26 - Hero

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Era finita cosí?

No, non poteva...

Perché ora? Perché...?

-adesso verrai con noi e... E andrà tutto bene-
 
Perché si era lasciato ingannare cosí?

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Enji era arrivato in ospedale mentre portavano suo padre in sala operatoria.

-papà ce la farai! Ce la farai hai capito?!-gridò avvicinandosi alla barella.
-E...Enji...-
-sono qui papà!-
-de... Devi.... T.. To...-
-cosa?-
-Signore la prego dobbiamo andare in sala operatoria-disse un medico.

Era così debole, Fujii voleva allungare la mano per dirgli qualcosa ma la abbassò quando arrivò sul punto di perdere conoscenza.

Enji rimase in ospedale, ricevendo chiamate dai figli, disse loro di restare a casa, avrebbe aspettato lui la fine dell'operazione, furono le cinque ore più lunghe della sua vita terminata l'operazione aspettò per circa un'ora, quando un medico gli disse che poteva vedere suo padre, si alzò rapido, correndo nella stanza, era strano vederlo disteso sul letto e respirare lentamente, Enji voleva urlare disperato ma riuscì solo a prendere una sedia e mettersi al lato del letto, poggiando il capo sul materasso, stringendo un lembo delle lenzuola con una presa salda, sentì una mano sul capo e tirò su la testa.

-heh.... Hai un aspetto orrendo-disse debolmente Fujii.

Enji non riusciva a parlare, aveva lo sguardo spalancato.

-il gatto ti ha mangiato la lin-

Enji abbracciò suo padre, lasciandolo senza parole.

-mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace-ripeteva singhiozzando.

L'uomo rimase fermo per alcuni istanti, poggiando infine una mano sulla spalla del figlio.

-sono un idiota, mi dispiace, non volevo dirlo, non volevo, non puoi andartene! Non puoi!-ci stava mettendo tutto se stesso per non urlare ma la voce si alzava senza controllo.

Fujii ricambiò l'abbraccio, dandogli delle pacche sulla schiena, come per calmare un bambino.

-mi dispiace per tutto, mi dispiace averti fatto soffrire, mi dispiace essere stato un figlio così orribile, ti prego papà, ti prego, perdonami!-
-figliolo, calmati, va tutto bene-
-no, non va bene! Potevi morire per colpa mia! Dovevo esserci io al tuo posto! Doveva toccare a me!-
-non dirlo nemmeno per scherzo... Ora su, calmati, non piangere-
-non sto...-
-non lo dirò ad anima viva-gli passò le dita sugli occhi, levando quelle lacrime.
-mi dispiace-
-basta Enji, ti perdono, smettila di dire cosí...-
-perchè mi perdoni cosí facilmente? Non lo merito-
-perché sei mio figlio e ti voglio bene, te ne vorrò sempre-

Rimase dov'era, con il capo chino sul materasso, le spalle tremolanti e le mani strette sulle lenzuola, non sapeva che ora si era fatta, quando i colpi di tosse del padre lo fecero impaurire, tossiva sempre più rapidamente e c'era tutto quel rosso sulle lenzuola, urlò chiamando un dottore seguito a ruota da alcuni infermieri.

-che succede?! Ditemi qualcosa!-

Nessuno rispondeva, Fujii fu portato nuovamente verso la sala operatoria ed Enji ebbe qualche secondo per sentirlo parlare, con la bocca insanguinata ed uno sguardo stanco.

-E-Enji...-
-papà non parlare, risparmia le energie! Ti aiuteranno lo prometto!-
-Enji... S-se... Se non... Non ce la f-faccio... Dì... Dì a T-To... Touya che... Mi dispiace-

Enji rimase per alcuni secondi con lo sguardo bloccato sulle porte, ormai chiuse della sala operatoria, non sapeva cosa fare, comunicò cosa era accaduto a Fuyumi e nel giro di un'ora, erano tutti lí, tutti tranne Touya, di cui non aveva il numero, Enji era seduto da un lato, bianco in viso con la paura di non rivedere suo padre vivo, c'erano tante cose che voleva dirgli e la paura di non riuscirci lo uccideva.

-andrà tutto bene...-

Fuyumi provava a consolarlo ma non c'era molto che poteva dire.

Nel covo la situazione era tesa, Dabi era inconsolabile, Izuku tentò in ogni modo di calmarlo e cercare di distogliere l'attenzione degli altri, non era facile ma fece del suo meglio.

-ho controllato nei registri degli ospedali-
-e...?-

Izuku lo guardò e bastò per fargli capire che la situazione era grave, Dabi uscí fuori, con il braccio fasciato e tenuto fermo da una benda di fortuna, Izuku gli corse dietro tentando di fermarlo.
-dove vai?! Fermati!-
-DEVO ANDARE DA LUI! HA BISOGNO DI ME!-
-non puoi fare niente lo capisci?! Endeavour capirà chi sei dal braccio rotto! Ti metteranno in prigione!-
-NON MI IMPORTA!-
-cosa farai là eh?! Pensi di andare nella sala operatoria e poi?!-
-NON LO SO OK?! DEVO SOLO ESSERE LÀ!-

Izuku lo spinse contro un muro.

-PENSA CON LA TESTA! COSA PENSI ACCADRÀ POI?! SE TI FAI ARRESTARE NON LO VEDRAI MAI PIÚ! LO CAPISCI?!-urlò.
-devo essere là... È colpa mia... Dovevo fare qualcosa... Dovevo... D-Dovevo-pianse-dovevo salvarlo... Io... Io... Dimmi perché Izuku... Perché tutte le cose buone mi svaniscono via tra le mani?-
-non è stata colpa tua...-
-potevo fare qualcosa? Potevo...?-
-no... Touya tu non... Nessuno se lo aspettava...-
-voglio sapere chi è stato... Deve pagare!-
-lo troverò e... Avrà quello che si merita-

I due giorni che seguirono furono... Pesanti, Izuku tenne informato Dabi sulle condizioni di Fujii che per ora era in coma farmacologico, le ferite riportate avevano causato un'emorragia interna, nei registri si parlava di un medicinale che aveva portato ad uno shock il sistema immunitario, Izuku lesse che era stato un particolare antidepressivo che Fujii era solito prendere, purtroppo ne aveva fatto un uso eccessivo e l'organismo stava collassando, dire che Dabi ne fu scosso era poco, ma sapere che le condizioni di suo nonno si stavano stabilizzando l'avevano calmato, almeno in parte.

-so che tuo padre è riuscito a contattarti...-
-non mi importa-
-ti vorrà parlare di Fujii-
-so giá tutto-
-però se dovesse scoprire qualcosa su di te?-
-che vuoi dire?-
-se facesse delle indagini e scoprisse che eri tu il villain a cui ha rotto il braccio? Ti conviene avere un alibi... Ed Endeavour stesso è come essere in una botte di ferro, usiamo il solito trucco del bracciale e non avrà sospetti-
-come faccio con il braccio?-
-con un illusione sembrerà ok e per evitare che tu possa tagliargli la gola appena lo vedi... Verrò con te, ok? Sei il mio insegnante di ripetizioni in fondo!-

Dabi non era molto convinto all'idea ma accettò, Enji rispose immediatamente al messaggio, come se lo stesse aspettando, il giorno dopo sarebbe andato all'appartamento.

-andrà bene... Non sei solo-
-se mai gli stringessi la mano senza guanti ti coprirei-
-lo sai che non possiamo, ci tireremo dietro troppe attenzioni-

Il giorno dopo, verso tardo pomeriggio, suonò il campanello, Izuku aveva portato libri di algebra ed altre materie che suo padre gli faceva studiare a casa, grazie al cielo Dabi era un mago ed effettivamente gli aveva dato una mano.

-sei pronto?-
-no... Ma leviamoci sta rottura dalle palle-

Premuto il pulsante del citofono disse con acidità.

-terzo piano...-

Non diede tempo ad Enji di dire niente.

Appena bussò, lo fece entrare, e Dabi si sorprese nel vedere anche Natsuo.

-ciao fratellone!-sorrise.

Era incerto su come rispondere, e non disse niente.

-scusa ma volevo assicurarmi che... Tutto andasse bene-
-si... Beh... Ok-

Quando incrociò lo sguardo con Enji, si morse l'interno della guancia, appena chiusa la porta Dabi sbuffò scuotendo il capo.

-mi avete preso in un momento che ero occupato ma non fa niente-
-nel messaggio mi hai detto che andava bene oggi-
-sai com'è... Devo pur campare, e non potevo rimandare-
-che dovevi fare?-
-aiuto un ragazzo con delle materie di scuola...-
-oh... è qui adesso?-domandò Natsuo tirando una gomitata al padre che si stava agitando.
-si, ma non darà fastidio... Ormai è come avere un fratellino minore-

Enji farfugliò qualcosa sottovoce.

-hai qualche problema? Se è cosí puoi andare-
-no io non... Non volevo suonare indelicato è solo che... È una questione familiare-
-adesso la famiglia comprende anche me?-
-Touya ti prego-
-dimmi quello che devi dire e vattene-

Enji chiuse gli occhi e sospirò prima di riaprirli.

-il nonno è stato ferito e... Adesso è in coma-disse freddo, non riusciva a parlarne e restare lucido per molto.

Dabi fece del suo meglio per sembrare sorpreso ma la rabbia stava prendendo il sopravvento.

-era un'incursione e... Si è messo tra me e un villain... Non... Non ho potuto fare niente-
-non hai potuto o non hai voluto?-
-Touya i problemi che ho avuto con mio padre non ti riguardano... Voglio solo che tu sappia come sta e...-
-certo, perché la tua reputazione era a rischio? Oppure perché vuoi essere perdonato? Hahaha! Sai cosa? Sei un ipocrita se ti aspetti il perdono da parte mia-
-Touya, voglio rimediare ai miei errori, ma non sapevo dov'eri, e... Poi ho sentito Fujii parlare di te e ho pensato che forse ti eri messo in contatto con lui-
-puoi scommetterci che l'ho fatto, in tutti questi anni non hai mai chiesto di me, o nessun altro a quanto ne so, e dopo quello che mi hai fatto sei fortunato che ti abbia fatto entrare-
-ti prego, figliolo ascoltami-
-non chiamarmi così!-

Era furioso, accecato dalla rabbia, Natsuo stava per intervenire ma le parole di Dabi ferirono molto di piú della violenza fisica.

-mi hai usato e buttato via come immondizia appena hai visto il fallimento che, secondo te, ero, mamma nemmeno riusciva o riesce a guardarmi in faccia per colpa tua, l'unica persona che mi abbia mai aiutato o voluto bene è in coma, rischia di morire per aver salvato uno come te!-
-Touya basta!-lo pregò Natsuo malgrado desse ragione alla rabbia del fratello.
-Fujii è un padre ed un eroe migliore di te! Con quale coraggio vieni qui, da me, dopo tutto il dolore che hai causato? Con quale arroganza mi chiami "figlio"? E chiedi perdono per tutto questo? Non meriti niente, niente! Ti odio e non so come possano Natsuo, Fuyumi e Shouto avere la forza di guardarti in faccia e chiamarti "padre", sei peggio di un villain-
-ti prego io n-
-vorrei che ci fossi tu al posto del nonno adesso-

Sarà stato per lo sguardo d'odio che gli diede o per il tono freddo e il sorriso che vide in faccia al figlio, non poteva soportare più le sue parole, lo colpí in viso con uno schiaffo talmente forte da far perdere l'equilibrio a Dabi che si dovette appoggiare al divano per non cadere totalmente a terra, Natsuo urlò il nome del fratello e corse verso di lui, lanciò uno sguardo rabbioso verso suo padre.

Lo "smack" risunò fino ad arrivare alle orecchie di Izuku, che corse preoccupato, vedere Dabi a terra con l'impronta di una mano sul viso l'aveva fatto infuriare.

-che cazzo di problema ha?!-urlò.
-Izuku torna di là, va tutto bene-disse Dabi tirandosi su con l'aiuto di Natsuo.
-no che non va bene! Quest'uomo... No... Questo essere non ha alcun diritto a picchiarti!-malgrado fosse dieci volte piú piccolo ed esile di Enji, Izuku avanzò a passo rapido verso l'eroe.
-non sono affari che ti riguardano ragazzo-disse con freddezza Enji.

Dabi si irrigidì notando che Izuku non aveva il guanto destro, voleva afferrarlo per il polso e bloccare sul nascere eventuali stupidaggini, ma Natsuo lo stava facendo sedere e la botta gli aveva fatto girare la testa.

Natsuo non pensava che Izuku fosse pericoloso, la sua attenzione era solo su Dabi, che a differenza del fratello sentí le parole del ragazzo, facendogli ricordare Shigaraki.

Izuku aveva la presa, salda e irremovibile, sul polso di Todoroki Enji, lo sguardo fuori di sé, rabbioso e infuriato come un ciclone, talmente spalancato da far rabbrividire Enji sul posto.

-se lo sfiora un'altra volta... Giuro su mio padre... Che questa volta la ammazzo-

L'eroe sgranó gli occhi a quelle parole, il mignolo di Izuku si avvicinò pericolosamente al suo polso.

-Izuku!-

Il ragazzo mollò la presa quando sentì la voce di Dabi.

-mi prendi il ghiaccio nel freezer?-
-certo Touya! Vado subito!-la sua voce e lo sguardo tornarono normali.

Enji scosse il capo, guardò Touya con un'espressione mortificata e pentita.

-T-Touya i-io-
-non hai fatto giá abbastanza casino?-disse velenoso Natsuo.

Izuku tornò con una borsa del ghiaccio, si sedette vicino a Dabi, passandogliela con mano tremante, ora aveva entrambi i guanti alle mani e farfugliava ansioso parole all'apparenza senza senso.

-mi dispiace fratellone io-
-non preoccuparti Natsuo... Sono abituato al dolore-rivolse gli occhi verso Enji.
-Touya non volevo io... Mi dispiace-
-vattene via, te e le tue scuse-

Natsuo stava trascinando Enji fuori, mormorando un'altra scusa.

-TOUYA TI PREGO! MI DISPIACE!-
-non cercarmi mai piú... Fai un favore ad entrambi e... Pensa a Todoroki Touya come se fosse morto, non che ti sia mai importato fino ad oggi-
-PER FAVORE NON MANDARMI VIA COSÌ, MI DISPIACE, NON STAVO PENSANDO-
-ce ne siamo resi conto-disse acido Izuku.
-non volevo-

Natsuo sospirò quando fece uscire suo padre dalla porta, Izuku stava davanti all'entrata, come un cane da guardia, tenne la porta socchiusa e con sguardo accusatorio fissava l'eroe, Natsuo stava scendendo per le scale, si fermò a metà chiamando il padre per nome.

Enji notò il sorriso con cui Izuku lo guardava, lo scherniva e provava... Pietà per lui.

-è veramente patetico visto in questa prospettiva... Non riesco a capire come qualcuno possa avere paura di lei... Ora come ora chiunque potrebbe eliminarla facilmente-

Prima che potesse rispondere Izuku ridacchiò.

-oh non è una minaccia, era solo... Un'osservazione, forse... All Might avrebbe dovuto tenrsi ancora per un po il primo posto non crede?-
-cosa vorresti dire?-gli afferrò un braccio.
-non si chieda perchè i suoi figli o qualsiasi altro essere umano dubiti della sua sincerità con cui vuole guadagnarsi la redenzione, sono tutti bravi una volta raggiunti i propri obbiettivi vero? Non vorrà sporcarsi quel bel mantello bianco di cui si è rivestito... Peccato che sotto ci sia marcio comunque-
-che diritto credi di avere per parlarmi cosí? O intrometterti nelle mie faccende private?-

Nuovamente Izuku sorrise.

-chi fa del male alle persone che dovrebbe proteggere e amare... Non merita niente... E lei Endeavour, non merita nulla-

Si liberò tirando via il braccio, sbatté la porta in faccia all'eroe.

Dabi era ancora seduto dov'era, non si era mosso di un centimetro.

-stai bene? Ti ha fatto molto male?? Posso far-
-perché lo hai fatto Izuku?-
-fatto cosa?-
-lo hai minacciato! Lo volevi uccidere-
-ti sarebbe importato?-
-c'era mio fratello qui!-
-non l'ho fatto per quello... E nessuno, nessuno fa del male alla mia famiglia, sei come un fratello per me e chiunque faccia del male a qualcuno a cui tengo... Non merita di vivere, ti ha ferito abbastanza-
-Izuku io.. Non volevo coinvolgerti-
-sono stato io a voler essere qui... E mi sta bene...-

Rimasero in silenzio per un po, Izuku tornò ai suoi studi e Dabi si aprí una lattina di birra.

Quando Natsuo ed Enji salirono in macchina, l'atmosfera era... Orribile.

-bel lavoro Enji... Complimenti-
-Natsuo non volevo farlo, davvero, mi sono solo arrabbiato-
-ho notato! Cazzo non riesci proprio a non mandare tutto a puttane vero? Cosa ti costava?-
-è difficile parlare con qualcuno che ti odia-
-anch'io ti odio ma credo di rivolgerti la parola-

Lo sguardo di Enji era sorpreso, il suo silenzio causò una risata da parte del figlio.

-oddio ti prego... Non dirmi che credevi che ti fossi guadagnato il mio perdono-
-credevo che-
-dopo tutto quello che hai fatto e cosa hai fatto passare a tutti noi... Come puoi pretendere che sia facile? Non sai nemmeno quante volte abbia dovuto calmare Fuyumi... Ed ancora devo farlo-
-Fuyumi? Ma...-
-oh si... Cavolo, vorrebbe solo passare una, UNA, giornata come una famiglia normale, ma sa che non accadrà mai, perché anche se ti guadagnassi il perdono di tutti, nulla sarebbe normale, le ferite lasciano cicatrici-

Enji non proferì parola.

-avrei voluto che Touya venisse da me... Potevo restare in contatto con lui ma evidentemente era troppo anche solamente contattare suo fratello... Ti sto aiutando per capire fino a dove ti spingerai... E una parte di me vuole credere tu sia sincero... Anche se non ci credo-

Nella sua testa, Enji, inziava a capire la sensazione di sconforto e solitudine che suo padre aveva dovuto provare in questi anni, ma lui non aveva fatto scelte sbagliate.

-siamo arrivati-
-non vieni?-aprì lo sportello.

Natsuo lo guardò per un istante mentre scendeva.

-ho del lavoro da fare... E dopo quello che è successo, preferirei stare per conto mio-
-io... Si hai... Hai ragione-
-se hai notizie del nonno fammi sapere, parlerò io con Touya-

Non aspettò nemmeno una risposta, appena Enji chiuse lo sportello, andò via.

La casa dei Todoroki era vuota al momento, Enji si rinchiuse nuovamente nel suo studio, ed un pensiero lo travolse mentre leggeva i fogli su Midoriya Hisashi.

-perché Izuku ha detto... "Questa volta"?-

Analizzò nuovamente i fascicoli, e le riprese delle telecamere su Shoganai.

Notò un particolare, poteva essere insignificante ma... Non poteva essere una coincidenza, decisamente no, fece alcune chiamate e poteva fare finalmente qualcosa, c'era un'unica persona da contattare.

Il telefono squillava e dopo ogni suono Enji sentiva una fitta allo stomaco, perchè... Se avesse avuto ragione, poteva essere la mossa decisiva.

-pronto?-
-Toshinori... Ho qualcosa di cui devo parlarti-

Izuku uscí dall'appartamento di Dabi poco prima di cena, suo padre gli aveva detto che sarebbe venuto a prenderlo vicino alla fermata di un autobus, il ragazzo non fu sorpreso di vederlo giá là.

-ciao figliolo, tutto bene oggi?-
-si! È andato tutto alla grande!-
-molto bene, molto bene! Allora andiamo? O arriveremo tardi a casa-

Annuì sorridendo.

Camminarono fino a casa, non era male passare il tempo cosí, un ritaglio dalla lega e il resto del mondo.

-vorresti mai tornare indietro?-
-per cosa?-
-non lo so... Cambiare qualcosa...-
 
Hisashi sorrise.

-vorrei aver avuto la possibilità di stare piú tempo con te... Godermi la crescita senza interruzioni e... E farti conoscere tuo zio-

Izuku lo guardò sorpreso.

-ti avrebbe adorato come me, sono sicuro, magari ti avrebbe viziato molto-rise al pensiero.
-com'era?-
-era come te Zu, guardandoti... Rivedo lui, stessa fiamma negli occhi, e quell'atteggiamento impacciato che ogni tanto ti assale-

Imbarazzato, divenne rosso, gonfiò le guance borbottando un "non sono imacciato", suo padre gli scaruffò i capelli.

Era quasi arrivati a casa e con la coda dell'occhio Izuku vide Bakugou, pareva agitato, ma non si spiegava il perché.

-tutto ok Zu? Qualcosa non va?-
-no, niente... Ho solo visto qualcuno che... Conoscevo, ma non è piú importante-

Hisashi aprì la porta e tirò un sospiro appena entrato.

-mamma siamo a casa!-
-alla buon'ora!-
-scusa scusa, volevo fare due passi con Zu-intervenne Hisashi.

Inko non era felice, per niente, fissava i due con occhi arrabbiati, braccia incrociate e probabilmente pronta a tirare colpi di ciabatta al marito, i due finirono per implorare perdono quando, dopo l'ennesima giustificazione di Hisashi, Inko li minacciò di morte se avessero tardato ancora.

-pensare che All for One trema di fronte alla moglie... Fa ridere-sussurrò Izuku al padre.
-fidati, non fa ridere, la rabbia di tua madre è l'unica arma che mi fa tremare le gambe!-rise.
-che confabulate?-
-nulla nulla!-gridarono.

Fino a quel momento tutto era perfetto, tutto quanto.

Il giorno dopo Izuku fu sorpreso di trovare un messaggio da parte di Shinsou, dove disperatamente lo implorava di incontrarlo, era riluttante nel rispondere, pensieroso sul perché l'aveva contattato, però... Parte di lui voleva sapere cosa stesse accadendo.

-mamma, papà sto uscendo!-
-non fare tardi!-gli dissero entrambi.

Corse, non capí perché, non doveva essere cosí ansioso o emozionato nel rivederlo, doveva essere furioso, non desiderare di rivedere nessuno studente della U.A. quindi perché si sentiva così felice?

Raggiunse il parco vicino casa, Shinsou era seduto su una panchina, l'espressione preoccupata in viso era fin troppo evidente.

-Shinsou?-
-Izuku!-si alzò rapido dalla panchina.
-cosa... Cosa è successo?-
-oh... Nulla... Volevo... Volevo solo parlare con te, sai... Come facevamo prima che andassi via-

Rimase in silenzio fissando il suolo.

-Izuku so che le cose sono diverse, lo so! Ma ti prego, non chiedermi fuori-stava sudando.

Vedendolo cosí prepccupato, quasi spaventato, ebbe un sussulto, strinse le labbra e sospirò.

-io non... Non lo so...-
-ti prego Izuku! Ti prego-

Esitò a rispondere.

-io... Va bene Shinsou-

Gli occhi stanchi del ragazzo si accesero assieme un sorriso enorme.

-grazie Izuku! Grazie grazie!-

I due parlano per molto, piú di due ore, Shinsou gli parlava di cosa era successo a scuola, con voce tremolante.

-sono felice che ti abbiano fatto accedere alla 1-A, almeno quel posto vuoto è servito a qualcuno-
-Izuku manchi a tutti e... E vorrei tornassi-

Rimase silenzioso fissando gli occhi di Shinsou.

-perché dovrei tornare? Non c'è bisogno di me, essere un eroe era un sogno stupido, almeno per me, cosa speravo di ottenere?-ridacchiò.
-NO! NO!-gli mise le mani sulle spalle, guardando l'amico con espressione seria-Izuku tu sei una persona fantastica, ti butti a capofitto se c'è bisogno, non ci pensi due volte ad intervenire! Tu puoi essere un eroe anzi... DEVI esserlo!-

Sgranó gli occhi, voleva mettersi a  piangere, lo stomaco ed il petto facevano male.

-non capisco... Perché stai facendo tutto questo? Se tornassi non ci sarebbe posto per me, chi sarebbe pronto a riaccogliermi a braccia aperte?-
-tutti lo sono! Io, Todoroki, Kirishima, Kaminari, anche Bakugou, tutti sono pronti a riaverti con loro, professori compresi! A nessuno importa se tuo padre è All for One! A nessuno!-

-è veramente cosí...?-pensò.

Sapere che... Che tutti lo volevano indietro... Però... Izuku si incupí, fissando Shinsou confuso.

-aspetta... Perchè hai detto che mio padre è All for One?-
-i-io... Non l'ho detto, ti sbagli-sudava freddo.
-Shinsou cosa... Cosa mi stai nascondendo?-
-a-ascolta Izuku... Lascia che ti spieghi... I-io... Volevo aiutarti ed Endeavour e All Might... mi hanno detto cosa fare...-

Izuku si tirò su di scatto.

-MI HAI MENTITO! MI HAI MENTITO!-

Doveva tornare a casa, suo padre... Lo avrebbero portato via, cosa avrebbero fatto a sua madre? Lei era innocente quindi... Ma lui? Se anche lui fosse andato in prigione, sua madre non avrebbe potuto sopportarlo.

-PER COLPA TUA POTREI PERDERE TUTTO!-strinse i denti.
-IZUKU TI PREGO-
-COSA VU-
-adesso ti calmi e vieni con me, pacificamente-

Avrebbe sicuramente pianto se non fosse stato in preda alla rabbia omicida, non poteva fare nulla se non seguirlo.

Per la strada Shinsou diceva che gli dispiaceva, che voleva solo aiutarlo, sicuramente c'è un errore, diceva, suo padre non era veramente quell'uomo, era tutro un malinteso, ed Izuku urlava e si dimenava nella sua testa.

Le luci della polizia gli fecero gelare il sangue nelle vene, sua madre chiedeva spiegazioni a Toshinori che cercava di calmarla, mentre suo padre veniva ammanettato e tirato verso un auto fatta appositamente per lui, Aizawa si era avvicinato dicendo a Shinsou di smettere di utilizzare il suo quirk, appena Izuku ne fu libero corse verso suo padre, ignorando i poliziotti e gli eroi che tentarono di fermarlo, si aggrappò alla vita di suo padre piangendo e urlando.

-NON PUOI ANDARE NON PUOI! NON LO PERMETTERÒ! HO BISOGNO DI TE NON ANDARE! NON ANDARE!-
-va tutto bene-
-PAPÀ NON ANDARE!-
-andrà tutto bene, tornerò presto... Pensa alla mamma ok?-

Hisashi sorrideva al figlio, era cosí calmo ma ferito nello sguardo, pieno di dolore e vergogna.

-mi dispiace, non ho mantenuto la promessa-
-p-papà ti prego... Posso...-
-no Izuku, stai con tua madre e vicino a Tomura-

Izuku fu tirato via da Endeavour stesso, che urlava contro Hisashi su come "adesso non potesse piú manipolarlo", la presa dell'eroe non era minimamente come Izuku si aspettava, cercava di tenerlo fermo ma non era ferrea, come se... Avesse paura di ferirlo.

Il veicolo si mise in marcia ed Izuku cadde in un profondo silenzio, non rispose a nessuno dei poliziotti, né a sua madre, tanto meno a Shinsou.

Era finita cosí?

No, non poteva...

Perché ora? Perché...?

-adesso verrai con noi e... E andrà tutto bene-
 
Perché si era lasciato ingannare cosí?

Di comune accordo, portarono Izuku e sua madre in in hotel, dovevano controllare la casa da cima a fondo e li avrebbero tenuti lontani quanto bastava.

-per qualsiasi cosa... Chiamate pure-disse Toshinori prima di andare via.

Due poliziotti rimasero all'esterno dell'hotel, per precauzione.

-Izuku... Io...-
-mamma non dire nulla per favore-

Inko rimase silenziosa un attimo.

-so che è tutto vero... Prima che entrassero in casa, Hisashi mi ha detto tutto... di come per tutto questo tempo lui sia stato All for One... Non ho potuto nemmeno chiedergli altro che...-

Izuku si avvicinò alla porta.

-I-Izuku dove vai?-
-devo fare una cosa mamma... Non ci metterò molto-
-ci hanno detto di restare qui e poi-
-tranquilla... Andrà tutto bene, tornerò presto, promesso-

Non lo fermò, non avrebbe potuto farlo, il ragazzo scese per le scale, camminava a passo deciso, fortunatamente si era messo una felpa prima di uscire, tiratosi il cappuccio in testa passò davanti alla macchina della polizia come se niente fosse.

Ne aveva abbastanza.

Di essere usato, di fidarsi di chi aveva conosciuto in quella scuola, di lasciare che gli eroi distruggessero la sua felicità, volevano la guerra?

Bene.

Li avrebbe accontentati.

A/N:
Chiedo venia per il ritardo ma ho preso una pausa dalla scrittura e dal resto del mondo, avevo la sanità mentale sotto le suole

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