Naomi
Mi asciugai la fronte col braccio.
"Emily?"
"Sì? È dentro?"
"Quasi"
Diedi un'ultima spinta e finalmente ci riuscii.
"Ecco fatto. Il tubo è a posto, dovrebbe funzionare" dissi alzandomi dal pavimento. Aprii l'acqua del lavandino, che iniziò a scorrere normalmente.
Mia sorella maggiore tirò un sospiro di sollievo.
"Bene, non avevo voglia di chiamare l'idraulico. Non ho tanti soldi da parte per pagarlo" ammise legandosi i capelli castani in un'alta coda di cavallo.
Annuii e andai in camera mia a sistemarmi. Mi stirai con le mani la maglietta bianca e mi tirai sù i jeans. Quel giorno avrei dovuto riparare ai miei errori. Avevo avuto una settimana per pensarci: non potevo perderla così.
Salii sulla moto dopo essere uscito di casa e sfrecciai fino al cinema, dove parcheggiai ed in seguito entrai. Belle era lì, sembrava che mi aspettasse. Ci guardammo e fu un attimo: corse verso di me, spalancò le braccia e fece aderire i nostri petti. Annusai il profumo dei suoi capelli, e rapito da esso, la guardai negl'occhi.
Le nostre bocche si avvicinarono l'una all'altra, ma a un millimetro dalla sua, sentii un rumore.
Un clacson.
"Hey idiota, guarda dove vai!"
"Mi scusi" mormorai da sotto il casco.
Ero ancora in strada e nulla di tutto ciò era successo, ma devo ammetterlo, sarebbe stato fantastico.
Spensi la moto e mi spettinai il ciuffo castano scuro, finendo con lo spingere il campanello di una delle tante ragazze che avrei avuto l'onore di frequentare.
"Jack" disse sorridente, aprendomi la porta allegramente.
"Naomi. Sei pronta?"
"Sono nata pronta zuccherino"
Roteai gli occhi e l'aspettai mentre si metteva la giacca di denim, la feci salire dietro di me sulla moto e ci dirigemmo al cinema.
Non appena entrai, vidi che Belle non c'era. Strano, pensai. Dovrebbe essere in turno a quest'ora.
Andai dalla sua collega e le chiesi dove fosse.
"Oh, Belle ha la febbre. Ha chiamato qualche ora fa per avvisare"
"Ah" mi limitai a rispondere, deluso.
Naomi mi annunciò che sarebbe andata in bagno, quindi rimasi alla cassa con la trentenne.
"Jack" mi richiamò.
"Dimmi"
"Ho capito, sai? Non penso che ti piaccia venire al cinema per tutti quei film. La maggior parte neanche ti interessano probabilmente" disse, appoggiando i gomiti al bancone, "vieni per Belle, vero?"
Mi sentii le guance avvampare e abbassai lo sguardo imbarazzato, senza sapere che dire.
"Lo prendo per sì. Senti. Ti dò una mano dato che mi fai tenerezza. Lei arriva alle cinque del pomeriggio di venerdì, ma il giovedì si ferma per un controllo: si assicura che la sala non sia sporca e che non siano state rovinate le sedie. Vieni la settimana prossima" sorrise.
Mi sentii un centinaio di fuochi d'artificio scoppiare nello stomaco e non seppi come ringraziare quella donna gentile, che aveva compreso i miei sentimenti.
"Ci sarò" le fui grato.
Naomi uscì dal bagno, e mi portò a braccetto fino alla sala in cui avrebbero mostrato "Cinquanta Sfumature di Grigio".
Guardai male Naomi. Sapevo benissimo dove voleva arrivare la biondina.
"Salvami" mi voltai verso la donna, che ridacchiò.
Non era per niente divertente.
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