Capitolo 20 - Voci all'unisono
Sto ancora guardando il moro dritto in quelle iridi color occhio di tigre, quando la sua voce mi informa di non aver mai baciato nessuna ragazza prima d'ora. Prima di me.
Banalmente mi scappa un sorriso e, se fossi meno razionale, mi verrebbe davvero impossibile credere alle sue parole; ma poi ripenso a quello che ha dovuto passare, a quanto abbia potuto soffrire per le prese in giro dei suoi coetanei quando era a scuola, e dico a me stessa che la cosa non è poi così improbabile.
Il suo sguardo, che brilla nel mio, è quello di chi ha appena condiviso qualcosa di enorme, di ancora più grosso della verità sulla sua malattia.
«Sono onorata di essere io la prima, allora» sussurro, avvicinandomi nuovamente alle sue labbra per stringerle tra le mie.
Il suo respiro caldo si fonde completamente con il mio, i ricci ribelli che gli ricadono sulla fronte mi solleticano il viso e mi inducono a sorridere mentre lo bacio.
Sono così felice in questo momento, che dimentico tutto ciò che è successo in questo mese: il mio licenziamento, i farabutti che hanno picchiato Shawn e lo hanno mandato in coma, tutto. Ora ci siamo solo io e lui, e non potrei desiderare altro.
Lo sento staccarsi da me e, a malincuore, riapro gli occhi che avevo precedentemente chiuso per godermi meglio l'ebrezza dei suoi baci.
«Sai cantare?» mi domanda di punto in bianco. Quel quesito mi spiazza un po', perché non saprei davvero cosa rispondere. Diciamo che mi ritengo intonata, ma da qui a dire che so cantare ce ne passa di acqua sotto i ponti...
«Forse, non lo so, perché?»
Shawn mi stringe le mani nelle sue, mi guarda intensamente e le sue corde vocali iniziano a produrre le note di una famosa canzone dei Queen.
«Mama, just killed a man
Put a gun against his head
Pulled my trigger, now he's dead»
Ascolto la sua voce e rimango estasiata, non sapevo sapesse anche cantare, e per di più così bene.
Non so con quale coraggio, ma attacco anche io con la strofa successiva.
«Mama, life had just begun
But now I've gone and thrown it all away» canticchio a bassa voce con un poco di insicurezza e vergogna. Davanti a quegli occhi che mi guardano come Scrat guarda la sua ghianda, non posso che tremare e sentirmi piccola come una formica.
Lui mi accarezza una guancia, e insieme continuiamo a cantare. Quel suo gesto mi infonde coraggio, così decido di alzare il tono.
«Mama, oh oh
Didn't mean to make you cry
If I'm not back again this time tomorrow
Carry on, carry on, as if nothing really matters»
Le nostre voci all'unisono sono qualcosa di pazzesco.
Quando riprendiamo fiato, scoppiamo a ridere entrambi e il mio cuore salta un battito per la gioia che provo in questo istante.
«Sei brava, ti va di tornare a casa mia e provarla tu alla voce e io al piano?» propone Shawn.
E come posso dire di no, se me lo chiede con quel sorriso?
-
Osservo le sue dita muoversi sui tasti con disinvoltura e, non so per quale motivo, la trovo una cosa erotica da morire.
Sarà la sua eccellente bravura, saranno le dita affusolate e sensuali, ma la mia testa non riesce a stare dietro quelle note e infatti mi sbaglio per l'ennesima volta.
«Scusa, scusa, davvero, non sono concentrata. E' che...» inizio a dire.
La musica cessa di riempire la stanza ed io mi sento in colpa per aver interrotto quello che stavamo facendo e a cui lui mi aveva chiesto di partecipare.
«Non fa niente, non siamo a teatro Riley» mormora lui sereno. «Qualcosa ti turba?» domanda in seguito, voltandosi leggermente alla sua destra, verso di me.
Scuoto il viso, ma non sono convinta di quel gesto.
«Sicura? Puoi parlarmi di tutto, lo sai..»
Lo so Shawn, lo so benissimo.
«Ho solo paura di perderti» confesso. «Dopo quello che mi è successo, dopo la delusione che ho avuto in passato, quando si parlava d'amore ci sono sempre andata coi piedi di piombo, ma con te non riesco. Mi hai stravolto l'anima con la tua dolcezza e ora sono qui che non riesco nemmeno a dirti quanto io tenga a te perché mi sto per mettere a piangere» sussurro tra un singhiozzo e l'altro. «Se qualcosa tra noi dovesse andare storto non so come potrei prenderla questa volta, perché ho il brutto vizio di innamorarmi troppo facilmente, anche se non sembra»
Passano secondi di silenzio assoluto, poi due braccia esili mi circondano in un abbraccio caloroso e protettivo.
«Ma secondo te, dopo tutto quello che ci siamo detti, dopo che, finalmente, ho avuto la conferma che anche tu provi lo stesso sentimento che provo io per te, ti lascerei andare?» mi dice all'orecchio. «Io non scappo, anche perché, diciamoci la verità, non potrei nemmeno dato che, al momento, sono in sedia a rotelle e quando non lo sono, cammino come un bradipo» aggiunge facendomi ridere.
Non so se la sua ironia sia dovuta al fatto che voglia consolarmi, o se davvero inizia a vedere la sua condizione fisica come qualcosa di relativo e non importante. Perché per me è così, e vorrei davvero tanto che lo fosse anche per lui.
«Io adoro i bradipi» mormoro sulla sua spalla, prima di allontanarmi quanto basta per avere il suo bellissimo viso nuovamente di fronte.
«Comunque credo che dovresti fare delle cover e metterle su youtube. Le persone devono sapere quanto sei bravo»
Shawn pare pensarci un attimo su.
«Non ci avevo mai pensato. In effetti potrebbe essere una bella idea, però...»
«Però?»
«Lo faccio solo se con me ci sei anche tu, altrimenti niente»
Sto per dire che assolutamente non ci penso neanche, ma poi mi fermo. Osservo il ragazzo di fronte a me e vedo talento allo stato puro, umiltà e bontà d'animo.
Se voglio che lui si ritenga una persona come tutte le altre, penso, allora è bene che esaudisca ogni suo desiderio. Quindi, se ciò che vuole è suonare mentre io "canto", bene, lo farò.
Farei qualsiasi cosa per vederlo felice.
«E va bene» asserisco scoccandogli un bacio sulla guancia per poi alzarmi dallo sgabello e andare a stendermi sul letto a pancia in giù.
Percepisco i suoi occhi su di me e sento le ruote della carrozzina seguirmi, fino a quando il materasso non si abbassa, segno che un altro peso lo ha raggiunto.
Infatti dopo poco mi ritrovo intrappolata tra le sue braccia e ci perdiamo così in una coccola di una tenerezza infinita.
Mi abbandono ai suoi baci e mi perdo nei suoi occhi, ma è solo quando, dopo una mossa troppo repentina, mi ritrovo su di lui, che nella mia testa scatta qualcosa.
E forse anche nella sua, dato che le sue mani, dapprima sulle mie scapole, scendono lentamente verso il mio bacino.
Non è la prima volta che mi ritrovo così con un ragazzo, ma è invece la prima volta che mi ritrovo così con lui, con Shawn, e il fatto che poi i suoi genitori non siano nemmeno in casa, alimenta non poco le mie fantasie.
«Sta per succedere?» lo sento chiedere d'un tratto.
Il suo tono è deciso e più che una domanda, la sua, sembra un'affermazione.
Sta per succedere davvero? è quello che anche io chiedo, ma a me stessa.
E, cazzo, non ci metto molto a rispondermi che sì, sì sta per succedere perché è così che deve essere.
Lo conosco da poco più di un mese, è vero, ma al momento, sopra di lui e con le sue mani sul mio corpo, la cosa non mi tocca minimamente.
Tutto ciò che voglio, ora, è sentire il suo calore e non attraverso due strati di vestiti.
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