11 - Losing my mind
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Hisashi non si poteva trattenere, non più.
-hai commesso un grave errore...-
L'uomo lo guardò con terrore, puro terrore.
-l'ultimo della tua insignificante vita-
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Izuku perse il conto dei giorni, ma era sempre teso come il primo giorno che suo padre tornò a casa.
Come promesso non contattò nessuno della lega dei villain, nemmeno Shigaraki, cosa che fece pensare molto Izuku.
-mamma! Esco per un po!-disse uscendo rapido di casa.
Non diede tempo nell'aspettare una risposta.
Magari avrebbe ricevuto una sgridata ma non voleva dire dove sarebbe andato, voleva stare da solo.
Camminò per un bel po prima di arrivare al centro commerciale, non voleva prendere nulla di particolare, gironzolava qua e là pensando.
-ma guarda che coincidenza-
Izuku rabbrividí, si voltò lentamente.
-ma come?-
-non ti stavo seguendo... Ero qui per un videogioco-
-Tomura Shigaraki...-sussurrò.
-sono contento che ti ricordi di me!-sorrise.
-non è semplice dimenticarsi di te-
-che hai? Sei arrabbiato per caso?-
-no... Pensavo e basta-
-a cosa? Dimmi un po-
-perchè sei cosí amichevole?-
-che c'è? Non possiamo essere amici?-
-un eroe e un criminale... Amici?-
-tu sei particolare-
Sospirò, non aveva paura e nemmeno temeva di dire qualcosa di pericoloso per la scuola o i suoi compagni.
-beh grazie... Credo-
-visto? Questo è lo spirito! Dai facciamo due passi-
Camminavano e basta... Nulla di strano, all'inizio parlarono del piú e del meno.
-quindi il tuo vecchio è tornato eh? Ti sta dando problemi?-
-no no... Sembra sincero e... Forse rimarrà veramente...-
-non sembri convinto-
-ho i miei dubbi... E sono giustificati-
Tomura non disse niente.
-tu... Non hai una famiglia-
-non penso di dovertene parlare... Non sono discorsi per uno scricciolo come te-
-non ti forzerò... Ma posso sapere... Che tipo di rapporto avevi con... All for one?-
-perchè ti interessa?-
-non lo so... pare tu abbia grande stima di lui-
-mi ha salvato la vita... Mi ha accolto e cresciuto quando nessuno mi voleva, nessun eroe mi ha salvato, ma lui si...-
Izuku sentì una morsa attorno al cuore.
-per questo odi gli eroi?-
-si... questa società sputa su quelli come me e scommetto che lo farebbe anche con te... se si interessano è solo perchè hai fatto notizia... Magari non ti avrebbero nemmeno preso in considerazione-
Izuku abbassò lo sguardo.
-conosco quella sensazione di abbandono... il mio ex amico d'infanzia... Mi ha sempre trattato come una nullità... Solo perché credeva fossi senza unicità... Mi ha anche detto di suicidarmi... E se devo essere onesto... ci avevo pensato-
Tomura era visibilmente arrabbiato e sconvolto, si grattò rabbiosamente il collo.
-cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-nulla... Ho solo pensato a mia madre... E beh... A come non volessi mollare...-
-ci deve essere dell'altro-
-una persona che ammiravo... Mi disse che potevo essere un eroe anche senza potere...-
-gli hai mentito quindi...-
-avevo paura... Nessuno voleva essere mio amico per paura che potessi fare loro del male...-
-posso capirti... beh hai avuto proprio un'infanzia di merda amico mio-
-probabilmente tu ne hai passate peggio di me...-
-puoi giurarci... Ma non vuol dire che sia migliore di te... sei un tipo in gamba, per uno studente della Yuuei-
-ah grazie... E tu non sei male per essere un villain-
Sentì Tomura ridere.
-forse in altre circostanze potevamo essere amici-disse Izuku accennando un sorriso.
-possiamo ancora esserlo sai...? Non mi pare tu sia entusiasta di essere alla Yuuei-
-si però...-
-non ho detto nulla, era un'osservazione personale...-
Izuku rimase in silenzio continuando a camminare.
-comunque sia... Non ho intenzione di mollare con te... Siamo simili, molto simili... Quindi per ora saremo solo amici, amici normalissimi che fanno cose normali... E se mai cambierai idea... Sai cosa dirmi-
-non mollerai?-
-questa volta no...-sorrise.
-sai... Se mi fidassi di piú ti presenterei a mia madre... Magari ti piacerebbe-
-credi?-
-si... È una persona molto buona-
-se ti ha sostenuto fino ad oggi... Deve essere fantastica-
Izuku annuì.
-e tuo padre? A parte essere sparito nel nulla? Sa essere un genitore normale?-
-lui... È strano, da una parte è bello riaverlo ma dall'altra... Avrei preferito rimanesse dov'era, forse non sarei cosí sconvolto e sull'orlo di una crisi di nervi-
-sai per rilassarti dovresti rompere qualcosa-
-magari ci proverò-
-ora... Ora devo andare... Ci terremo in contatto scricciolo-
-ma come farai a contattarmi? O come farò io?-
-non preoccuparti di questo-sorrise.
-va bene...-
-oh? Nessun "tanto non ti svelerò nulla" o altre cose cosí? Nessun repertorio da eroe?-rise.
-nah... Non più pare tu mi abbia minacciato-
-hmm vero vero-
Tomura sparí tra la folla dopo aver salutato Izuku con la mano.
Il cellulare di Izuku si mise a suonare.
-pronto?-
-Izuku dove sei?-
Suo padre l'aveva chiamato, la sua voce era tranquilla, ma leggermente apprensiva.
-sono solo andato al centro commerciale per fare un giro, nulla di che-
-ti dispiacerebbe aspettarmi?-
-ehm... N-no... No-
-molto bene, aspettami all'entrata-
Trovò bizzarro sapere che suo padre stesse per arrivare.
Nuovamente si sarebbe ritrovato solo con lui, sospirò ma andò verso l'entrata, pensando ancora una volta alla situazione.
Voleva veramente continuare ad essere un eroe?
Quel titolo adesso pareva cosí... Gravoso e pesante.
Lui era un ragazzino che non sapeva cosa fare.
E degli eventi a dir poco gravi si muovevano attorno a lui, senza curarai di cosa volesse.
-Zu eccoti qua!-
Disse Hisashi poggiando una mano sulla spalla del figlio, che sobbalzò sentito il peso su di se.
-dai vieni devo prendere alcune cose-
-ed io che c'entro?-
-passiamo del tempo assieme-sorrise.
-oh... Giusto-
Per tutto il tempo Izuku non disse una parola, cosa doveva dire?
-Zu... Vorrei veramente rimediare... Dammi un'occasione-
-dieci anni fa te l'ho data... E ci hai sputato sopra... mi hai rimpiazzato?-
-che vuoi dire?-
-ho parlato con Tomura-
L'espressione di Hisashi non cambiava.
-mi hai mollato, ci hai mollato per crescere qualcuno di migliore? Oppure non so... Era solo un dannato gioco?-
-figliolo... Non sei stato rimpiazzato, sei mio figlio, e non vi ho abbandonati, Tomura aveva bisogno di aiuto-
-beh anch'io!-
-Zu... Sei sempre il mio bambino... Anche se sei cresciuto-
Rimase in silenzio.
Hisashi gli passò una mano sul capo.
-tu e Tomura siete molto simili...-
-lo so... Ma...-
-Izuku... Questa volta, non ti lascerò, nessuno e niente mi porterà via-
Ogni volta rimarcava questa cosa, per essere certo che Izuku sapesse, ma il ragazzo rimaneva incerto.
-dai su... Devo prendere un ultima cosa-
Entrarono in un negozio di gioielli, probabilmente Hisashi voleva fare un regalo a Inko, altrimenti non si spiegava il motivo.
Era il loro turno, tutto era calmo.
Fino a che una voce non fece gelare i presenti.
-mani in alto... Questa è una rapina!-
L'uomo era abbastanza esile, non sembrava una minaccia, nemmeno con una pistola in mano, almeno... Cosí uno poteva pensare.
Quandi due sorveglianti accorsero udendo le grida di alcuni civili, si voltò e con una mossa della mano generò un onda d'urto che fece collidere le due guardie contro il muro all'esterno del negozio.
Hisashi mise immediatamente Izuku dietro di se, tenendolo fermo con una mano.
-TU! DAMMI TUTTO QUELLO CHE È IN CASSA!-urlò al commesso.
Lo sguardo era disperato, nel panico, magari non voleva farlo.
L'anziano cassiere poggiò i soldi sul bancone rapidamente mentre il rapinatore urlò ai clienti rimasti di abbassarsi a terra.
Mise i soldi nello zaino che aveva sulla schiena.
Andò verso l'uscita ma si bloccò.
-esci fuori con le mani in alto!-
Era un eroe, accompagnato da agenti di polizia.
La situazione poteva solo peggiorare.
-cazzo! Cazzo cazzo cazzo cazzo! No! No doveva andare cosí!-girò su e giù per il negozio.
-ESCI FUORI, NESSUNO DEVE FARSI MALE!-urlò nuovamente l'eroe all'esterno con piú volume.
-cosa faccio? Cosa faccio?-farfugliava l'uomo.
Il suo sguardo si spostò da ostaggio a ostaggio.
Le mani tremolavano mentre teneva stretta la pistola.
-tu vieni con me!-Disse improvvisamente contro una bambina.
-no la prego, prenda me non lei!-gridò quella che doveva essere la madre.
-si levi!-
Izuku, nuovamente, agí senza pensare o ascoltare.
-PRENDA ME!-urlò liberandosi dalla presa di suo padre.
-IZUKU NO!-
-stai indietro!-urlò l'uomo puntando l'arma verso Hisashi.
Izuku vide la rabbia negli occhi del padre, si stava trattenendo nel ammazzare l'uomo lí dov'era, ma non l'avrebbe fatto.
-papà va tutto bene-
-zitto e muoviti!-
Lo afferrò e lo tenne davanti a se con la pistola sulla tempia di Izuku, a mo di scudo umano.
-STATE INDIETRO O GLI FACCIO SALTARE LA TESTA!-
Gridò uscendo dal negozio.
Agenti ed eroe furono costretti a lasciarli passare.
-NON CI SEGUITE! LASCERÒ ANDARE IL RAGAZZO QUANDO SAPRÒ CHE NESSUNO MI STA SEGUENDO!-
Dovettero lasciarli andare.
-non va bene, non va bene, non va bene!-mormorava l'uomo.
-s-senti... Stai calmo ok?-
-ZITTO!-
-ascolta non mi sembri una cattiva persona... Magari hai solo-
-STAI ZITTO!-
Spinse rapidamente Izuku in un vicolo, puntò la pistola contro di lui.
-a-ascolta non deve f-finire cosí-
-ascolta, mi dispiace... Lui... Lui voleva che ti portassi qui... Mi dispiace-
-lui chi? Perchè me?-
-ascolta ragazzino... Ho una figlia che mi aspetta a casa... Le farà del male, dovevo portarti qui... Dovevo farlo-era in lacrime.
-lui chi? Dimmelo!-
-non sarà necessario Izuku Midoriya-
-dov'è mia figlia?! Dimmi dov'è!-
-sta bene tranquillo... È a casa che dorme, questi sono i passaporti... Vattene con i soldi, sei stato molto utile-
L'uomo prese i documenti e corse via.
-allora... Tu sei il figlio di All for One? Beh... Vedo una certa somiglianza...-
Hisashi dovette rispondere alle domande degli agenti, non ne poteva piú, appena ebbe l'occasione si tolse di scena.
Usò un quirk che gli permetteva di rintracciare le persone tramite l'odore.
Non avrebbe mai pensato di usarlo.
Si allarmò quando non sentì l'odore del figlio.
-no, no, no, no, dov'è? Dov'è??-
Era preoccupato oltre ogni immaginazione.
-oh? Questo odore... Lui...-
Proveniva da dentro una casa.
Sfondò la porta con un calcio, era lui, il rapinatore stava fermo a guardarlo con occhi spaventati.
-dov'è mio figlio?!-
-c-cosa...?-
-cosa gli hai fatto?!-
L'avrebbe ucciso, lentamente.
-n-no aspetta io...-
Lo colpí in faccia con un pugno, e stava preparando un attacco con alcuni dei suoi quirk, l'avrebbe ucciso ed i danni all'edificio sarebbero stati nulli.
Hisashi non si poteva trattenere, non più.
-hai commesso un grave errore...-
L'uomo lo guardò con terrore, puro terrore.
-l'ultimo della tua insignificante vita-
Sollevò il braccio.
-papà...?-
Hisashi si voltò, gli occhi rimasero sbarrati.
-papà che succede?-
-n-nulla tesoro, nulla!-
Guardò nuovamente l'uomo, abbassò la mano e sospirò.
-dimmi dov'è il ragazzo che hai preso come ostaggio, è mio figlio-
-a-ascolti... Io non volevo avere nulla a che fare con questa storia! Un... Un uomo aveva preso mia figlia, l'avrebbe uccisa-
-chi è quest'uomo? Ti ha detto come si chiama? E perchè voleva mio figlio?-
-n-no io... Cioè... Mi ha detto che avrei dovuto prendere un ragazzo alle sue coordinate e... E poi dovevo dare un messaggio-
-a me?-
-credo di si...-
Hisashi ricevette una lettera, tutto qui.
-ora la prego... Mi lasci andare via con mia figlia-
Sospirò.
-andate via... E alla svelta-disse uscendo dalla casa.
Quando lesse la lettera digrignò i denti.
-Jakob...-
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