Capitolo 20
Mi svegliai con un'espressione accigliata e una parolaccia sulle labbra. Zack continuò a scuotermi per svegliarmi mentre seppellivo il viso più a fondo nel cuscino per evitare la luce.
"Alzati, principessa. Faremo tardi per la tua riunione del liceo," disse Zack burbero. Fece una pausa. "Ripensandoci, continua a dormire. Dirò loro che purtroppo hai dormito fino a tardi ed è per questo che non ce l'abbiamo fatta."
Ero già sveglia, però, e ora che la luce del sole mi aveva trafitto i bulbi oculari, era impossibile per me riaddormentarmi. Con un grande sospiro, scostai le coperte e allungai le braccia. Fu in questo preciso momento che ricordai.
La notte scorsa.
Cazzo.
Sentii già il mio viso scaldarsi, quindi mi precipitai in bagno, evitando a tutti i costi il contatto visivo. Mentre mi lavavo i denti, ripensai a quello che avevo detto.
Ero stata così idiota. Chi raccontava cose del genere al proprio ex quando stava cercando di voltare pagina?
Ma anche...non riuscivo a pentirmene. Perché niente di quello che avevo detto era una bugia. In qualunque modo Zack avesse reagito... avrei dovuto solo accettarlo.
Inoltre, c'erano altre distrazioni in questo momento come il pranzo con l'ex migliore amico del mio ex e la sua ex a cui avrei fatto sicuramente tardi. Mi guardai allo specchio. Beh, se avessi dimentico di truccarmi, probabilmente avremmo potuto farcela.
Zack ed io arrivammo all'ingresso del ristorante esattamente all'una, no grazie a lui, ovviamente. Jaden e Lola erano in anticipo e stavano osservando insieme un menu. Zack iniziò a fare un passo avanti quando gli toccai il braccio.
"Cosa?" chiese.
"Scommetto venti dollari che tornano insieme prima che ce ne andiamo."
Alzò un sopracciglio e mi guardò. "Perché? Perché guardano lo stesso menu?" Sbuffò. "Amelia, sei pessima nel leggere i sentimenti delle persone."
Il mio braccio si alzò per schiaffeggiarlo immediatamente. "Non è vero," dissi. "Ma visto che sei così sicuro di te, perché non accetti la scommessa?"
Mi fissò con l'ombra di un sorriso. "Bene," concordò. "Ora tocca a me vincere una di queste cose, comunque."
Tesi la mano e cercai di ignorare il modo in cui il mio cuore balbettò mentre lui la toccò. Camminammo insieme, salutandoci come facevano gli adulti, facendo chiacchiere come facevano gli adulti. Mi colpii il fatto che l'ultima e unica volta in cui tutti e quattro avessimo parlato fosse stata quando eravamo andati al McDonald's al liceo.
Oh, come cambiavano le cose.
Lola si alzò per andare al bagno e Jaden la seguì, insistendo che sarebbe stato fuori dal bagno se avesse avuto bisogno. Nel momento in cui se ne andarono, Zack si chinò.
"Quindi non me l'hai mai detto," disse.
Portai il mio bicchiere d'acqua alle labbra. "Che cosa?"
"Se avevi o meno un debole per Jaden quando ci siamo conosciuti."
L'acqua mi andò di traverso e cominciai a tossire. Mi passò il tovagliolo e mi guardò mentre mi tamponavo la bocca.
Non potei farci niente. Il modo in cui i suoi occhi mi guardavano con tanta aspettativa... dovevo prenderlo un po' in giro.
"In realtà avevo una gran cotta per lui," dissi. "Ho disegnato dei cuori attorno alla sua foto dell'annuario e ho scritto il suo cognome affianco al mio nome."
Cominciai a ridere ma quando guardai oltre, lui non stava sorridendo.
La mia voce si addolcì. "Zack" dissi. "Non mi è mai piaciuto Jaden se non come un semplice amico. Inoltre, nel momento in cui ti ho incontrato, eri così irritante, non riuscivo a pensare a nessun altro. Poi quello è andato avanti per tre anni."
Questo sembrò soddisfarlo e si appoggiò indietro. "Certo che no," disse. "A chi importa del passato comunque? Sono io quello che ti ha adesso."
Ha.
Non ebbi il tempo di rimuginare se fosse stato un lapsus oppure no perché Jaden e Lola tornarono, impegnati a ridere per qualche battuta tra di loro.
Dopo cena, io e Zack decidemmo di fare una passeggiata dato che era il nostro ultimo giorno in città. L'aria era deliziosamente frizzante. Infilai le mani nelle tasche per scaldarmi.
"Non è stato poi così male, vero?" dissi, mantenendo la mia voce ferma mentre lui si allungava in avanti per regolare i lacci della mia felpa con cappuccio.
Alzò le spalle. "Immagino di no. A parte il costante promemoria che stavamo cenando con il mio presunto amico che ha cercato di portarti via da me."
"Beh, non posso fare a meno di essere così desiderabile," dissi, scuotendomi i capelli drammaticamente.
Sembrò che stesse per rispondere quando vidi qualcosa. La mia mano andò al suo polso, spingendolo ad accovacciarsi dietro una macchina con me.
"Cosa dia-"
"Shh!" dissi, indicando in avanti. "Guarda!"
Seguì il mio sguardo fino a dove Jaden e Lola si stavano baciando sul ciglio della strada. Le mie labbra iniziarono ad allungarsi in un sorriso felino.
Ah! Gliel'avevo detto. Vincevo sempre io le scommesse. Mi girai per fare un commento sarcastico ma fallì quando mi resi conto che mi stava già guardando.
Era così vicino.
Poi fece un passo indietro e fu come se ci fossero chilometri tra di noi.
"Dovremmo andare," disse. "Sono pronto per tornare indietro."
Il suo messaggio fu forte e chiaro. Sembrò un pugno allo stomaco. Ero impegnata a cercare di risollevare il mio cuore quando lui fece scivolare la sua mano nella mia.
"Fa freddo," fu tutto ciò che disse. "Non puoi lasciarla andare finché non siamo dentro."
Le mie labbra si allargarono in un sorriso mentre le nostre mani si intrecciavano. Scossi leggermente la testa quando i nostri occhi si incontrarono. Speravo che sapesse l'importanza di quando dissi, "Non la lascio."
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