6- Lo Sbaglio
Saltai con facilità verso il ramo difronte a me. Ormai il peggio era passato, almeno a prima vista.
Una volta sul ramo mi accorsi che continuavo a non riuscire a vedere il panorama, era tutto coperto dalle foglie degli altri rami più grandi.
Feci il punto della situazione, se ero arrivato fin lì doveva certamente esserci un modo per continuare.
Mi voltai verso il tronco e vidi che effettivamente c'erano degli appigli naturali con cui sarei riuscito ad arrivare più in alto.
Non era mai stato un grande arrampicatore di alberi dato che non avevo avuto molte opportunità di farlo prima.
Mi avvicinai al primo appiglio e iniziai la mia scarpinata. Non mi preoccupavo più e comunque ero un tipo che imparava in fretta.
Qualche minuto di appigli dopo mi decisi di fermarmi sul primo ramo che avrei trovato, e così feci.
Mi assicurai di essere tutto intero tastandomi il corpo con le mani. Non trovai nessun graffio o sbucciatura. Potevo continuare sicuro.
Iniziai a camminare sul ramo come si cammina in un campo immenso. Non avevo paura di cadere e non facevo la minima attenzione al mio equilibrio.
Essendo un albero gigante di conseguenza anche i rami lo erano per forza. Anche se fossi scivolato sarei comunque rimasto sul ramo data la sua grandezza.
Mentre mi incamminavo iniziai ad osservare veramente ciò che avevo intorno, con tutta la calma del mondo.
Le foglie erano di un verde sgargiante, avevano la solita forma che disegnano i bambini, quella specie di ovale con la cima appuntita.
Nonostante questo non sembravano per niente foglie banali, avevano qualcosa che le rendeva particolari, anche se non saprei dire cosa.
Erano grandi, immense. In media erano tutte poco più grosse di me, non che io fossi un gigante, però...
Un soave profumo attraversava le mie narici dandomi un senso di pace.
Una folata di vento mi investì e capii di essere arrivato all'estremità del ramo. Finalmente, ce l'avevo fatta.
Non mi sarei mai aspettato ciò che mi capitó difronte. Il sorriso sul mio volto sparì, mi sentii mancare. Tutto ciò che avevo fatto per arrivare fino lí si era rivelato inutile.
Sotto di me vedevo una minuscola distesa di alberi. Poi ricordai. Ricordai la cosa più importante.
Prima di entrare nella foresta, da fuori sembrava solo un piccolo boschetto. Anche dall'alto lo sembrava.
In ogni punto che non fosse stato l'interno della foresta non si rivelava per cosa era veramente. Come avevo fatto a dimenticarmene?
Ero troppo preso dalla furia e dall'adrenalina del momento e ciò mi ha appannato il cervello.
Mi venne un idea, forse non era stato del tutto inutile salire fin lassù. Alzai lo sguardo speranzoso verso il mare.
Nulla. Nemmeno un altra isola a distanza di kilometri. Osservai tutto il mare ma ancora niente, nemmeno un puntino sperduto.
Ero solo su un'isola deserta che a sua volta era l'unica di un immenso oceano. Caddi a sedere sconsolato iniziando a sosprirare ripetutamente.
Diedi un altro sguardo e capii che l'albero non si trovava al centro dell'isola, ma anzi, ero molto distante da esso. Si trovava vicino all'uscita della foresta. Un solo salto e sarei atterrato sulla morbida sabbia dell'isola.
O almeno così pareva dall'esterno. Sapevo che un solo salto e mi sarei ritrovato sfracellato per terra nella foresta.
Il vento iniziò a soffiare sempre più forte e mentre cercavo di alzarmi mi sentivo trascinato. Era il cosiddetto vento che portava via, nel vero senso della parola.
Successe tutto in un attimo, non ricordo nemmeno la sequenza precisa. Mi ritrovai con il vento che era diventato più forte e mi scombinava tutti i vestiti.
I capelli iniziavano ad andare dappertutto e il ramo su cui ero pochi attimi prima si allontanava piano piano inesorabilmente.
Sembra strano ma solo dopo mi accorsi di essere caduto dal ramo. Iniziai a respirare sempre più forte, per quanto fosse difficile in quello stato, il mio cuore batteva all'impazzata e non certo per qualche emozione felice.
Iniziai ad essere preso dall'ansia e dalla paura. Mai mi sarei aspettato una cosa del genere. Insomma, queste cose capitavano solo nei libri o nei film. O forse mi sbagliavo.
Pessima idea fu quella di girarsi con la faccia verso il basso. Capii di essere molto lontano dal suolo, essendo l'albero enorme. La discesa sarebbe stata lunga e angosciante.
Il vento iniziò a sferzarmi il viso provocandomi dei grossi lacrimoni. Non riuscivo a capire se piangevo per quello o al pensiero che ci avrei rimesso la pelle.
Non riuscivo a capire più nulla. Io e le mie maledette fantasie. Zitto dovevo stare, una sola cosa dovevo fare. Dov'era finita la regola del non parlare con gli sconosciuti?
Non sapevo nemmeno perché davo tutta la colpa al ragazzo del banco del mercato. Avrei dovuto rifiutare e andarmene.
Una botta improvvisa mi riportò alla realtà. Avevo sbattuto contro una foglia abbastanza dura e spessa. Mi meravigliai nel vedere solamente dei piccoli graffi sul braccio sinistro.
La discesa verso al suolo si accorciava, se pur lentamente. Più mi avvicinavo e più la foresta si ingrandiva, come se quella specie di effetto magico stesse svanendo.
Ero solo, nessuno mi avrebbe sentito. Nessuno avrebbe saputo che fine avessi fatto. Nulla. Solo un semplice scomparso mai più ritrovato.
Chiusi gli occhi per via delle troppe lacrime ma poi, senza un filo logico, accadde qualcosa. A contatto con la mia pelle sentii qualcosa di ruvido e fastidioso.
Aprii gli occhi sgranandoli come se dovessero uscire dalle orbite da un momento all'altro. L'ampolla in mano e un me spalmato a terra sul tappeto del corridoio.
Fu così che mi ritrovai. Mi alzai di scatto e iniziai ad ansimare cercando di riprendermi. L'ampolla si trovava ancora nella mia mano sinistra, completamente intatta senza nessun pezzo di vetro fuori posto e con ancora tutto il liquido dentro.
Possibile che quello fosse stato tutto un sogno? Non ero di certo potuto svenire perché stava cadendo un ampolla.
Mi grattai un po' la pancia che era stata a contatto con il tappeto ruvido. "Devi stare calmo. Ma si, sarà stato solo un sogno" cercavo di convincermi.
Portai quasi involontariamente la mano libera sul braccio sinistro. Vidi soltanto una cosa. Graffi.
Space of King✴
Hola. Scusate se pubblico solo ora dopo settimane ma, benché abbia voglia e fantasia per scrivere, la pigrizia si è impossessata del mio corpo e non so come farla andare via. Quindi beh, mi scuso ancora e vi auguro una buona lettura. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Credo di promettere che mi impegnerò di più nel pubblicare capitoli.
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