Capitolo 6

Erano le 6:10 quando Zack entrò nel parcheggio del ristorante barbecue coreano. Io ero già lì, braccia incrociate e il telefono in mano. 

"Lo sai che odio quando sei in ritardo," dissi, riattaccando mentre lui si avvicinava di corsa con dei pantaloni della tuta grigi e una canotta nera attillato: il suo completo post-palestra. I suoi capelli pendeva davanti ai suoi occhi, leggermente umidi, e aveva un odore sospetto come il mio shampoo.

Si avvicinò e scrutò il mio telefono. "Mi hai salvato come 'Ex ragazzo'? Sono ferito," disse.

"Se sarai di nuovo in ritardo, lo cambierò di nuovo in 'Non rispondere," dissi. 

"Traffico," disse. Il mio brutto sguardo non si fermò così mi diede una gomitata sulla spalla. "Perdonami. Pago io stasera, ricordi?"

"Bene," mormorai mentre entravamo. L'aroma della carne sfrigolante mi divorò nel momento in cui entrammo e mi venne l'acquolina in bocca alla sola idea. Era passato così dall'ultima volta che avevo mangiato carne rossa. Quella bastarda era costosa.

Zack mi guardò. "Chiudi la bocca," disse. "Se cominci a sbavare, me ne vado."

Socchiusi gli occhi mentre la cameriera ci portava ai nostri posti e iniziò a distribuire i menu. I nostri posti erano vicino alle pareti di vetro, quindi potevo guardare le persone che passavano mentre Zack controllava il menu.

"Sbrigati a ordinare. Non mangio dalla colazione," dissi.

"Questo spiega la tua personalità allegra," borbottò, premendo un pulsante sul tavolo che chiamò la cameriera.

"Dovresti esserne grato," dissi arricciando il naso mentre l'uomo dall'altra parte della finestra si aggiustava il cavallo dei pantaloni. Scossi la testa e mi voltai. Questo era il motivo per cui non avrei dovuto guardare la gente. "Sto dando valore ai tuoi soldi."

Ordinò cinque porzioni di carne e iniziarono a darci i contorni. Quando la cameriera se ne andò, mi fece scivolare i noodles sotto al naso.

"Il mio preferito," osservai. "Se avessi saputo che saresti stato così gentile, ti avrei chiesto di cenare ogni volta che vincevo un concorso."

"No", disse. "Quelli non contano."

"Perché no?" chiesi.

"Perché i quaranta milioni di concorsi che vinci all'anno sono tutti concorsi di programmazione da aggiungere al tuo curriculum. Questo è uno che ti piace davvero."

"Allora è meglio che ne tragga il massimo," dissi. "Potrei anche ordinare una bibita."

Mi lanciò uno sguardo. "Che arrampicatrice sociale."

Abbassai le bacchette incredula.

"Io sono un'arrampicatrice sociale?" dissi, "Sono qui a cena con te. Devo essere la peggior arrampicatrice sociale del mondo."

Mi guardò. "Probabilmente non me la darai a fine dell'appuntamento."

"Oh, vai a farti fottere," dissi, alzando gli occhi al cielo.

"L'hai già fatto tu. Ora stai zitta e mangia i tuoi germogli di soia."

Allungai la mano verso il piatto con i germogli di soia quando qualcosa fuori dalla finestra attirò la mia attenzione. Non qualcosa... qualcuno. Le mie bacchette tintinnarono quando le sbattei sul tavolo.

Zack fece un leggero salto indietro. "Va bene, allora non mangiare i germogli di soia."

"Non è questo," dissi a denti stretti. "Katy è fuori."

"Chi?" chiese, grattandosi la nuca.

"Katy," dissi. "La ragazza che usciva con te, tipo, tutti i giorni. L'amica di Marcus. Quella che-"

"Oh, la ragazza di cui eri gelosa," disse, annuendo in segno di riconoscimento. "Quella che chiamato stronza." 

Le mie labbra si strinsero in una linea piatta e accidentalmente la guardai negli occhi. Zack non se ne accorse.

"Sì, è piuttosto ossessionata da me. Puoi biasimarla, però?" Zack continuò, allungando le braccia.

Anche se distoglievo lo sguardo, potevo praticamente sentirla fissarmi.

"Toccami i capelli," ordinai. Il mio tono non corrispondeva al mio sorriso.

"Che cosa?" disse, arricciando il naso. "No."

"Fallo e basta."

Si appoggiò allo schienale, incrociando le braccia. "Lei sa che ci siamo lasciati, Amelia. Non devi fingere che stiamo insieme."

Continuai a forzare un sorriso. "Non mi interessa. Non voglio che ci provi con te. Adesso toccami i capelli!"

"Perché no?" chiese.

"Ci ha provato con te quando eravamo insieme, ricordi? Ora sbrigati o mi intrufolerò nella tua stanza e ruberò tutta la tua biancheria intima."

"Che cosa?" disse. "Sei così fottutamente-" Socchiusi gli occhi. "Va bene." Allungò una mano e mi scostò una ciocca di capelli dal viso. "Contenta?"

Con la coda dell'occhio, vidi che ci stava ancora fissando. La sua faccia era compiaciuta.

"È stato orribile," dissi. "Non hai mai toccato una ragazza prima d'ora?"

"Tu non sei una ragazza?"

"Sai cosa voglio dire."

Si appoggiò allo schienale e incrociò le braccia, osservandomi, "Tutto questo solo per togliermela di dosso?"

Strinsi le labbra. "È mio dovere come tua migliore amica tenere lontano da te le rovina famiglie."

Zack annuì lentamente, poi si girò a guardarla senza sottigliezza.

"Ti vedrà!" protestai.

"Bene," disse. "Voglio che lo faccia."

Prima che mi rendessi conto di cosa stesse succedendo, Zack si alzò e chinò la testa verso la mia, avvicinando i nostri volti. Il mio respiro si fermò mentre la sua mano si posò sul mio collo, le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Non era un bacio ma da lontano sembrava così.

"Soddisfatta?" chiese piano, i suoi occhi fissi nei miei.

Delgutii. "Sì, va bene."

Una voce distolse la mia attenzione. "Ehm... il vostro cibo..."

Ci separammo entrambi quando la cameriera mise goffamente un piatto di carne sul nostro tavolo e se ne andò. Quando guardai fuori dalla finestra, Katy non c'era più. Zack grigliò la carne in silenzio e io dimenticai di ordinare la mia bibita.



S/A.

Soddisfattə? 👀😏

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