XVI - nuovi incontri
Thomas
Lea, quella ragazza, me la ricordo benissimo.
L'avevo vista in una specie di visione e poi prima di svenire in quello schifo di ascensore. Era lei, in tutto e per tutto.
Le tenevo i capelli... perché le tenevo i capelli?
«voi vi conoscete?!» disse qualcuno, un ragazzo bassino con i capelli scuri. Risposi immediatamente con un "sì" anche se non avevo mai visto prima d'ora quella ragazza. Poi mi ricordai dell'evoluzione del suo volto nella mia visione. Da bellissima era diventata orribile, piena di vene nere che pulsavano e occhi vuoti, più scuri della pece. Il pensiero mi scosse provocando un brivido non voluto, avevo ancora impressa la rabbia e la pazzia che provocavano le sue iridi scure, i denti digrignati e i capelli arruffati... capelli, dovevo lasciarle andare i capelli.
La sua voce mi portò alla realtà, aveva chiamato tre persone, un ragazzo nero, uno asiatico e uno piccolino, bel trio.
La vidi allontanarsi e rimasi imbambolato a fissarla finché non notai una cosa: non avevo visto altre ragazze in quel posto, solo lei. Girai su me stesso per vedere se c'erano altre persone del suo stesso sesso, ovvero altre femmine, ma qualcosa attirò la mia attenzione: le mura grigie di dimensioni gigantesche. Erano altissime, come avevo fatto a non notarle prima?
Dalle loro cime cadeva un fitto strato di ereda che non toccava terra e vi erano grosse crepe scavate nella pietra. Ma quello che più mi sorprendeva erano le enormi porte che si erano chiuse minuti fa quando avevo visto Lea che stava sputando l'anima.
Non mi capacitavo di come potessero chiudersi delle mura così grandi e pesanti, tecnologia super avanzata? A vedere dai campi con gli animali, le case rudimentali e l'ammasso di alberi non sembrava poi un posto tanto all'avanguardia... dove mi trovavo?
«si è svegliata la principessina» disse qualcuno. Non conoscendo nessuno ovviamente non avevo la minima idea di chi fosse stato a parlare. Si stavano riferendo a me?
«a me sembra di no, guarda come ci sta fissando! Hey principessa, ci sei?» chiese un altro ragazzo con i capelli ricci e biondi.
«state parlando con me?» domandai, la mia voce era molto diversa da come me la ricordavo... non che io ricordassi qualcosa naturalmente, però mi sembrava differente. Anche quando urlavo in quell'ascensore infernale pareva diversa, saranno state le pareti di metallo a cambiare il suono.
«no con il muro» mi rispose lo stesso di prima. Sentii altri mormorii e ne afferrai solo alcuni, come "ma è scemo?", "ne hanno portato uno rotto" e qualche risata.
Ah, che simpatici.
«lasciatelo perdere, è nuovo ed è normale che si comporti così. Devo ricordarti cos'hai fatto tu il tuo primo giorno, Zart?» disse un altro biondo appena arrivato. Era accompagnato da un ragazzo molto alto, da uno scuro di pelle e da quel cinese di prima. O forse era giapponese, non ne avevo idea.
Quel Zart abbassò subito lo sguardo e le sue guance diventarono più rosse dei pomodori negli orti, si vedeva ciecamente che era imbarazzato. Ridacchiai sotto i baffi e ringraziai mentalmente il ragazzo biondo che mi aveva difeso.
«ciao fagiolino, dormito bene?» mi chiese avvicinandosi il ragazzo nero. Sembrava più grande degli altri, aveva i capelli rasati ma era più basso di me. Annuii nonostante non capissi come mai mi aveva chiamato fagiolino, che cavolo di nome era? Lui non se ne curò, sorrise e mi mise una mano sulla spalla.
Quindi non sono tutti antipatici qui dentro, meglio così.
«dove mi trovo? Come mai non ricordo niente di me? Perché conosco quella ragazza e-» venni zittito dall'asiatico del gruppo. Era muscoloso, tanto muscoloso e aveva gli occhi a mandorla ovviamente. Era caratterizzato da un simpatico taglio di capelli, un ciuffo nero pieno di gel che puntava il cielo.
«calma amico, prima di tutto ricordi il tuo nome?» chiese lui.
«Thomas»
«giusto, l'aveva detto Lola»
«Lea»
«sì sì, quello che è... io mi chiamo Minho comunque» disse porgendomi la mano. Gliela strinsi, aveva una solida presa. Ero tentato di chiedergli la sua nazionalità ma probabilmente non la sapeva nemmeno lui...
Se io non so niente di me magari anche lui come tutti gli altri ragazzi sono piazzati come me...
«perché non mi ricordo niente?» domandai a Minho. Al suo posto mi rispose l'altro ragazzo, quello alto con i capelli neri.
«perché i Creatori ci hanno cancellato tutto e ci hanno mandati qui, bello schifo vero?» disse ridendo lui, eppure io non lo trovavo affatto divertente. Era una sorta di prigione quel posto, cosa c'era da ridere? E poi chi caspita erano i Creatori?
«piano Alec, non vorrai spaventare il nostro fagiolino» mi difese ancora il ragazzo biondo, almeno c'era qualcuno a cui non stessi già antipatico.
«fagiolino?» chiesi io.
«qui abbiamo un nostro linguaggio, parole nuove inventate da noi. Fagiolino è il primo arrivato, Lana ha avuto una promozione e grazie a te è diventata un pive. O una pive, dato che è femmina» s'intromise Minho.
«si chiama Lea» gli ripetei, era la seconda volta che sbagliava il suo nome in mia presenza. Non mi rispose, quasi come gli avessi già rotto le scatole.
«bene, partiamo con le presentazioni: io sono Newt, quello alto è Alec, quello nero si chiama Alby ed è il capo, Minho lo conosci già. I nomi dei rincaspiati che restano li imparerai col tempo» disse il biondo, Newt a quanto avevo capito «e a essere sincero nemmeno io li conosco tutti» sussurrò coprendosi la mano con la bocca mentre ridacchiava.
«dato che per il Tour non c'è tempo, possiamo fare il falò in onore di lui e Lea» propose Alec rivolgendosi ad Alby.
«mi pare un'ottima idea, iniziate a preparare la roba... ah, Gally, fai un po' di quello schifo che solo tu sai fare, voglio vedere il fagio ubriaco» ridacchiò il capo e sorrisi di nuovo. Non avrei mai bevuto alcool o qualunque roba avrebbe preparato Gally. Ma chi è sto Gally?
«dato che è il tuo primo giorno ti lascio la giornata libera... o quel che ne resta almeno. Vai dove vuoi ad eccezione del labirinto, se varchi quella soglia ti butterò io stesso nella bocca di un Dolente, ci siamo capiti?» disse serio Newt, annuì e senza pensarci un momento, andai a cercare Lea.
✈︎
heeeey gente
non odiatemi AHAHAHH, è da due mesi che non aggiorno lol, gomen. ma la scuola mi occupa più tempo di quanto pensassi e non riesco quasi mai a trovarmi un'oretta per buttare giù qualcosa :/
btw ho scritto dei capitoli di riserva per evitare di pubblicare a distanza di troppo tempo, vvb <3
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