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"Sapevo di trovarti qui, ragazzo" Harry sorride e saluta il collega di Ralph che é appena arrivato per l'ispezione serale.
"Salve agente, anche io sapevo di trovarla o almeno ci speravo, volevo farmi perdonare per la mia fretta di stamattina e le ho preso il caffè che le avevo promesso" Harry indica una tazza di caffè e la porge all'uomo.
"Ti ringrazio Harry ma non dovevi, te lo ripeto, non hai fatto nulla di male, quando il lavoro chiama bisogna correre, quindi davvero non preoccuparti"
"Io sono bravo nel mio lavoro, non rispondo mai male al mio capo e cerco di fare del mio meglio"
"Lo vedo, sei l'unico che rimane fino a tardi qui da solo che, fattelo dire, è anche pericoloso"
"Uhm lo so, Ralph me lo dice sempre ma io sono tranquillo perché so che ci siete voi della sicurezza" Harry si affretta a salvare la pagina che stava scrivendo e spegne tutto, controllando di non essere visto dal vigilante. Lo osserva per diversi istanti e non riesce a capire perché lui, a differenza di Ralph che ha l'uniforme, è vestito in giacca e cravatta, in maniera così formale. Harry si chiede da quanto in qua gli uomini della sicurezza vanno vestiti in questo modo? Non è scomodo?. Alla fine scuote la testa e smette di farsi domande.
"Ehm non beve il caffè? Non le piace?"
"In realtà non bevo tanto caffè, preferisco il té e poi se bevessi il caffè a quest'ora passerei la notte in bianco, non sono mica giovane come te, gli anni iniziano a farsi sentire" Harry spalanca gli occhioni e poi scuote di nuovo i ricci
"Oww in effetti é vero, é tardi per il caffe, vorrá dire che la prossima volta le faccio trovare una tazza di té. Comunque, posso dirle una cosa? Secondo me lei non ha tanti anni!! É ancora giovane! Anche Ralph ha 35 anni e si sente già vecchio, io devo ripetergli sempre che non è così" il ragazzino ridacchia e l'uomo per un attimo si perde ad osservare il suo sorriso, i suoi occhi luminosi e il suo parlare così ingenuo e a volte così simile a quello di un bambino, nel senso buono ovviamente.
"Diciamo che me li porto bene, ma ne ho abbastanza. Ralph è molto più giovane di me"
"Non ci credo! Lei è un bell'uomo ed è giovane!" Un secondo dopo aver pronunciato queste parole si rende conto di quello che ha detto e diventa più rosso di un pomodoro
"Oh mi dispiace! Non volevo mancarle di rispetto" l'uomo si lascia andare ad una risata sincera e pura e osserva Harry con affetto.
"Devi smetterla di preoccuparti delle cose che dici, se mancassero tutti di rispetto come credi di fare tu sarebbe un mondo migliore"
"Uhm io penso che rispettare gli altri sia il minimo che possiamo fare. Il mio motto è 'treat people with kindness'. Ognuno di noi ha i suoi problemi e regalare un sorriso non costa nulla. Un piccolo gesto può cambiare la giornata a qualcuno"
"Sei troppo saggio, lo sai? Io ho più del doppio della tua età eppure mi sento molto piccolo davanti alle cose che dici e soprattutto a come le dici. Sembri essere molto più maturo della metà delle persone che conosco, a partire da mio figlio"
"Oh ha un figlio?"
"Si uno ma a volte non lo capisco"
"Uh penso sia normale a volte non capirsi fra genitori e figli ma alla fine ci si vuole comunque bene".
"Suppongo tu abbia ragione, adesso però andiamo via, é tardi e non mi piace che vai in giro a quest'ora. C'è qualcuno che ti passa a prendere?" Harry si vergogna di dire che è solo e che non ha nessuno, non gli piace parlare della sua vita privata e poi non ha nemmeno nessuno con cui farlo, l'unico con cui parla è Ralph ma non vanno mai troppo sul personale.
"No uhm io prendo la metro, la fermata è vicino casa e ci metto poco a tornare"
"É pericoloso, Harry"
"Io prendo sempre la metro e non mi è mai successo niente, sto sempre attento"
"Senti, capisco se non vuoi farti accompagnare a casa, alla fine non mi conosci ed è normale non fidarsi, però lascia almeno che ti accompagni alla fermata della metro"
"Non voglio disturbare, cosa pensa la sua famiglia se non la vede tornare a casa?"
"Vivo da solo e poi mio figlio è troppo preso da se stesso per accorgersi di chi lo circonda" Harry vorrebbe sapere di più e chiedere qualcosa ma non vuole risultare invadente e scostumato. Cala il silenzio nella stanza e il ragazzo prende le sue cose e raggiunge il vigilante all'ingresso.
"Io lavoro qui da un anno e non l'ho mai vista, è poco che da servizio di vigilanza qui?"
"In realtà sono 25 anni che lavoro per la casa editrice Tomlinson, questa azienda ha preso la parte migliore di me. Se non mi hai mai visto è perché ho lavorato altrove per un po' e adesso sono tornato"
"25 anni?!?! Ma è tantissimo!! Allora è impossibile che lei abbia 35 anni come Ralph, perché non può di certo aver inziato a lavorare a 15 anni" il vigilante ride e nel frattempo chiude tutto ed escono dall'edificio.
"Pensa che a 35 anni avevo già mio figlio che ne aveva quindici. Io e la mia ex moglie lo abbiamo avuto che eravamo poco più che ragazzini"
"Wow! E adesso quanti anni ha suo figlio?" L'uomo ride ancora e scuote la testa.
"É un modo carino per capire quanti anni ho io? Mio figlio ne ha 30 e io quasi 50"
"Non volevo sapere la sua etá per forza! Solo per dimostrarle che non è vecchio come dice di essere. Complimenti!! Non sembra proprio che abbia 50 anni! E comunque avevo ragione! Non è per niente vecchio" mentre continuano a parlare camminano fino a raggiungere la fermata della metropolitana più vicina.
"Lei lo conosce Niall Horan?" Domanda poi Harry all'improvviso
"Certo, chi non lo conosce? È uno degli scrittori più famosi di tutta Europa, fa innamorare tutti con i suoi libri, anche se parla di zombie e scenari apocalittici" Harry ridacchia e annuisce
"Si, è vero. Io stamattina l'ho conosciuto proprio di persona!!. Lui è il mio idolo! È stato così gentile con me, nonostante avessi combinato uno dei miei casini"
"Che casino avresti combinato?"
"Ero in ritardo e avevo paura di essere licenziato, come mi aveva detto il signor Tomlinson e allora stavo correndo per arrivare il prima possibile, solo che per la fretta sono inciampato e ho rovesciato i caffè che avevo in mano addosso a Niall Horan. Lui però è stato così gentile, ha chiamato il signor Tomlinson e gli ha detto di essere in ritardo così io ho avuto il tempo di andare a ricomprare il pranzo e lui di sistemarsi. Non ha voluto nemmeno che gli ripagassi i vestiti e in più mi ha dato i soldi per il pranzo. Dopo l'ho rincontrato in ufficio, mi ha salutato e mi ha sorriso! Si é ricordato persino il mio nome!! Sono così felice!".
"Niall è davvero un bravo ragazzo, lo conosco bene" Harry rimane un po' interdetto dalle parole del vigilante ma non riesce a chiedergli niente perché la sua metro arriva con un tempismo perfetto ed è costretto a salire.
"Grazie e buonanotte!! Non so nemmeno il suo nome" l'uomo ascolta le parole di Harry ma non risponde, si limite a salutarlo con un cenno e a sorridergli da lontano.

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