Capitolo 5

Note iniziali: in questo capitolo c'è una scena che va leggermente oltre il bacio.
Vi ho avvertiti 😉
Buona lettura!

Dal giorno del nostro quasi bacio non ci parlammo più, nemmeno per insultarci a vicenda, cosa che fece insospettire un po' di persone.
-Come mai Malfoy non ti insulta da qualche giorno?- chiese Ron ingoiando (letteralmente) la sua cena.
-Non ne ho idea...- risposi mangiando distrattamente il mio panino.
-Forse si è stancato-.
-Forse...- e sospirai. Quella sera avrei avuto ancora la punizione con Malfoy e non nascondo che ero abbastanza nervosa.
-Stasera hai ancora quella punizione?-.
Annuii addentando un altro pezzo di pane. -Devo andare ragazzi, ci vediamo in Sala Comune!-.
Corsi via. Quel giorno non avremmo pulito la biblioteca, bensì l'aula di Pozioni; quel pomeriggio c'era stata lezione con i ragazzi del primo anno e i disastri non erano mancati (con le solite lamentele da parte del professore ovviamente).
Arrivai in aula e mi resi conto che lì faceva freschino. Beh, mi dissi, non a caso siamo quasi a novembre .
Aprii la porta e mi accorsi, con sorpresa, che lui era già lì. La cosa più sorprendente però era che aveva già iniziato a sistemare da solo!
-Sei arrivata finalmente- disse sentendomi chiudere la porta.
-Non ci credo, hai già iniziato a sistemare?-.
-Non farci l'abitudine, stasera ho un'altra cosa da fare e prima iniziamo prima finiamo-.
Ovvio che avesse un doppio fine, cosa mi aspettavo? Che tutto d'un tratto cambiasse e si mettesse, sue testuali parole, al livello di un elfo domestico.
-E cosa dovresti fare di così importante?- chiesi appoggiandomi al banco.
-Non sono affari che ti riguardano Mezzosangue-.
-Mi mancavano i tuoi insulti sai?-.
Lo vidi ghignare. -E non ti manca altro di me?-. Iniziò ad avvicinarsi, sempre con il sorriso sul volto.
-Dovrebbe?- chiesi indietreggiando fino ad arrivare contro la cattedra.
-Io dico di sì- e si avvicinò, bloccandomi contro la cattedra.
Sorridendo, alzò una mano che finì per posarsi delicatamente sulla mia guancia. -Forse il mio impegno può aspettare-.
Mi accarezzò dolcemente la guancia, spostando poi l mano nei capelli. Si portò una ciocca vicino al viso, annusandola. -Fragola eh?-.
A quel punto credo di essere arrossita, perché lui disse: -Sì, una bella fragola rossa come le tue guance-
Bene, ora sarei diventata ancora più rossa.
-Ti diverti Malfoy?- chiesi debolmente.
Lui, in risposta, rise. -Non sai quanto- e fece la cosa più inaspettata: mi baciò di nuovo.
Questo bacio, però, era diverso da quello prima: io stavo ricambiando. Non so neanche perché lo feci, è stato un gesto automatico, non dettato dal cervello. Intensificò il bacio, mentre sentivo il suo corpo premere sempre di più contro il mio facendomi piegare all'indietro, facendomi premere il bordo della cattedra nella schiena.
Istintivamente mossi le mie mani e lo strinsi sulla schiena, graffiando la sua camicia. Sentii il suo ginocchio farsi strada tra le mie gambe, mentre la sua bocca scendeva sul mio collo. Strinsi i suoi capelli, mentre mi lasciava una scia di baci umidi sul collo.
Stavo per perdere completamente la ragione, quando si fermò. Ci guardammo negli occhi, entrambi ansimanti.
-Questa cosa non deve uscire da qui ok?- disse e poi se ne andò.
Rimasi sola nell'aula, i vestiti e i capelli scompigliati. Mi presi alcuni minuti per analizzare quello che era successo, ma non riuscii a trovare nessuna soluzione possibile.
Alla fine ripresi a sistemare e tornai in dormitorio, senza dire nulla a nessuno di quello che era successo.
Eppure non mi ero accorta che qualcuno ci stava osservando.

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