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"Harry adesso mi dici che cazzo hai combinato" il pugno di Niall che si infrange sulla scrivania fa saltare il ragazzo che alza lo sguardo verso di lui aggiustandosi gli occhiali da vista sul naso.
"Che cosa ho fatto?" Lo scrittore alza gli occhi al cielo
"Smettila di fare l'ingenuo quando non lo sei!! Che cazzo è successo per farti dire quelle parole a Louis, ieri? Mi ha appena raccontato cos'è successo e le cose assurde che gli hai detto"
"Gli ho detto la verità, questa è la mia vita e voi non potete decidere per me. Non potete costringermi a fare qualcosa che non voglio. Se a me va bene continuare a lavorare con Tomlinson junior non sono problemi vostri"
"Harry, noi ci preoccupiamo per te. Vogliamo che tu stia bene"
"Infatti io sto bene" Niall sospira e si siede di fronte ad Harry prendendogli le mani fra le sue.
"Avevamo detto che ti saresti lasciato andare e ti saresti fidato di me e Louis. Sai che se c'è qualcosa che ti preoccupa puoi parlarmene, puoi dirmi tutto, non lo dirò a nessuno" Harry per un attimo è tentato di parlargli e di confidarsi con Niall ma alla fine ripensa alle parole di Margaret e scuote la testa.
"Non c'è niente che non va, dovete solo farvi gli affari vostri. Lasciatemi in pace e basta!".
"Bene, ma non venire a piangere da me quando le cose andranno male e non lamentarti di essere solo!!".
***
"Niall secondo me sei stato troppo duro con lui, sai com'è fatto" il giovane scrittore alza gli occhi al cielo e sbuffa
"Louis tu sei troppo buono, Harry ha bisogno di una scossa"
"Secondo me invece no, più lo forziamo a parlare e più è peggio.. e poi non ha tutti i torti, noi non possiamo costringerlo a procedere legalmente se non vuole"
"Possiamo guardarlo mentre si rovina la vita?!" Louis sospira e appoggia il contratto di Harry sulla sua scrivania
"Comunque l'avvocato stamattina mi ha ridato il contratto e ha anche finito di visionarlo. Mi ha detto che l'unica cosa che si può fare è procedere legalmente ma con il rischio, al 90% che Harry perda la causa visto che è stato lui a firmare. Dovremmo solo provare che è stato costretto a farlo ma per quello ci servono prove concrete che noi non abbiamo"
"Tanto questo non serve più a niente adesso, giusto?!"
"Niall, te l'ho detto, non possiamo costringerlo a fare qualcosa che non vuole".
"Non possiamo fare niente ufficialmente, ma mi prometti che cerchiamo di capire per conto nostro cosa sta succedendo?"
"Certo, sono discreto mica stupido. Ho capito anche io che c'è qualcosa sotto e voglio capire che succede. Mi ha esplicitamente detto che devo stargli distante, quindi lo terrò d'occhio da lontano, tu invece cerca di fare di più" Niall sorride e batte le mani sotto lo sguardo severo di Louis
"Che stai facendo?"
"Sono felice perché questo è tutto materiale utile per il mio libro"
"Che libro?"
"Il mio nuovo libro, stavolta ti farò concorrenza e venderò più di te" Louis ride e scuote la testa
"Scriviamo due generi diversi, tu parli di zombie e creature orribili" Tomlinson lo prende in giro e il giovane srittore mette il broncio
"Sei solo invidioso, mr Tomlinson! Tu non sapresti scrivere di zombie e creature fantastiche, io invece so creare anche romanzi d'amore, molto più belli dei tuoi e ne avrai la prova quando uscirà il mio nuovo libro"
"Stai davvero scrivendo un nuovo libro?"
"Diciamo che per ora sto prendendo appunti, penso che ci vorrà un bel po' prima che assembli tutte le cose e che diventi un vero libro"
"Niall, quando parli ci vorrebbe l'interprete perché non ti capisco" Niall sbuffa alzando gli occhi al cielo
"Non capisci perché sei antico e non apri la mente. Pensa che sei proprio tu, in parte, che mi stai aiutando a scrivere il mio prossimo libro" Louis alza un sopracciglio e lo guarda ancora senza capire.
"Contento tu.. poi mi spiegherai in maniera più comprensibile e probabilmente capirò".
***
Margaret si sente davvero tanto in colpa, soprattutto dopo aver sentito la chiacchierata fra Louis e Niall, era appostata davanti alla porta dello studio di Louis, incerta se entrare o meno, alla fine se n'è andata senza farsi vedere. Non doveva dire quelle cose ad Harry e in realtà non le pensa davvero, voleva solo vendicarsi di Louis in qualche modo, ma anche proteggerlo dal sentimento che il suo ex marito sta iniziando a provare per il ragazzino. Lei lo conosce e sa che Louis prova molto più di quel che dice e anche molto più di quello che si immaginava, ne è sicura. Cammina verso il primo caffè che si trova davanti, sospira un po' di caldo fra le mani perennemente fredde e si alza il colletto del cappotto fin sul viso, l'altro giorno ha perso la sciarpa e non sa dove possa essere.
"Buon pomeriggio signora, cosa le porto?" Un cameriere raggiunge subito il tavolo di Margaret e la donna non deve nemmeno perdere tempo a scegliere, sa bene cosa vuole. Una tisana è ciò che le serve per scaldarsi
"Una tisana e qualche biscotto da tè, per favore"
"Torno subito" il ragazzo lascia il tavolo e Margaret prende il cellulare dalla borsa, vorrebbe mandare un messaggio ad Harry e anche a Louis. Probabilmente quest'ultimo non si merita le sue spiegazioni ma le deve al ragazzino che non si merita ciò che lei gli ha detto. Harry si è allontanato da Louis per le accuse che la donna gli ha mosso, ingiuste fra l'altro.
"Margaret?" Margaret alza il viso verso la voce che l'ha chiamata e si trova davanti il signore in uniforme dell'altro giorno. Stavolta è in abiti civili e le sorride incoraggiante.
"George, giusto?"
"Si, proprio io. Posso?" Indica la sedia accanto a lei e si siede dopo un segno positivo.
"Il destino ci ha fatto incontrare e adesso ritrovare. Quante possibilità c'erano di ritrovarsi ancora?" Margaret crede nel destino e adesso sentir parlare di ciò le sembra strano, nessuno delle persone che conosce crede nel destino, nemmeno Louis.
"Io credo nel destino, ma stavolta non so se si può parlare di ciò"
"Io sono un militare e non dovrei crederci.."
"Però lo fa"
"Si, credo fortemente nel destino" il cameriere arriva, porta la tisana e i biscotti a Margaret e prende l'ordinazione di George
"Quindi lei è un militare"
"Si, sono un generale dell'esercito britannico" la prima cosa che Margaret pensa è 'cavolo'. Generale è la massima carica dell'esercito britannico e ciò significa che George è un pezzo grosso, ed è molto più strano che un militare rigoroso ed importante come lui creda nel destino.
"Wow! Mi sento in soggezione adesso. Non ho mai conosciuto un militare, soprattutto un generale poi"
"Margaret, possiamo darci del tu?"
"Si va bene, credo che si possa fare" i due si sorridono e iniziano a bere le loro bevande, quella di George è appena arrivata.
"Cosa fai nella vita, Margaret?"
"Sono una scrittrice"
"Oh! Adesso sono io a sentirmi in soggezione".
"Non devi, cosa fa un generale dell'esercito britannico a zonzo per la città?"
"Il giorno che ci siamo scontrati per caso ero appena tornato da una missione in Libano, sono stato fuori per quasi un anno. Pensa, sei stata la prima persona che ho incontrato appena tornato in città"
"Libano?! Non è pericoloso?!"
"Nah, il Libano è una zona 'tranquilla' paragonata all'Afghanistan e agli altri paesi invasi dalla guerra"
"Il tuo dev'essere un lavoro davvero pericoloso, non hai mai paura?"
"No, sono trentasette anni che faccio questo lavoro e non ho mai avuto paura. Mi sono arruolato che avevo 18 anni, appena finita la scuola e poi ho proseguito gli studi sotto l'esercito per ambire a cariche sempre più alte. Per me più che un lavoro vero e proprio è sempre stata una missione, ho 55 anni e se penso che fra un po' andrò in pensione mi dispiace davvero, mi sentirò più vuoto e più solo"
"Io ho 50 anni, siamo quasi coetanei" dopo aver pronunciato queste parole si sente tremendamente stupida, peggio di una ragazzina.
"Questa è la cosa più stupida che potessi dire, scusa. Se mi sentisse Louis mi prenderebbe in giro a vita" George si lascia andare ad una risata cristallina e scuote la testa.
"Louis?"
"É il mio migliore amico, il mio ex marito e non ci parliamo da qualche giorno"
"Penso che tutto si può chiarire se c'è la volontà. Io sono vedovo da circa 10 anni ormai e se potessi tornare indietro direi a mia moglie tutte le parole che non le ho mai detto". Si ritrovano così a parlare di tutto, come se si conoscessero da una vita, al tavolino di una caffetteria mangiando biscotti e sorseggiando tisane, sentendosi entrambi meno soli.
|angolo di bi|
Mi rubo due secondi del vostro tempo, innanzitutto perché voglio dirvi Grazie, lo so, sono ripetitiva ma per me è davvero importante vedere l'interesse che sale capitolo dopo capitolo, considerando che questa è la ff su cui credo di meno, quindi davvero grazie e poi con i vostri commenti mi fate ridere e mi fate compagnia in questo momento strano e difficile per tutti noi e per il mondo intero. Vi voglio bene davvero bene ❤.
Un'altra cosa da dire, anche se a volte i personaggi vi sembrano senza criterio o senza cuore, aspettate prima di giudicare, c'è una spiegazione a tutto, anche al comportamento assurdo e NON GIUSTIFICABILE di William. Per quanto riguarda Louis invece è un personaggio serio, equilibrato e riservato ma ha a cuore il bene di chi gli sta intorno e se non si è ancora mosso verso il figlio è per tutelare Harry che al momento sembra avere le 'mani legate', qualsiasi azione legale gli si ritorcerà contro, per questo Lou deve andarci cauto ma non è mancanza di attenzione o interesse, ve lo assicuro. George è un personaggio che mi piace tanto, appena entrato in scena con una storia bella e solida alle spalle, un presente da generale e... il resto lo scoprirete. Tutto ciò che scrivo non è caso, c'è studio e tanto ragionamento dietro, abbiate fiducia in me ❤.
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