Stella
Giovedì. Mi sembrava strano cambiare giorno, d'altronde era da più di un mese che solo di venerdì mi presentavo al cinema, ma smisi di farci caso quando varcai lo soglia dell'entrata dell'edificio.
Una gittata d'aria calda proveniente dai termosifoni mi arrivò dritta in faccia mentre mi spostavo a destra e a manca per vedere se alla postazione era presente la mia Belle, ma come immaginavo non c'era. Il cinema avrebbe aperto sì e no dieci minuti dopo, quindi mi sarei dovuto sbrigare a parlarle.
Mi diressi verso la sala: era lì che Molly - la sua collega - mi aveva indicato di andare.
La vidi da lontano fra una fila e l'altra di sedili rosso bordeaux che guardava verso il basso. Concentrata su ciò che stava facendo, non si accorse nemmeno che mi ero avvicinato a tal punto da sentirla imprecare sottovoce.
"Hey, non si dovrebbero dire parolacce" m'intromisi nel suo monologo di rabbia. Forse stava cercando quei maledetti pop corn al caramello che non poteva sopportare.
Si voltò verso di me e anche se leggermente sorpresa non si scompose come mi sarei aspettato: fece spallucce e tornò a lavoro.
"Senti... Belle, mi dispiace tanto" mormorai così piano che probabilmente non mi aveva neanche sentito. Infatti, rimase interdetta come se non avessi detto niente. Non capii se non mi avesse udito o se mi stesse ignorando per vendetta, perciò ripetei.
"Ho capito, Jack. Non serve che tu lo dica due volte" rispose infastidita senza guardarmi. L'effetto di quelle parole fu immediato: ebbi la sensazione di sentire il cuore accartocciarsi come fosse carta. Ma la rabbia sostituì presto il dispiacere.
"Almeno degnati di girarti, accidenti!" Mi lasciai sfuggire, pentendomene subito. Soffrivo nel vederla così indifferente nei miei confronti, ma avevo un tremendo bisogno di sentirla. Arrabbiata, irritata, annoiata, felice, distratta, ma dovevo avere un riscontro da parte sua.
Si voltò e vidi un che di furente nei suoi occhi chiari, quindi tacqui.
"Senti, prima porti tutte quelle ragazze nel posto in cui lavoro e poi arrivi ubriaco, e provi pure a baciarmi! Te l'ho già detto una volta. Se vuoi ancora far parte della mia vita, devi tenere le distanze. Ti voglio lontano da me, Jack" disse tutto d'un fiato.
"Ma ci sto provando"
"Beh, provaci di più!" Ribattè alzando la voce, che rimbombò nella grande sala.
Preferii fare dietro front.
Non volevo farmi sgridare da nessuno, tanto meno da lei.
Offeso e ferito nell'orgoglio, me ne andai a passi svelti e lunghi e con le mani nel tascone della felpa senape.
Quando arrivai alla porta della sala, però, notai la presenza di Stella Maxwell. Voleva che le stessi lontano? Bene Belle, ti darò pane per i tuoi denti pensai mentre mi dirigevo verso di lei, pronto a flirtare.
"Stella!" La salutai non appena fui abbastanza vicino al suo gruppetto di amiche. Non ne sopportavo manco una.
Si girò verso di me e dopo aver realizzato che avevo chiamato proprio lei, mi rivolse un sorriso enorme. Era la ragazza più attraente delle quattro, ma prima o poi avrei portato anche loro ad uno dei miei appuntamenti, con una buona dose di alcool in corpo probabilmente.
"Che ne dici, guardiamo il film insieme?" Ammiccai con un occhiolino. Vidi la biondina sciogliersi e chiedere alle ragazze se a loro stesso bene, e annuirono contente per l'amica. Non me ne fregava niente del biglietto, avrei fatto uno strappo alla regola.
"Assolutamente sì! Solo non pensavo che ti piacessero film come Single ma non troppo, ma sarà romanticissimo!"
Ah, sospirai interiormente, cosa non si fa per amore.
Tornai indietro mano nella mano con l'esaltata e mi accorsi che Belle stava guardando in cagnesco la ragazza accanto a me, perciò osai: portai la mano dietro la schiena di Stella in modo da circondarla.
La mora ridusse gli occhi a due fissure strette.
Ben ti sta.
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