Resa dei conti

-Vedo che non ti sei fatto problemi a trasferirti. Dai parecchio nell'occhio, sai?- Incominciò Dean, impugnando una pistola ben visibile sotto la giacca marrone. Era stato facile, dopotutto, il paese non era grande, in quel momento non c'era un'anima in giro, e tutti si conoscevano, prestando attenzione ai nuovi arrivati e alle loro abitudini. -Dammi un buon motivo per non spararti in questo momento!- Continuò il Winchester. Robert guardava i tre cacciatori e non osava parlare. -Ti ricordi della nostra amica?- chiese Sam, indicando Jenna -Le hai fatto una cosa bruttissima.- ancora silenzio. Robert stava pensando: bastava prendere un po' di tempo, quella era notte di luna piena. Senza ragionare scattò in piedi e iniziò a correre a perdifiato, sorprendendosi della sua stessa energia: aveva alle calcagna quei due cacciatori e la giovane che l'aveva aggredito... ma non aveva paura.
Non più.

I Winchester e Jenna rincorrevano Robert, zigzagando sul marciapiede, evitando le zone leggermente ghiacciate dal freddo: era pieno inverno e si tremava dalla temperatura bassa. Le strade erano deserte, le finestre del case sbarrate, come se nessuno volesse essere testimone dell'inseguimento in corso. Girarono l'angolo e investirono dalla foga una coppia che li mandò tutti a quel paese, poi Robert si trovò di fronte un muro di mattoni: era andato incontro a un vicolo cieco.

Dean non si perse in chiacchiere e sparò un colpo: il proiettile d'argento sfiorò lievemente la spalla di Robert, facendolo gemere. Sam si stupì della mancata opportunità, ma non fece in tempo a tirare fuori la sua pistola, che si trovò faccia a faccia con Robert: gli era saltato addosso e lo guardava con gli occhi iniettati di sangue. Il contraccolpo fece perdere l'equilibrio a Sam, che urtò Dean facendogli cadere l'arma. Fu allora che Jenna agì. Con una forza che non le apparteneva, la cacciatrice tirò via Robert da Sam e lo scaraventò contro il muro, poi gli saltò al collo, ma Trint aveva capito ogni mossa: con una sola mano afferrò per il collo la giovane cacciatrice. Le prime luci della Luna che stava sorgendo gli davano maggiore forza e coraggio. Dean non perse l'occasione e mirò.
Il cuore di Robert cessò di battere: il Winchester, questa volta, era stato preciso.

Sam, che era stato maldestramente soccorso da Dean, soccorse a sua volta Jenna. La giovane cacciatrice aveva il collo rigato dai lividi, rivoli di sangue scivolavano verso il petto: quando provò a parlare, la voce uscì incrinata, quasi raschiante.
I tre malconci tornarono verso l'Impala, approfittando del buio avrebbero preso il corpo di Robert per cremarlo lontano da occhi indiscreti.

Era l'alba quando le ceneri presero il posto del fuoco e Jenna non si era mai sentita così stanca: era un licantropo particolare se non diventava più energica e potente grazie alla Luna piena. Sam la guardò sorridendo debolmente e Dean gli chiese di andare poco lontano per parlare.

-Direi di...-
-Consideriamo Jenna un'eccezione! Non ha un irrefrenabile desiderio di uccidere. È quasi stata ammazzata per proteggerci!-
-Lo so... papà non esiterebbe un istante...-
Sam lo guardò arrabbiato: -Si dà il caso che lui non ci sia. Se Jenna dovesse mettere a rischio l'incolumità di qualcuno... allora ne riparliamo. Credo che ci abbia fatto capire che non ci tiene a morire o a fare del male. Guardala, se si sentisse in pericolo sarebbe già scappata, non credi?-

Jenna guardò i Winchester e sorrise: in fondo se l'era cavata alla grande in solitaria... soprattutto grazie al loro aiuto.
Odiava l'idea di dover dire loro "addio", si era affezionata ad entrambi, quindi restò immobile e con lo sguardo perso nel vuoto, ricordando e immaginando la sua vita da allora in avanti. Sentiva che i due fratelli non le avrebbero fatto del male e quando vide Sam avvicinarsi a lei con il suo sorriso un po' timido, alla "Sam Winchester", le scese una singola lacrima sul viso e accolse il ragazzo tra le sue braccia.

Sam abbracciò Jenna con amore e delicatezza, era incredibile quanto poco tempo lei aveva impiegato per fare breccia nel suo cuore ancora troppo ferito per la perdita di Jessica. Non ci fu bisogno di dirle qualcosa, lo sguardo aveva già fatto tutto: - Non puoi capire quanto tu mi abbia fatto del bene.- Sussurrò Sam e con la mano sollevò dolcemente il mento di Jenna e le diede un bacio. Se la cacciatrice avesse dovuto descrivere quel momento, avrebbe detto che le labbra di Sam avevano il sapore dell'amore.

Dopo quel dolce attimo anche Dean si avvicinò e le porse una mano: -È stato un enorme piacere lavorare con te. Sei in gamba, non credere a chi ti dirà il contrario. Hai anche fatto tornare il sorriso a Sammy, e questo merita una menzione d'onore.-

Dean sorrise divertito dalla sua battuta, poi si fece più serio: -Adesso le nostre strade, come avrai capito, devono separarsi... noi abbiamo deciso di lasciarti andare. Ci gireremo e mentre saremo falsamente distratti tu dovrai approfittare per andare. Non vogliamo sapere dove ti dirigerà, data la tua... nuova natura. Se nostro padre fosse qui, non... avrebbe esitato. Facendo così non avremo rimorsi e non saremo tentati di ripercorrere le tue tracce. Speriamo tu possa comprendere la nostra scelta.- Jenna lo guardò dritto negli occhi e annuì decisa. -Bene, allora- continuò Dean -Ti auguro il meglio-
Sam le diede un altro abbraccio e le sussurrò quella parola dolorosa: -Addio!-
-Addio, Agatha Christie- concluse Dean.
-Ma alla fine tu almeno hai letto un libro di Agatha Christie?- scherzò Jenna per non piangere.

Dean e Sam risero, per spezzare il clima malinconico che li circondava, poi si voltarono con un sorriso e Jenna, un passo dopo l'altro, camminò lontano, dopo una ventina di passi già non vedeva più i Winchester.

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