31

"Lou?" Harry si è appena svegliato nella camera degli ospiti in casa di Louis e non vedendo l'editore lo sta chiamando a gran voce. Il più piccolo è consapevole ormai che senza Louis le sue giornate non sarebbero più le stesse. Il più grande è diventato una presenza costante e importante nella vita del riccio, a lui deve tutto ed è per questo che non fa altro che ringraziarlo. Harry è uscito stamattina dall'ospedale e Louis non ci ha pensato su due volte a portarlo a casa propria e a farlo stare con lui, non vuole stia da solo in una casa che adesso ha così tanti brutti ricordi. Vuole che si rimetta e pensi solo a riposarsi, lasciando indietro paure e problemi.
"Louis?!" Sbuffa un tenero broncio e va a cercarlo in giro per casa. Lo trova nel suo studio, intento a scrivere al pc.
"Lou!" Louis si sistema sul viso gli occhiali da vista che usa per lavorare al pc e sorride alla vista di Harry imbronciato e con i ricci all'aria
"Hey ricciolino, ben svegliato"
"Uffa Louis!. Per colpa tua mi sono svegliato male" Louis lo guarda con un sopracciglio alzato, spegne il pc e si toglie gli occhiali.
"Cosa avrei fatto?. Sentiamo"
"Mi sono svegliato e ti ho chiamato più volte!!. Non mi hai risposto e pensavo te ne fossi andato". Louis scoppia a ridere ed invita Harry a sedersi sulle sue gambe che non se lo fa ripetere due volte.
"Sei un bambino esasperante e viziato!. Lo sai, si?" Harry non capisce l'ironia delle parole di Louis e annuisce sospirando tristemente, torturandosi la mani l'una nell'altra.
"Sono molto infantile, vero?. Scusa!. Per me è una cosa nuova stare in compagnia di qualcuno che mi vuole bene e che mi vizia e coccola, è bello e allora ogni tanto ne approfitto senza rendermene conto. Fino agli 8 anni non ho mai avuto dolcezze e coccole, i miei genitori mi odiavano e non mi volevano, mi incolpavano della povertà in cui vivevamo e dicevano sempre che se non fossi nato, loro sarebbero stati meglio. Mi trattavano malissimo e mi urlavano sempre contro. L'unica famiglia che abbia mai avuto è stata Doroty che mi ha salvato dalla mia situazione disagiata e si è presa cura di me per 10 anni. Con lei stavo benissimo e anche se non navigavamo nell'oro eravamo felici, andavamo avanti con metà della sua pensione perché l'altra metà la metteva da parte per i miei studi, diceva che ero brillante e avrei dovuto continuare a studiare e ad andare al college, non mi mancava niente. È vero, non avevo amici perché mi prendevano tutti in giro visto la mia situazione familiare diversa da quella degli altri ma ero comunque felice perché Doroty era la mia famiglia ed io la sua. Lei mi ha insegnato tutto quello che so, so cucinare, cucire, ricamare, so prendermi cura della casa, sono gentile e generoso. Doroty mi ripeteva sempre che un sorriso può salvare la vita a tante persone e io dovevo essere sempre gentile e sorridente anche con chi non conoscevo. Se sono brillante negli studi e ottengo buoni risultati è solo merito suo, mi ha sempre spronato e aiutato. So che non devo piangermi addosso e infatti non lo sto facendo, ma da quando Doroty è morta io sono completamente solo. Non ho amici, non parlo mai con nessuno e non festeggio nemmeno più il natale. Quando c'era lei preparavamo l'albero di natale a metà novembre, decoravamo insieme tutta la casa e poi abbrustolivamo e mangiavamo marshmallow davanti al camino, bevevamo cioccolate calde e guardavamo film natalizi, indossando quei pigiami orrendi, interi a tema natalizio che io però adoravo, li comprava appositamente per me ogni anno. Adesso non ho niente di tutto questo e prima di te mi sentivo solo e triste, invece da quando ci sei tu, da quando ti conosco mi sento di nuovo felice, perciò mi lascio andare e torno il bambino che ero con Doroty, con te mi sento me stesso come lo ero con lei". Louis osserva i grandi e bellissimi occhi verdi e lucidi di Harry e ammette che sta venendo da piangere anche a lui. Harry ne ha passate così tante ed è per questo che adesso ha così tanta paura di sbagliare. L'editore è davvero intenerito e stringe a se il più piccolo.
"Haz stavo scherzando, con me puoi essere bambino quanto vuoi, sei perfetto cosi come sei e mi sarebbe davvero piaciuto conoscere Doroty, l'avrei adorata, ne sono sicuro. Adesso non devi più preoccuparti di essere solo, ci sono io con te e posso essere l'amico che non hai mai avuto e non sono l'unico. C'è Niall che ti adora e stasera viene a cena qui insieme a George e Margaret, per festeggiare te". Harry tira su con il naso e sorride appoggiando la testa alla spalla di Louis.
"Per festeggiare me?. Io non festeggio più neanche il mio compleanno". Louis ride e gli scompiglia i capelli.
"Certo! Per festeggiare il tuo ritorno a casa e Margaret non vuole che cucini nulla, ha detto che ci pensa lei. Haz, quand'è il tuo compleanno?. Festeggeremo anche quello. Te lo prometto".
"Il 1 febbraio compio 21 anni!!. Tu invece non mi hai mai detto quand'è il tuo compleanno".
"Il 24 dicembre". Harry spalanca la bocca
"Woow!!. Il 24 dicembre compi 51 anni! Me lo ricorderò!. E ti farò due regali!!. Uno per il compleanno e uno per natale, non è giusto fartene solo uno"
"Harry niente regali per favore!". Harry lo guarda scandalizzato e mette il broncio
"Perché non vuoi regali? Mi offendi Lou!. Sono anche ospite a casa tua e posso permettermi di farti un regalino, non sono povero!"
"Non ho detto che non voglio regali perché sei povero, non li voglio perché hai gusti di merda e finiresti per comprarmi un'altra cravatta oscena, o peggio uno di quei pigiami indecenti che hai nominato prima". Il broncio del ragazzino aumenta e incrocia le braccia al petto.
"Sei stupido!!. Vai via!"
"Come faccio ad andare via se sei seduto in braccio a me?". L'editore lo prende in giro e poi lo abbraccia e il più piccolo nasconde un sorriso lasciandosi coccolare.
"Haz, vai a prepararti che adesso usciamo". Harry batte le mani entusiasta
"Davvero?! Dove andiamo?"
"Dobbiamo andare a fare shopping. Ci aspettano alberi di natale, addobbi e orrendi pigiami interi, natalizi". Harry urla di gioia, di slancio abbraccia Louis e gli lascia un bacio a stampo sulle labbra. Solo quando ormai ha già compiuto il gesto si rende conto di quello che ha fatto e diventa rosso come un pomodoro maturo, scappando via dallo studio dell'editore, lasciandolo con le dita a sfiorarsi le labbra.

Scusate il ritardo nel postare ❤.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top