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"Grazie di essere venuti prima!. Che bello avere degli amici!". Harry non era abituato ad avere degli amici e ad avere accanto persone pronte ad aiutarlo e a sostenerlo, per questo si é stupito quando Gabriel e Niall si sono precipitati a casa Tomlinson appena il riccio li ha chiamati.
"Devi abituartici Haz, avere degli amici è questo"
"Che è successo ricciolino?"
"Uhm.. stasera vorrei essere perfetto. È la prima serata 'ufficiale' a cui partecipo con Louis, anche se non possiamo farci vedere insieme per evitare i pettegolezzi è importante per me essere alla sua altezza. Lui è cosi bello, sempre elegante, io invece vesto colorato e appariscente, vorrei essere anche io, almeno per una sera, elegante e bello come lui".
"Tu e Louis state insieme da appena una settimana e devo ammettere che è strano pensarci, ma è bellissimo vederti così felice"
"Ehh Gabe, arrivi tardi. Io avevo capito tutto fin dalla prima volta che Harry mi ha parlato di Louis. Non avrei mai detto però che sarebbe stato Louis il primo a cedere e ad innamorarsi". Harry arrossisce e si nasconde il viso fra le mani.
"Non dire così N, povero Louis. Gliene faccio passare davvero tante, povero amore mio". Gabriel sorride e Niall inizia ad urlicchiare e saltellare mentre prende dal suo zaino il suo immancabile taccuino
"Vai avanti Haz!. Di questo passo finisco subito di scrivere il libro!. Siete una coppia così bella e Louis diventa un ragazzino innamorato quando ti guarda"
"Dai Ni!. Smettila e dammi una mano!. Ho bisogno di andare a comprare qualcosa di bello per stasera, semplice ed elegante al tempo stesso. Non dite niente a Louis però, voglio fargli una sorpresa".
"Non preoccuparti Haz, andiamo. Troveremo la cosa adatta"
"Grazie Gabe!. Tu sai sempre cosa dire, Niall invece è stupido". Lo scrittore sbuffa e gli amici ridono mentre escono dalla camera di Harry e Louis, si sono rinchiusi lì per parlare indisturbati.
"Hey piccolo, eccovi"
"Ciao Lou!. Scusa se non ti abbiamo salutato prima, ma sappiamo che quando sei nel tuo studio non vuoi essere disturbato"
"Non preoccupatevi ragazzi. Voi piuttosto che facevate chiusi in camera?"
"Niente Lou!. Discorsi fra amici!". Il riccio si butta fra le braccia del fidanzato e gli lascia un bacio a stampo.
"É bellissimo avere degli amici, sono così felice". Gli sussurra all'orecchio e Louis è davvero felice per lui.
"É bellissimo vederti così, piccolino"
"Lou, lo sai che Harry prima ti ha chiamato 'amore mio?' Te l'hai mai detto di persona? Che emozione!!". Harry diventa rosso come suo solito quando si imbarazza e Gabriel continua a ridere pizzicando il braccio di Niall.
"Niall!!. Sei uno stupido!. È una cosa che dovevo dire io a Louis. Uhm.. in effetti è così, stavo parlando di te e ti ho chiamato 'amore mio'. Non ho sbagliato Lou, vero? Perché noi stiamo insieme, ci amiamo e quindi tu sei il mio amore". L'editore si stupisce ogni volta della dolcezza di Harry, anche se dovrebbe esserci abituato ormai.
"Non hai sbagliato niente amore, anzi è tutto cosi bello e ancora mi meraviglio che in questa settimana, da quando ti sei deciso a lasciarti amare da me e ci siamo messi insieme non abbiamo litigato nemmeno una volta". Harry ridacchia e si lascia baciare ancora una volta.
"Lo so Lou, non litighiamo più perché io non sto facendo nulla di stupido e ho capito che ci amiamo".
"Non fai mai nulla di stupido piccolo, a parte quando mi fai indossare quegli stupidi pigiami". Ridono tutti e Harry sospira consapevole che Louis continuerá ad indossare i pigiami coordinati solo per fargli piacere e questa è una delle cose che il ragazzino più ama di occhi blu.

***

"Lou aspetta, prima di entrare voglio darti un bacio. Saremo distanti tutta la sera". Louis non può che sorridere  alle parole di Harry che finalmente si è tranquillizzato e ha capito che non si può smettere di amare solo per la differenza di età o per altro. Il ragazzino in questa settimana è stato davvero tranquillo e si è goduto al massimo i suoi primi giorni da fidanzato.
"Ti terrò comunque d'occhio per tutta la sera, sei troppo bello e non voglio che qualcuno si avvicini a te"
"Lou, sono tutti antipatici con me a lavoro e non mi guarderà nessuno, ma anche se lo facessero io non li degnerei di uno sguardo, per me esisti solo tu". Mentre i due piccioncini si baciano, Margaret e George si guardano stringendosi la mano, Gabriel sorride e Niall.. beh Niall che può fare?. Sta prendendo appunti urlicchiando come suo solito.
"Verrà un capolavoro, soprattutto adesso che Harry è il solito pulcino dolce di sempre e si è arreso al suo sentimento per Louis".
"Ignoralo amore, ormai sappiamo com'è fatto Niall. Ci vediamo qui fuori a fine serata, divertiti e rilassati, soprattutto perché mio figlio non ci sarà, lui non ama le feste aziendali". Harry deve ammettere che è davvero tranquillo per la non presenza di William ed è felice di passare la serata con i suoi amici.
"Allora entro prima io con Niall e Gabe. Sono davvero bello Lou?"
"Sei stupendo scricciolo". Lo shopping che Harry ha fatto il pomeriggio con Gabriel e Niall ha ottenuto il risultato sperato, Louis è rimasto senza fiato quando ha visto il suo piccolo vestito in quel modo. È semplice ma elegante, bello e raffinato. Harry indossa un jeans scuro tendente al nero, stretto in vita e alle caviglie e una camicia bianca con sopra una giacca nera, è davvero bello e il suo ragazzo apprezza.
"Dai Harry basta fare smancerie e andiamo". Niall lo trascina dentro e Gabriel li segue spingendo la sua sedia, mentre Louis, Margaret e George restano fuori per poi entrare poco dopo.
Louis e Harry passano la serata distanti ma guardandosi continuamente e sorridendosi di nascosto. Nessuno si accorge di loro, sono tutti occupati a mangiare, chiacchierare, ballare e soprattutto divertirsi. A metà serata sono tutti piuttosto brilli e il locale si è trasformato per loro in una sala da ballo. Ballano tutti, Niall e Harry in modo buffo, George e Margaret e perfino Louis che si muove goffo tra i suoi dipendenti e sorride a tutti. L'unico che si è estraniato dal contesto è Gabriel che guarda i suoi amici e suo padre con un sorriso malinconico sul viso e decide di andare via.
Gabriel è una persona estremamente positiva e grata alla vita per tutto quello che ha, ma ogni tanto il peso di quello che aveva e che ha perso gli piomba addosso all'improvviso. È cresciuto in una famiglia unita e felice con il padre che partiva spesso per le missioni e tornava dopo mesi, con la divisa addosso e il viso fiero di chi sta facendo ciò che ha sempre desiderato, così il ragazzo ha deciso che avrebbe intrapreso anche lui la strada di suo padre e a 18 anni, dopo la scuola, si è iscritto all'accademia militare. La sua prima missione l'ha fatta in Libano a soli 20 anni, come soldato semplice e a 27 anni era già comandante del suo squadrone, tutti lo rispettavano e gli volevano bene perché si è fatto strada da solo non sfruttando il suo cognome. A 27 anni, pochi mesi dopo essere diventato comandante, fu inviato in Afghanistan per una missione con la sua squadra. Dopo 3 mesi, durante un giro d'ispezione fuori dalla caserma è stato colpito da una mina antiuomo ed è vivo per miracolo. Ha passato 2 mesi in coma e quando si è risvegliato ha trovato suo padre accanto a sé e la brutta scoperta di essere rimasto senza entrambe le gambe. Poteva disperarsi, piangere, prendersela con il mondo e odiare tutti invece ha abbracciato suo padre e gli ha detto che era stato miracolato, doveva dire grazie a Dio per essere ancora vivo. Da quel giorno sono passati circa due anni e finalmente fra poco potrà provare a mettere le protesi. Prima non ha potuto farlo, le parti della gamba rimaste andavano aiutate a rimanere 'elastici' e ancora adesso fa tanta fisioterapia e gli fanno provare e riprovare le protesi già pronte per lui, solo quando sarà in grado di reggersi in piedi potranno mettergliele. Sono delle protesi nuove, una tecnologia sperimentale che sta ottenendo grandi successi soprattutto nei militari che come lui perdono gambe e braccia in missione.
"Hey! Guarda dove metti i piedi". Senza rendersene conto è andato a sbattere con le ruote della sedia a  rotelle contro uno sconosciuto che non lo sta nemmeno guardando in faccia, troppo impegnato ad osservare lo schermo del cellulare.
"Ad averceli i piedi". Risponde Gabriel con un sorriso. Lo sconosciuto alza finalmente il viso verso di lui e quando si accorge che è su una sedia a rotelle cambia espressione.
"Oddio scusi!. Non volevo essere indelicato, mi dispiace".
"Non si preoccupi, le giornate storte capitano a tutti"
"La mia era iniziata malissimo ma si è risolta bene fortunatamente, quindi mi scusi ancora per la mia battuta fuori luogo"
"Sono autoironico quindi davvero stia tranquillo". Mentre Gabriel e lo sconosciuto parlano squilla il cellulare dell'ex soldato. Lo prende dalla tasca e vede il numero di Harry, adesso proprio non gli va di rispondere, non vuole tornare alla festa e non vuole essere raggiunto, così lo rimette a posto e fa finta di nulla.
"Telefonata da ignorare?"
"É un amico a cui voglio molto bene ma adesso proprio non mi va di rispondere. Sono scappato da una festa a cui non mi andava di rimanere". L'uomo guarda Gabriel soffermandosi sulla sua sedia e non sa cosa dire.
"Si lo so, il verbo scappare non mi si addice, diciamo che ho oliato le mie ruote e sono andato via". La leggerezza di Gabriel fa ridere lo sconosciuto
"Non rido per la sua condizione ma per la battuta. È davvero autoironico, a volte vorrei esserlo anche io ma non ci riesco, so solo prendermela con me stesso e con gli altri".
"Penso che prendersela con gli altri quando si ha un problema sia la cosa più sbagliata da fare. Ho perso due gambe ma non è colpa di nessuno, o meglio prendermela con chi ha messo nel territorio dove mi trovavo le mine antiuomo nonostante fossero ormai vietate da 20 anni, non mi ridarà indietro le mie gambe"
"Lei.. lei ha perso le gambe per delle mine antiuomo?"
"Si, ero un soldato e durante una missione in Afghanistan sono stato colpito da una mina antiuomo lasciata lì dall'esercito locale, nonostante ormai siano vietate da 20 anni, ma in quelle zone non rispettato il divieto".
"Mi sento così stupido adesso e i miei problemi mi sembrano insignificanti".
"Ogni problema è importante. Possiamo darci del tu?. Io sono Gabriel"
"John piacere". Si stringono la mano e si sorridono, scrutandosi occhi scuri in occhi chiari come il mare. Gabriel sospira e pensa che ha fatto proprio bene ad andare via dalla festa, Harry lo perdonerà.

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