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"Lou, ti amo tanto tanto. Tu mi ami?"
"Quando fai cosi stai per chiedermi qualcosa che non mi piacerà". Harry sbuffa e bacia Louis sulle labbra mentre è seduto sulle sue gambe.
"No Lou, volevo solo dirti che ti amo tanto. Sono preoccupato per questo primo giorno di rientro a lavoro e stare qui con te mi tranquillizza. Sapere che a fine giornata torneremo a casa insieme mi tranquillizza, sapere che mi ami e che sei il mio uomo mi tranquillizza e mi rende felice, per tutto queste ragioni ti amo". Le feste sono passate, hanno trascorso delle giornate indimenticabili e adesso è ora di tornare a lavoro, Harry fino a ieri era agitato e aveva paura di ritornare dopo più di due settimane ma alla fine, grazie a Louis si è calmato e ora è pronto a ricominciare.
"Amore mio, anche io ti amo tanto e la giornata di lavoro trascorrerà più velocemente se so di dover tornare a casa da te, piccolo"
"Ti amo" ripete Harry sulle labbra del suo uomo.
"Anche io, adesso vai amore e tieni duro, ti prometto che adesso risolveremo pian piano anche la questione William, chiamo subito l'avvocato e gli chiedo cosa ci consiglia di fare"
"Va bene Lou, ciao. A pranzo ci vediamo?"
"Si, vengo a farti un saluto". Harry, dopo un ultimo bacio va via dall'ufficio del suo compagno e prende l'ascensore per andare al piano dove si trovano tutti gli altri uffici.
"Salve signor Tomlinson". Harry va subito nell'ufficio del suo capo e spera di non dover subire le solite urla.
"Buongiorno Harry, buon anno nuovo". Harry spalanca la bocca e quasi non crede alle sue orecchie, non è dal suo capo comportarsi così.
"Buon anno a lei, signor Tomlinson, spero abbia passato delle buone festività"
"Basta adesso, bando alle ciance. Volevo dirti che il libro è partito stamattina in stampa e fra pochi mesi uscirà ufficialmente sul mercato. Se non sarà un successo come il primo ti rovino"
"Si, signor Tomlinson. C cosa, cosa devo fare oggi?"
"Fai quello che ti pare, il libro è finito e per il momento non ci sono grandi cose da fare"
"Se ha delle bozze da correggere me le può inviare tramite email".
"Si, farò così. Tutte le bozze che oggi toccavano ai tuoi colleghi le correggerai tu, sei stato assente per tanto tempo e devi recuperare". Ecco il solito signor Tomlinson, quelli come lui non cambiano.
"S si. Posso andare?"
"Fuori dalle palle!!". Harry si spaventa e corre via dallo studio sospirando, è proprio ritornato a lavoro.
***
"Papà!. Scusa se ti disturbo a lavoro, so che quando sei in caserma non vuoi essere disturbato"
"Gabe, tu non disturbi mai, è successo qualcosa?"
"Ho una grande notizia!. Sono appena uscito dalla fisioterapia e mi hanno detto che in settimana si può passare all'impiantazione delle protesi!!. Sono pronto papà, i miei tessuti sono pronti". George, dall'altra parte del telefono deve sedersi alla poltrona della sua scrivania per non barcollare.
"Oh mio dio!. É la cosa più bella che potessi dirmi Gab, sono così orgoglioso di te. Hai fatto un anno di fisioterapia e non ti sei mai arreso. Ti accompagno io ad impiantare le protesi, voglio esserci"
"Voglio che tu ci sia, che tu e Margaret ci siate. Ti va di festeggiare stasera?. Io, tu, Margaret, Harry e Louis a cena fuori"
"Certo figliolo, prenoto io nel miglior ristorante della città"
"Non serve papà, mi basta una pizzeria qualsiasi e la vostra compagnia".
"Hai ragione Gabe, va bene. Allora prenoto nella tua pizzeria preferita. Avvisi tu Harry?"
"Si, adesso gli mando un messaggio. Ci vediamo più tardi, papà"
"Va bene Gabe, a più tardi". Gabe chiude la chiamata con suo padre e manda subito un messaggio ad Harry, dicendogli che aspetta lui e Louis a cena la sera stessa.
"Gabriel?" Quando Gabriel si trova davanti John vorrebbe andare via, non lo vede dalla sera del 25 dicembre. Dopo quella frase che l'ha lasciato interdetto, ha girato le ruote della sua sedia ed è andato via, John non ha avuto il coraggio di fermarlo.
"Ciao"
"Dal tuo viso vedo che non sei felice di vedermi. So che ti ho ferito dopo la mia ultima frase, infatti sei andato via senza dirmi una parola"
"É così, mi dispiace ma chi non da valore alla propria vita non si merita la mia attenzione. Se non te ne fossi accorto io non ho le gambe e ho rischiato di perdere anche la vita, sono vivo per miracolo!. Ho lottato e lotto ogni giorno per non arrendermi, non ci credo che tu invece voglia morire!!"
"Mi dispiace, mi dispiace davvero di non aver pensato a te e alla tua storia, ma sono 10 anni che vivo nell'angoscia e che desidero morire. Sono solo, ho avuto la capacità di farmi terra bruciata attorno e non ho niente che ne valga la pena"
"Non pensi alla tua famiglia? Al dolore che provocheresti loro se tu non ci fossi più?"
"Ho solo i miei genitori e a loro non importa di me così come a me non interessa di loro"
"Come puoi parlare così?!. Io vivo per mio padre e darei oro per riabbracciare mia madre, morta quando non avevo nemmeno 20 anni. Adesso capisco perché sei solo, sei.. tu sei una persona orribile!"
"Hai ragione lo sono, ma preferisco essere così piuttosto che uno da compatire. Voglio incutere timore non fare pena".
"Io.. penso che non voglio continuare a conoscerti. Non voglio sapere chi sei e perché hai così tanto odio verso gli altri".
"Lo immaginavo, nemmeno io vorrei conoscere una persona come me".
"Non fare la vittima!!"
"Ciao Gabe"
"Addio John".
***
"A Gabriel!"
"A Gabriel!"
"Siamo così orgogliosi di te, Gabe". Margaret, George, Louis e Harry alzano i bicchieri al cielo e brindano a Gabriel e a tutto ciò che si merita. Sono tutti fieri di lui, soprattutto Harry che, inutile dirlo, sta piangendo e stringe fra la sua una mano dell'amico.
"S sono fiero di te Gabe, sei fantastico!. Non ci credo che avrai presto due gambe!!". Dopo aver parlato si porta una mano alle labbra
"Oh scusa!. Ho sbagliato vero?"
"Non hai sbagliato Haz, adesso non ho le gambe e fra meno di una settimana ce le avrò. Ho lottato tanto per questo giorno, mi sono allenato, ho fatto fisioterapia e i miei muscoli sono pronti. I medici mi dicono sempre che le protesi ormai sono così moderne che potrò condurre una vita quasi normale e che nessuno si accorgerà che non ho le gambe, a parte quando andrò al mare, beh li non potró nasconderlo". Gabe ride e lo fanno anche gli altri
"Possiamo fare tante cose!!. Anche se mi mancherà spingerti la sedia, sono l'unico a cui lo lasci fare"
"Allora vorrá dire che tu sarai il primo e l'unico a provare le mie protesi. Me le sfilerò di tanto in tanto e ti lascerò giocare con esse, va bene?"
"Gabriel!" Lo rimprovera bonariamente Margaret mentre il ragazzo continua a ridere e Harry lo guarda scandalizzato.
"Non si dicono queste cose Gabe!. Le protesi saranno tue e non puoi darle a nessuno". Gabriel ride sempre più forte e anche Louis scoppia a ridere e bacia il naso di Harry.
"Amore, Gabe sta scherzando, ti prende in giro".
"Non importa se mi prendi in giro Gabe, sei felice e questa è una cosa bella. Ti voglio bene!". E se Gabe è inondato dall'amore della sua famiglia, è festeggiato e coccolato, dall'altra parte della città John se ne sta da solo, in una casa troppo grande e troppo vuota, anche se piena di ogni confort e si rende conto che ha sbagliato tutto nella sua vita e ha allontanato anche l'unica persona che aveva mostrato interesse a volerlo conoscere. Adesso invece Gabriel non vuole più sentirne parlare, non vuole provare a conoscerlo e John, in fondo, pensa che faccia bene perché lui non si merita nulla, se non rimanere da solo per sempre.
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