Mayu si sistemò sulla sedia e guardò soddisfatta i presenti. Fece risalire l'orologio e sospirò.
<<Il caso si è così svolto:

Prima di venire all'Hope's Adventure, Haru era un ragazzo depresso, non ci è voluto molto perché questa cosa degenerasse. Haru non era mai uscito dalla stanza, si isolava a giocare ai videogiochi e intanto si disperava. Una sera gli portai la cena e lo vidi seduto con gli occhi spalancati.
Ormai per lui non c'era molto da fare, mi sedetti accanto a lui e cominciai a parlargli. Mi disse che nessuno di voi si era sforzato di salutarlo (ovviamente non potevate perché il suo creatore non lo faceva ruolare) o di chiedergli come stava. Da solo non ce la faceva. Mi chiese del suicidio.
Io gli dissi che per me non c'erano problemi e che potevo aiutarlo.
Mi chiese anche cosa sarebbe successo se voi non avreste scoperto il colpevole...vi avrei puniti con la morte di qualcuno di voi. Scrisse il messaggio in camera e volle farsi scortare fino al luogo adatto. Fu così che lo portai alla sala giochi.
Lì sì colpì con la macchina per la forza sul cranio, abbastanza da farsi uscire sangue ma non troppo da uccidersi sul colpo. Poi si affrettò a scrivere il messaggio con il sangue.
Prese il cavo, salì sulla sedia, si legò il filo attorno al collo. Poi calciò con forza la sedia e rimase impiccato.
Poi me ne andai.