3. Trouble

"Questa non è una soluzione, Grayson."
"Stai zitta."
Qualcuno sbuffa, camminando per la stanza. "Non posso credere che Chris abbia acconsentito a tutto questo."
"Sono io il capo, qui, non Chris. Quindi decido io."
Un attimo di silenzio. "Interessante" dice la voce femminile di poco fa, pensierosa. "Quindi lui non era d'accordo e hai fatto tutto da solo, come al solito."
"Stai zitta" ripete l'uomo, furioso e ringhiando quasi. "Sei solo una ragazzina."

La ragazzina è pronta a replicare, ma quando apre la bocca e fa per dire qualcosa un mugolio indistinto la distrae. I suoi occhi saettano immediatamente sulla mora seduta – o, meglio, legata alla sedia – dietro di lei, attenti.

"È sveglia" dichiara, avvicinandosi in fretta alla ragazza ancora incosciente, che fatica ad aprire gli occhi.

"Ehi" sussurra dopo essersi inginocchiata di fronte a lei, scostandole alcune ciocche di capelli dalla fronte sudata. "Come ti senti?"

Dopo tutto quello che è successo, fatica a credere che sia davvero lì davanti a lei. Ha immaginato moltissime volte di rivederla, di parlare ancora con lei, e ogni volta ha pensato che, se si fossero veramente incontrate di nuovo, avrebbe trovato una ragazza completamente diversa. E invece adesso può vedere che ha sempre gli stessi capelli scuri e folti, che le coprono le spalle e parte del viso; che i suoi occhi – sebbene siano chiusi, ora – sono ancora della stessa sfumatura di grigio che un tempo le aveva invidiato tanto; che a lato del suo naso piccolo e delicato si può ancora intravedere quella piccola cicatrice che sembra quasi una voglia; che la sua pelle è sempre liscia e lievemente abbronzata come un tempo. Agli occhi di qualcun altro, forse, sembrerebbe ancora la stessa Maëlys. Ma Logan non può ignorare le pesanti occhiaie che le circondano gli occhi, o il leggero tremolio delle sue mani, nonostante sia ancora incosciente; le unghie mangiucchiate, i polpastrelli screpolati, i piccoli taglietti sulle labbra secche; il fatto che i suoi lineamenti, un tempo dolci e delicati, si siano induriti, facendola sembrare più adulta del dovuto. E tutto questo la colpisce come uno schiaffo sul viso, con forza, facendole ricordare prepotentemente che, adesso, la sua vita cambierà, così come un anno prima è cambiata la sua. È inevitabile, ma Logan pensa comunque che lei, magari, riuscirà a salvarsi, a sfuggire a quell'orribile destino; a quella sorte che non augurerebbe nemmeno al suo peggior nemico.

"Come vuoi che si senta, Logan?" ridacchia ironicamente un'altra voce femminile, più distante, interrompendo i suoi pensieri. "Nemmeno due ore fa è stata colpita con un pezzo di legno grande quanto una gamba alla nuca ed è svenuta."
"Non aiuti, Peg" borbotta la bionda, rimproverandola a denti stretti. Quella si lascia sfuggire un'altra risatina, prima di tacere e di sedersi a terra, osservando l'amica.
"Maëlys?" chiama dolcemente, appoggiando una mano fredda sulla guancia della mora, che apre di pochissimo gli occhi. Non riesce nemmeno a vederla.

"Dove sono?" dice soltanto, con la voce ridotta ad un sussurro e dimenandosi appena sulla sedia, trattenuta dalle spesse funi. "Chi siete?" chiede di nuovo, biascicando.
Logan aggrotta impercettibilmente le sopracciglia, fissando la più giovane. "Sono io" sussurra, con un lieve sorriso dipinto sulle labbra, "Logan."
"È impossibile" risponde immediatamente l'altra, quasi in automatico, senza nemmeno pensarci. "Logan Rowntree è morta un anno fa."

La bionda si morde il labbro inferiore. "Non lo sono, Lys" dichiara, con voce leggermente tremante. "Sono viva."
Quando poi l'amica non risponde, ripiombando in parte nel buio di qualche istante fa, le afferra le mani, avvicinando il viso suo e parlando con più convinzione: "Guardami" dice. "Sono qui."

Maëlys, sebbene con fatica, solleva finalmente le palpebre, rivelando un paio di occhi arrossati e scuri.
Inizialmente sembra non vedere nemmeno la bionda davanti a lei; si concentra sui due alle sue spalle, che la stanno fissando in silenzio. Lo sguardo dell'uomo, in particolare, così freddo e tagliente, la fa rabbrividire. Scommetto che quello è Grayson, pensa, e improvvisamente l'immagine di quel povero ragazzo che crolla a terra ricompare davanti a lei. Spalanca gli occhi, col cuore che batte a mille. Tutto a un tratto, si sente in pericolo.

Ricomincia a scalciare, facendo sobbalzare Logan, che arretra di qualche passo.
"Chi siete?" urla, fulminandoli con lo sguardo uno alla volta. "Cosa volete da me?"
"Calmati, Lys!" risponde a tono la bionda, cercando di sovrastare le grida di Maë. "Non c'è da aver paura!"
"Non c'è da aver paura?" ripete lei, con una punta di ironia nella voce. "Avete appena ucciso un uomo, un ragazzo!"

Indica Grayson con lo sguardo, tremando. "L'ho visto mentre gli sparava" afferma, "ho visto la pistola puntata alla sua testa e il sangue uscire dalla ferita. L'ho visto morire. Ed è morto per colpa vostra."

La bionda non risponde. Abbassa soltanto la testa lentamente, in un silenzioso cenno di assenso misto a senso di colpa e a vergogna.
Maëlys la osserva, immobile, studiandola. Poi parla ancora, con voce tremante: "Siete Ribelli?"

Logan riporta l'attenzione su di lei. Aspetta un po' prima di replicare, incerta. "Sì, siamo Ribelli" conferma poi, cauta, dopo aver preso un profondo respiro.
La domanda seguente non tarda ad arrivare: "E siete stati voi ad organizzare l'attacco al municipio, non è vero?"

Cala il silenzio, ancora. Grayson fissa intensamente la Rowntree, con uno sguardo indecifrabile, in attesa. Quella, tesa, raddrizza le spalle, e il suo viso si fa un po' più luminoso. "Siamo stati noi" afferma. "Ma avevamo i nostri motivi" continua immediatamente, interrompendo la ragazza che sta per parlare ancora. "Dovevamo recuperare dei documenti."
"Lo so" si intromette la diciottenne. "Perché?"

"Non è ovvio?" domanda Grayson, facendo un passo avanti. A Maëlys sembra di averlo visto digrignare i denti, per un secondo. "Quei bastardi hanno sterminato le nostre famiglie, bruciato le nostre case, distrutto le nostre vite. Ci hanno eliminato. Noi abbiamo soltanto continuato quello che hanno cominciato loro."
"Volevamo cercare di cancellare le informazioni che hanno su di noi, diventare sconosciuti, per proteggerci" conclude Logan, sovrappensiero. "Ma non tutto è andato come previsto."

La mora le rivolge un'occhiata interrogativa.
"Tra di noi c'era una spia. Hanno avvisato il Dipartimento di Sicurezza, che ha duplicato alcuni fascicoli e ne ha nascosti altri" spiega. "Ma non ci hanno fermato, perché sapevano che non avremmo ucciso dei civili. Hanno preferito attaccare il nostro accampamento, in cui erano rimasti soltanto i più giovani e i feriti. Li hanno sterminati."

Maëlys deglutisce nervosamente. "E quell'uomo?" riesce a domandare. "Perché l'avete ucciso?"
Guarda istintivamente Grayson, che la osserva impassibile. "Era lui la spia" risponde Logan. "Ci ha traditi. L'abbiamo beccato mentre stava scappando dall'accampamento, e il resto lo sai anche tu."

"E io?" replica immediatamente. "Perché sono qui?"
Logan fa per rispondere, ma Grayson, sorridendo quasi, la anticipa: "Perché eri nel posto sbagliato al momento sbagliato, ragazzina, e hai visto qualcosa che non dovevi vedere."
Maëlys riesce a sostenere il suo sguardo duro e accusatorio, sebbene le sue mani stiano tremando come non mai.
"E adesso che volete fare," chiede, alzando un sopracciglio e ostentando una sicurezza che di certo non possiede, "Uccidermi?"

"Per chi ci hai preso, tesoro? Credi davvero a quel che dice il Governo?" replica lui, facendosi più vicino. "Che siamo davvero degli assassini senza scrupoli, dei terroristi?"
Lei non dice nulla. Logan guarda il suo capo, preoccupata. Quello scuote la testa. "No, non ti uccideremo. Ma non possiamo lasciarti andare."

"Grayson" lo richiama la bionda, sbiancando. "Non possiamo tenerla qui."
"Non possiamo lasciarla andare. Ormai sa troppe cose, potrebbe denunciarci tutti."
"Non lo farebbe" dichiara subito la diciannovenne, alzandosi in piedi. "Mi fido di lei."
"Beh, io no" replica lui, lanciando un'occhiata di fuoco alla bionda. "E qui si fa come dico io."
"Cosa vuoi fare? Tenerla come prigioniera, come ostaggio? Chiuderla in una stanza e lasciarla lì per dei mesi?"
Lui pare pensarci su per un attimo. "No, non siamo dei barbari" dice. "L'accoglieremo tra noi, semplice. Le spiegheremo come funziona, qual è il suo posto, quali regole non deve infrangere e non la perderemo mai d'occhio" dichiara, alzando il mento. Poi il suo sguardo si illumina. "Anzi" aggiunge, "tu non la perderai mai d'occhio."

Logan cerca di protestare. "Grayson-"
"Non capisco, non sei contenta di aver ritrovato la tua amica? Pensavo di farti un piacere, sai."
"Ma io-"
"Fine della discussione, ho preso la mia decisione" la interrompe lui, avvicinandosi alla porta.

"Benvenuta negli Inesistenti*, tesoro" aggiunge, guardando insistentemente Maëlys. Lei non capisce di cosa stia parlando, ma è troppo spaventata per dire altro; tutto il poco coraggio che aveva l'ha riversato nella conversazione di poco fa, e adesso fa fatica persino a respirare.

Logan chiude gli occhi per un secondo, respirando a pieni polmoni e cercando di sbollire la rabbia. Poi si avvicina a Maëlys e, insieme all'altra ragazza - silenziosa come non mai -, comincia a slegarla, liberandole gambe e braccia dalle funi.
"Logan" dice la mora dopo qualche istante, massaggiandosi i polsi. "Io non posso stare qui. Devo andare dai miei genitori, anche solo per dieci minuti. Devo parlare con loro."
La bionda scuote la testa, sconsolata. "Mi dispiace, Lys, ma non puoi."

Maëlys sta per dire che deve almeno spiegare la situazione a sua madre e a suo padre, perché quando il Dipartimento di Sicurezza si accorgerà della sua scomparsa loro finiranno nei guai, ma Logan la batte sul tempo. "Non hai idea del guaio in cui ti sei appena cacciata" dice, appoggiandosi al muro e chiudendo gli occhi. "Non ne hai proprio idea."
Maëlys ha l'improvvisa impressione che Logan stia parlando per esperienza, e questo non la rassicura affatto.

*Inesistenti, nel titolo, è stato tradotto con Erased. Entrambi i nomi intendono, ad ogni modo, il gruppo di ribelli.

Spazio Autrice
Non ho ancora scritto il quarto capitolo, ma siccome avrei odiato aspettare così tanto ho scelto di portare comunque questo capitolo. A causa della scuola ho davvero pochissimo tempo per scrivere, ma spero di riuscire a finire il terzo entro due settimane al massimo (non odiatemi, vi prego).

Comunque sia, eccoci di nuovo qui!
Non abbiamo scoperto come Logan sia ancora viva (non temete, tutti i vostri dubbi saranno chiariti nei capitoli quattro e sei), ma in un qualche modo lo è; è viva, vegeta e una Ribelle.
Sappiamo che sono stati loro a pianificare l'attacco al municipio e perché hanno ucciso quel povero ragazzo - che tanto un povero ragazzo non era. Ma ci sono ancora tante domande a cui dovrò rispondere, per quanto riguarda questi Inesistenti, ma c'è tempo. Circa una trentina di capitoli, per l'esattezza!

Detto questo, vi ringrazio per aver letto e vi chiedo, per favore, di farmi sapere cosa pensate del capitolo e della storia.
Un bacione, e alla prossima!

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