Capitolo 4

Due giorni. Due giorni erano passati da quando avevo avuto quel mio "quasi bacio" con Malfoy.
Erano passati due giorni e quella sera dovevamo "scontare" la nostra punizione.
Non so per quale motivo, eppure ero leggermente nervosa.
-Devi scontare la tua pena ingiusta con quel Furetto biondo ossigenato stasera?- chiese Ron.
-Già, non me lo ricordare...- dissi sospirando. Non avevo raccontato a nessuno quello che era successo al Lago, non avevo idea di come avrebbero reagito.
Ginny aveva saputo da Ron che ci aveva trovato in una posizione molto ambigua e aveva cercato di storcermi delle informazioni a riguardo. L'avevo liquidata semplicemente dicendole che avevamo litigato (come di routine) e lui aveva perso leggermente la pazienza.
Quando l'orologio mi avvertì del fatto he fossero le 20.00 mi avviai in biblioteca. Non mi aspettavo di trovare Malfoy, eppure quando entrai nell'enorme sala lo vidi, appoggiato alla parete.
-Siamo in ritardo di due minuti Granger-.
-Senti da che pulpito arriva la predica! Parla quelloche la volta scorsa è arrivato con quaranta minuti di ritardo-.
Sbuffò. -Hai ragione, me lo sono meritato. Dai iniziamo!-.
Fermi tutti! Malfoy, Draco Lucius Malfoy che aveva voglia di iniziare subito a lavorare?? Ok, dovevo essere in qualche strano sogno, non c'era altra spiegazione possibile.
-Come? Inizi a lavorare senza lamentarti? Wow, non me lo sarei mai aspettato da te-.
-Ci sono molte cose che non sai di me, per esempio il mio meraviglioso fascino- e fece un sorriso che, se fossimo stati in una situazione normale, mi avrebbe fatto sciogliere le gambe.
Iniziammo a lavorare: mentre io pulivo i tavoli lui sistemava i libri. Era stato bello l'altra volta vederlo maneggiare con quegli "aggeggi infernali" (così li aveva definiti), ma non ero così sadica da farglieli usare di nuovo.
-Lo so che sono bello, ma potresti lavorare invece di stare a fissarmi?-.
Mi riscossi. Da quanto tempo lo stavo fissando?
-Beh ecco... Ero sovrappensiero....-.
Lui sorrise, avvicinandosi. -Ah sì? E a cosa stavi pensando? A me?-.
-N...No....- risposi indietreggiando istintivamente.
Sentii la schiena battere contro la parete e mi sentii in trappola, io suo corpo imponente mi rendeva ancora più piccola. E essere più piccola voleva dire essere insignificante ed io odiavo non valere nulla.
-Io dico di sì invece- disse con voce suadente.
-Non... Non usare la lettura della mente su di me, per favore-.
-Oh ma io non lo stavo usando. Hai esplicitamente espresso che stavi pensando a me-.
Accidenti. Questo non doveva succedere.
-Che succede se faccio questo?- si avvicinò, lasciando pochi centimetri di distanza tra i nostri volti.
-O questo?- posò una mano sul mio fianco, creandomi un brivido lungo la schiena.
-Oppure questo?- sfiorò le mie labbra con le sue. Rimasi come ipnotizzata da quel contatto, non riuscivo a muovermi, come se mi avesse lanciato un incantesimo.
-A quanto pare ho trovato il punto dolente- disse dandomi un piccolo e casto bacio.
Chiusi gli occhi, beandomi di quel contatto, anche se sapevo che in seguito me ne sarei pentita.
Per il resto della sera non parlammo quasi per niente, la mia mente completamente assente, continuavo a ripensare a quello che era successo.
Quando tornai in dormitorio trovai Ginny sveglia. Era impegnata a far giocare Grattastinchi, ma non appena mi vide si fermò, con la conseguente disapprovazione del felino.
-Devo parlarti, è successa una cosa stranissima. Ma devi promettermi che non uscirà da questa stanza-.
-Promesso- disse mentre mi sedevo sul suo letto.
-Dunque...- parlai tutto d'un fiato -Malfoy mi ha baciata!-.
Rimase a bocca aperta, spalancò gli occhi. -Co...Come? Ho sentito bene? Quel Malfoy ti ha baciata?-.
-Già... È scioccante lo so.-.
-Magari significa qualcosa, magari ha qualche fine...-.
Sospirai. Già, sicuramente c'era qualcosa sotto, com'era possibile che all'improvviso un Purosangue orgoglioso come lui fosse disposto a "infettarsi" con una come me?

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