Capitolo 9

"Come stai?" Chiedo dopo alcuni minuti di silenzio.

"Umh bene grazie, grazie davvero." Parla ma il suo sguardo è fermo su un punto indefinito della camera. Sinceramente non so che dirgli, non vorrei metterla a disagio, e quindi cerco di fare delle domande facili.

"Come ti chiami?" Faccio la prima domanda che mi passa per la testa.

"Olivia tu?" Risponde, il suo sguardo finalmente si sposta su di me, ha completamente il trucco colato dal pianto, la maglia è un po' strappata e non porta nè calze nè jeans, sto pensando a milioni di cose che le possono essere successe, ma non voglio sbagliarmi.

"Kimberly." Dico con un sorriso amichevole. "Come mai hai suonato il campanello alle tre di notte?" Chiedo un po' incerta.

"Emmh io... scusa non volevo disturbarti...emmh se disturbo-" Non gli lascio continuare la frase vedendola a disagio e che gioca con le sue dita.

"No, tranquilla, non disturbi ma..." Stavolta lascio anch'io la frase in sospeso non sapendo come continuare, vorrei sapere la verità sul perché si è presentata qui alle tre di notte, potrebbe essere una ladra oppure si è presentata per altri problemi. Non so nè come iniziare un discorso nè come finirlo, ho paura di dire la cosa sbagliata, forse perché a me lo dicono tutti, quindi ho paura di farlo anch'io con lei. Ho la testa che va a mille ma non arriva a una conclusione per chiederle qualcosa.

Il campanello suona di nuovo, sposto gli occhi sulla ragazza vicino a me, sta tremando mentre si stringe a sé. "Ti prego non dirgli che sono qui, farò qualsiasi cosa in cambio ti scongiuro." Dice mentre le lacrime iniziano ad uscire si nuovo dai suoi occhi, sta tremando e anche il mio letto con lei, è davvero spaventata è lo si capisce.

Mi alzo e vado ad aprire prima che si alzi mia madre con una ciabatta in mano per uccidere qualche bambino, sicuramente lo potrebbe fare, lei è peggio di Olimpia che voleva uccidere con la carta igienica un ragazzo di 14 anni perché gli aveva chiesto di uscire con lei, mi ricordo la faccia terrorizzata del ragazzo quando mia cugina gli disse che gli avrebbe messo la carta igienica in bocca finché lui non respirasse più, io cercavo di tenere mia cugina, per fortuna è arrivato Gabriel se no sarebbe finita male, anche se non posso dire che a lui sia andato bene, il giorno dopo mia cugina gli ha fatto uscire il sangue dal naso, dandogli un pugno, ed è stata sospesa per tre giorni.

Apro la porta è vedo un uomo sulla 40/50 anni, mi fissa sulla soglia della porta e si lecca il labbro. "Mi scusi signorina, scusi per l'orario, ma per caso ha visto una ragazza della sua età, con solo una maglia addosso?" Chiede alzando le sopracciglia, i suoi occhi vagano al interno della casa e poi si fermano di nuovo su di me, è inquietante il modo in qui ti guarda, ti mette subito a disagio.

"Mmh no, mi dispiace." Dico cercando di fare la sicura.

"Okay, ma se la incontra mi chiami, questo è il mio numero di telefono- dice porgendomi un foglietto con vari numeri scritti sopra.- la ragazza in questione è pazza, e la dobbiamo riportare al manicomio, anche solo se la vede in giro cerchi di trattenerla e mi chiami appena può." Dice leccandosi le labbra, il suo sguardo non incontra mai i miei occhi ma solo il mio seno, e ogni tanto scende sulle mie cosce.

"Certamente." Dico con voce tremante, sono sicura che quel uomo non lavori in un manicomio, sicuramente è lui che ci dovrebbe andare, ha i pantaloni sbottonati, le labbra rosse e guarda altre parti che sicuramente uno che lavora lì non dovrebbe guardare. Al inizio penso a un possibile maniaco, che può aver violentato Olivia, ma non voglio andare a conclusioni affrettate, non voglio incolpare nessuno, chiudo semplicemente la porta ed entro dentro. Per fortuna mia madre non si è svegliata, quindi un punto a mio favore.

Quando entro nella mia camera trovo la ragazza ancora che piange e trema, mi guarda, ma non parla.

"Era un uomo che ti cercava, l'ho mandato via dicendo che tu non eri qua."

"I-io tolgo subito il disturbo... emmh grazie di tutto... mi potresti fare un ultimo favore?" Chiede balbettando.

"Certo, se posso." Dico incerta.

"Mi puoi prestare il tuo telefono faccio una chiamata veloce." Dice tremando ancora, stavolta per il freddo però. Glielo passo quasi subito, e le prendo una coperta.

Inizia a comporre il numero, e più il numero va avanti scritto da lei, più sullo schermo compare la scritta Gabriel. "Tu hai il numero di Gabriel? Lo conosci?" Dice spalancando gli occhi.

"Ummh Gabriel viene nella mia classe, ho il suo numero per il gruppo whatsapp della classe." La guardo stranita, vorrei sapere cosa c'entra Gabriel in tutto ciò? perché dovrebbe chiamare proprio lui a quest'ora della notte? Forse è un parente? Sorella? Amica? Non so cosa pensare, lei annuisce e parte la chiamata, appena Gabriel gli risponde lei sorride, ha messo in viva voce cosi lo sento pure io.

"Kim? COSA CAZZO CHIAMI A QUEST'ORA DELLA NOTTE? SEI IMPAZZITA?" La sento gridare.

"Gabriel sono io Olivia." Risponde Olivia prima che lui chiuda la chiamata.

"Olivia? Ma cosa?! Qui c'è scritto il nome di quella." Borbotta.

" Gabriel senti, è successo di nuovo, menomale che Kimberly ha aperto, se non fosse per lei..." lascia la frase in sospeso mentre si morde il labbro.

"Cazzo, Roxy." Sento dire da Gabriel, Roxy? Che c'entra lei adesso? "Come stai? Ti ha fatto del male? Ti ha toccato?" Lo sento chiedere.

"Sto bene, e anche Roxy sta bene, per fortuna si trova da Olimpia. Comunque mi potresti venire a prendermi?!"

"Passami Kim." Dice serio Gabriel. Lei mi passa subito il cellulare mentre io guardo stranita il telefono.

"P-pronto?" Dico balbettando e indecisa, è la prima volta che lui chiede di parlare con me.

"Kim puoi ospitare Olivia? Può dormire da te? Domani passo a prenderla io prima di andare a scuola." Per la prima volta Gabriel è dolce con me, non mi ha dato un ordine, ma me lo sta chiedendo, il mio cuore fa i salti di gioia, forse può essere cambiato grazie a Olivia e magari mi può lasciare in pace.

"Certo, può stare a dormire qui, ma non venire prima delle sette del mattino." Dico mentre lo sento che ridacchia.

"Non mi alzerei mai alle sette del mattino, non sono pazzo." Dice, sorrido alle sue parole. "Kim." Lo sento dire prima che io possa chiudere la chiamata.

"Si?"

"Grazie." Per la prima volta mi sta ringraziando, per gli altri potrebbero valere davvero poco, ma per me è moltissimo, il mio cuore fa i salti di gioia, ho sentito il sollievo nella sua voce quando ho detto che Olivia può stare da me, quello che sto facendo vuol dire tantissimo per lui. Io invece ho mille domande per la testa, vorrei sapere cosa è successo? Cosa sono Gabriel e Olivia. Ma credo che solo i fidanzati sorridono così con un solo ciao, e ho sentito la voce di Gabriel farsi dolce quando ha sentito quello di Olivia. Tra loro due sicuramente c'è dell'amore. La guardo, lei è molto più rilassata e sorride guardando un punto indefinito della camera.

Spazio autrice
Allora come va? Vi piace il capitolo? Chi è davvero Olivia? Come mai Gabriel è diventato così grazie a lei?

Okay dopo queste domande vi voglio dire che sto scrivendo una storia con Blackcatisawitch poi tra poco uscirà un nuovo libro il nome non è specifico, ma sarà o scommessa criminale oppure la seduzione del criminale la scriverà -Gabriel-9 vi consiglio di passarla a leggere quando la pubblicherà, poi vi volevo chiedere di seguirmi così vi aggiorno dicendo quando sarà il prossimo aggiornamento.

Okay ho finito di rompere. Ciaooooo.

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