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"Chi è?"
"Ehm signor Tomlinson.. uhm sono Harry"
"Harry?" Louis apre il cancello della sua villetta e si affaccia subito sulla soglia di casa. Harry sorride incerto e attraversa il vialetto della villa con un pacchettino in mano
"Ciao Harry, è successo qualcosa? Che fai in giro da solo a quest'ora?"
"Scusi se sono piombato qui a quest'ora e scusi anche se ho chiesto il suo indirizzo a Niall. Le ho portato una cosa" Harry porge a Louis il pacchetto e spera che non gli dia fastidio la sua visita.
"Stamattina prima di andare a lavoro le ho fatto dei biscotti e siccome ho sentito dire da suo figlio che oggi non sarebbe passato in casa editrice ho chiesto a Niall il suo indirizzo. Non dovevo farlo? Sono stato invadente ed inopportuno? Scusi, me ne sono reso conto tardi"
"Sei incredibile" Louis non può fare a meno di ridere e scuote la testa
"Ti sei interrogato e risposto da solo, ma ti sbagli però, perché non sei stato nè inopportuno e né invadente. Ti ringrazio davvero tanto per i biscotti ma non dovevi disturbarti"
"Nessun disturbo, mi sono svegliato un po' prima e ne ho approfittato per preparare due biscotti anche per la mia colazione. Lei sta bene? Non l'ho vista in ufficio e mi sono un po' preoccupato"
"Sto bene Harry, grazie. Non sono venuto stasera perché la mia ex moglie mi ha invitato a cena. Tu piuttosto, è quasi mezzanotte, come mai così tardi?"
"Ehm perché sono.. si sono rimasto in azienda fino alle 11"
"Fino alle 11?! Ma è assurdo!! Mio figlio è uno sfruttatore!!"
"No no! Non è colpa sua, sono io che mi sono trattenuto"
"Sarà.. ma continuo a pensare che questa cosa non mi è per niente chiara"
"Non si preoccupi signor Tomlinson e scusi ancora per l'orario. Io adesso vado, ci tenevo solo a portarle i biscotti. Buonanotte". Louis dovrebbe prendere i biscotti, salutare Harry e lasciare che se ne vada a casa. Dovrebbe mantenere le distanze che di solito ci sono fra capo e dipendente e invece fa tutto l'opposto
"Harry, perché non entri? Fa freddo fuori, faccio del té e assaggiamo i tuoi biscotti" lo invita ad entrare perché c'è qualcosa che lo spinge a conoscere il ragazzino, a non abbandonarlo e a proteggerlo da qualsiasi cosa lui stia cercando di combattere.
"Io.. non posso signor Tomlinson" Harry cerca di scappare da lì ma nella fretta inciampa sui gradini e cade con la facciata terra. Louis gli è subito accanto e lo aiuta a rialzarsi
"Harry! Sai bene?" Il ragazzo si alza subito e un grosso graffio gli arriva fin sotto al sopracciglio
"Stai sanguinando, vieni dentro e disinfettiamo la ferita"
"N no, sto bene. Devo andare a casa, la prego mi lasci"
"No che non ti lascio andare via in queste condizioni, stai tremando, sei spaventato e stai per piangere"
"Io.. sono vergine signor Tomlinson! N non.. io non.." si accascia fra le braccia di Louis che lo sostengono e piange quasi a singhiozzi. L'uomo è inerme, non sa che fare e si sente leggermente ferito dalle parole di Harry, ha capito cosa vuole intendere il ragazzo.
"Harry pensi davvero che voglia farti entrare a casa mia per portarti a letto?!. Ho 50 anni e penso di essere una persona per bene, non penso di averti mancato di rispetto o di averti dato modo di pensare una cosa del genere. Ho avuto tanti dipendenti e non ho mai, MAI abusato di nessuno!! Ho trattato sempre tutti con rispetto e non ti farei mai una cosa del genere" Forse solo adesso il più piccolo si rende conto davvero di ciò che ha detto e soprattutto pensato e si dispera
"M mi dispiace, m mi dispiace signor Tomlinson.. io.. mi sono fatto prendere dal panico, ho così tante r responsabilità che mi stanno divorando e a volte sembra tutto troppo da sopportare, ho solo 20 anni ma conduco una vita di un quarantenne. Nessuno è mai stato gentile con me come lo è lei, a parte Doroty, ed è per questo che sono andato nel panico, ho pensato che dovessi 'ripagarla' in qualche modo, mi scusi davvero, la paura mi immobilizza e non mi fa ragionare" L'uomo capisce che Harry è davvero un ragazzino ingenuo e soprattutto solo, senza un punto di riferimento e senza qualcuno a cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà.
"Non preoccuparti, l'importante che tu capisca che io non mi approfitterei mai di te e non ti farei mai una cosa del genere, non la farei a nessuno"
"Lo so, lei e così buono e gentile anche Niall me lo ha detto"
"Niall è un ragazzo fantastico e mi fa morire dal ridere"
"É buffo e a volte dice delle cose strane. Oggi è venuto a pranzo con me e non ha fatto altro che ripetermi che grazie a me diventerà ancora più famoso, un giorno. Non so cosa intendeva e non me lo ha voluto spiegare, però è così gentile e mi ha anche dato il suo numero e lui si è preso il mio"
"Niall potrà essere davvero un buon amico vedrai. Adesso però che ne dici di entrare? Stai ancora sanguinando e vorrei disinfettarti la ferita e poi, ad essere sincero, non vedo l'ora di assaggiare i biscotti che hai preparato". Harry sorride e senza parlare raggiunge Louis in casa. Si guarda intorno e sente subito un piacevole calore provenire dal fuoco che scoppietta nel camino della sala. L'ambiente è accogliente, piacevole e tutto è ordinato e al posto giusto. Sulle pareti ci sono varie foto che raffigurano William da piccolo, Louis da giovane e soprattutto ce ne sono tantissime che ritraggono lo scrittore e Margaret.
"Wow! Che bella casa e quante foto! Questa bella donna è la sua ex moglie, signor Tomlinson?"
"Si, lei è Margaret"
"È bellissima e ha un viso molto dolce"
"Si, lei è fantastica ed è la persona che mi conosce meglio e soprattutto completamente" Louis fa accomodare Harry su una sedia in cucina e nel frattempo va a prendere l'ovatta e il disinfettante. Ci mette poco tempo a medicarlo e dopo aver pulito tutto inizia a preparare il té.
"Signor Tomlinson posso darle una mano a preparare qualcosa?"
"Sai cosa puoi fare? Rilassarti e sederti sul divano mentre io preparo il tè. Non sei abituato a riposarti, vero?"
"Uhm studiando e lavorando insieme ho poco tempo per riposarmi ma ormai sono abituato"
"Fai come se fossi a casa tua, il soggiorno è di fronte alla cucina" Harry annuisce, ringrazia Louis e si accomoda in soggiorno, sul divano beige che è proprio di fronte al caminetto.
"Che piacevole calore. Ma si, riposarmi 5 minuti non mi farà male" Harry chiude gli occhi convinto di riposarsi appena 5 minuti e invece quando Louis arriva in sala, mezz'ora dopo con il tè e i biscotti, lo trova profondamente addormentato sul divano, accoccolato su se stesso. Appoggia il vassoio sul tavolino e si allontana giusto un attimo per prendere una coperta, poi ritorna in soggiorno e copre il ragazzino per non fargli prendere freddo. Non se la sente di svegliarlo, si vede che ha bisogno di riposarsi. Spegne il fuoco nel camino, si prende un biscotto dal vassoio e sospira andando in camera sua, in effetti è tardi e adesso ha sonno anche lui.
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