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Luogo: terra, casa di Richard Jackson
Ore:8,52 a.m.
Richard Jackson, sedici anni, fisico asciutto, decisamente basso, un ciuffo di capelli castano chiaro e due vispi occhi verdi (ora più rossi per il sonno), si alzò dal letto. Era preoccupato e non sapeva perché. Ci pensò su un attimo;
-La scuola!!- disse con il terrore in volto. Si mise a sedere sul letto e si prese la testa fra le mani, cominciando a strofinarsi gli occhi ancora gonfi di sonno. Giusto quando c'era il nuovo prof di matematica...pensò. Si alzò in fretta e andò in bagno: si sciacquò la faccia, si lavò e si mise una vecchia camicia a quadri rossa, un paio di jeans scoloriti e strappati sul ginocchio destro e un paio di Converse nere anch'esse scolorite. Prese lo zaino sulla sedia della scrivania e si incamminò verso l'edificio che odiava più di ogni cosa. Per lui, la parola scuola, equivaleva ad un misto di brutti voti e lezioni di matematica arabe. L'unica cosa in cui eccelleva era la chimica: insieme ad un altro paio di suoi compagni con cui parlava poco o niente era il migliore del suo corso. In particolare era molto bravo a calcolare la densità del ghiaccio, lo spostamento annuale della sabbia nel fondale marino, la velocità di uno tsunami(ovviamente era sempre diversa) e altri derivati "marini".
Davanti alla porta della scuola, ad aspettarlo, c'era Brice Hendrix, con il suo gruppetto di sociopatici asociali, che si divertivano a prendere i secchioni e tormentarli, anche facendogli cose abbastanza cattive. La loro mossa preferita era appendere per le mutande agli armadietti le persone e poi lasciarli lì per almeno due ore.
-Guardate, è arrivato il Neon. Che ci fai qui cretino?- disse Hendrix con un ghigno da ebete in faccia.
-Levati Brice, sono in ritardo- gli rispose Richard con sguardo duro.
-Tranquillo, il prof comprenderà il motivo di questo piccolo contrattempo..- ribatté Brice insistente.
-Sì Neon, vogliamo farti compagnia- disse ridendo Harley Maxwell, un altro idiota che faceva da spalla a Brice.
-Smettetela di chiamarmi Neon- disse bruscamente Richard. Non sopportava il fatto che lo chiamassero Neon, ricordandogli del grosso neo ovale presente sulla sua guancia sinistra. Non era bruttissimo, ma era la sua pecca più grande nel farsi nuovi amici o, peggio, trovarsi una ragazza. Richard pensava a queste cose mentre Hendrix lo prendeva in giro con aria canzonante.- Ciao a tutti io sono Neon, ho preso il treno per la città degli idioti...- cantava con aria da ebete incitato dai suoi amici. Quando vide che non aveva l'attenzione di Richard, disse: -Ehi, Neon, a che stai pensand...sock!!-
Il bullo cadde a terra stordito; -Vi ho detto di NON chiamarmi NEON.- puntualizzò Richard. Brice si rialzò quasi subito con l'aiuto dei suoi "amici". -Adesso ti uccido Neon!!- urlò. Avanzava a passo lento e drignando i denti, mentre Richard alzava il pugno per sferrare un altro colpo.
-CHE SUCCEDE QUI?- Il preside Franklin piombò in cortile con passo autoritario. Brice e i suoi se ne andarono correndo e Richard rimase fermo dov'era con il pugno in aria.
-Ti ho visto sai, Jackson? Come ti è venuto in mente di...bah, lasciamo stare. SEI IN PUNIZIONE PER UNA SETTIMANA! Ti aspetto nel mio ufficio domani dopo la scuola!!-
-Certo...ho capito...a domani...- bofonchiò Richard a testa bassa.
-Sarà meglio per te che venga! E adesso entra, sei in ritardo più che inoltrato!!- concluse il preside guardando torvo l'alunno.
SPAZIO AUTORE:
Scusate se il capitolo è un po' noioso, ma ci devo prendere la mano! Ho in mente una trama piuttosto bella, spero il libro vi piaccia e ci vediamo appena posso con un nuovo capitolo!!
Sergio_Bruno08
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