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"Parliamo?"
"Cazzo!!. Smettila di seguirmi!!. Ti denuncio!! Sei uno stalker!!. È un mese che mi fai gli agguati e mi segui, se non la smetti chiamo la polizia!!". È un mese che effettivamente William cerca in tutti i modi di parlare con Gabriel, lo aspetta davanti casa e ogni volta che esce lo segue, gli scrive, gli telefona ma il ragazzo proprio non vuole saperne. Anche adesso infatti appena Gabriel è uscito di casa si è trovato Tomlinson junior davanti.
"Fammi parlare Gabe!!. Fammi spiegare e poi deciderai se parlarmi o meno. Questo mese senza di te mi è servito per capire che devo cambiare, che devo smetterla di fare del male alle persone che mi vogliono bene. In realtà l'ho iniziato a capire da quando ti ho conosciuto ma non riuscivo a cambiare, pensavo di perdere credibilità e rispetto"
"Non dire stronzate!!. Se fossi davvero cambiato non avresti mai fatto del male a Louis. Tuo padre è un mese che si umilia difronte ad un ragazzino di 21 anni per fargli capire che lo ama e che se stanno insieme tutto si aggiusta. A differenza tua, Louis è sincero con Harry e lo ama davvero, lui non si merita il trattamento che Harry gli sta riservando, tu invece ti meriti questo ed altro. Devo ignorarti per sempre".
"Non è come pensi". William afferra un braccio di Gabriel per farlo fermare
"Non é come penso?!. Tuo padre ha venduto la sua casa!!. Quella dove sei cresciuto, quella dove i tuoi genitori sono stati felici!. La casa che ha acquistato con tanti sacrifici. È stato costretto a venderla per ripagare te e quel maledetto contratto disonesto!!. La prossima settimana deve lasciare la sua casa e verrà a vivere qui con noi, è umiliante per lui ma tanto a te cosa importa?!. Sei un pezzo di merda egoista!!".
"Non è cosi!!. La casa di mio padre l'ho acquistata io. Non avevo il coraggio di parlargli e di dirgli di togliere l'annuncio della vendita e così l'ho acquistata io per evitare che andasse in mani sconosciute. Ho strappato il contratto di Harry e anche quello che mio padre ha firmato un mese fa davanti al notaio. La casa editrice è ancora sua e lo sarà per sempre, non mi importa più". Gabriel si ferma di colpo e lo guarda dritto negli occhi
"Ma che stai dicendo?!. Sono stufo delle tue bugie"
"Non sono bugie, te lo giuro. Guarda". William tira fuori dalla borsa il documento che attesta che la casa editrice è di proprietà di Louis e lo mostra al ragazzo.
"Ho anche rifiutato i diritti sui prossimi libri di mio padre. Pensavo di voler solo ferirlo, punirlo e farlo soffrire poi però quando ho ottenuto il mio scopo mi sono accorto che non ero felice e che mi sentivo in colpa, non è quello che volevo davvero. Non ho il coraggio di andare a parlare con lui e mia mamma, ci sono così tante cose che non sanno e delle quali non riesco a parlargli"
"Perché mi stai dicendo tutte queste cose?"
"Perché sono circa 8 anni che ho chiuso il mio cuore all'amore e sono diventato una persona orribile, poi però sei arrivato tu e mi hai insegnato tante cose. Ti amo Gabe e non so se è giusto che tu stia insieme ad una persona come me, non ti metterei mai in pericolo volontariamente, voglio solo chiarire e poi lasciarti andare, non posso stare con te"
"Tu sei pazzo!. Non ha senso quello che stai dicendo, prima dici che mi ami e che vuoi stare con me e poi affermi il contrario"
"Vuoi sapere perché sono cosi cattivo con tutti? Perché l'unica volta in cui mi sono fidato di un uomo, di un ragazzo e mi sono innamorato di lui, mi ha tradito e preso in giro. Lui era malato, aveva l'aids e non me l'ha detto". Gabriel è stupito ancora una volta e adesso non cerca più di andare via, si è fermato e tutta la sua attenzione è ferma su William.
"T tu sei.. sei beh.."
"Sono malato anche io, si. Sono sieropositivo da 8 anni"
"Ed è per questo che ti sei allontanato dai tuoi?"
"Si, ero arrabbiato con me stesso e mi sono chiuso a riccio prendendomela con tutto il mondo, soprattutto con i miei genitori. Sono stato stupido ed ingenuo ad innamorarmi di una persona del genere, non gliene fregava nulla di me, voleva solo farmi del male e ce l'ha fatta. Mi ha rovinato la vita"
"M ma quindi tu.. hai.. stai. Stai morendo?" Gabriel non sa come comportarsi e cosa chiedere.
"Non ho l'Aids, sono sieropositivo. L'Hiv non è sfociato in Aids perché la mia sieropositività è stata presa in tempo e prendo i farmaci da 8 anni"
"Io.. non so bene cosa voglia dire. P puoi spiegarmi?"
"È quello che sto cercando di fare da un mese. Non mi sembra il caso però di parlarne in mezzo alla strada. Ti va di andare a casa mia?"
"No, andiamo da me. Marg e George non ci sono".
***
"Ho conosciuto il mio primo amore che avevo 21 anni, ero pazzo di lui tanto da decidere dopo pochi mesi che stavamo insieme di fare l'amore con lui per la prima volta. Ho scoperto di essermi ammalato un anno dopo, durante alcuni controlli. Quando gli ho chiesto spiegazioni, sai cosa mi ha detto?:'credevi di essere l'unico per me? Povero illuso. Sapessi quante persone ho infettato e nessuno si è lamentato come fai tu'. Mi sono sentito umiliato, preso in giro e usato. D'allora sono cambiato e ho tenuto fuori dalla mia vita tutti, soprattutto i miei genitori. Io studiavo all'accademia di volo, mancava poco, dovevo fare solo l'esame finale e mi sarei diplomato, sarei diventato un pilota di linea. Ho smesso di studiare, non ho preso il diploma da pilota e sono diventato il William freddo e spietato di oggi. L'Hiv è diverso dall'Aids, non sono la stessa cosa come vengono spesso confusi. Essere sieropositivi non equivale ad avere l'Aids, l'hiv è il virus e l'Aids è la malattia che ne deriva. La sieropositività potrebbe anche non sfociare mai in Aids se presa in tempo e trattata con i farmaci che bloccano la moltiplicazione del virus, come nel mio caso e si può condurre una vita normale"
"Tu ti stai curando?"
"Si, sono 8 anni che prendo i farmaci antiretrovirali che bloccano il proliferarsi del virus e faccio i controlli ogni 3 mesi. Ogni volta che aspetto i risultati dei test tremo, ho sempre paura che il virus possa sfociare in Aids. Non è facile tutto questo, soprattutto prendere farmaci forti come questi che a volte causano effetti collaterali fastidiosi, come nausea e vomito".
"Ecco perché tutti i tuoi discorsi sulla morte. Hai detto che non ti interessava morire o meno!. E invece devi essere davvero felice ogni volta che fai i controlli e risulti negativo all'Aids. Cosa dice il medico che ti segue?"
"Che ormai sono 8 anni che assumo i farmaci ed è quasi improbabile che il virus sfoci in Aids, però devo stare sempre allerta e non devo mai smettere di prendere i farmaci e di fare i controlli ogni 3 mesi".
"Perché volevi morire allora?. Puoi condurre una vita normale! Non morirai!"
"Perché nessuno è disposto ad amare una persona come me"
"Ti sbagli, i tuoi genitori ti amano nonostante il modo orribile in cui li hai trattati in tutti questi anni"
"Io.. voglio rimediare ma non ho il coraggio di parlare con mio padre. Ho chiamato il suo avvocato proprio oggi, gli ho dato il contratto della casa e della casa editrice. Ho smesso con il mondo dell'editoria".
"Non devi avere paura, andiamo a casa di tuo padre e parlagli, sta sistemando gli scatoloni, sai è convinto che fra una settimana debba lasciare l'appartamento". William annuisce tremando leggermente
"Mi accompagni?"
"Si, andiamo". Escono di casa di Gabriel e prima che possano mettersi in macchina ci tiene a precisare ancora una cosa.
"Will, io sono disposto ad amare una persona come te".
Penso che questo sia stato uno dei capitoli più difficili da scrivere e spero di aver reso l'idea e di aver dato la giusta importanza alla storia di Will.
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