26. Ti ho presa.
Avete presente quel momento in cui ci si rende conto di quanto si è fortunati, in cui ci si accorge che si ha una bella vita e che i voti in realtà non contano poi così tanto?
Quel momento è più o meno quando ti ritrovi al centro di un'arena e la tua vita dipende dal misero arco che si ha tra le mani.
Fui lasciata cadere sulla sabbia e tossicchiai. Percy e Will mi corsero subito incontro e aiutarono il mio corpo stanco ad alzarsi. Li abbracciai entrambi e mi sollevarono, affinché arrivassi alla loro altezza.
"Dei, siete vivi!" Urlai senza fiato, mentre le lacrime sgorgavano ininterrottamente.
"Il momento dei saluti è terminato, mi dispiace davvero tanto. - Rise amaramente Nico, dalla cima della terrazza. - Ora, Aura, scegli la tua arma."
Una coppia di soldati entrò dalla porta alle mie spalle portando un'asse sopra la quale giacevano diversi tipi di armi. Le passai una ad una, fino a quando i miei occhi puntarono qualcosa.
"IDIOTI! - gridò il figlio di Ade, rosso in viso. - Le avete proposto un arco?!" Sorrisi tra me e me per la svista dei due semidei: non sapevano chi avevano davanti.
"È una figlia di Ade, non può saper tirare con l'arco!" Provò a difendersi uno dei due, indicandomi.
"Voi non capite, lei non è solo... Oh cazzo! - Sbraitò di rimando, sbattendo il pugno sul parapetto e sbucciandosi le nocche. - Toglietelo immediatamente."
Ma io fui più veloce, e afferrai l'arco, caricandolo e puntandolo contro i soldati. In tutta risposta, si allontanarono, quasi impauriti e io mi volsi verso i due ragazzi che condividevano il mio stesso destino.
"E ora, diamo il via alle danze!" Annunciò il moro aprendo le mani. Mi avvicinai ai ragazzi e mi preparai al combattimento. Non sapevo cosa aspettarmi e tremavo leggermente, ma nelle vene mi scorreva adrenalina. Il ginocchio aveva improvvisamente smesso di farmi male e qualcosa dentro di me mi suggeriva che c'era di mezzo uno zampino divino.
Dal portone di fronte a noi entrarono dei ragazzi in armatura, armati chi di lancia e rete, chi di spada e scudo. In poco tempo ci circondarono e io, Will e Percy ci ritroviamo schiena contro schiena.
"Qual è il piano, capo?" Chiese Will a Percy, senza smettere di tenere d'occhio il piccolo esercito che ci circondava.
Il figlio di Poseidone respirò a fondo, riflettendo. Avrei voluto dirgli di trovare una soluzione in fretta, perché il tempo stava ormai scadendo.
"Aura, dove siamo? - chiese poi. - Sento il mare."
"Siamo su un'isola, perché?" Risposi in fretta. Un sorriso di sfida apparve sul viso di Percy.
"Al mio tre, ci dividiamo. Aura, arrampicati più in alto che puoi, così da avere una vista migliore e poter mirare meglio. Will, anche se hai l'arco, cerca di combattere a terra. A differenza di Aura, tu hai svolto gli addestramenti al Campo, e ho bisogno di te. - annuimmo agli ordini di Percy. - Io penso a distrarli."
"Uno..." Mi guardai intorno, alla ricerca di un posto che fosse abbastanza elevato.
"...Due..." Lo trovai: una serie di piccole rocce conducevano sopra il portone alle nostre spalle. Se avessi corso, sarei arrivata lì in pochi istanti.
"... Tre!" Mi voltai e scattai, senza guardarmi alle spalle. Sentii la terra tremare, ma cercai di mantenere l'equilibrio, mentre salivo le prime rocce.
Mi buttai di peso sopra il portone e, aiutandomi con le braccia, riuscii a mettermi in ginocchio. Solo allora portai lo sguardo all'Arena, dove un'onda anomala, si stava riversando sul piccolo esercito nemico. Al centro, Percy rideva soddisfatto, sfoderando la sua spada e preparandosi al contrattacco.
Lo imitai, incoccai la prima freccia e presi la mira. Le parole che avevo sentito quel giorno nel cortile della scuola risuonarono nelle mie orecchie: "Incoccare, mirare, scoccare." Presi un respiro profondo e lasciai andare la corda, seguendo con lo sguardo il tragitto della freccia.
Essa colpì uno dei nemici nella gamba ed egli urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Guardai Percy, che alzò i pollici in segno di approvazione. Sorrisi e ricominciai a tirare.
Il numero di frecce nella mia faretra non diminuiva, ma non ci detti tanta importanza: la mia priorità era sconfiggere il nemico.
All'improvviso voltai lo sguardo verso il terrazzino, alla ricerca di Montgomery, ma non lo trovai. Seguii con gli occhi ogni spalto dell'arena, cercandolo. Avevo un obbiettivo: aggiungerlo alla lista dei bersagli.
"Cosa credi di fare?" Domandò, ridendo amaramente, una voce alle mie spalle. Non feci in tempo e girarmi che due mani mi spinsero in avanti, facendomi perdere l'equilibrio. Urlai, e riuscii ad attaccarmi a un piccolo sperone di ferro.
"Oh, non preoccuparti: non è un salto così alto! Al massimo la tua gamba si spezzerà sotto il tuo peso. - Alzai la testa, verso la voce: Montgomery era accucciato di fronte a me. - Non avresti dovuto rifiutarmi, avrei potuto salvarti da questa situazione, lo sai?"
"Cosa vuoi da me, eh?" Gli chiesi con quel poco di fiato che avevo.
"Fartela pagare, ovviamente." Il suo piede si spostò sopra la mia mano e iniziò a premere contro di essa. Liberai un gemito di dolore, ma cercai di resistere il più possibile.
"Fatti salvare dal tuo fidanzatino." Sputò fuori le parole il ragazzo, calciandomi via la mano con un colpo secco.
"Percy!" Urlai, mentre cercavo con la mano altri appigli a cui attaccarmi. Alla disperata ricerca di essi, non mi accorsi neanche di essere arrivata quasi a terra. Chiusi gli occhi, aspettando l'impatto con il suolo, che non avvenne. Due braccia mi bloccarono e mi strinsero forte.
"Ti ho presa, principessa." Aprii gli occhi e mi trovai a pochi centimetri dal volto di Percy.
Aveva un taglio sulla guancia e qualche graffio. In quel momento non mi importò più del luogo o della situazione in cui ci trovavamo. Coprii la distanza che separava le nostre labbra e lo baciai.
Capii allora che, qualsiasi cosa fosse successa, lui sarebbe sempre corso da me, e io da lui.
Sono tornata!
Ho fatto un paio di calcoli sulla struttura della storia e ora so come proseguire senza che diventi noiosa o altro.
Sto anche pensando se farla diventare una saga o se lasciare un libro solo, ma questo lo deciderò più avanti nella storia.
Ciao!❤
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