36 - Sfuggire di mano

"Cielo stellato e ipnotico, un misto di blu e viola che si incontravano e sfumavano l'uno nell'altro fin dai tempi antichi e che ne ebbe memoria; e poi le stelle, così tante, impossibili da contare, luminose e lontane. La bellezza misteriosa dell'Infinitus, a dirle tutta non si era mai fermata ad ammirare quel luogo di transito per davvero. Forse perché non c'era effettivamente qualcosa che potesse attirare l'attenzione se non nebbia e ancora nebbia. Eppure, proprio da essa sembrò apparire un'Ombra. Non era una figura riconducibile a qualche Creatura Magica, le ricordò più... una caverna, una grotta. Sì, era così, un grande varco era poco distante da sé tra quella fine polvere biancastra. Quando provò a fare un passo verso essa, però, svanì nel nulla e le arrivarono alle orecchie dei singhiozzi, rotti e colmi di dolore.

Si voltò ed eccola lì di nuovo, la ragazza sconosciuta dai capelli scuri. Se ne stava in ginocchio, il volto verso il pavimento. Avrebbe voluto avvicinarsi e capire chi fosse ma non ci riuscì, non poteva muoversi. L'altra però sembrò aver comunque avvertito la sua presenza, o così poteva ipotizzare dato che inclinò la testa quel che bastava per permettere ad entrambe che i loro sguardi si incrociassero. Lacrime nere come la pece le stavano macchiando la pelle chiara, e i suoi occhi erano intrisi di dolore, un colore anomalo.

Svanì anche lei come la grotta senza permetterle di capire cosa potessero star a significare, indicare,volevano avvisarla? O era solo la sua mente a farle brutti scherzi? D'altronde, non era la prima volta che le sue paure prendevano vita attraverso immagini del genere senza apparente significato. Però, appena sentì il fiato mancarle e il proprio corpo sudare freddo, capì che a breve una premonizione l'avrebbe attanagliata: il corpo di un'altra ragazza sotto di sé, oltre quella specie di pavimento trasparente, era sdraiata come priva di sensi. Purtroppo il suo cuore di energia positiva perse un battito quando si rese conto che quella lì era Sheera. O meglio, era la Distruzione in tutta la sua terribile bellezza.

L'aveva vista solo una volta così, giusto una manciata di secondi ma ne era rimasta affascinata e al tempo stesso scossa. Il fatto che stesse vedendo la vera essenza del suo opposto non le piacque, ancor di meno quando apparirono delle specie di tentacoli violacei dal nulla a legarle le caviglie, i polsi, il collo ad un terreno inesistente. La paura iniziò a mangiarla insieme a un suono fastidioso simile ad un fischio a provocarle ancora più dolore, a infliggerle centinaia e centinaia di spilli per tutto il corpo fino a farlo bruciare."

Non aveva mai sopportato essere colpita da visioni, erano sempre così prive di senso apparente, toglievano il fiato, e anche quando ritornava alla normalità non riusciva a levarsi dalla testa le varie immagini che continuavano a scorrere anche per ore se non giorni. Per non parlare di quanto la lasciassero scombussolata, stordita.

Un'altra cosa che odiava era che, delle volte, le visioni non fossero un puro avviso da parte del futuro, potevano anche solo essere un misto delle proprie preoccupazioni e paure che scatenevano in lei incubi mascherati. Non era così semplice distinguere le due cose se entrambe erano intrise di energia negativa, ed essa non era di certo il suo elemento.

- Dove credi di andare?- sentì in un sussurro da parte di Sheera, il suo respiro sul collo. Aveva provato ad alzarsi dal letto senza fare rumore, ovviamente invano se la corvina era sveglia. Aveva bisogno di distrarsi o le immagini appena viste l'avrebbero resa fin troppo irrequieta.

- Mi controlli ora?- cercò di dire ironica voltandosi appena e incontrando i suoi occhi viola scuro in un misto tra serietà e preoccupazione, confusione.

- Non sei al massimo di te, ti ricordo.-

Kyra poteva sentire dalla sua voce assonnata che voleva tornarsene a dormire finché riusciva ancora, erano rari i momenti in cui si svegliava e si riaddormentava con facilità. O forse, doveva aver preso sonno da poco dato che l'alba stava spuntando. Perché ho il presentimento che abbia passato tutta la notte a controllarmi? Ne sarebbe capace questa!

- Scusa, puoi tornare a dormire.- le disse stendendosi di nuovo con il corpo rivolto verso di lei, sentendo poi la sua mano fredda toccarle il braccio su cui apparvero i segni bianchi di fiori e piume senza che ci fece caso. Non era la prima volta e non se ne curò, capitava che delle volte, dopo aver passato parecchio tempo sotto quella forma da Salir, il suo corpo volesse ritornare in sé e doveva bloccare quel suo volere ancora per un po'.

- Mi è impossibile dormire in ogni caso se sento tutta questa energia negativa provenire da te.- ribatté l'altra mentre tracciava i contorni di quei ghirigori chiari con tocco delicato facendola rilassare, i nervi meno tesi.

- Non accade spesso.- aggiunse. Kyra sorrise appena e le si avvicinò un poco come a volerla sentire più vicino a sé. Ormai le era istintivo quando si sentiva minacciata, lei le dava un senso di protezione che solitamente aveva solo a casa sua.

- Sono solo pensieri. Tra un po' mi passa.- cercò di rincuorarla, e per un attimo pensò di esserci riuscita fin quando Sheera non la baciò e sentì subito dopo il suo corpo più leggero, il battito rallentare e farsi calmo, la mente priva di pensieri. Si era appena nutrita delle sue negatività, le preoccupazioni, le paure.

- Sai che non mi piace quando lo fai.- fu totalmente contrariata la Dea Bianca vedendola seria e accigliata, non così contenta della sua lamentela.

- E a me non piace sentirti così. Non è nella tua natura ti ricordo, ed è mio compito nutrirmi della negatività dove non dovrebbe esserci. O sbaglio Creatrice?-

Kyra sbuffò appena, era normale che facesse di testa sua poiché voleva evitare che stesse male come era accaduto già svariate volte in passato. E a pensarci bene, ancora si stupiva di quanto potesse diventare protettiva nei suoi confronti.

- Ora dormi però, non lo fai da chissà quanto.- fu il suo turno di riprenderla vedendola ridacchiare.

- So resistere.-

Kyra le lanciò addosso il cuscino e subito l'altra si lamentò facendola ridere appena. La divertì ancora di più la sua espressione da bambina arrabbiata che fu impossibile da non baciare. Peccato che la corvina usò la magia su di lei per farla addormentare nel momento in cui le sue labbra calde toccarono le sue.

- Scusa Ky...- disse in un sussurro nonostante non potesse sentirla. Alla chiara non sarebbe piaciuto così tanto però aveva dovuto farlo per vari motivi: se voleva tornare il prima possibile nell'Eden non doveva usare troppe energie, e poi l'aveva sentita agitata per quasi tutta la notte dopo che si era addormentata, e infine per via della strana aura che Kyra iniziava ad emanare. Dev'essere accaduto qualcosa quando l'hanno rapita, non è normale che una Dea impieghi talmente tanto a riprendersi!

Lentamente si alzò sistemando le lenzuola di modo che coprissero la chiara abbastanza per non farle sentire freddo, poi si mise a girovagare silenziosamente per la stanza alla ricerca di vestiti da mettersi che non le provocassero caldo. Solitamente le bastava usare i suoi, quelli che indossava negli Abissi Infernali se non fosse che erano costituiti di pura oscurità. Non avrebbe fatto bene ai Salir o agli Yarix che poteva ritrovarsi intorno.

Lasciò la camera stiracchiandosi un po' e quasi buttandosi a sedere sul divano, poco le importò se fece rumore per le altre persone della casa. Presto Dyiara si sarebbe svegliata per preparare la colazione, Marcus sarebbe andato al lavoro, i gemelli e il loro fratellino avrebbero girovagato per casa tutto il giorno, avrebbero studiato o combinato guai.

Si mise a gambe incrociate, una mano al mento, l'altra che giocherellava con i capelli corvini, pensieri già per la testa. Poi schioccò le dita e poco dopo apparì davanti a sé Damon. Era ancora malconcio ma le ferite non c'erano più, le ossa si erano sistemate però non aveva comunque una bella cera. Gli occhi erano lievemente rossi, circondati da occhiaie scure e assonnati, la pelle più pallida del solito. Sentì in lui un senso di inferiorità che in parte la compiacque, alimentò il suo ego da Dea Nera.

- Cosa vuoi?- domandò lui come infastidito dal suo richiamo e scompigliandosi i capelli arruffati.

- Divertito troppo con Lilith da dimenticare di dormire?- ironizzò maligna e lui le ringhiò contro senza però esagerare. Dopo lo scontro avuto era meglio stare sulla difensiva in partenza.

- Volevo farti delle domande comunque.-

Lui si sedette sulla poltrona davanti a lei volendo stare a debita distanza e prevedendo già un lungo lavoro. Di solito finiva sempre così nelle situazioni in cui la Dea Nera sembrava preoccupata e assorta.

- Riguardo cosa?- domandò lui tossendo un paio di volte per schiarirsi la voce.

- Devo sapere se tutti gli alleati del Demone sono nell'Oblio.-

- Dovrebbero. Cos'è che non ti quadra ora dopo tutti questi anni?-

Sheera non rispose subito, forse non era nemmeno nella realtà mentalmente a tratti. Dovette chiederglielo di nuovo per avere una sua risposta.

- Kyra è stata presa da qualcuno, l'hanno tenuta chiusa al buio per parecchio e ancora si deve riprendere. Quello che non mi quadra è che il suo corpo ci sta impiegando troppo.-

- Pensi che sia rimasto qualche suo folle seguace?-

Attirò la sua attenzione in quel modo, il demone si fece serio capendo che la situazione era tornata a farsi problematica. Un'altra volta. La corvina scosse la testa non sapendo a cosa pensare effettivamente. Che tutto quello fosse collegato o era solo un puro caso? Era difficile da credere arrivati a quel punto. Chi mai voleva rapire una Dea che teneva in vita tutte le Creature Magiche?

Damon, dopo essersi sistemato più comodamente sulla poltrona, un braccio sugli occhi per la luce che iniziava ad espandersi fuori dalla casa per cui non poteva fare nulla, iniziò a tornare indietro e vagare nei suoi ricordi di quando si era alleato con Shedan. La ragazza nel mentre, con un semplice incantesimo, fece apparire una matita che appuntava ogni nome sentito su dei fogli che volavano verso di lei, la quale controllava che le parole combaciassero con quelli segnati su una lunga pergamena. Lì avevano lasciato una firma tutti i vecchi alleati del Demone che erano rimasti in vita poco prima di entrare nell'Oblio e accettare il proprio destino, la propria sorte.

- Come temevo, ci sono quattro nomi che non risultano. Fantastico!- sospirò la corvina e guardando il soffitto frustrata una volta lasciatasi abbandonare sul divano sia nervosa, arrabbiata che frustrata. Come poteva anche solo esserle sfuggito quel particolare? Lei era la Dea dei peccati, lei doveva controllare che ogni peccatore pagasse la sua parte. Era uno dei suoi compiti e anche semplici. C'era da dire, però, che gli alleati del Demone fossero stati parecchi, più di quello che si era aspettata ed era facile perdersi. Sheera non poteva accettarlo comunque, bastava uno sbaglio all'apparenza insignificante per creare il caos.

- Chi esattamente?- chiese Damon sbuffando, non aveva voglia di affrontare una nuova battaglia o guerra, uno scontro magico. Nonostante fosse una Creatura Oscura che amava il sangue e le grida di dolore, voleva evitare di ritrovarsi in mezzo ad uno squilibrio magico per la seconda volta. Non se lo era passato così bene in fondo.

- Flyn, Hariz, Astor...- iniziò a leggere lei.

- Sono tre Salir, sarà semplice prenderli anche se non ho idea di come abbiano fatto a trovare un modo per non esser stati catturati da te.-

Poi, appena la corvina pronunciò il quarto nome, lui si bloccò fissandola negli occhi sperando di aver capito male.

- Non vorrei sbagliarmi, ma hai appena detto Tharius?-

Damon si tolse il braccio dal volto e si mise a sedere stando sull'attenti all'istante, il suo sguardo si fece piuttosto serio e questo provocò inquietudine nella Dea. Rare volte l'aveva visto in quel modo.

- Perché la cosa non ti piace?- lo spronò a parlare la sua Dea già spazientita data la sua agitazione.

- Era letteralmente l'ombra di Shedan. Nessuno l'ha mai visto realmente dato che ha sempre indossato una maschera sul volto. Nemmeno io ci sono riuscito. So però che Shedan contava molto su di lui, avranno speso chissà quanto tempo insieme a creare svariati piani per prendervi appena sareste ricomparse.-

Nella mente della ragazza iniziò a farsi largo un'ipotesi sempre più chiara. Possibile che lo sconosciuto che sogno ultimamente sia questo Tharius? Perché sembra essere così speciale?

- Sai altro?- continuò vedendolo tornare a pensare.

- Ho sentito dire che Tharius lo venerava ma te l'ho detto, era inavvicinabile. Shedan non voleva che gli altri gli girassero intorno.-

- Se fosse realmente libero insieme agli altri tre, potrebbe essere un pericolo?-

- Abbastanza direi. Non si ferma facilmente, fa di tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Una volta l'ho sentito parlare di sfuggita con il Demone e mi pare di aver capito che gli avesse rivelato come dei punti deboli per colpire te e Kyra. Sa quello che fa.-

- Mi ucciderei!-

La Dea Nera si mise le mani tra i capelli esasperata, perché non potevano stare tranquille per un po' o meglio dire per il resto della sua eternità? Perché c'erano sempre dei problemi? Era fastidioso non sapere nulla del nemico. Mettiamo caso che questo tizio abbia preso Kyra, resterebbe il mistero della pietra scomparsa che possedeva energie contrastanti al suo interno, poi la voce. Le tre cose non sembrano collegabili tra loro, senza dimenticare la mia visione... Non riusciva davvero a capire.

- Cosa facciamo? Dovremmo controllare e...-

Il ragazzo fu interrotto appena la vide alzare una mano per zittirlo e sentì anche lui come la sua Dea che qualcuno si stava avvicinando alla casa, motivo per cui lei raccattò con un semplice cenno di dita i fogli svolazzanti facendoli svanire nel nulla.

- Continuiamo poi un'altra volta, magari vengo io a casa.- gli disse e lui la guardò confusa. Perché sembrava non voler coinvolgere la Dea Bianca in tutta quella faccenda? Che volesse vedersela da sola?

- Kyra... non deve sapere?- le chiese titubante e la vide scuotere la testa.

- Non ora, non voglio metterle pressione. Adesso vattene.-

- Come vuoi.-

Damon si alzò e tra scintille nerastre svanì, lasciandola sola nella sua preoccupazione guardando dritto davanti a sé il soffitto di travi in legno scuro a pensare. Cosa vorranno fare? Prendere la nostra energia? La nostra essenza? Comandare su tutti? D'altronde i piani del Demone erano questi. Si passò le mani sul volto sbuffando. Doveva calmarsi o avrebbe perso il controllo essendo troppo stressata, in più aveva tutta la sua energia e sarebbe potuta diventare un pericolo seriamente per tutti.

- Buongior...-

Nissa si ritrovò la mano ghiacciata di Sheera sulla bocca a zittirla, uno sguardo piuttosto nervoso e inquietante a farle venire per un attimo i brividi. Dietro di lei Nath che fu sollevato di vederla di nuovo, alla corvina bastò poco per entrare nelle loro menti per capire cosa ci facessero lì: non avevano avuto più notizie delle loro amiche Dee da giorni e avevano voluto controllare, specie dopo aver sentito voci nel villaggio riguardo una visita da parte delle guardie dei Superior a chiamarle.

- Siete due impiccioni.- disse poi Sheera liberandola e voltandosi lasciando che entrassero, sentì in loro felicità e sollievo.

- Volevamo solo vedervi per sapere se fosse tutto a posto.- le rispose Nath scompigliandole i capelli neri e facendola lamentare, beccandosi anche uno sguardo truce che lo fece ridacchiare.

- Bhe, è a posto. Potete tornarvene a casa.-

- Ahi, qualcosa ti tormenta!-

Nath le avvolse un braccio intorno alle spalle come a non volerla lasciar andare e questo ovviamente infastidì la corvina. Per essere un Salir riesce a vedere e capire troppo!

Si passò le mani sul volto cercando di calmarsi ma non poteva fare granché per il suo corpo teso e in allerta, per non parlare del fatto che stava cominciando a sentirsi sentiva stanca nonostante non avesse fatto niente di ché. Non aveva di certo ucciso demoni e raso al suolo città che potessero averla sfiancata, il che ce ne voleva parecchio. Allora perché? Forse ho girato tutto il Regno Assoluto troppo in fretta ieri...

- Li hai tagliati.-

La ragazza spostò lo sguardo dal pavimento sotto di sé alla bionda che le parlò all'improvviso e la guardò accigliata non capendo a cosa si stesse riferendo fin quando una ciocca scura le andò davanti gli occhi e se la sistemò dietro l'orecchio. La Salir aveva notato che i suoi capelli corvini non erano più lunghi oltre metà schiena ma poco più delle spalle esattamente come quando si erano conosciute a Stavira nella camera di Kyra la prima volta.

- Talvolta mi danno fastidio e li taglio, anche se poi nell'arco di un paio di settimane ritornano come prima.-

- Sembri stanca.- insistette Nath invece, accomodatosi sul divano, notando il suo essere piuttosto mansueta. Lei sbuffò e si sedette in maniera scomposta sulla poltrona davanti a lui, le mani a coprirle gli occhi.

- C'è qualche problema, te lo leggo dagli occhi.- continuò il suo amico Salir più preoccupato. Quando mai la Dea Nera abbassava così tanto la guardia perfino con loro.

- È qualcosa tra voi o i mondi?- ipotizzò la bionda e lei fece spallucce.

- Non vi interessa, non sono affari vostri dato che non siete esseri divini, o sbaglio?-

Si sistemò meglio e schioccando le dita fece apparire del vino su cui si buttò a capo fitto. Aveva bisogno di distrazioni, peccato che i due ragazzi non sembravano voler mollare la presa mettendosi a fissarla. Inutile dire che la innervosì solo di più.

- Non ve lo dico, è inutile.- ringhiò quasi cercando di ignorarli.

- Come vuoi, vado da Kyra.- sembrò arrendersi Nissa facendo un passo verso la camera della corvina che però la bloccò.

- Lasciala stare, sta dormendo.-

- A quest'ora? Strano. Cosa c'è che mi sfugge?-

Sheera alzò gli occhi al cielo mentre la bionda si portò le braccia al seno.

- Qualsiasi cosa stia accadendo potete dircelo, avere più opinioni a volte è d'aiuto.-

- Non sono problemi banali, biondina. Si tratta di permettere a due interi Mondi popolati da Creature Magiche di vivere e morire secondo un ordine e controllarlo.- si fece più seria.

- Puoi provare a dirmi tutto quello che vuoi ma non posso rivelare nulla.- continuò.

Nath annuì anche se si fece un po' triste nel vederla metà nella realtà e metà assorta. Nonostante le due ragazze fossero tra loro dovevano stare sempre in allerta sul proprio lavoro e per questo non potevano quasi mai stare tranquille. Che fosse il loro destino? Come riuscivano a sopportare tutto ciò ogni volta?

- Almeno Kyra sta bene?- sospirò Nissa sedendosi accanto al ragazzo che le lasciò un bacio sulla guancia.

- Le serve solo più luce, ma deve aspettare per tornare nell'Eden.-

- Oh, e che mi dici di Eathevyr? Loro sono in piena stagione calda. Non dovrebbe aiutarla un minimo?- propose lui.

- Dovevamo andare da Evelyn per l'invito al matrimonio.- aggiunse, e subito la sua amica Dea fece una smorfia disgustata. Le feste le piacevano, certo, ma solo quelle in cui si beveva, c'erano risse o comunque energia negativa. Nath ridacchiò per la sua reazione.

- Te ne spedirò anche negli Abissi Infernali finché non verrai.-

- Questo sarebbe un ricatto? A me?-

Lui sorrise furbo e lei gli lanciò addosso un cuscino con il sol pensiero colpendolo in pieno volto. Però aveva ragione, Eathevyr poteva velocizzare la possibilità per la Dea Bianca di riprendersi. E poi, Kyra amava quel Mondo da sempre.

- Vedrò che scusa usare per non esserci. E a questo punto la vado a svegliare, rimanete qui.-

Non sapeva se sarebbe stata una bella idea, sperava solo di non dover vedere e sentire di nuovo quella Dea solitamente così solare dubbiosa, fragile. Non era da lei. Non le piaceva. Devo indagare, devo trovare questo Tharius.

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