21 - Milk and Cookies
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-perdonarti? No-
-ho chiesto scusa, cos'altro vuoi?!-
-che tu soffra-
Lo stava ascoltando da dietro la porta e non credeva che quelle parole fossero sue.
-soffri come ho sofferto io ogni fottuto giorno da quando hai iniziato a trattarmi come spazzatura-
-I-Izuku... Io-
-non ti perdonerò mai e poi mai Bakugou Katsuki-
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Era stato un miracolo riuscire a convincerlo ad incontrarlo.
Sebbene non fosse freddo Katsuki stava gelando, batteva il piede contro il suolo e guardava l'orologio ogni minuto.
Appena vide la chioma di capelli verdi aprirgli la porta di casa ebbe un sussulto.
Il suo viso... Era cosí stanco, sembrava aver corso una maratona e successivamente trasportato macigni su una rupe.
-cosa vuoi?-
-mi fai entrare almeno?-
Izuku sbuffò mettendosi di lato e lasciandolo entrare.
-mio padre è fuori al momento e mamma sta riposando, quindi fai alla svelta, ho molte cose da fare-
Bakugou deglutí silenzioso prima di voltarsi e guardarlo dritto negli occhi.
-voglio chiederti scusa...-
Non rispose.
-scusa per... Per tutto... Sono stato un amico orribile e... E mi rendo conto che trattarti in quel modo, solo perché pensavo fossi senza unicità, è stata una cosa stupida da fare...-
Prese un rapido respiro e strizzò rapido gli occhi.
-non meritavi le botte e gli insulti... E nemmeno... Nemmeno-
-nemmeno?-la voce suonava come una volta.
-nemmeno la mia istigazione a... A toglierti la vita-
Izuku incrociò le braccia, l'espressione divenne fredda e statica.
-mi rendo conto di quello che sarebbe potuto accadere... Di quanto dolore avrei causato, so che... Che le cose sono tese ultimamente ma... Ma voglio rimediare!-
Non ci fu reazione da parte del ragazzo.
-ti chiedo di perdonarmi per tutto Izuku! Perdonami! Cercherò di essere un eroe migliore, un amico migliore quindi ti supplico di perdonarmi-
Udì una risata mista a isteria provenire dal ragazzo davanti a lui, lo guardò confuso.
-perdonarti? No-
-ho chiesto scusa, cos'altro vuoi?!-
-che tu soffra-
Lo stava ascoltando da dietro la porta e non credeva che quelle parole fossero sue.
-soffri come ho sofferto io ogni fottuto giorno da quando hai iniziato a trattarmi come spazzatura-
-I-Izuku... Io-
-non ti perdonerò mai e poi mai Bakugou Katsuki-
Bakugou era totalmente bloccato, quell'odio cosí sincero lo spaventava, come poteva avere paura di Izuku?
-ora vattene via prima che mia madre si svegli, non voglio che ti veda, altrimenti dovrei fingere di essere felice di vederti... E francamente il pensiero molto fa schifo-
-volevo solo...-
-volevi cosa? Pararti il culo? Ah ovvio...-
-non è cosí se solo tu-
-perchè il grande Bakugou Katsuki non può permettere che il mondo sappia che razza di essere umano è! Uno che pensa che tutto gli sia dovuto, "sono il migliore! Voialtri siete solo degli extra!" giusto?-
Il biondo rimase in silenzio, si meritava quell'odio.
-un eroe come te non merita di esistere! Quale persona direbbe ad un'altra di suicidarsi?! Oh giusto scusami... Un ragazzino talmente pieno di se da non accorgersi di quanto ha rischiato di essere fermato in partenza!-
-che vuoi dire?-
-perché sono rimasto zitto secondo te? Perché avevo paura? No-
-allora perché...?-
-sinceramente? Non volevo ti incriminassero per istigazione al suicidio-
Bakugou lo fissava, sorpreso.
-ma ora come ora... Me ne sto pentendo molto-
-Izuku ascoltami e basta...-
-NO! FUORI DA CASA MIA! NE HO ABBASTANZA DI TE!-
Lo spinse verso la porta fino a farlo uscire.
-sappi che non mi fermerò-
-...?-
-ti farò capire che mi dispiace e... Ti farò tornare alla U.A.-
-beh... Buona fortuna allora... Si vede che hai tempo da perdere-
Chiuse la porta in faccia a Bakugou.
Izuku diede alcuni pugni contro la porta.
-Izuku?-
Sgranó gli occhi e si girò per vedere sua madre.
-mamma che ci fai alzata? Dovresti-
-Izuku... È vero?-
-cosa mamma?-
-Bakugou ti ha detto di suicidarti?-
Rimase con la bocca semi aperta.
-perché non mi hai detto nulla?-
Guardò a terra.
-ti prego Izuku... Parlami-
-non volevo ti preoccupassi, era un problema mio-
-sono tua madre Izuku, dovevi dirmelo! Ti avrei aiutato-
-lo so ma...-
Inko lo abbracciò.
-ti prego non nascondermi piú nulla-
-io... Va bene mamma-
-mi dispiace di non essermene accorta prima. mi dispiace tantissimo-
-non è colpa tua-
Izuku provava dolore nel sapere che... Non poteva dire tutto a sua madre, l'avrebbe messa in pericolo e non sopportava l'idea di vederla sparire dalla sua vita.
-mamma devo uscire, puoi stare a casa da sola?-
-che domande, certo che posso, non sono cosí fragile-rise.
-lo so però...-
-stai tranquillo, tuo padre tornerà a momenti-
Annuì avviandosi verso la porta.
-Izuku-
-si?-
-stai attento ok?-
Rimase un secondo stranito, annuì chiudendo la porta.
Alle volte si chiedeva se sua madre sapesse cosa faceva ma scosse il capo, glielo avrebbe domandato se avesse avuto dubbi.
Due giorni dopo.
Era in missione con Dabi, Toga e Mr.Compress, attualmente divisi per la città, Tomura aveva deciso che era il momento di sbarazzarsi di eroi sottocopertura, la chiavetta non era decriptata al 100% ma aveva fornito alcuni nomi.
-sei sicuro che Compress posso gestire Toga?-
-vai sereno... Ha visto di peggio-
-tipo?-
-tipo tutti noi-
-ah allora siamo tranquilli-
-su muoviti che dobbiamo levare di mezzo questo tizio-
Non era stato difficile trovarlo, abitava da solo in un piccolo monolocale, era poco appariscente ma loro sapevano chi era.
Ad Izuku e Dabi era toccato un eroe che cercava di infiltrarsi nella Lega, il suo quirk gli permetteva di controllare l'inchiostro, questo lo rendeva in grado non solo di creare armi con esso ma anche di risucchiare il testo di un foglio e spostarlo su un altro, il limite del quirk era il colore, che doveva essere nero.
-entriamo dalla porta principale?-
-non è nel mio stile ma va bene-Disse Dabi mettendosi le mani in tasca.
Bussarono e quando l'eroe aprì la porta ricevette il pugno di Dabi sul naso, cadde all'indietro sanguinando copiosamente.
-allora eroe? Pronto per morire?-
-non... Non sono un eroe! Io-
-smetti di fingere... Sappiamo chi sei e Shigaraki vuole la tua morte-
-no no, aspettate!-
-ah giusto! Che stupido... Shoganai? Vuoi prendere qualcosa?-
-hai ragione!-
Allungò la mano verso l'eroe.
-che stai facendo?!-
-non preoccuparti, non ti farò male... Quello è compito di Dabi-
Alla U.A. notarono il cambiamento di Bakugou, era silenzioso e non urlava piú contro nessuno, nella maggior parte delle volte almeno, lo sguardo spento e il disinteresse per molti argomenti non lo rendevano piú lui.
Kirishima faceva del suo meglio per tirarlo su di morale ma faticava, e quando tutto degenerò non poteva piú restare calmo, durante un allenamento di salvataggio gli studenti dovevano salire le scale di un edificio in fiamme e salvare i civili ai piani alti, prima di iniziare, Kirishima notò come l'amico fosse nervoso.
-hey tutto bene...?-
-che cazzo di domande! Ovvio!-
-mi sembravi nervoso, tutto qui-
-non sono nervoso!-
L'insegnante diede il via al tempo.
La salita per le scale non era nulla di complicato.
-Bakugou dirigiti sul tetto, se i civili sono nel panico e senza via di fuga cercheranno di raggiungere un piano elevato per farsi vedere-parlò il professore dall'altoparlante.
Bakugou sentì il battito cardiaco accelerare, respirava affannato.
-che mi succede?-pensò.
-mi hai sentito Bakugou?-
-s-si signore-
Corse e corse fino ad arrivare alla porta del tetto, provò ad afferrare la maniglia ma non muoveva la mano, non ci riusciva.
-Bakugou che stai facendo? Muoviti il tempo scorre!-
La afferrò sentento l'insegnante, ma appena mise un piede sul tetto, avvertì il panico, paura incontrollabile che lo invadeva, sudava e non per il calore delle fiamme, le gambe tremavano e il cuore non accennava a rallentare.
-Bakugou che stai facendo? Sei arrivato che ti prende?-
La sua mente urlava, ed il corpo stava cedendo, non poteva stare lassù non poteva, corse giù per le scale, ignorando le parole del professore.
-Bakugou che fai? Hey!-
-che ti è preso?-
-stai bene?-
I compagni lo stavano bombardando di domande.
-non... Non rompetemi le palle-disse con estrema fatica.
Si sedette a terra prendendo fiato, il volto era diventato bianco latte, aveva la nausea.
-Bakugou ti senti... Bene?-domandò l'insegnante.
Katsuki non rispose, non riusciva a parlare piú.
-Kirishima puoi portarlo in infermeria?-
-subito, dai vieni Bakugou ti accompagno-
Si sentiva un idiota, era stato debole e non capiva cosa gli fosse accaduto.
-non è malato... Mi sembrava piú un attacco di panico, il battito cardiaco accelerato, il sudore eccessivo e la perdita di colore...-spiegò Recovery Girl.
Bakugou farfugliò qualcosa sottovoce.
-il punto è... Cosa l'ha causato?-disse lei tra se e se.
-se sto bene posso andare-
-ma Bakubro-
-stai zitto, non dire nulla-
-Bakugou se non sappiamo la causa e l'episodio si ripeterà, potrebbe metterti in seri guai se dovessi lavorare sul campo-
Sapeva che aveva ragione, ma non voleva ammetterlo.
-sto bene! Ero solo stanco, tutto qui!-
Purtroppo quella non fu l'unica volta che l'episodio avvenne, sempre durante l'allenamento che si svolgeva su un tetto, stavolta svenne.
Toshinori intervenne per parlare con il ragazzo.
-giovane Bakugou cosa ti prende? È la quarta volta che ti blocchi e sei anche svenuto, cosa ti sta succedendo?-
Non rispose, l'espressione rimaneva arrabbiata.
-ragazzo mio puoi parlare con me... Dimmi, cosa ti turba?-
Bakugou si alzò e stava per andare via.
-Bakugou dimmi cosa ti spaventa, voglio aiutarti!-
-lo so signore ma... Questa è una cosa che devo risolvere da solo... Se non ci riesco... È inutile che provi a lottare-
Aveva confidato tutto a l'unica persona di cui si fidasse... Kirishima.
Sgattaiolavano fuori durante la notte e provavano ad andare sul tetto.
-avanti bro! So che puoi farcela! Io sarò qui a sostenerti!-
-chiudi quella fogna...-
Bakugou era ancora bloccato alla prima rampa di scale.
-respira, tutto andrà per il meglio... Concentrati sulla mia voce-
-ti pare facile... Tu stai lì bello tranquillo ed io rischio l'infarto-
Mise un piede sul gradino ma tornò indietro quando percepì le gambe tremare.
-hey facciamo piccoli passi ok? Non c'è fretta-
Kirishima ci stava mettendo tutto se stesso per aiutarlo, ma non poteva capire quanta paura provasse l'amico, ogni passo che lo portava vicino a tetto lo uccideva e quel che era peggio...
Sentiva sempre la voce di Izuku che gli diceva...
"non ti perdonerò mai e poi mai Bakugou Katsuki"
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