nel fare il giro largo del palazzo, passando per corridoi completamente deserti, a parte per qualche coppietta che si vuole appartare. Sembra un centro polifunzionale di qualche tipo, che l'organizzatore della mostra ha affittato.

Naomi è una compagnia piuttosto buona, chiacchieriamo amabilmente nonostante la tensione, nemmeno lontanamente quanto Cindy - quando si dice gli opposti si attraggono - ed in effetti sto per chiedere a Matthew come se la sta cavando con lei però mi viene in mente che potrebbe essere una distrazione, quindi evito.

Inizio a sentirmi osservata appena Veronica ci comunica che ci mancano pochi minuti all'arrivo e che gli altri sono a posto.

Siamo in un tratto di corridoio semi-buio, che costeggia l'ampia vetrata che da sul grande giardino esterno, in lontananza è visibile anche il mare, nero per la notte. L'unica debole luce è quella della luna.

"Naomi..." faccio per sussurrare, ma vengo bloccata da un improvviso spostamento d'aria alle mie spalle.

Questa volta reagisco per tempo, mi abbasso prima che il pugno mi colpisca, guardandolo da sotto. Mi raddrizzo pronta a contrattaccare ma chiunque abbia sferrato il colpo è sparito nel nulla.

Inizialmente penso a Mike Vix, ma per qualche motivo so che lui non è tipo da fare certe cose. È più per l'inganno, la manipolazione.

"Chiudi gli occhi!" esclama Naomi all'improvviso.

Capisco cosa vuole fare perché prima abbiamo parlato dei nostri poteri. Serro le palpebre e tutto viene invaso dalla luce, come quando guardi il sole ad occhi chiusi.

Quando li riapro un uomo è comparso al centro del corridoio ed un altro si sta avvicinando rapidamente dal fondo.

Non ho il tempo di analizzare oltre.

"Allison vai! Sono perfettamente in grado di gestire questi due" mi ordina Naomi.

Esito per un momento, ma i suoi occhi azzurri mi dicono quello che non dice a parole.

Devi raggiungere il Catalyst perché potrebbero averci attaccati simultaneamente. Si indica la tempia. Contatta Veronica capisco.

Mi volto ed inizio a correre alla massima velocità che queste maledette scarpe consentono. Se quello che ha detto la rossa è vero la stanza dovrebbe essere proprio oltre quella porta, alla fine del corridoio.

Lampi luminosi mi arrivano nel campo visivo da dietro, segno che Naomi si sta dando da fare. Elementale della luce. E Cindy è un'Elementale del ghiaccio. Gli opposti si attraggono decisamente.

Spalanco la porta ritrovandomi in un ambiente ben illuminato, di forma ottagonale, nel centro della stanza si erge un pilastro di metallo sopra la quale, protetto da un vetro è esposta una sfera perfetta di lucido argento.

Eppure non è la cosa più sorprendente nell'intera stanza.

"Peter" esalo, talmente a bassa voce che non credo mi abbia sentito.

Ma a quanto pare è tutto talmente silenzioso che lo fa.

Si volta verso di me e la sua visione mi mozza il fiato come una mazzata. È talmente bello in smoking che è difficile da descrivere. I suoi capelli color del mogano sono raccolti in un piccolo codino, qualche ciuffo ribelle è sfuggito all'elastico e gli incornicia la mascella. Mi fissa spaesato con i suoi occhi nocciola per qualche secondo, come se il mio ricordo gli sfuggisse, ed inizio ad avere paura.

Passano attimi che sembrano infiniti, in cui ci fissiamo e basta.

"Allison" sussurra finalmente, quasi fosse una domanda.

Mi dimentico di ogni cosa. Della missione. Dell'oggetto possibilmente esplosivo a pochi metri da noi. Dimentico l'Alleanza, i Rivoluzionari. Dimentico sua sorella.

Pochi secondi e sono tra le sue braccia. Le mie labbra sulle sue in un lungo nostalgico bacio.

Mi stacco per un secondo e lo fisso intensamente negli occhi. Nessun segno di vuoto come quello che ho visto a Villa Ferne, mentre veniva controllato. E questo mi fa riflettere.

"Qualsiasi cosa Reannon ti abbia detto..." bisbiglio appena sopra le sue labbra "Vogliono organizzare qualcosa di brutto che ti riguarda, non devi aiutarli Peter, possiamo parlare con Reannon, fargli capire che è dalla parte sbagliata..."

Non faccio in tempo a completare la frase che scorgo un lampo nel poco spazio tra i nostri addomi. L'istinto mi fa scattare indietro, anche se mi sto allontanando da lui.

Il suo coltello si conficca in una spessa e solida placca di terriccio, che si forma quasi autonomamente davanti al mio stomaco.

La lampadina di Peter scoppia all'improvviso, dolorosamente, investendo le pareti del mio cuore di tante piccole schegge di vetro.

"Lei non mi sta controllando" sibila mentre il terriccio sospeso per aria si sbriciola, lasciandogli in mano il coltello "Io non voglio essere controllato, per questo non verrò con voi"

"Peter..." balbetto sotto shock, ogni momento passato insieme a lui sembra venire ricoperto da tempera bianca, lasciando appena visibile la verità.

La porta finestra alle sue spalle si spalanca, rivelando un Veggente ansimante e sudato, con i capelli appiccicati alla fronte. Anche loro devono essere stati attaccati, deduco.

Peter si volta di scatto e faccio appena in tempo ad urlare un avvertimento a Matthew che si lancia di lato, evitando per un soffio la lama del primo.

Imprecando il biondo si allontana velocemente. Guarda nella mia direzione sorpreso o confuso o entrambi.

Rimango paralizzata quando Peter lo attacca nuovamente. Non riesco a fare nulla, a dire nulla. È come se mi avessero risucchiato tutto fuori con un'aspirapolvere gigante.

Mi viene in mente una cosa che posso fare.

Ver! Ver aiuto... Qui le cose si mettono male... Peter, Matthew gli sta tenendo testa ma...

Non riesco a finire il messaggio perché mi interrompo con un singhiozzo, tutto che diventa inevitabilmente vero.

Sento una voce rispondermi. Ma non è quella di Veronica, questa è tagliente, ed... Estranea.

La tua amica non risponderà, non riceverà nemmeno il messaggio

Urlo, spingendo a forza questa presenza sconosciuta fuori dalla mia testa. E nello stesso momento lei si palesa nella stanza.

Gli assomiglia, molto, e ne rimango ancora stupita. Eppure gli occhi di Peter non sono così glaciali, così indagatori.

Reannon Lance entra nella stanza da non registro nemmeno dove e i due combattenti si fermano. Peter guarda alla gemella con un sorriso, ma Matthew si riprende per primo e con un abile mossa di non-so-quale-arte-marziale fa volare via il coltello dalla sua mano.

Lui non contrattacca e va a piazzarsi di fianco alla gemella. Così il Veggente si appropria dell'arma, venendo accanto a me.

Negli occhi gli lampeggiano rabbia e sgomento, non mi accorgo di aver pianto finché non vedo la sua apprensione mentre mi guarda. Mi sfioro la guancia, bagnata di lacrime che ormai hanno smesso di sgorgare. Matthew accosta la spalla alla mia, appena appena, solo per farmi capire la sua presenza, e gliene sono grata.

Guardo truce Reannon, solo il Catalyst sul suo piedistallo ci separa da loro. Peter sembra così a suo agio vicino a lei, eppure c'è qualcosa di sbagliato, magari è solo il mio cuore illuso, ma c'è una cosa che devo provare. Devo solo cogliere la Mentale in fallo.

Incocco la mia freccia ed aspetto.

"Che gli hai fatto?" urla Matthew intanto.

Reannon ride di gusto. "Io? Nulla" esclama con una punta di scherno "Non è colpa mia se preferisce stare con la sua sorellina che con voi"

Reprimo un insulto, devo fare in modo che concentri l'attenzione lontano da me.

Passiamo in svantaggio numerico quando Micheal Vix appare di fianco a loro. Appoggia una mano sulla spalla della ragazza e le fa l'occhiolino.

Poi rivolge a noi con un saluto della mano, con un sorrisino. Da settimane vorrei tirare un pugno in uno dei suoi occhi azzurri.

La situazione rimane in stallo finché la porta opposta a quella da dove sono uscita io si spalanca di scatto. Ho appena il tempo di seguire con gli occhi il lampo che se ne riversa fuori, diretto verso il gruppo.

Julian viene fermato bruscamente a due passi da Mike. Reannon è sporta leggermente in avanti e lui ha le mani sulle tempie, una smorfia sul volto.

Scaglio la mia freccia dritta e precisa.

Peter! invio con la mente.

Vedo sua sorella sobbalzare, distogliendo l'attenzione da Julian che si allontana con la stessa velocità a cui a provato ad attaccare, ma è tardi.

L'espressione di Peter diventa vacua, come quella volta, e la sua mano si solleva puntando al Catalyst. Il volto di Reannon è acceso di rabbia.

Scappate... arriva come un sussurro, ma è la sua voce, quella vera, anche Jake e Matthew sobbalzano a sentirla.

Dopo realizzo le cose solo a scatti.

C'è uno schiocco improvviso proveniente dalla sfera lucida sul piedistallo.

Mike afferra le braccia dei due gemelli e spariscono con uno sfrigolio blu.

Aguzzo la vista e vedo che il Catalyst si sta illuminando. C'è qualcosa che dovrei fare ora.

Qualcuno mi spinge di lato.

Questa è l'ultima cosa che registro.

************************************

Apro gli occhi e le orecchie mi fischiano già.

Oh, perfetto, torno a dormire

Ho la schiena appoggiata a qualcosa di solido, c'è un odore penetrante, non di bruciato ma qualcosa di simile e altrettanto fastidioso.

Barcollo fino ad alzarmi in piedi, il fastidio alle orecchie sparisce pian piano. Un grande cratere nel pavimento di marmo è la cosa che attira per prima la mia attenzione, che poi si sposta sui vari frammenti mezzi carbonizzati del piedistallo, la grande vetrata sul giardino non esiste più e cocci di vetro sono sparsi ovunque, anche la bella porta d'ingresso è in frantumi. L'unica cosa rimasta in piedi sono i muri, su uno dei quali sono andata a sbattere io.

Sento il rantolo prima di vedere da dove proviene.

Mi giro di scatto ed inizialmente non vedo nulla, poi abbasso lo sguardo sul pavimento. Probabilmente grido, ritrovandomi subito dopo con le ginocchia a terra accanto a Matthew.

Uno dei frammenti d'acciaio del piedistallo esploso è andato a piantarsi appena sotto l'ultima costola di destra. I bordi frastagliati hanno bucato la stoffa della camicia e la pelle.

Gran parte della stoffa bianca è già diventata completamente rossa.

"No... Nononono" balbetto, mentre con le mani tremanti strappo un pezzo della gonna del mio vestito per tamponare la perdita.

"Allison?" la sua voce è pericolosamente raschiante, e i respiri rantolanti.

Sento dei passi affrettati alle mie spalle, Jake mi gira attorno. Il silenzio rotto solo dai respiri spezzati del ragazzo a terra viene interrotto da un'imprecazione urlata che raramente gli sento pronunciare.

Subito dopo lui si inginocchia di fronte a me. Non mi accorgo di avere le mani sporche di sangue finché Jake si leva la giacca, poggiandola dove c'è il pezzo del mio vestito verde, ormai cremisi.

"Okay, okay..." dice Jake, cercando forse di autocalmarsi, per poi sgranare gli occhi "Merdamerdamerda, non dovrebbe avere le labbra sporche di sangue"

Allarmata guardo dove dice, non è molto ma una punta di rosso cerca di sfuggire dall'angolo della sua bocca.

"Matthew" lo chiamo quando vedo i suoi occhi grigi spostarsi sul soffitto "Devi rimanere qui, okay?"

Il suo sguardo torna attento, così come la smorfia di dolore sul suo volto.

"Il Catalyst... dovete... la missione" le frasi suonano sconnesse, ma riusciamo a capire il senso generale.

"Sta scherzando?" esclama Jake guardando me "Stai scherzando? È esploso, boom, non c'è più, l'obbiettivo cambia okay? Ora dobbiamo portare te vivo a casa, capito Matty?"

Forse è una mia impressione ma sento la sua voce tremare leggermente alla fine, sarà perché io non riuscirei a dire nulla in questo momento senza dare di matto.

"Io..." inizialmente Matthew sembra confuso "Non lo so, sono stanco"

"Okay, non va bene" intervengo allora io "Jake fai quella cosa, quella di trasmettere l'energia?"

"In questo momento? Sai i miei nervi che fine stanno per fare? Potrei assorbire invece che dare, non sarebbe bello" ribatte lui, continuando a tenere premuta la giacca attorno al pezzo di metallo.

"Con lui lo hai già fatto, Jake ti prego devi provare" mi sto disperando in fretta.

"Va bene, reggi questa" dice, così io mi riprendo il compito di Tamponatrice ufficiale di Ferite pseudo-mortali dei miei amici.

Lui porta una mano sul pavimento crepato, chiudendo gli occhi. Linee di calda luce giallina gli risalgono lungo il braccio, mentre il pavimento si consuma formando un cratere,  e sparendo man mano che vengono assorbite.

Si sfrega le mani quando ha finito. "Okay, okay, okay..." mormora mentre prende delicatamente la mano di Matthew, quasi temendo di fargli altro male.

Si, okay è il suo modo di tranquillizzarsi.

Le linee di energia che prima sono passate da lui al pavimento passano da Jake al Veggente, che sembra ritornare più vigile di prima, ma non ancora al sicuro. L'energia non guarisce.

Però noi conosciamo qualcuno che può farlo...

"Julian!" esclamo, senza però muovermi da dove sono "Ju!"

Non devo attendere molto che qualcuno mi posa una mano sulla spalla. "Ci sono... Oh" perlomeno sembra illeso.

"Julian riesci ad andare a prendere Margaret?" chiedo in fretta, disperatamente "Devi riuscirci ti prego..."

"Io... Io, si posso, dopo però sarò fuori gioco per un po' credo" risponde.

"Beh lui sarà fuori gioco per sempre se non lo aiutiamo" scatta Jake, e noto che non ha ancora lasciato la mano di Matthew, come se volesse continuare a donargli energia.

Julian annuisce deciso. "Faccio il prima possibile"

Un attimo dopo non c'è più. Corri Barry, corri non posso fare a meno di pensare.

I minuti successivi trascorrono in una silenziosa agonia, con me e Jake che parliamo con Matthew ogni volta che sembra andarsene. C'è troppo sangue, troppo.

"Non ce la faccio..." biascica alla fine, subito dopo chiude gli occhi.

"No!" esclama Jake, scuotendolo per una spalla, cercando di farlo restare sveglio.

Io lo afferro per il polso, guardandolo negli occhi scuri. "Ce la farà, è Matthew Ferne, sai benissimo che la sua corporatura non rispecchia la forza interiore" non so se è più per rassicurare lui o me.

Mi metto a contare.

Dopo un minuto arrivano Andy e Veronica, passando per la porta d'ingresso in frantumi. Andy dice qualcosa sulle telecamere inutilizzabili, sul fatto di ricorrere al dire di essere dell'Alleanza e che Naomi e Cindy stanno facendo evacuare, controllando se ci sono altri Rivoluzionari, fermandosi di scatto alla vista di Matthew.

Gli diciamo che Julian è andato a prendere Margaret e che sta arrivando.

Due minuti dopo arriva. Lei compare da un secondo all'altro, in piedi, mentre una figura confusa dai capelli rossici rotola per terra scompostamente. Guardo Julian con apprensione, ma almeno lui non è in pericolo di vita.

"Dov'è?" chiede la Guaritrice. In questo momento mi sembra più che mai al pari di Sabrina Randall, sebbene indossi un paio di pantaloni della tuta e una canotta e abbia i capelli tutti scompigliati dalla corsa.

Non serve che le rispondiamo, lo vede da sola, forse per l'enorme macchia cremisi.

Si inginocchia al mio posto, e io la lascio fare tenendomi sempre però vicino a Matthew. Storce il naso alla vista del pezzo di metallo. "Questo devo toglierlo" sbuffa.

Andy si offre di farlo al posto suo, lei gli dice di sbrigarsi e così il pezzo di metallo viene rimosso senza troppi preamboli.

Matthew sussulta ma non si sveglia. Non bene penso.

Il sangue inizia a scorrere più copiosamente, ma Margaret non gli lascia tempo, posa le mani sulla ferita, chiude gli occhi e in poco tempo questa si è completamente remarginata.

Tutti tiriamo un sospiro di sollievo collettivo, me compresa.

Matthew sta bene, noi stiamo bene, so che Peter non sta aiutando sua sorella di spontanea volontà. Le cose andranno meglio.

Continuo a ripetermelo finché non crollo nel sonno al Quartiere. A casa.

SPAZIO AUTRICE
Capitolo esplosivo, ve lo avevo detto.

Avevo voglia di fare questa cosa perciò. Sondaggino.

Poteri di Allison o poteri di Jake?

Poteri di Matty o di Veronica?

Poteri di Andy o di Margaret?

Sono curiosa.

E, visto che ci stiamo avvicinando al finale, scrivetemi qui una vostra teoria, più o meno strampalata.

Baci e al prossimo capitolo 😘

Cami ✨





Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top