5. Choices
Una scarica di adrenalina mista a paura e a confusione le attraversa tutto il corpo, scuotendola da capo a piedi. Le sue gambe sembrano muoversi da sole, e le pare quasi di non averle. Ha il fiato corto, ma non si ferma, anche se non sa nemmeno lei perché.
Logan, che sta correndo davanti a lei, non si è girata una sola volta a guardarla; pensa solo a farle strada, procedendo il più agilmente possibile all'interno del bosco congelato: sposta rami secchi dal sentiero, le indica radici e massi a cui deve stare attenta, evita ogni ostacolo. Maëlys non ha mai visto una persona muoversi così velocemente e così prudentemente allo stesso tempo, e pensa che in una situazione diversa forse glielo farebbe notare, forse le farebbe addirittura i complimenti.
Ma adesso – con le guance rosse dal freddo, le mani intorpidite, il cuore a mille e il fiato corto – riesce a pensare solo a una cosa, guardandola: ha appena sparato a due persone, lasciandole a morire dissanguate sul cemento freddo e sporco. E la parte peggiore è che l'ha fatto per proteggere lei.
A Maëlys piacerebbe tanto credere che non ci sia nulla di male in questo, che sia stata solo legittima difesa, che chiunque avrebbe fatto così, ma non ci riesce. Non può fare a meno di pensare ai genitori di quel ragazzo biondo - che non era nemmeno in grado di sparare -, ai figli di quell'uomo dalla faccia cattiva. Non si sente in colpa per lui – l'immagine del suo sorriso malato ricompare davanti ai suoi occhi, accompagnata dalla sua voce: "Sei già morta!" –, ma non può evitare di domandarsi se fosse davvero così cattivo, o se stesse soltanto eseguendo degli ordini.
Poi risente il suono dello sparo, le urla di dolore del ragazzo biondo; rivede lo sguardo quasi soddisfatto di Logan, la sua espressione furiosa, le dita sottili che scattano sul grilletto della pistola senza esitazione; vede il sangue, se lo sente scivolare sulle mani sudate, sui suoi vestiti sporchi, ne percepisce l'odore pungente, il sapore metallico sulla lingua. Osserva un'ultima volta la bionda davanti a lei, completamente estranea ai suoi pensieri, e qualcosa dentro di lei – paura, forse? – le dice di fermarsi. E quindi lo fa.
"Logan" la chiama, rallentando di colpo. Quella si volta senza smettere di correre, rivolgendole un'occhiata confusa e preoccupata allo stesso tempo. Quando vede che l'altra ragazza è ferma, però, la imita, e torna indietro di qualche metro.
"Cosa stai facendo?" le chiede immediatamente, nervosa. Guarda d'istinto l'orologio al polso della mora, che subito nasconde il braccio dietro alla schiena, come a voler ignorare il problema. È impossibile che le resti così poco da vivere; impossibile.
"Non c'è tempo" dice Logan, puntando gli occhi azzurri in quelli quasi grigi di Maëlys. "Dobbiamo arrivare all'accampamento il prima possibile" aggiunge, con fretta. "Oppure potrest-"
"No" la interrompe, guardando in basso.
La bionda la osserva per un istante, non capendo. "Lys" la chiama, avvicinandosi e tremando appena. Allunga una mano – la stessa che ha usato per sparare – verso la mora, che istintivamente arretra. Si sente come se fossero improvvisamente distanti chilometri, e ha la sensazione che anche per la più grande sia così.
Il braccio ricade lungo il suo fianco. "Dobbiamo andare" dichiara, seria, quasi come fosse un ordine. "Sei in peric-"
"Come hai fatto?" chiede Maëlys, interrompendola ancora. Non vuole sentirla parlare del suo MIVS, dei suoi minuti.
Logan le rivolge uno sguardo interrogativo. "Non abbiamo tempo per questo, adesso" taglia corto. "Ne parleremo all'accampamento, ora devi correre."
"No!" urla la diciottenne, esplodendo. La Rowntree, per un istante, è colta alla sprovvista. "Hai appena sparato a due persone, Logan!" continua, con voce tremante. "Probabilmente le hai uccise!"
"Sarebbero stati loro a uccidere noi, Maëlys!" risponde a tono, avvicinandosi. "Solo perché non hanno sparato prima loro non significa che non l'avrebbero fatto. Ci avrebbero torturate e poi ci avrebbero uccise nel peggiore dei modi" prosegue.
Resta un attimo in silenzio, fissandola, ma poi qualcosa scatta, dentro di lei. Quindi parla ancora: "Non pensare che siano buoni, Aral, che lo stiano facendo solo perché sono obbligati dal Governo. Tutti hanno una scelta."
"E se rischiassero di venire uccisi? Avrebbero una scelta anche in quel caso?" continua, fissando la bionda.
Logan allarga le braccia. "Sì!" risponde, cominciando ad innervosirsi, "Io ho scelto di smetterla di sottostare al Governo e di scappare, e rischio ogni santissimo giorno – come oggi – di essere uccisa. Loro possono fare la stessa scelta, o possono decidere di stare dall'altra parte. E se stanno dall'altra parte, per quanto mi riguarda, sono miei nemici tanto quanto il Governo."
Maëlys non sa più cosa dire. In fondo – anche se forse non così in profondità – sa che Logan ha ragione, e che dovrebbe esserle riconoscente; dopotutto, le ha appena salvato la vita. Ma qualcosa le sembra ancora sbagliato. "C'era davvero bisogno di sparare ancora a quell'uomo?" chiede, ormai rimasta senza appigli. "Non bastava averlo ferito due volte?"
Logan sembra esplodere. "Vuoi sapere perché l'ho fatto?" domanda, alzando la voce e muovendo un passo in avanti. "Vuoi proprio saperlo?"
Allunga un braccio e afferra prepotentemente il polso di Maëlys – che lei tiene ancora nascosto dietro alla schiena –, tirandolo con forza verso di sé. La mora cerca di ribellarsi, ma non ci riesce.
"Guarda" ordina la bionda, indicandole l'orologio. "Leggi."
Maë prende un respiro profondo e, con gli occhi lucidi e la voce ridotta ad un sussurro, abbassa lo sguardo e legge le cifre che scritte sul monitor: "Quarantacinque minuti."
"Lo sai chi è stato a modificare quel numero? Chi è stato a ridurlo a soltanto un'ora? Chi è stato a decidere di ucciderti?" chiede, senza lasciare andare il polso dell'amica. "Loro!" urla, indicando metaforicamente dietro di sé. "Loro!" ripete, abbassando di poco il tono della voce. "È così che si liberano dei problemi. È così da sempre."
Maëlys la guarda confusa, aspettando una spiegazione che, però, non arriva. "Che intendi dire?" domanda, "Possono farlo?"
Logan lancia un ennesimo sguardo al MIVS, prima di lasciare andare il braccio dell'altra e di infilarsi le mani nei capelli, disperata. "Possono" risponde, secca. "E ti assicuro che quel numero è reale, e se non ci muoviamo tra quarantacinque minuti sarai morta. Per davvero."
Maë trattiene il respiro, e sente il cuore farsi improvvisamente pesante. "E i miei genitori?"
L'altra la guarda in silenzio, e per un istante le sembra di vedere i suoi occhi inumidirsi. "Non c'è tempo, adesso" dice di nuovo, girandosi dall'altra parte. "Perciò" riprende dopo un secondo, afferrando la mano della mora e voltandosi appena, "Corri."
***
Corrono soltanto per altri cinque minuti prima di arrivare – finalmente – all'accampamento, ma a Maëlys sembra siano passate ore. Il suo cuore continua a battere a una velocità quasi disumana, mentre un vuoto all'altezza del suo petto si crea lentamente, mozzandole il respiro. Per un secondo pensa quasi che stia davvero per morire, ma immediatamente scuote la testa e scaccia questi pensieri dalla sua testa.
È solo paura, si dice. Solo paura.
Ma la paura, si sa, è capace di mangiarti vivo.
Si sente ancora più angosciata quando, girovagando inutilmente per il campo, Logan, a voce bassa, sussurra: "Dove diavolo sono finiti tutti?"
Sta quasi per mettersi a gridare – e probabilmente anche a piangere –, quando lo sguardo della bionda si illumina. "Peg" dice, correndo verso la ragazza dai capelli scuri che era con lei quando Maë era stata catturata. "Grazie a Dio" bisbiglia tra sé e sé, riprendendo fiato.
Peg – con uno sguardo, per una volta, non scherzoso – le appoggia una mano sulla spalla. I capelli quasi neri e lisci le contornano il viso abbronzato e dai lineamenti delicati, che sono accentuati dal verde foresta dei suoi occhi e dalle labbra carnose e delicate, leggermente rosate; Maë non riesce a trovare un singolo difetto, in lei.
"Logan?" la chiama, preoccupata. Osserva poi l'altra mora, che fatica anche solo a respirare. "Che è successo?"
"Un disastro" risponde la bionda, senza perdersi in dettagli. "Dobbiamo andare da Grayson immediatamente."
L'altra apre per un istante la bocca, sollevando le sopracciglia folte e lasciando spazio sul suo viso a un'espressione indecifrabile. "Non c'è" riesce a dire dopo poco, facendo saettare ancora una volta gli occhi verdi su Maëlys. "È andato via un quarto d'ora fa."
"Porca puttana" impreca la Rowntree, mordendosi il labbro inferiore. "Chris?" domanda poi, guardandosi intorno.
"Era qui con me un secondo fa" risponde immediatamente l'altra, passandosi una mano tra i capelli lisci, incerta. "È andato da quella parte" e indica un punto indefinito alla sua destra. Logan segue la direzione indicata dalla mano dell'amica con gli occhi, e sembra che riesca a vedere qualcosa.
Guarda allora Maëlys – pallida come non mai – per un momento, e poi comincia a correre; di nuovo. L'altra, sotto lo sguardo preoccupato e confuso di Peg, la segue immediatamente.
"Chris!" urla Logan, correndo. "Chris! Christofer!"
Il ragazzo - capelli biondi, occhi glaciali e un filo di barba ispida sulla guance - si ferma, girandosi verso di loro. Maëlys capisce soltanto in questo istante che è uno dei ribelli che aveva visto nel bosco; ripensa senza volere alla facilità con cui lui e Grayson hanno ucciso quel povero ragazzo, e improvvisamente si sente spaventata - ancora di più, se possibile.
"Logan?" chiede, corrucciato, muovendo qualche passo verso di loro.
La bionda lo raggiunge dopo pochissimo. "L'hanno segnalata" dice soltanto, respirando affannosamente e alludendo a Maëlys, di fianco a lei. "Sanno che è con noi."
Chris strabuzza gli occhi, colto alla sprovvista, ma si ricompone quasi subito.
"Come è successo?" domanda, dopo un momento di esitazione. Posa quindi gli occhi su Maëlys, squadrandola in silenzio mentre Logan parla: "Due guardie ci hanno trovato nella zone evacuata e hanno voluto controllare i nostri MIVS. Non ci è voluto molto per capire chi fossimo."
"Quanto resta?" replica lui. Logan lancia un'occhiata al braccio di Maëlys, che il ragazzo afferra prontamente, portandoselo all'altezza del petto. Ha le mani fredde, gelide, e la mora non può fare a meno di rabbrividire, ma lui pare non accorgersene.
"Trentotto minuti" bisbiglia, poi, lasciando andare il polso della diciottenne.
"Non c'è tempo da perdere" aggiunge, deciso. "Portala subito da Aniyah o da Reed, devono toglierle l'orologio il prima possibile. E se sarà necessario andremo via." Logan annuisce.
"Togliermi l'orologio?" chiede Maëlys sottovoce, spalancando gli occhi. "Andare via?"
"Sì" taglia corto Chris, senza nemmeno guardarla. "Andate" aggiunge poi.
La bionda afferra la mano dell'amica, cominciando a camminare, ma quella non si muove. "Aspetta" dice, richiamando l'attenzione del ragazzo. "E i miei genitori?" domanda ancora.
Chris osserva Logan, che scuote impercettibilmente la testa. La ignora. "Cosa succederà a loro?" prosegue la più giovane.
"Sono stati segnalati come te" risponde il biondo, impassibile. Il cuore di Maëlys perde un battito. "E il loro conto alla rovescia?"
Logan non osa fiatare. "È stato ridotto a un'ora come il tuo" dice ancora, osservandola. Lei si sente svenire.
"Come?" chiede, con la voce strozzata. L'altra ragazza stringe con più forza la sua mano. "Lys" la implora. "Dobbiamo andare adess-"
"Devo andare da loro" la interrompe, sentendo gli occhi inumidirsi improvvisamente. Guarda Logan, mentre una lacrima scorre sulla sua guancia. "Devono venire qui, dovete togliere l'orologio anche a loro."
"No" la ferma subito Chris, gelido. "Moriresti. E metteresti in pericolo anche noi."
"Non posso permettere che muoiano" risponde lei, cominciando a tremare. "Lasciatemi andare" sussurra. "Sarò qui prima che il tempo scada."
Logan la guarda in silenzio, incapace di rispondere. "Togliere un MIVS non è un lavoro facile" replica Chris, con lo stesso tono piatto. "Morireste tutti e tre, sarebbe inutile."
"Non m'importa!" strilla lei, isterica, lasciando andare la mano di Logan. "Devo almeno provarci."
"Per colpa vostra sanno che siamo qui, e presto verranno a cercarci. Dobbiamo agire in fretta, perché siamo tutti in pericolo. Non possiamo perdere altri uomini."
Maëlys sta per ribattere, con le guance ormai zuppe di lacrime e il viso rosso, quando Chris guarda l'altra ragazza e, silenziosamente, le fa un cenno con la testa. Quella immediatamente afferra la Hobbes, incrociandole le braccia dietro alla schiena e riuscendo a immobilizzarla nonostante la differenza di altezza.
"Lasciami andare!" urla quella, dimenandosi e scalciando, "Logan, lasciami andare!"
Chris si avvicina a lei, abbassandosi un po' per poter arrivare alla sua altezza e puntando gli occhi nei suoi. "I tuoi genitori potrebbero essere già morti" dice, "E tu - come tutti noi - sei sulla loro lista nera, adesso. Non possiamo permetterci di lasciarti andare; non torneresti più."
La bionda, nel frattempo, cerca di trascinare l'amica verso il reparto MIVS, continuando a sussurrarle parole di conforto - "Lys, calmati. Va tutto bene. Tra poco sarà tutto finito. Va tutto bene, sono qui" -, ma Maëlys non la ascolta.
È troppo impegnata a urlare – a urlare a squarciagola, con tutto il fiato che ha in corpo e anche di più – e a maledire chiunque: Chris, Logan, il Governo, il ragazzo biondo, l'uomo dalla faccia cattiva, anche Peg. Pensa a come insultarli, a come fargliela pagare, a come ucciderli; ma nonostante tutto questo, la sua mente dopo poco è già occupata dal pensiero che, d'ora in poi, le toglierà il sonno e le rovinerà le giornate: ha condannato a morte i suoi genitori, e si sente come se li avesse già uccisi lei stessa.
| Partecipo al concorso di wttprose |
Spazio autrice
Scusatemi immensamente per il ritardo, ma questa settimana - tra verifiche e interrogazioni - è stata davvero infernale. Però ho aggiornato relativamente in fretta, per i miei standard, dai.
Come avrete probabilmente notato, questo capitolo è parecchio più lungo degli altri, ma spero non vi dispiaccia ahah. Avevo davvero troppe cose da dire e, con ogni probabilità, anche il prossimo sarà così. Se preferite dei capitolo più corti, ditemelo, e li dividerò in due parti.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, dei "nuovi" personaggi che sono stati introdotti e della piega che sta prendendo la storia, mi farebbe tanto piacere!
Un bacio!
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